Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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Fornet-Ebanite-Tossicità--->chi ne sa?
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Fornet-Ebanite-Tossicità--->chi ne sa?
....prova a dare uno sguardo qui:
https://accademiafumolento.forumfree.it/?t=62128336
oppure qui
https://accademiafumolento.forumfree.it/?t=37272312
Diversamente, potresti spedirle qui:
https://www.bollitopipe.it/it/ (conviene telefonare prima ed esporre il problema ==> sono bravissimi!!)
oppure, considerato che sei di Como, recarti di persona qui:
https://nolipipe.it
Nei due ultimi casi spendi qualcosina, ma te le rimettono a nuovo e ti torna il piacere di fumarle daccapo.
Per quanto concerne i problemi alla lingua, ti suggerirei di leggere i vari thread nel sito della Accademia del fumo lento (sez. Per chi il tabacco lo fuma nella pipa), dove t'insegnano a condurre la fumata senza provocarti danni: altrimenti rischi di riporre le pipe nel tuo "Bormioli" per chissà quanto tempo ancora....
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Aineias
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Fornet-Ebanite-Tossicità--->chi ne sa?
L’idrossido di sodio esplica la propria azione lesiva essenzialmente provocando ustioni chimiche (che possono giungere fino al quarto grado) perché il contatto della sostanza con l’acqua produce una reazione fortemente esotermica, cioè produce intenso calore.
Il contatto con la cute e le mucose (anche quelle delle alte vie aeree se si inala la polvere) provoca quindi lesioni che vanno da una banale irritazione ad ustioni gravissime. L’ingestione accidentale, poi, determina temibilissimi danni da ustione dell’esofago e dello stomaco (la cosiddetta esofagite da caustici) che possono anche portare a morte per l’aggressione chimica dell’esofago stesso e degli organi mediastinici, lasciando di contro esiti altamente invalidanti (l’impossibilità di nutrirsi normalmente, per capirci) in caso di sopravvivenza dall’evento acuto.
Viste però le ridotte quantità che verrebbero usate per un’operazione del genere, suppongo che un abbondante risciacquo allontanerebbe i pericoli, ma la effettiva rimozione della sostanza credo resterebbe invalutabile con certezza.
Se volessi fare seriamente, dovresti neutralizzare la soda con acido cloridrico, ma a meno che non decidessi di vomitare sui cannelli per esporli all’HCl (suppongo funzionerebbe, ma i cannelli stessi diventerebbero immediatamente poco appetibili per evidenti motivi), dovresti procurarti dell’acido opportunamente titolato, e la pericolosità del prodotto innescherebbe a sua volta una serie di interrogativi.
Quindi lascerei perdere e mi affiderei agli appositi prodotti della Savinelli e della Dunhill.
Detto questo, mi permetterei di far sommessamente notare che le sostanze liberate dal tabacco fanno altrettanto se non più male, anche se di norma impiegano molto più tempo a farci fuori ...
Il contatto con la cute e le mucose (anche quelle delle alte vie aeree se si inala la polvere) provoca quindi lesioni che vanno da una banale irritazione ad ustioni gravissime. L’ingestione accidentale, poi, determina temibilissimi danni da ustione dell’esofago e dello stomaco (la cosiddetta esofagite da caustici) che possono anche portare a morte per l’aggressione chimica dell’esofago stesso e degli organi mediastinici, lasciando di contro esiti altamente invalidanti (l’impossibilità di nutrirsi normalmente, per capirci) in caso di sopravvivenza dall’evento acuto.
Viste però le ridotte quantità che verrebbero usate per un’operazione del genere, suppongo che un abbondante risciacquo allontanerebbe i pericoli, ma la effettiva rimozione della sostanza credo resterebbe invalutabile con certezza.
