Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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dieci lire, ovvero "vecchiotempismo"
- Massimo59
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dieci lire
Qualche dieci lire a casa lo tengo ancora, non per collezionismo ma per i ricordi di gioventu'.
Io non nato qualche anno dopo la guerra e i ricordi riportati da voi li ho sentiti raccontati dai miei genitori con l'aggiunta di quelli di mio padre che la guerra l'ha fatta.
Alle medie con 100 lire prendevo un panino con il formaggio durante la ricreazione di mezzogiorno, con centodieci lire, quello al salame...
Io non nato qualche anno dopo la guerra e i ricordi riportati da voi li ho sentiti raccontati dai miei genitori con l'aggiunta di quelli di mio padre che la guerra l'ha fatta.
Alle medie con 100 lire prendevo un panino con il formaggio durante la ricreazione di mezzogiorno, con centodieci lire, quello al salame...
Ultima modifica di Massimo59 il martedì 2 aprile 2019, 11:02, modificato 1 volta in totale.
- zoniale
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Certo che siamo una bella compagnia di vecchietti nostalgici! Aspetto che qualcuno apra un thread sulle delizie dei gettoni telefonici.
E poi mi auspico che a mio figlio siano risparmiate le lire e l'inflazione in doppia cifra.
E poi mi auspico che a mio figlio siano risparmiate le lire e l'inflazione in doppia cifra.
Michele
- Massimo59
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dieci lire
ho qualche esemplare anche di quelli, conservati dal periodo del servizio militare dove li utilizzavo, a manciate, per telefonare dalla cabina della caserma...
- Giorgio1955
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allora, dato che siamo in pieno "amarcord" butto lì i... miniassegni! Tutte queste cose che ricordiamo stupiranno gli utenti più giovani, ma anche questa è storia no? https://www.google.com/search?q=miniass ... 723#imgrc=_
- Linos
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1954, mia madre mi dava 5 lire per comprare a scelta una banana oppure un wafer mignon, attraversavo il paese da solo e via all'asilo.
dieci lire
Sì, sta per Roma. Un sistema per verificare il livello di conservazione è lo stato delle borchie delle staffe che tengono il timone (sul retro della moneta).
Polemarco
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dieci lire
Più se ne legge e più ricordi affiorano.
Dopo i compiti, si andava a giocare, quasi sempre nei boschi attorno al paese, a volte anche da solo, si costruiva una capanna e la si utilizzava come base/ritrovo, almeno fino a quando il proprietario del bosco, tutto incavolato non la distruggeva. Si costruiva anche il focolare con le pietre e ci si cuocevano le patate e le pannocchie………adesso tra spacciatori e pedofili un bambino è meglio che stia coi videogiochi.
Il biglietto del cinema dell'oratorio costava centocinquanta lire, me li davano contati (e mica sempre), quando inspiegabilmente il prezzo calò a centotrentacinque, il tenerlo nascosto mi consentiva un pomeriggio da nababbo.
Una volta in una saletta poco utilizzata, al piano superiore dell'oratorio, in attesa del catechismo, mi cadde l'occhio in un angolo un po' nascosto del davanzale. Tra la finestra e la rete anti pallonate giacevano duecentoventi lire abbandonate, coperte da un dito di polvere………………mi sono sentito ricco per parecchie domeniche successive. Ancora oggi mi chiedo come abbiano potuto essere dimenticate li.
Dopo i compiti, si andava a giocare, quasi sempre nei boschi attorno al paese, a volte anche da solo, si costruiva una capanna e la si utilizzava come base/ritrovo, almeno fino a quando il proprietario del bosco, tutto incavolato non la distruggeva. Si costruiva anche il focolare con le pietre e ci si cuocevano le patate e le pannocchie………adesso tra spacciatori e pedofili un bambino è meglio che stia coi videogiochi.
Il biglietto del cinema dell'oratorio costava centocinquanta lire, me li davano contati (e mica sempre), quando inspiegabilmente il prezzo calò a centotrentacinque, il tenerlo nascosto mi consentiva un pomeriggio da nababbo.
