Sistema vaccum powerr filler

Tecniche e consigli per l'uso, la manutenzione e la riparazione delle penne stilografiche.
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gianka03
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Messaggio da gianka03 »

Ciao a tutto il forum,
siccome mi piacerebbe prendere una Visconti mod. medici, ho visto che ha il sistema di carica vacuum power filler; qualcuno potrebbe spiegarmi chiaramente come funziona.
Scusate la mia ignoranza in materia.
Grazie,
Giancarlo
Cex71
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Messaggio da Cex71 »

Dovresti trovare le informazioni sul wiki, ciao
Cesare
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PeppePipes
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Messaggio da PeppePipes »

Premetto che il sistema di riempimento vacum filler, altrimenti detto "a siringa inversa" è tanto affascinante quanto purtroppo foriero di problemi. In sintesi funziona così:
Il corpo della penna ha un diametro costante fino in prossimità alla sezione (o puntale) dove si allarga di circa un millimetro. La penna è dotata di uno stantuffo costituito da un'asta, normalmente in metallo, dotata all'estremità di un diaframma di gomma di un diametro adeguato a fare tenuta d'aria nella parte del corpo col diametro minore. Il caricamento avviene abbassando velocemente lo stantuffo precedentemente estratto: nella sua corsa il diaframma crea un vuoto d'aria che viene bruscamente a cessare quando il diaframma incontra alla fine della sua corsa la parte più larga di diametro dove non è più a contatto con la parete del corpo. Questo richiama all'interno della penna l'inchiostro.
E' un sistema molto efficiente e, dato che il volume occupato dallo stantuffo è modesto, consente di riempire quasi completamente il corpo.
Purtroppo questo pregio ha un rovescio della medaglia: quando l'inchiostro scende di livello ed il suo considerevole volume è sostituito dall'aria, questa col calore della meno è soggetta a dilatarsi generando una pressione sull'inchiostro residuo che causa un flusso eccessivo verso il pennino.
Altro problema è costituito dall'esiguità dello spazio disponibile per il passaggio dell'inchiostro che è ostacolato dal diaframma in posizione di riposo: la la minima differenza tra il diametro del diaframma e quello dell'interno del corpo è minima e per il fenomeno fisico della tensione superficiale dei liquidi il flusso verso il diffusore ed il pennino spesso è difficoltoso e irregolare.
In passato diversi costruttori hanno cercato di introdurre migliorie al sistema per ovviare ai problemi descritti, ma questo sistema ebbe poco successo.
Visconti lo ha riproposto negli anni ?80 - '90 (se ricordo bene), ma a quanto mi risulta anche queste penne denunciarono diversi problemi.
La curiosità è madre dell'interesse. Una vita senza interessi è una vita in stato comatoso.
gianka03
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Messaggio da gianka03 »

PeppePipes ha scritto: martedì 7 gennaio 2020, 20:00 Premetto che il sistema di riempimento vacum filler, altrimenti detto "a siringa inversa" è tanto affascinante quanto purtroppo foriero di problemi. In sintesi funziona così:
Il corpo della penna ha un diametro costante fino in prossimità alla sezione (o puntale) dove si allarga di circa un millimetro. La penna è dotata di uno stantuffo costituito da un'asta, normalmente in metallo, dotata all'estremità di un diaframma di gomma di un diametro adeguato a fare tenuta d'aria nella parte del corpo col diametro minore. Il caricamento avviene abbassando velocemente lo stantuffo precedentemente estratto: nella sua corsa il diaframma crea un vuoto d'aria che viene bruscamente a cessare quando il diaframma incontra alla fine della sua corsa la parte più larga di diametro dove non è più a contatto con la parete del corpo. Questo richiama all'interno della penna l'inchiostro.
E' un sistema molto efficiente e, dato che il volume occupato dallo stantuffo è modesto, consente di riempire quasi completamente il corpo.
Purtroppo questo pregio ha un rovescio della medaglia: quando l'inchiostro scende di livello ed il suo considerevole volume è sostituito dall'aria, questa col calore della meno è soggetta a dilatarsi generando una pressione sull'inchiostro residuo che causa un flusso eccessivo verso il pennino.
Altro problema è costituito dall'esiguità dello spazio disponibile per il passaggio dell'inchiostro che è ostacolato dal diaframma in posizione di riposo: la la minima differenza tra il diametro del diaframma e quello dell'interno del corpo è minima e per il fenomeno fisico della tensione superficiale dei liquidi il flusso verso il diffusore ed il pennino spesso è difficoltoso e irregolare.
In passato diversi costruttori hanno cercato di introdurre migliorie al sistema per ovviare ai problemi descritti, ma questo sistema ebbe poco successo.
Visconti lo ha riproposto negli anni ?80 - '90 (se ricordo bene), ma a quanto mi risulta anche queste penne denunciarono diversi problemi.

Grazie della bellissima e qualificatissima risposta.
Visto che parlavo appunto di un desiderio circa l'acquisto di una Visconti mod. Medici, sapete dirmi se qualcuno ha fatto mai una recensione di tale stilografica ?
Saluti e grazie ancora.
Giancarlo
Spiller84
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Messaggio da Spiller84 »

Su youtube ho visto una bella recensione della Visconti Medici (o Medìci, come lo pronuncia il recensore 😁) fatta da Sbrebrown, però in inglese. Come suo solito, una bella recensione, onesta e obiettiva
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PeppePipes
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Messaggio da PeppePipes »

Dopo aver visto autodistruggersi, senza bisogno neppure di un piccolo aiuto: una Delta Pompei; due Tibaldi 60 ed una Trasparente (fatte da Stipula); una Visconti Voyager; una Omas "Arte italiana" in celluloide; visto che tutte queste penne costavano una fortuna e quasi tutte scrivevano pure piuttosto male, penso che sulle penne italiane mi sono già abbastanza scottato e sarebbe masochistico tentare ulteriori esperienze. Forse potrei fare un'eccezione per Aurora, visto che la nuova 88 e la Optima del 75° anniversario sono ancora integre.
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