Se volessi fare seriamente, dovresti neutralizzare la soda con acido cloridrico, ma a meno che non decidessi di vomitare sui cannelli per esporli all’HCl (suppongo funzionerebbe, ma i cannelli stessi diventerebbero immediatamente poco appetibili per evidenti motivi), dovresti procurarti dell’acido opportunamente titolato, e la pericolosità del prodotto innescherebbe a sua volta una serie di interrogativi.
Quindi lascerei perdere e mi affiderei agli appositi prodotti della Savinelli e della Dunhill.
Detto questo, mi permetterei di far sommessamente notare che le sostanze liberate dal tabacco fanno altrettanto se non più male, anche se di norma impiegano molto più tempo a farci fuori ...
Mauro
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Fornet-Ebanite-Tossicità--->chi ne sa?
Ciao Ango, grazie per il tuo intervento, aiuta a corroborare la possibilità rimuovere la soda mediante lavaggio.
È che l'utilizzo di prodotti considerati tossici, viene sempre considerato un male ignorando che, spesso, rientrano nel ciclo di trattamento di alcuni alimenti. Io per esempio ricordo di aver guardato la trippa con occhio « ostile » per parecchio tempo dopo aver scoperto che nei trattamenti per sbianchirla, fa la sua parte anche l'acido solforico.
Grazie anche a Aineias per i link, in effetti sto curiosando nel sito dell'accademia da prima di aver dato il via a questa discussione, al momento sto leggendo gli interventi nella discussione « Sezione restauro vecchie pipe e piccole riparazioni » (sono a pag. 45 di 77), quelle indicate da te non le avevo ancora lette.
L'interessante tecnica spiegata nel Link indicato a sua volta in un post del Topic da te Linkato per primo, l'ho incontrata in un video di YouTube e a dir la verità, volevo aprirci una nuova discussione, perché anche se tra stilografiche e bocchini per pipa l'unico punto in comune è l'ebanite e le differenze strutturali sono tali da sconsigliarne l'impiego sulle penne, sono un estimatore del « mai dire mai ».
Chi può dire cosa possono fare un MaxPop, un PeppePipes (o un altro del gruppo Tcn) con tali info, inoltre la tecnica viene utilizzata anche per porre rimedio ai segni dei denti, facendo rinvenire l'ebanite (morsicature sulle penne ?!?…….ma dai!).
Riguardo il ricorrere ad altrui servizi, lungi da me. Tranne auto, tetto, abbattimento di grandi alberi e una scarna manciata di altre cose, mi arrangio da solo, con cosa mi diverto altrimenti?
Mauro (jebstuart), è vero quanto scrivi, ma va inteso per il composto concentrato. Ho trovato notizie di utilizzo della soda, oltre che per la pulizia di forni, padelle, griglie di BBQ ecc, anche per il suo impiego come additivo e/o ingrediente alimentare, naturalmente secondo il giusto criterio, mica a badilate casuali. In questa Pagina, sono raggruppate, in un sol colpo, parecchie informazioni. ciao, sandro
È che l'utilizzo di prodotti considerati tossici, viene sempre considerato un male ignorando che, spesso, rientrano nel ciclo di trattamento di alcuni alimenti. Io per esempio ricordo di aver guardato la trippa con occhio « ostile » per parecchio tempo dopo aver scoperto che nei trattamenti per sbianchirla, fa la sua parte anche l'acido solforico.
Grazie anche a Aineias per i link, in effetti sto curiosando nel sito dell'accademia da prima di aver dato il via a questa discussione, al momento sto leggendo gli interventi nella discussione « Sezione restauro vecchie pipe e piccole riparazioni » (sono a pag. 45 di 77), quelle indicate da te non le avevo ancora lette.
L'interessante tecnica spiegata nel Link indicato a sua volta in un post del Topic da te Linkato per primo, l'ho incontrata in un video di YouTube e a dir la verità, volevo aprirci una nuova discussione, perché anche se tra stilografiche e bocchini per pipa l'unico punto in comune è l'ebanite e le differenze strutturali sono tali da sconsigliarne l'impiego sulle penne, sono un estimatore del « mai dire mai ».
