Penne in galalite, in caseina, in latte o di varia produzione vaccina. Un appello, due precisazioni.

Tecniche e consigli per l'uso, la manutenzione e la riparazione delle penne stilografiche.
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zoniale
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Penne in galalite, in caseina, in latte o di varia produzione vaccina. Un appello, due precisazioni.

Messaggio da zoniale »

Con regolare frequenza appaiono richieste di informazioni su penne che utilizzano materiali di produzione bovina e sulla loro interazione con l'acqua. Vorrei spiegare due semplici fatti e spero che il titolo di questo post lo renda facilmente indicizzabile ai fini della ricerca.

1. IL MATERIALE

No. Le vostre penne non sono fatte di caseina (o di latte, panna, burro, stracchino). La caseina è una proteina del latte ed esce dalla parte inferiore di una vacca. Le vostre penne sono fatte con un materiale che si chiama GALALITE.
La Galalite è il primogenito tra tutti i materiali plastici di sintesi, essendo stata scoperta nel 1893. Viene prodotta a partire da formaldeide e caseina. Da qui deriva il malinteso. Ma dire che una penna è in caseina. è come dire che una penna di celluloide è in legno o una in "resina preziosa" sia di petrolio.



2. L'ACQUA è come la KRYPTONITE ?

No. La Galalite non si disintegra alla vista di una molecola di acqua. Il principale utilizzo della Galalite è stato per la produzione di accessori di abbigliamento (leggi: bottoni), ma era anche utilizzata, ad esempio, per produrre manici di ombrello. Quindi resiste all'acqua.
Ma perché allora qui girano horror stories su galalite ed acqua.
Semplice, perché il rimedio numero uno del restauratore di penne stilografiche è quello di mettere le penne in acqua per ore, giorni, settimane o mesi, finché ogni traccia di inchiostro sia svanita. Ecco: questo non si può fare con le penne in galalite. Potrete lavarle in acqua e detersivo, potete sciacquarle in abbondante acqua ma non potete dimenticarvele a bagno per ore ed ore.
In fondo non ce n'è nemmeno bisogno, visto che le parti ove scorre l'inchiostro (serbatoio, conduttore, pennino e sezione) non sono mai in galalite.
Michele
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Messaggio da calli1958 »

Finalmente un po' di chiarezza!
Grazie.
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Miata
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Messaggio da Miata »

Grazie zoniale :clap:
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Ottorino
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Messaggio da Ottorino »

Ottimo !!

Pero': l'acqua è come la kriptonite quando non sai che la penna è di galalite (pietra di latte, ma piu' latte che pietra) e tene accorgi solo il giorno dopo che l'hai messa a bagno e di conseguenza ti cominciano a girare vorticosamente.
E qualche volta la penna è manifestamente di celluloide con "manifestamente" il fondello in ebanite e poi invece rigonfia, accidenti a me e quando ho pensato fosse "manifestamente" ebanite e invece no !!
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da jebstuart »

Grazie, Michele. Serviva, questa precisazione. :clap: :clap: :clap:
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Messaggio da HoodedNib »

Ottorino ha scritto: mercoledì 13 maggio 2020, 16:01 Ottimo !!

Pero': l'acqua è come la kriptonite quando non sai che la penna è di galalite (pietra di latte, ma piu' latte che pietra) e tene accorgi solo il giorno dopo che l'hai messa a bagno e di conseguenza ti cominciano a girare vorticosamente.
E qualche volta la penna è manifestamente di celluloide con "manifestamente" il fondello in ebanite e poi invece rigonfia, accidenti a me e quando ho pensato fosse "manifestamente" ebanite e invece no !!
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Messaggio da maxpop 55 »

Grazie Michele, non conosco queste penne e questo materiale, "la galatite". :oops:
Confesso, non mi è mai capitata una di questo materiale, anche se per aver visto e letto sul forum so cosa succede tenendola per alcune ore in acqua. :o
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rolex hunter
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Messaggio da rolex hunter »

HoodedNib ha scritto: mercoledì 13 maggio 2020, 19:22
Ottorino ha scritto: mercoledì 13 maggio 2020, 16:01 Ottimo !!

Pero': l'acqua è come la kriptonite quando non sai che la penna è di galalite (pietra di latte, ma piu' latte che pietra) e tene accorgi solo il giorno dopo che l'hai messa a bagno e di conseguenza ti cominciano a girare vorticosamente.
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Messaggio da rolex hunter »

E a proposito, tornando in argomento, anche io ho qualche Burnham in galalite (come lo so ???? una l'ho lasciata in acqua per mezza giornata..... ma poi sono stato fortunato); consistenza e sensazioni tattili quasi sovrapponibili alla celluloide, fin qui tutto bene

ma

Ho anche una (moderna) "Modigliani", di Lûthier,
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di cui ho parlato qui
https://forum.fountainpen.it/viewtopic. ... 80#p144480
che dichiara di essere in Galalite (la maiuscola la mise Mr. Lûthier); consistenza, peso e "feeling tattile" sovrapponibile al marmo o al granito. :crazy: :o
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Messaggio da rolex hunter »

E, circa la Burnham (non so per "il resto del mondo"), siti di vendita (Ebay, venditori di penne vintage) e persino un interessantissimo sito focalizzato sul marchio, che merita di essere studiato per foto ed informazioni

http://burnham.wesonline.org.uk/Basics_ ... raphy.html

Continuano imperterriti ad affermare che le penne Burnham sono fatte in "caseina". :roll: :lol:
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Messaggio da maxpop 55 »

rolex hunter ha scritto: giovedì 14 maggio 2020, 9:38
HoodedNib ha scritto: mercoledì 13 maggio 2020, 19:22

La prossima volta quando vedro' caratteri cosi' piccoli, PRIMA tentero' di rispondere e POI di cercare di leggere che c'e' scritto mannaggia li sorcetti.
O.T.:

volendo, si può scrivere anche più in piccolo.... :lol:
Complimenti Giorgio, è proprio carina questa tuia penna in galatite. :thumbup:
O.T.
Se per questo anche più grande :lol: :lol:
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Messaggio da zoniale »

Devo ammettere che c'è un punto che non ho debitamente approfondito: come identificare una penna in Galalite?
Ecco, questo non è banalissimo.

