Il pellicano Pelikan

Note storiche sulle penne stilografiche e sui loro produttori. Aneddoti e curiosità.
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edo68
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Il pellicano Pelikan

Messaggio da edo68 »

La Pelikan è una delle aziende storiche di prodotti di cancelleria, comprese le penne stilografiche; senza entrare nello specifico delle stilografiche, credo che chiunque frequenti questo forum, nel periodo scolastico prima o nel periodo lavorativo dopo, sia entrato in contatto con un oggetto marchiato Pelikan, dalla gomma da cancellare al tampone per timbri in gomma.
Günther Wagner è stato l’artefice del primo grosso sviluppo dell’azienda, fu anche quel personaggio che depositò il marchio Pelikan, quando ancora non si parlava di registrazione dei marchi, utilizzando come primo "logo aziendale" lo stemma di famiglia che raffigura un pellicano nel nido che nutre i suoi piccoli.
E’ curioso come il pellicano, un uccello che non può certamente definirsi bello o elegante, sia diventato il marchio e il logo di un' azienda di origine teutonica, ad essere sincero mi sarei aspettato un' aquila o un altro rapace, non certo il goffo pellicano.

Durante una scorribanda sul web dietro alla parola “Pelikan” e comparsa questa frase:
Pie pellicane Jesu Domine
Incuriosito ho aperto la pagina, la frase era estrapolata da “Adoro te devote” uno dei cinque inni eucaristici attribuiti a San Tommaso d'Aquino.
Questo è l’ estratto dell’inno

Pie pellicane Jesu Domine
Oh pio pellicano, Signore Gesù,

Me immundum munda tuo sanguine.
Purifica me, immondo, col Tuo sangue,

Cuius una stilla salvum facere
Del quale una sola goccia può salvare

Totum mundum quit ab omni scelere
Il mondo intero da ogni peccato.

La mia ignoranza in materia è abbastanza profonda, che attinenza c’è tra il pellicano e Gesù?
Successivo approfondimento:
In epoca medievale il pellicano divenne simbolo dell'abnegazione, del sacrificio dei genitori e allegoria del supremo sacrificio di Gesù; uno degli attributi dati a Gesù è quello di “pellicano”, impiegato appunto da San Tommaso d’Aquino nell’ inno “Adoro Te devote”.
L'origine di tale simbolo è legata ad una antica leggenda, secondo cui il pellicano nutrirebbe i suoi piccoli col proprio sangue. Probabilmente la nascita di questa leggenda si deve al fatto che, durante il periodo di riproduzione, la sacca del pellicano assume un colore rosso molto acceso, rendendola molto evidente, se poi aggiungiamo il fatto che i pellicani adulti curvano il becco verso il petto per dare da mangiare ai loro piccoli i pesci che trasportano nella sacca, può aver indotto all' errata credenza che i genitori si lacerino il torace per nutrire i pulcini col proprio sangue.

Ma c’è un’altra leggenda che lega il pellicano a Gesù:
La femmina del pellicano è amante della prole più di tutti quanti gli uccelli. La femmina giace nel nido sorvegliando i suoi pulcini, e li scalda, e li cinge con le ali, e li colpisce con un numero di baci eccessivo; pertanto ne trapassa i fianchi ed essi muoiono. Ma dopo tre giorni arriva il pellicano maschio e trova i pulcini morti, spinto dal dolore si percuote il fianco e lo fora, scaturisce il sangue che cade sulle ferite dei pulcini morti, che così vengono restituiti alla vita.

Dante Alighieri nella Divina Commedia parla del “pellicano” riferendosi a Gesù, (Paradiso, canto XXV)

"Questi è colui che giacque sopra 'l petto
del nostro pellicano, e questi fue
di su la croce al grande officio eletto"...


Dante parla dell’apostolo Giovanni, che durante l’ultima cena posò la testa sul petto di Gesù.

I musulmani considerano il pellicano un uccello sacro, una leggenda narra che i costruttori della Ka’ba dovettero interrompere i lavori per mancanza d’acqua, stormi di pellicani avrebbero trasportato nelle loro borse naturali l’acqua che serviva per il completamento della costruzione.