Chi può dire cosa possono fare un MaxPop, un PeppePipes (o un altro del gruppo Tcn) con tali info, inoltre la tecnica viene utilizzata anche per porre rimedio ai segni dei denti, facendo rinvenire l'ebanite (morsicature sulle penne ?!?…….ma dai!).
Riguardo il ricorrere ad altrui servizi, lungi da me. Tranne auto, tetto, abbattimento di grandi alberi e una scarna manciata di altre cose, mi arrangio da solo, con cosa mi diverto altrimenti?
Mauro (jebstuart), è vero quanto scrivi, ma va inteso per il composto concentrato. Ho trovato notizie di utilizzo della soda, oltre che per la pulizia di forni, padelle, griglie di BBQ ecc, anche per il suo impiego come additivo e/o ingrediente alimentare, naturalmente secondo il giusto criterio, mica a badilate casuali. In questa Pagina, sono raggruppate, in un sol colpo, parecchie informazioni. ciao, sandro
se vuoi catturare il coniglio......devi fare il verso della carota (bidello Chicco, una cinquantina e passa di anni fa)
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Se vuoi stare tranquillo, comprati un rotolino di cartina al tornasole e controlla il pH dell'acqua di lavaggio dopo il trattamento.
Finchè è alcalina c'e' del NaOH in giro.
Magari, dopo il trattamento con NaOH e successivo lavaggio, tieni il bocchino a mollo per un paio di giorni e controlla il pH della soluzione. Visto mai che il NaOH sia intrappolato nell'ebanite e ci metta un po' a uscire.
A questa pagina ci sono alcune informazioni sui tempi e le concentrazioni
Finchè è alcalina c'e' del NaOH in giro.
Magari, dopo il trattamento con NaOH e successivo lavaggio, tieni il bocchino a mollo per un paio di giorni e controlla il pH della soluzione. Visto mai che il NaOH sia intrappolato nell'ebanite e ci metta un po' a uscire.
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C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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....di nulla, ci mancherebbeebbe
...il che va benissimo! A questo punto ti suggerirei di tenere in particolare considerazione i preziosi suggerimenti di Balthazar laddove dice:
...io utilizzo la stessa tecnica (che è del resto abbastanza diffusa fra i pipofili). Sia i dischi che le paste le puoi trovare presso i negozi specializzati che ti ho linkato.balthazar ha scritto: ↑venerdì 28 febbraio 2020, 18:56 I cannelli in ebanite delle mie pipe li ho sempre fatti rinvenire con l'uso di un tampone di cotone rotante (trapano con supporto) e di una pasta specifica acquistata da rivenditori specializzati. Non ho mai sentito parlare del Fornet per quest'uso, anzi pensavo che questo prodotto fosse da tempo fuori commercio perchè dannoso. Stesso discorso per la parte lignea, da trattare con tampone e cera carnauba.
Inoltre:
...tutti siamo passati per problemi più o meno simili e, personalmente, a causa di questi, per un pò di anni ho sospeso l'uso della pipa. Ma poi mi son chiesto dove sbagliavo. E dopo vari tentativi, ho trovato un rimedio che "nel mio caso!" si è rivelato dirimente: l'uso del pigino.balthazar ha scritto: ↑venerdì 28 febbraio 2020, 18:56 In ogni caso non c'è nulla di difficile nè di rituale nel fumo con la pipa, basta accostarsi a questo strumento con calma ed informandosi sui piccoli accorgimenti da seguire per avere buoni risultati (altrimenti si rimette tutto in una scatola e...)...