Io, da ex-fumatore, ho un olfatto debole e non sento l'odore di canfora emanato da penne in celluloide, quindi devo utilizzare il tatto e la vista.
Al tatto la galalite, rispetto alla celluloide, è un po' più pietra (lithos) e un po' meno plastica. E' quindi più fredda e dura, ma solo un po', non come fosse marmo.

Però in molti casi possiamo usare un altro criterio. Escluse alcune eccezioni abbastanza rare, come le Burnham di Giorgio o quelle di cui parla Otto nella parte illegibile, la stragrande maggioranza di penne in galalite che vi troverete davanti sono Conway-Stewart, diciamo il 95%. E qui entra in ballo l'occhio.
CS Gala.jpg
Queste sono due Conway Stewart di simile foggia postbellica. In primo piano una "15" in Galalite, in secondo piano una "75" in celluloide.
Quello che caratterizza le CS in celluloide è che non sono ricavate dal pieno per tornitura, bensì da strisce di celluloide avvolte a formare un tubo, come una specie di tortiglione.
Ho evidenziato con le frecce azzurre le visibili linee di giunzione del tortiglione sul corpo penna. La penna in galalite in primo piano è priva di queste giunture.
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Messaggio da maylota »

Ottorino ha scritto: mercoledì 13 maggio 2020, 16:01

E qualche volta la penna è manifestamente di celluloide con "manifestamente" il fondello in ebanite e poi invece rigonfia, accidenti a me e quando ho pensato fosse "manifestamente" ebanite e invece no !!
Più che il fondello mi preoccupa la sezione... Se è nera e non del colore della galatite/caseina della penna, posso assumere che sia di ebanite o di qualsiasi altro materiale che non si deforma nell'acqua o devo evitare l'immersione anche della sezione? (mettendo la penna in poca acqua intendo)
Spero non sia una domanda sciocca ma a leggere questo thread mi è venuta un po' di ansia.
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Messaggio da maxpop 55 »

zoniale ha scritto: giovedì 14 maggio 2020, 11:55 Devo ammettere che c'è un punto che non ho debitamente approfondito: come identificare una penna in Galalite?
Ecco, questo non è banalissimo.

Io, da ex-fumatore, ho un olfatto debole e non sento l'odore di canfora emanato da penne in celluloide, quindi devo utilizzare il tatto e la vista.
Al tatto la galalite, rispetto alla celluloide, è un po' più pietra (lithos) e un po' meno plastica. E' quindi più fredda e dura, ma solo un po', non come fosse marmo.

Però in molti casi possiamo usare un altro criterio. Escluse alcune eccezioni abbastanza rare, come le Burnham di Giorgio o quelle di cui parla Otto nella parte illegibile, la stragrande maggioranza di penne in galalite che vi troverete davanti sono Conway-Stewart, diciamo il 95%. E qui entra in ballo l'occhio.
CS Gala.jpg
Queste sono due Conway Stewart di simile foggia postbellica. In primo piano una "15" in Galalite, in secondo piano una "75" in celluloide.
Quello che caratterizza le CS in celluloide è che non sono ricavate dal pieno per tornitura, bensì da strisce di celluloide avvolte a formare un tubo, come una specie di tortiglione.
Ho evidenziato con le frecce azzurre le visibili linee di giunzione del tortiglione sul corpo penna. La penna in galalite in primo piano è priva di queste giunture.
Ciao Michele, molte penne in celluloide, non sono tornite dal pieno ma viene usato un foglio di celluloide che a volte è unito a tortiglione, altre volte solo con una giunzione evidenziata da una linea lungo la penna.
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Ciao, Michele :thumbup:
zoniale ha scritto: giovedì 14 maggio 2020, 11:55 Devo ammettere che c'è un punto che non ho debitamente approfondito: come identificare una penna in Galalite?
Ecco, questo non è banalissimo.

Io, da ex-fumatore, ho un olfatto debole e non sento l'odore di canfora emanato da penne in celluloide, quindi devo utilizzare il tatto e la vista.
Al tatto la galalite, rispetto alla celluloide, è un po' più pietra (lithos) e un po' meno plastica. E' quindi più fredda e dura, ma solo un po', non come fosse marmo.

Però in molti casi possiamo usare un altro criterio. Escluse alcune eccezioni abbastanza rare, come le Burnham di Giorgio o quelle di cui parla Otto nella parte illegibile, la stragrande maggioranza di penne in galalite che vi troverete davanti sono Conway-Stewart, diciamo il 95%...
Tra queste possono anche capitare delle "Juventus" (italianissime, ma che forse non tutti comprerebbero :lol: ) prodotte dalla FRV (la stessa delle Penco):
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:wave:

Giorgio
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