Il carattere di una penna

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Miata
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Messaggio da Miata »

Facciamo che il modo di scrivere di una penna (il flusso, il tipo di sensazione rimandata dal pennino, il tratto, etc) nell'insieme sia identificabile come il suo carattere. Uno può essere gentile ma col braccino corto oppure generoso e preciso e così via.

Voi come vi comportate se esteticamente una penna vi piace, ma non riuscite a vedere come pregi gli aspetti oggettivamente positivi del suo carattere?

Io sono in difficoltà con una Conway Stewart 15. La penna è bella, scrive bene perché il flusso è costante, il tratto è fine, il pennino leggermente flessibile, non ha false partenze ma non mi fa gioire usarla. Ho provato ad impugnarla in modi diversi, a cambiare l'inclinazione del pennino e effettivamente in certi momenti scrive in modo che più si adatta a me, però... resta qualcosa in sospeso.
Il vero guaio è che il magico pennino in acciao di non particolare valore della Morrison's in questo momento mi ha fatto perdere la testa: riparte senza tentennamenti anche dopo 10 giorni, è morbido, scorrevole, liscio ma non sfuggente, fine ma non troppo. Scusate, sono follemente innamorata :oops:

Che faccio? Pensate che se insisto nello scrivere qualche pagina possa trovare il feeling giusto con la 15?
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E voi vi siete mai trovati in questa situazione, e se sì, come vi siete comportati?

:wave:
Florinda
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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

Ho capito perfettamente cosa intendi.
La mia esperienza personale dice che, alla lunga, le penne che non legano con i miei gusti e le mie preferenze finiscono inutilizzate e, nel lungo periodo, vengono eliminate (vendute o donate). In realtà difficilmente vendo, perché mi risulta fastidioso per pigrizia; posso invece regalare una penna anche a uno sconosciuto (cosa che ho fatto più di una volta, addirittura a un taxista di Roma) se ne vedo il motivo.
Morale della favola: se non fai per me, finisci nelle mani di qualcun'altro, che magari ti amerà come io non posso.
:wave:
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Messaggio da Automedonte »

Capisco il problema anche se per ora non devo ancora affrontarlo :D

Ho ripreso da poco a scrivere con la stilografica ed ho fatto incetta di penne nuove, per ora non sono ancora arrivato a dover decidere le migliori, devo prima provarle tutte :lol:

Diciamo che alcune mi convincono di più ed altre meno ma devo provare a cambiare inchiostro e carta prima di decidere.

E' un duro lavoro al quale dovrò sottostare :mrgreen:
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Ottorino
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Messaggio da Ottorino »

Il vero guaio è che il magico pennino in acciao di non particolare valore della Morrison's in questo momento mi ha fatto perdere la testa: riparte senza tentennamenti anche dopo 10 giorni, è morbido, scorrevole, liscio ma non sfuggente, fine ma non troppo. Scusate, sono follemente innamorata
Mi viene in mente " questo ".
Concordo con Monet. Se non scatta quel non so che, non scatta.
Pero' aspetta a lasciare la Conway: se non sbaglio è la tua prima penna antica. Mettila da parte e aspetta.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da fantabaffo »

Già, pur essendo un appassionato novizio provo alcune sensazioni simili alle vostre. Fatico a legare con certe penne nonostante la loro assenza di difetti; addirittura ho un rapporto più stretto ed appassionato con alcune che (a ben guardare) non sono nemmeno perfette quanto mi aspetterei... è il caso della Capless sfaccettata: scrive bene ma a ben guardare non è meglio della No Nonsense che ho, o ancora della Al-Sport, ed inoltre l'impugnatura è buona ma non eccezionale se si scrive a lungo... ciononostante, adoro questa penna e faccio di tutto per usarla ogni volta che posso.
Ah l'amour... :lol:
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Messaggio da Monet63 »

Ottorino ha scritto: sabato 4 aprile 2020, 15:03 Concordo con Monet. Se non scatta quel non so che, non scatta.
Pero' aspetta a lasciare la Conway: se non sbaglio è la tua prima penna antica. Mettila da parte e aspetta.
Però, quando scatta è una cosa bellissima. Ti ricordi Ottorino la Sheafferina che non mi facesti mai pagare, a gennaio 2016? A parte il discorso affettivo (regalo di un amico in un momento molto particolare della mia vita) fu amore a prima vista, e ne sono ancora innamorato come allora. Al momento è in ferie (ancora per poco), ma si è fatta oltre tre anni inchiostrata e usata regolarmente.
:wave:
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Messaggio da Miata »

Monet63 ha scritto: sabato 4 aprile 2020, 14:15 Ho capito perfettamente cosa intendi.
...
:wave:
Oh, bene, mi rincuora che capiti anche a voi. Temevo di essere esagerata io o di non capire cosa volessi da una penna. Però è vero, quando scatta è gioia pura.
Automedonte ha scritto: sabato 4 aprile 2020, 14:34 Capisco il problema anche se per ora non devo ancora affrontarlo :D
...
Ti auguro che ti capiti il più tardi possibile poichè di conseguenza sorgeranno altri problemi tipo: come faccio a scegliere una penna se prima non la provo?
Ottorino ha scritto: sabato 4 aprile 2020, 15:03 Mi viene in mente " questo ".
Concordo con Monet. Se non scatta quel non so che, non scatta.
Pero' aspetta a lasciare la Conway: se non sbaglio è la tua prima penna antica. Mettila da parte e aspetta.
Quel romanzo...ahahahah!!!