A volte questo può sembrare un accessorio utile prevalentemente per lo svuotamento della pipa, a fine combustione. In realtà è utile anche nella conduzione della fumata. Usato con movimenti rotatori lenti, ai lati della brace, ottieni il risultato di ravvivarla e di evitare accensioni multiple che scaldano il fornello, la mano che regge la pipa ed ovviamente la lingua. Attento a non costipare troppo il tabacco altrimenti l'assenza di ossigeno lo fa spegnere e devi riaccendere. Nessun dramma, tuttavia: procedi per tentativi ed errori e vedrai che la tua fumata può durare anche qualche minuto senza formazione di acquerugiola (come giustamente dice Balthazar). Le continue ri-accensioni possono indurre, peraltro, a rovinare il rim e la radica. "Occhio"
Infine, vorrei allegare un'immagine per chiarire quali sono le parti della pipa. Normalmente il cannello è dello stesso materiale del fornello (radica o altri materiali) ed il bocchino è tipicamente in metacrilato o ebanite (o altri materiali):
Aineias
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Ciao, Aineias, non parlo tanto per fare il « Ganassa » che spero sia un termine multi regionale, altrimenti interpretalo come « sbruffone », ma di paste abrasive ne ho di molti tipi e gradazioni, trapani portatili dovrei averne quattro, e ho altrettanti supporti a colonna e anche uno per posizionamento orizzontale, poi ho un trapano a mezza colonna che peserà ottanta/novanta chili, accetta punte da 1 a 16 mm e non è da brico, ne ho un paio a batteria, più un numero imprecisato di trapani a manovella di vario modello e dimensione, che non c'entrano nulla ma tantè, e visto il contesto, mi fermo ai trapani.Aineias ha scritto: ↑martedì 3 marzo 2020, 14:08.....A questo punto ti suggerirei di tenere in particolare considerazione i preziosi suggerimenti di Balthazar laddove dice: i cannelli in ebanite delle mie pipe li ho sempre fatti rinvenire con l'uso di un tampone di cotone rotante (trapano con supporto) e di una pasta specifica acquistata da rivenditori specializzati. Non ho mai sentito parlare del Fornet per quest'uso, anzi pensavo che questo prodotto fosse da tempo fuori commercio perchè dannoso. Stesso discorso per la parte lignea, da trattare con tampone e cera carnauba.
...io utilizzo la stessa tecnica (che è del resto abbastanza diffusa fra i pipofili). Sia i dischi che le paste le puoi trovare presso i negozi specializzati che ti ho linkato.........
È il discorso dell'abrasione che non mi va giù. Già le paste dedicate alla pulizia dei bocchini, i più esperti, dopo averle provate, le consigliano "una tantum" (una volta pro capite), e sicuramente il loro potere abrasivo è minore di carta vetrata grana mille o micro-mesh che le precedono nel trattamento e di cui non metto in dubbio l'efficacia ma che penso utilizzate con troppa disinvoltura. Penso solo che gratta oggi, gratta domani, si finisce per alterare, assottigliare, stondare le forme, cancellare le scritte, tutto per un risultato temporaneo dato che il problema si ripresenterà e occorrerà ri-trattare.
È per questo che cercavo l'alternativa chimica, che non è che non abrada, ma almeno si mangia solo il cattivo e per lo spessore di poche molecole.
Comunque ora mi sto interessando al procedimento illustrato nel video che ho nominato più sopra, nel caso poi metterò anche il Link. sandro
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....eh la mad.... "che spero sia un termine altrettanto multi regionale" (perbacco!!)ooti ha scritto: ↑martedì 3 marzo 2020, 19:46
Ciao, Aineias, non parlo tanto per fare il « Ganassa » che spero sia un termine multi regionale, altrimenti interpretalo come « sbruffone », ma di paste abrasive ne ho di molti tipi e gradazioni, trapani portatili dovrei averne quattro, e ho altrettanti supporti a colonna e anche uno per posizionamento orizzontale, poi ho un trapano a mezza colonna che peserà ottanta/novanta chili, accetta punte da 1 a 16 mm e non è da brico, ne ho un paio a batteria, più un numero imprecisato di trapani a manovella di vario modello e dimensione, che non c'entrano nulla ma tantè, e visto il contesto, mi fermo ai trapani.
