Suggerimenti e consigli riparazione/restauro Aurora 88k (Aquila?)

Tecniche e consigli per l'uso, la manutenzione e la riparazione delle penne stilografiche.
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TanuGiu
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Suggerimenti e consigli riparazione/restauro Aurora 88k (Aquila?)

Messaggio da TanuGiu »

Salve a tutti,
Vorrei affidarmi ai vostri suggerimenti/indicazioni per tentare (se possibile e se ne vale la pena) il restauro di una Aurora 88K (che credo sia una Aquila) che ho "scoperto" nella casa di una parente.
Ho una certa manualità per cui sono intanto riuscito a smontarla.
Per pistone e pennino non dovrei avere particolari difficoltà

Ne ho per l'anello metallico di tenuta del rivestimento, che, oltre ad essere ossidato, non resta in sede.
Da quanto infatti ho potuto ricostruire sulla base di vecchie foto (e soprattutto dell'eccellenza del sito fountain pen), la posizione dell'anello di tenuta è quella alla base del corpo-sebatoio (foto 1a-1b), ma non vi permane, "scivolando" verso l'alto (è la posizione in cui l'ho trovata incastrata procedendo allo smontaggio) o verso l'esterno (foto 2a e foto 2b).
Sostanzialmente il diametro dell'anello sembra essere (di pochissimo) superiore a quello della base del corpo-serbatoio.

Qualche suggerimento per il restauro (eliminazione delle ossidazioni) ed il blocco nella sede corretta?

Ho poi un successivo problema certamente di ordine superiore.
Il rivestimento della penna ed il cappuccio ha la lamina dorata usurata (foto 3a-3b-4).
Inoltre (purtroppo) il rivestimento del corpo penna presenta la base erosa (foto 5a-5b)
Qui non ho alcuna possibilità (nè capacità) di intervento e, affidandomi alla vostra esperienza, chiedo se il restauro è possibile e/o se esistono laboratori in grado di effettuare questo tipo di ricostruzione (magari a Roma dove mi trovo).

Ringrazio anticipatamente per l'attenzione alla mia richiesta e per quanto vorrete indicarmi.
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Cmposizione 1A-3A.jpg
Cmposizione 3B-5B.jpg
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Messaggio da maxpop 55 »

Mi dispiace dirtelo, ma manca tutta la sezione col pennino, il posteriore col fondello ed il pistone, forse queste parti non le hai fotografate.
La laminatura è irrecuperabile, secondo me è meglio non pensarci più.
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Aurora_88k_lam_oro_scatola-3.jpg
Ultima modifica di maxpop 55 il martedì 22 settembre 2020, 19:39, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da rolex hunter »

Max, sospetto che sezione e pennino siano presenti, solo non li ha fotografati...
TanuGiu ha scritto: Ho una certa manualità per cui sono intanto riuscito a smontarla.
Per pistone e pennino non dovrei avere particolari difficoltà
Comunque la laminatura sta messa proprio proprio male... :thumbdown:
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TanuGiu
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Messaggio da TanuGiu »

Grazie per le pronte risposte maxpop 55 e rolex hunter.
Confermo di non aver fotografato la sezione con pennino ed il fondello con pistone. In buono stato (a parte le guarnizioni, secche).
Per cappuccio e rivestimento quindi debbo arrendermi?
E per l'anello di tenuta?
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PeppePipes
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Messaggio da PeppePipes »