Se non scatta, non scatta, ma entro quanto potrebbe scattare? Filosofeggiamo :D
Esatto, la mia prima penna antica. Le ho pure preso l'inchiostro dedicato! Non ho fretta di capire cosa succederà, semmai ho il tempo libero per pormi il problema
fantabaffo ha scritto: sabato 4 aprile 2020, 15:38 Già, pur essendo un appassionato novizio provo alcune sensazioni simili alle vostre.
...
Ah l'amour... :lol:
Esatto... Penso non servano altre considerazioni :D
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Messaggio da Giotto »

Ah, la scintilla! Quella sensazione che ti fa preferire una cosa piuttosto che un'altra, una persona invece che l'altra; può essere irrazionale e pure cambiare nel tempo.
Non insistere o arriverai a detestarla: magari riprendila fra qualche tempo; e se proprio non fa per te, cedila. Vendila o magari regalala a chi pensi possa piacere ;)
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Messaggio da Monet63 »

Miata ha scritto: sabato 4 aprile 2020, 16:35 Se non scatta, non scatta, ma entro quanto potrebbe scattare? Filosofeggiamo :D
Ok, filosofeggiamo.
Non sapevo fosse la tua prima penna vintage; questo cambia tutto, perché il primo amore non si scorda mai.
Io ho ancora il mio primo pennello "vero", che risale ai tempi del liceo artistico, che all'epoca pensavo di aver pagato una fortuna. Ogni tanto lo faccio lavorare ancora, nonostante abbia parecchie centinaia di pennelli di altissima qualità, e nonostante non sia di qualità troppo alta. Eppure è il primo, e avevo 15 anni...
Sai cosa farei io? Considererei che una penna occupa ben poco spazio, e che - in questo caso - non puoi trattarla come io tratto, ad esempio, una Visconti moderna da 100 euro (che se non scrive come dico io caccio via). Insomma, è sempre la prima vintage, mal che vada la metti un un techetta (apribile) con una targhetta del tipo "numero uno". Hai presente zio Paperone? Ecco... :D
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Messaggio da TeoJ »

Provala con altri inchiostri, prima o poi troverai quello che va benissimo con quella penna (non solo per colore, ma anche per flusso, shading, ecc...).
Spesso imbroccare l'inchiostro giusto cambia completamente il comportamento della penna :mrgreen:
Matteo
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Messaggio da balthazar »

Ottorino ha scritto: sabato 4 aprile 2020, 15:03
Il vero guaio è che il magico pennino in acciao di non particolare valore della Morrison's in questo momento mi ha fatto perdere la testa: riparte senza tentennamenti anche dopo 10 giorni, è morbido, scorrevole, liscio ma non sfuggente, fine ma non troppo. Scusate, sono follemente innamorata
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Ahhh! Dona Flor, che bel ricordo hai fatto riaffiorare alla mente, grazie! :D Come descritta da Miata, quella pare una penna perfetta ma asetticamente perfetta, non riesce comunque a trasmettere quel "quid" che fa scattare la vera passione, che ti dà il piacere di rigiratela tra le mani anche senza scriverci. A me quando capita - e purtroppo capita spesso - anche sforzandomi di usare l'oggetto, di cambiare inchiostro - così come saggiamente suggerito - non mi riesce di cambiare quella impressione di lontananza, di vera e propria freddezza che l'oggetto trasmette, anzi per essere precisi pare proprio dovuto al fatto che la penna non comunichi proprio nulla. Come giustamente detto da Monet, per fortuna le penne occupano poco spazio e sicuramente nel tempo potremo trovarle un nuovo compagno che possa carpirne le gioie a noi negate :lol:
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Messaggio da Miata »

Monet63 ha scritto: sabato 4 aprile 2020, 18:31 Ok, filosofeggiamo.
Non sapevo fosse la tua prima penna vintage; questo cambia tutto, perché il primo amore non si scorda mai.
Io ho ancora il mio primo pennello "vero", che risale ai tempi del liceo artistico, che all'epoca pensavo di aver pagato una fortuna. Ogni tanto lo faccio lavorare ancora, nonostante abbia parecchie centinaia di pennelli di altissima qualità, e nonostante non sia di qualità troppo alta. Eppure è il primo, e avevo 15 anni...
Sai cosa farei io? Considererei che una penna occupa ben poco spazio, e che - in questo caso - non puoi trattarla come io tratto, ad esempio, una Visconti moderna da 100 euro (che se non scrive come dico io caccio via). Insomma, è sempre la prima vintage, mal che vada la metti un un techetta (apribile) con una targhetta del tipo "numero uno". Hai presente zio Paperone? Ecco... :D
:lol: :lol:
L'idea della "numero uno" mi piace, anche se non sarò mai collezionista di penne.