Nell’ araldica il pellicano è simbolo di pietà, amore e carità per il prossimo e viene raffigurato nel nido mentre nutre i suoi piccoli.

Questo è lo stemma utilizzato da Günther Wagner per il marchio Pelikan

vignette-1873.jpg


Questa è una immagine del tabernacolo del Duomo di Valenza, qui il pellicano è raffigurato nel momento che tenta di trafiggersi il petto per alimentare i piccoli

Tabernacolo.jpg

tabernacolo 1.jpg


Decisamente l’uccello raffigurato nello stemma, così come quello raffigurato nel tabernacolo non sembrano dei pellicani, soprattutto il becco non ha niente a che vedere con quello del pellicano.

Perché nell’ iconografia sacra e nell’ araldica il pellicano viene rappresentato col becco di un altro volatile?
Nei Geroglifici di Orapollo (scrittore egiziano vissuto intorno al v secolo d.C.) si afferma che l'avvoltoio (probabilmente fa riferimento al piccolo avvoltoio chiamato “capovaccaio”) indica la misericordia materna:
"Imperoche in tutti li giorni cento, i quali spende solamente per nutrire i suoi figliuoli, non vola quasi mai: e se per sorte gli mancasse il cibo per allevarli, accioche non periscano di fame, impiagatosi la propria cossa gli dà a succhiare il sangue."

Sembra che gli iconografi medievali, che non erano certo degli ornitologi, per non scervellarsi più di tanto, hanno fatto di ogni erba un fascio omologando i due uccelli, e così, già dal XII secolo, decisero di rappresentare il pellicano con l'aspetto di un uccello che sembra una fusione genetica di animali differenti, ma l' importante era rappresentare il simbolo che racchiudeva in se il pellicano, non serviva creare un disegno verosimile per un trattato di studi naturalistici.

Presumo che anche alla Pelikan qualcuno deve aver notato che, nel primo logo, quel pellicano aveva qualcosa di anomalo, per cui, nella seconda metà degli anni cinquanta, decise di far modificare il disegno, instradandolo verso quello che oggi conosciamo.
Credo che la modifica del marchio non gli abbia fatto perdere il significato originale perché, anche riducendo il numero dei piccoli, uno comunque è rimasto.


Pelikan-will-Synergien-ausloten_master_reference.jpg


Mi scuso se mi son dilungato così tanto, ma ricollegare tutte queste storie, conoscere il significato simbolico del pellicano, mi ha permesso di capire il perché Günther Wagner scelse Pelikan come marchio e lo stemma di famiglia come logo.

Buona giornata a tutti

Edo
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Messaggio da maicol69 »

molte grazie per questo post, che ho trovato davvero molto interessante
la curiosità premia sempre e la tua ha portato davvero lontano
complimenti
:clap: :thumbup:
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Massimo59
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Messaggio da Massimo59 »

interessantissimo, complimenti...
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Messaggio da maxpop 55 »

Grazie Edo :thumbup:
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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greciacret
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Messaggio da greciacret »

Grazie davvero, per questo interessantissimo approfondimento :clap:
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Messaggio da G P M P »

Bellissimo intervento, molto interessante e accurato.
Giovanni Paolo
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Messaggio da lucre »

Ho letto con molto interesse il tuo intervento edo, grazie
Luigi
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Messaggio da Hiver77 »

Grazie per l'ottimo approfondimento, è stata una lettera molto interessante :clap:
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Messaggio da ricart »

Buongiorno a tutti, a completamento della bella ricerca di edo68 vi segnalo che anche l'Associazione Friulana Donatori di Sangue ha adottato come logo il pellicano che si trafigge il petto per alimentare il suo piccolo
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Mandi
Riccardo

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schnier
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Messaggio da schnier »

E chi ne aveva idea... intuizione di successo.
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Messaggio da Aineias »

Grazie! :clap: :wave:
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Messaggio da Mightyspank »

Da Pelikanista apprezzo e ringrazio :clap:
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Messaggio da Tribbo »

Bellissimo approfondimento! Grazie! :clap:
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Messaggio da Colombre »

Molto interessante. Grazie. :clap:
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edo68
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Messaggio da edo68 »

Vi ringrazio per i vostri interventi e per gli apprezzamenti molto graditi.

Buona serata a tutti

Edo
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