Una volta in una saletta poco utilizzata, al piano superiore dell'oratorio, in attesa del catechismo, mi cadde l'occhio in un angolo un po' nascosto del davanzale. Tra la finestra e la rete anti pallonate giacevano duecentoventi lire abbandonate, coperte da un dito di polvere………………mi sono sentito ricco per parecchie domeniche successive. Ancora oggi mi chiedo come abbiano potuto essere dimenticate li.
se vuoi catturare il coniglio......devi fare il verso della carota (bidello Chicco, una cinquantina e passa di anni fa)
- sussak
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Quando ero militare, nel 1970, venni destinato al 1°ROC di Monte Venda, sui colli Euganei, sopra Abano Terme.
Del lavoro non si può dire nulla, ma era un posto infame, peggio delle caserme nere del reggimento alpini.
Controllatissimi, avevamo un pulmino, che ogni tanto ci consentiva la libera uscita a Padova, a distanza di 20 km.
Tre ore in solitudine, perchè gli studenti e i cittadini trattavano i soldati come appestati.
Una sera, d'inverno, la passai al cinema a vedere "il clan dei marsigliesi" con Jean Gabin; il biglietto costava 200 lire.
Fuori impazzava il carnevale.
Del lavoro non si può dire nulla, ma era un posto infame, peggio delle caserme nere del reggimento alpini.
Controllatissimi, avevamo un pulmino, che ogni tanto ci consentiva la libera uscita a Padova, a distanza di 20 km.
Tre ore in solitudine, perchè gli studenti e i cittadini trattavano i soldati come appestati.
Una sera, d'inverno, la passai al cinema a vedere "il clan dei marsigliesi" con Jean Gabin; il biglietto costava 200 lire.
Fuori impazzava il carnevale.
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Se non sbaglio le 10 lire servivano anche a prelevare nocciole tostate dai distributori automatici fuori dai negozi, almeno nella mia città c'erano.
In alternativa alle nocciole c'erano i distributori di cicles (così si chiamavano i chewingum) fatti a pallina e colorati.
Ciao. Gionni
In alternativa alle nocciole c'erano i distributori di cicles (così si chiamavano i chewingum) fatti a pallina e colorati.
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dieci lire
Io ne ho parecchie di 10 lire, anche 5 e 20 lire, ma essendo più giovane di te non sono tanto pesanti di ricordi. Però me le tengo comunque strette.orsobruno ha scritto: ↑lunedì 1 aprile 2019, 17:10 DIECI LIRE
Mi è capitata tra le mani una moneta da 10 lire del 1951, il primo anno in cui fu coniata; la sua produzione fu interrotta nel 2001 dopo cinquant’anni. Oggi ne ha 68 di anni, 812 mesi e più o meno 24820 giorni…
Osservandola, riflettevo su quante mani l'hanno toccata: mani povere, più ricche, mani di vecchi, di giovani, di persone di ogni tipo. E pensavo: chissà in quanti borsellini sarà entrata e da quanti uscita, quanti chilometri avrà fatto in giro per l'Italia nei vari portamonete. Quanti viaggi in ascensore nelle gettoniere (le ricordate?), quanti dentini avrà rimborsato tramite il topolino, quanti ambi a tombola avrà premiato, quante cose avrà comprato… Guardando le tabelle, oggi avrebbe il potere di acquisto di 330 lire, circa 17 centesimi. Ma qual era il costo della vita nel '51?
Un maestro elementare percepiva sulle 25 mila lire al mese, il pane costava 116 lire al chilo, la carne 990; il latte 70 lire al litro e il vino 75; giornale e tram 20 lire e la benzina 116, ma la macchina ce l'avevano in pochi.
Un litro d'olio veniva venduto a ben 522 lire ma le uova a 5 l’una, in questa mia Roma di dopoguerra con un milione e seicentocinquantamila abitanti.
Ora questo dischetto di "italma" (Italiano Alluminio Magnesio, la lega metallica di cui è fatto) sta tranquillo sulla mia scrivania con il suo (e mio) carico di ricordi.