....è certo che col tempo le paste portino via porzioni sempre più importanti di materiale. Prima di ricorrere ai dischi e "solo" in caso di leggere macchie superficiali, io uso una pasta molto leggera, pulendo a mano con un panno di cotone o di lana: https://www.savinelli.it/it_it/stem-pol ... -d751.htmlooti ha scritto: ↑martedì 3 marzo 2020, 19:46 È per questo che cercavo l'alternativa chimica, che non è che non abrada, ma almeno si mangia solo il cattivo e per lo spessore di poche molecole.
Comunque ora mi sto interessando al procedimento illustrato nel video che ho nominato più sopra, nel caso poi metterò anche il Link. sandro
Ad ogni modo, buon lavoro e se puoi/vuoi fammi sapere se hai risultati convincenti.
Saludi
Aineias
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La pipa 1, ha il bocchino ossidato, non ha subito alcun trattamento, serve come riferimento.
Alla pipa 2 ho praticato il trattamento con l'accendino, frettoloso e senza particolare cura, solo come prova.
Dopo l'estrazione dalla capsula del tempo, il bocchino della pipa 2 aveva lo stesso colore di quello della pipa 1 .
La pipa 2 fa anche da riferimento per la pipa 3.
Il bocchino della pipa in 3a è come è diventato dopo l'estrazione dalla capsula e una fumata.
in 3b il lato inferiore dello stesso bocchino dove ho praticato (e solo lì) il trattamento con l'accendino. .
Ora i Link:
Il primo è quello richiamato dal Link del Link di cui sopra e che metto diretto per comodità Link 1 (qui il traduttore è quasi umano)
Il secondo punta al video di YouTube dove viene illustrato lo stesso procedimento (ma non solo) Link 2
Penso che la fiamma bruci lo zolfo, non credo che l'effetto dipenda dal solo calore, ma va detto che vado ad intuito, dato che non conoscendo l'inglese, come per tutte le lingue diverse dall'italiano, e a volte anche con l'italiano, abbasso l'audio e guardo solo le figure. Può anche essere che lo youtuber dia informazioni in merito durante l'introduzione o durante il filmato, ma io non sa. ciao, sandro
PS. nota per jebstuart che avrei già voluto scrivere alcuni post fa, non fosse che mi sono distratto. Quello che dici qui:
Alla pipa 2 ho praticato il trattamento con l'accendino, frettoloso e senza particolare cura, solo come prova.
Dopo l'estrazione dalla capsula del tempo, il bocchino della pipa 2 aveva lo stesso colore di quello della pipa 1 .
La pipa 2 fa anche da riferimento per la pipa 3.
Il bocchino della pipa in 3a è come è diventato dopo l'estrazione dalla capsula e una fumata.
in 3b il lato inferiore dello stesso bocchino dove ho praticato (e solo lì) il trattamento con l'accendino. .
Ora i Link:
Il primo è quello richiamato dal Link del Link di cui sopra e che metto diretto per comodità Link 1 (qui il traduttore è quasi umano)
Il secondo punta al video di YouTube dove viene illustrato lo stesso procedimento (ma non solo) Link 2
Penso che la fiamma bruci lo zolfo, non credo che l'effetto dipenda dal solo calore, ma va detto che vado ad intuito, dato che non conoscendo l'inglese, come per tutte le lingue diverse dall'italiano, e a volte anche con l'italiano, abbasso l'audio e guardo solo le figure. Può anche essere che lo youtuber dia informazioni in merito durante l'introduzione o durante il filmato, ma io non sa. ciao, sandro
PS. nota per jebstuart che avrei già voluto scrivere alcuni post fa, non fosse che mi sono distratto. Quello che dici qui:
ricorda la barzelletta del condannato a morte che sul patibolo rifiuta l'ultima sigaretta perché fa male
se vuoi catturare il coniglio......devi fare il verso della carota (bidello Chicco, una cinquantina e passa di anni fa)