Vi ringrazio delle vostre opinioni o di aver condiviso le vostre esperienze.

Non potrei definirla "asetticamente perfetta" già solo perchè perfetta non lo è :lol: Asettica neppure perché trasmette belle sensazioni grazie ai materiali e alla sua età. Potrebbe solamente non essere adatta a me, o non esserlo in questo momento. Ho notato che la mia grafia cambia nel tempo: un paio di anni fa scrivevo molto piccolo, adesso mi concedo più spazio e scrivo anche con maggior inclinazione, o quasi dimenticato come si scrive a stampatello etc.
Sul provare vari inchiostri, non sarà facile perché pur non avendone molti, essendo boccette medio/grandi mi durerano a lungo e non sono solita accumulare cose (che siano penne o inchiostri, cerco di limitarmi ad avere una minima gamma di scelta ma senza sconfinare nel collezionismo; ho già tre neri, un verde, un blu, un marrone, un grigio, un viola, un azzurro); inoltre la penna non è praticissima da lavare a fondo per il cambio di colore di inchiostro (anche se sono tentata di provarla con l'X-feather che mi sta dando buonissime impressioni di fluidità e lubrificazione).

Sicuramente a ragione Giotto nel suggerirmi di non insistere rischiando di arrivare a detestarla. Magari fra sei mesi l'infatuazione per la Morrison sarà scemata e mi andrà di provare qualcosa di diverso, e la Conway sarà lì ad aspettare la sua occasione.
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Messaggio da Automedonte »

Scusa dove sta il problema? Adesso goditi la morrison e l’altra la metti nel cassetto.

Magari tra qualche tempo la tiri fuori, tanto non invecchia, non costa nulla ed occupa poco spazio.

A me questo capita con le moto che a volte non mi danno emozioni, in quel caso però sono costretto a venderle perchè il patrimonio immobilizzato è maggiore ma, soprattutto, pagano bollo ed assicurazione, devo fare i tagliandi e si svalutano.

La penna tienila li :mrgreen:
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Messaggio da francoiacc »

Non so neanche io quale sia il motivo ma è successa la stessa cosa a me con quattro penne vintage inglesi, una Parker Duofold inglese Senior, due Conway Stewart, una 15 e una 85L e una Summit 160, sembrano belle penne e sono anche ben fatte ma non appassionano.
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Messaggio da Miata »

Automedonte ha scritto: domenica 5 aprile 2020, 13:56 Scusa dove sta il problema? Adesso goditi la morrison e l’altra la metti nel cassetto.

Magari tra qualche tempo la tiri fuori, tanto non invecchia, non costa nulla ed occupa poco spazio.

A me questo capita con le moto che a volte non mi danno emozioni, in quel caso però sono costretto a venderle perchè il patrimonio immobilizzato è maggiore ma, soprattutto, pagano bollo ed assicurazione, devo fare i tagliandi e si svalutano.

La penna tienila li :mrgreen:
Non è che sia un reale problema, è così, "pour parler" :D La questione difatti non verte tanto su questa specifica penna, quanto in generale sulle sensazioni che magari non pensavamo nemmeno di poter provare, e che invece ci fanno preferire una penna ad un'altra. Tutti, penso, vorremmo una penna dal flusso costante, che non abbia false partenze etc, e questo in teoria possiamo andare a ricercarlo per certo, dati alla mano. Ma come si fa a sapere se poi in realtà quell'oggetto, magari di alto valore commerciale o collezionistico o di indubbia qualità, poi non fa per noi? In realtà, mi rispondo da sola, non c'è modo di saperlo e ci toccherà comprare e in caso regalare o rivendere; potrebbe sembrare tutto risolto, ma resterà la delusione di non aver trovato ciò che speravamo in quell'oggetto tanto agognato.

Con le moto è di certo meno pratico :lol:
francoiacc ha scritto: domenica 5 aprile 2020, 15:16 Non so neanche io quale sia il motivo ma è successa la stessa cosa a me con quattro penne vintage inglesi, una Parker Duofold inglese Senior, due Conway Stewart, una 15 e una 85L e una Summit 160, sembrano belle penne e sono anche ben fatte ma non appassionano.
Caspita, curioso. Ti è capitato con altre penne antiche?
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