Curioso il fatto che il conio l'abbiano fermato nel 2001... Ma sei sicuro? Erano secoli che non le usavamo più
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.......
Deve essere una cosa comune a molte città, a Taranto dove ho fatto il CAR era lo stesso, che tristezza.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
- scossa
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dieci lire
A Bari, dove ho fatto il CAR (1981) una volta, appena fuori dalla caserma, da un'auto hanno lanciato un gavettone contro dei militari in libera uscita
Cordialità.
Marco
___
Se devi scegliere tra avere ragione ed essere gentile, scegli di essere gentile ed avrai sempre ragione.
Marco
___
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- Gargaros
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dieci lire
Presumo perché i soldati ricordano la guerra.
Sì, lo so che dovrebbero ricordare anche la difesa, ma l'uomo della terra, se il mondo fosse popolato solo da uomini della terra, non vedrebbe mai una guerra, se non qualche scaramuccia o faida familiare...
Comunque non prendete troppo sul serio questa riflessione fugace e superficiale.
Sì, lo so che dovrebbero ricordare anche la difesa, ma l'uomo della terra, se il mondo fosse popolato solo da uomini della terra, non vedrebbe mai una guerra, se non qualche scaramuccia o faida familiare...
Comunque non prendete troppo sul serio questa riflessione fugace e superficiale.
- sussak
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Quando, dopo 42 anni ho smesso la mia attività (facendone poi un'altra, ma senza più dipendenti), mi sono tolto i capricci che, per ragione di tempo non potevo concedermi prima. Prima sono andato negli Usa, poi ho girato Turchia e Marocco, infine, forzando la mano con mia moglie, in Israele (l'anno scorso a maggio la situazione era tesissima).
Sono cattolico, ma ho provato sincera ammirazione per un piccolo popolo che ama il suo paese ed è disposto a qualsiasi sacrificio per difenderlo.
Non lo fanno volentieri, ve lo assicuro, ho parlato con alcuni di loro, è pesante, lungo e rischioso, ma amano i loro soldati, perchè sono la garanzia della loro sopravvivenza. Quando sono andato al cinema a Padova, prima si sono alzati tutti quelli che erano sulla mia fila, poi se ne sono andati quelli della fila dietro e quella davanti. Avevo 26 anni, finito il Politecnico a Milano, ero pulito e sbarbato e senza pidocchi. Non avevo chiesto io di andarci, stavo già lavorando ed avevo dovuto mollare tutto per mettermi una divisa.
Un'altro giorno entrai al Pedrocchi per prendere un caffè e mi dissero che non me lo davano perchè lì non volevano militari; la sera dopo dissi a tutti quelli che erano in libera uscita con me che pagavo io il caffè, ed entrammo al Pedrocchi in trenta, e ci servirono senza fiatare; tanto il locale si era vuotato.
Sono cattolico, ma ho provato sincera ammirazione per un piccolo popolo che ama il suo paese ed è disposto a qualsiasi sacrificio per difenderlo.
Non lo fanno volentieri, ve lo assicuro, ho parlato con alcuni di loro, è pesante, lungo e rischioso, ma amano i loro soldati, perchè sono la garanzia della loro sopravvivenza. Quando sono andato al cinema a Padova, prima si sono alzati tutti quelli che erano sulla mia fila, poi se ne sono andati quelli della fila dietro e quella davanti. Avevo 26 anni, finito il Politecnico a Milano, ero pulito e sbarbato e senza pidocchi. Non avevo chiesto io di andarci, stavo già lavorando ed avevo dovuto mollare tutto per mettermi una divisa.
Un'altro giorno entrai al Pedrocchi per prendere un caffè e mi dissero che non me lo davano perchè lì non volevano militari; la sera dopo dissi a tutti quelli che erano in libera uscita con me che pagavo io il caffè, ed entrammo al Pedrocchi in trenta, e ci servirono senza fiatare; tanto il locale si era vuotato.