Purtroppo la penna ha parecchi problemi: vedo - se non è un effetto delle foto - che il corpo in celluloide appare un pò deformato, ma forse non tanto da compromettere la tenuta dello stantuffo nella sua corsa. Comunque se per motivi affettivi o per fare esperienza vuoi provare un intervento di recupero che quantomeno possa migliorarne le condizioni, ti suggerirei questa strada:
Procurati della Carta Spagna o lamierino da sbalzo, che è una lamina di ottone che si trova in spessori minimi: meno di 1/10 di mm. Tagliane con le forbici una porzione che possa coprire la parte corrosa del bordo del rivestimento laminato. Ravvivane la superficie, se necessario, con carta abrasiva sottile e con un saldatore cospargila di stagno lasciandone uno strato il più sottile possibile; meglio forse fare quest'operazione prima di tagliare il pezzo occorrente, per scrollare via con maggiore facilità lo stagno eccedente sino a che è ancora liquido ed evitare che vada a depositarsi anche sull'altra faccia della lamina. A questo punto va pulita perfettamente anche la parte interna del rivestimento laminato, che è anch'esso in ottone, per una zona un pò più ampia della lamina preparata. Userei allo scopo un pezzo di carta abrasiva arrotolato. A questo punto si dovrà collocare il pezzetto di lamina opportunamente piegato all'interno del rivestimento in modo che arrivi a filo del bordo sano del rivestimento, aderendo il più perfettamente possibile al predetto. Se sbordasse un pelo, poco male: potrà essere asportato a lavoro concluso. Suggerirei di utilizzare allo scopo il manicotto o anello di tenuta: questo consentirà tra l'altro di verificare che l'incremento di spessore non sia tale da impedire di far calzare il rivestimento sul suddetto. Se tutto è ok puoi passare alla fase di saldatura, per la quale l'ideale sarebbe disporre di un saldatore a penna dotato di cannoncino catalitico ad aria calda: questo consentirebbe di scaldare il rivestimento laminato senza toccarlo, sino a far sciogliere il velo di stagno della lamina all'interno. Altrimenti si può usare un saldatore tradizionale avendo cura che la punta sia ben pulita onde evitare di fare aderire dei residui di stagno sulla laminatura d'oro.
Se tutto è andato a buon fine la lamina interna si sarà perfettamente saldata al rivestimento, mentre il manicotto non dovrebbe essere stato interessato dalla saldatura e potersi sfilare. A questo punto si tratterà di colmare le mancanze delle parti corrose del bordo usufruendo del supporto della lamina interna. Allo scopo può essere utilizzato dello stagno ad alto tenore d'argento: non dovrebbe essere particolarmente difficile da reperire perché viene utilizzato per le saldature di contatti dove circolano tensioni particolarmente basse: ha una temperatura di fusione solo un poco più alta di quella dello stagno usuale, ma non tale da mettere in crisi un buon saldatore. A questo punto però sarebbe veramente opportuno procurarsi della pasta volgarmente chiamata "anti-flux": dove viene cosparsa lo stagno non aderisce e sarebbe utile proteggere le parti laminate al di sopra della parte corrosa onde evitare che lo stagno si espanda su di essa.
Se tutto va per il meglio si tratterà di levigare il meglio possibile il riporto di stagno affinché si uniformi al meglio al bordo sano e poi passare alla doratura galvanica. E' opportuno utilizzare lo stagno ad alto tenore di argento perché su questo la doratura aderisce senza problemi.
Se quanto prospettato sia eccessivamente complesso e ne valga la pena, devi deciderlo tu; in alternativa puoi fare un intervento di gran lunga più semplice anche se un pò più grossolano abbassando con carta abrasiva il bordo del rivestimento, asportando la parte sfrangiata: prudente prendere qualche misura, ma darei per scontato che l'accorciamento di un mm non dia alcun problema. In questo caso la difficoltà è quella di consumare il rivestimento in modo perfettamente ortogonale alla lunghezza, altrimenti viene uno schifo. L'ideale sarebbe trovare un qualcosa con un foro dove possa calzare il rivestimento senza potersi inclinare e con una base sufficientemente ampia.

P.S. Per il manicotto non vedo altra soluzione che provare a fissarlo con del cianacrilico (Attak o simili) dopo avere ben pulito le superfici di contatto.
La curiosità è madre dell'interesse. Una vita senza interessi è una vita in stato comatoso.
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