Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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Fumetti, che passione!
- calli1958
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Fumetti, che passione!
Apro un nuovo argomento del quale non so praticamente nulla tranne il piacere di leggerli e guardarli....i fumetti. Ma approfitto di un addetto ai lavori "tomcar" che si rende disponibile ad esaudire le curiosità a riguardo. Comincio con quanto mi ha scritto in MP:
Dunque i procedimenti sono davvero tanti e dipendo molto dallo stile del disegnatore ovviamente, ma sostanzialmente sono questi:
1) Si parte ovviamente dalla sceneggiatura scritta dall'autore (quasi sempre autore e disegnatore differiscono)
2) viene prodotto un layout a matita per capire la scansione delle vignette e le inquadrature che il disegnatore sottopone all'autore e all'editor
3) dopo l'ok dell'autore e dell'editor, il disegnatore inizia a lavorare sempre a matita sulle tavole definitive (quelle grandi di cui ti parlavo prima). Anche se ormai tanti disegnatori lavorano con la tavoletta grafica o con l'iPad.
4) la tavola a matita viene sottoposta nuovamente all'autore e all'editor.
5) dopo l'ok di autore ed editor si passa la tavola a un inchiostratore che quasi mai è lo stesso che disegna a matita, ma a volte capita.
6) le tavole vengono scansione e passate a un colorista che le finisce.
7) tutte le tavole e i dialoghi vengono passate a un letturista che inserisce ballon col testo e le varie onomatopee eventuali
8) il tutto viene impaginato con indesign e unito ad eventuali pagine redazionali, pubblicità interne e alla copertina
9) una volta concluso si manda in stampa
10) nel caso servano edizioni straniere, si manda tutto alla Panini che manda a tradurre le tavole, le passa a un altro letturista che inserisce i dialoghi del paese di riferimento nella lingua necessaria
11) si aggiunge una nuova copertina e nuovi redazionali e pubblicità di quel paese
12) si manda in stampa
13 si distribuisce ad edicole, fumisterie e librerie
Il mio commento a riguardo:
Ma guarda un po'.... al punto 5) io pensavo il contrario che di solito, almeno il bianco-nero, lo facesse il disegnatore e. raramente, qualcun altro. Quindi, di fatto, l'inchiostratore in qualche misura può variare il tratto del disegnatore, giusto?
La sua risposta:
... dipende moltissimo dallo stile del disegnatore. Alcuni fanno i chiaroscuri a matita molto precisi, altri segnano con una “X” la parte da inchiostrare, altri ancora lasciano il disegno appena accennato e fanno finire l’opera dall’inchiostratore.
Dunque i procedimenti sono davvero tanti e dipendo molto dallo stile del disegnatore ovviamente, ma sostanzialmente sono questi:
1) Si parte ovviamente dalla sceneggiatura scritta dall'autore (quasi sempre autore e disegnatore differiscono)
2) viene prodotto un layout a matita per capire la scansione delle vignette e le inquadrature che il disegnatore sottopone all'autore e all'editor
3) dopo l'ok dell'autore e dell'editor, il disegnatore inizia a lavorare sempre a matita sulle tavole definitive (quelle grandi di cui ti parlavo prima). Anche se ormai tanti disegnatori lavorano con la tavoletta grafica o con l'iPad.
4) la tavola a matita viene sottoposta nuovamente all'autore e all'editor.
5) dopo l'ok di autore ed editor si passa la tavola a un inchiostratore che quasi mai è lo stesso che disegna a matita, ma a volte capita.
6) le tavole vengono scansione e passate a un colorista che le finisce.
7) tutte le tavole e i dialoghi vengono passate a un letturista che inserisce ballon col testo e le varie onomatopee eventuali
8) il tutto viene impaginato con indesign e unito ad eventuali pagine redazionali, pubblicità interne e alla copertina
9) una volta concluso si manda in stampa
10) nel caso servano edizioni straniere, si manda tutto alla Panini che manda a tradurre le tavole, le passa a un altro letturista che inserisce i dialoghi del paese di riferimento nella lingua necessaria
11) si aggiunge una nuova copertina e nuovi redazionali e pubblicità di quel paese
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Il mio commento a riguardo:
Ma guarda un po'.... al punto 5) io pensavo il contrario che di solito, almeno il bianco-nero, lo facesse il disegnatore e. raramente, qualcun altro. Quindi, di fatto, l'inchiostratore in qualche misura può variare il tratto del disegnatore, giusto?
La sua risposta:
... dipende moltissimo dallo stile del disegnatore. Alcuni fanno i chiaroscuri a matita molto precisi, altri segnano con una “X” la parte da inchiostrare, altri ancora lasciano il disegno appena accennato e fanno finire l’opera dall’inchiostratore.
- tomcar
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Confermo tutto!
- calli1958
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Grazie del consenso ....magie del copia-incolla.
Quindi in definitiva ci sono almeno 3 mani "artistiche", disegnatore, inchiostratore, coloritore (a parte il lettering e le "influenze" dell'editore)? Ma di solito, se non sbaglio, vengono citati "autore" e "sceneggiatore" (e gli altri due)?
- tomcar
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Allora considera che il fumetto italiano vive soprattutto di bianco e nero. A parte i fumetti Disney, tutti i Bonelli sono senza colori quindi, i pochi che ci sono, hanno alterne fortune.
Negli USA invece hanno grandissima importanza soprattutto da fine anno ‘90 quando si è iniziato ad inserire nei fumetti effetti particolari e colori abbaglianti. Soprattutto nei fumetti d’azione.
Molti disegnatori oggi famosi sono passati per questo ruolo un po’ di secondo piano ma importantissimo. Nel fumetto autoriale o quello indipendente, invece, il colorista è spesso il disegnatore stesso. Pensa a Hugo Pratt o Milo Manara.
Negli USA invece hanno grandissima importanza soprattutto da fine anno ‘90 quando si è iniziato ad inserire nei fumetti effetti particolari e colori abbaglianti. Soprattutto nei fumetti d’azione.
Molti disegnatori oggi famosi sono passati per questo ruolo un po’ di secondo piano ma importantissimo. Nel fumetto autoriale o quello indipendente, invece, il colorista è spesso il disegnatore stesso. Pensa a Hugo Pratt o Milo Manara.
- Ottorino
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Non vorrei sciupare la poesia, ma da quello che so da un parente che lavora nei fumetti come disegnatore (alle canarie o altra isola spagnola = meno tasse per le ditte che si occupano di fumetti) è tutto su strumenti informatici.
Talmente su strumenti informatici, che il parente non vede l'ora di usare metodi tradizionali per star bene.
Talmente su strumenti informatici, che il parente non vede l'ora di usare metodi tradizionali per star bene.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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- calli1958
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Mi interessa molto l'alternativa disegno manuale - programmi informatici, mi casca il monmdo se penso che il "mio" Tex potrebbe essere tutto informatico (o quasi)
- tomcar
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Ma esattamente cosa intendete per “informatico”? Conosco decine di disegnatori che ora usano l’iPad soprattutto per la comodità di lavorare mentre si è in viaggio, ma ne conosco molti di più che continuano ad usare carta, matita, pennello e calamaio.
- tomcar
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Guarda di confermo che molti Tex che avrai letto negli ultimi anni saranno anche stati disegnati con la tavoletta grafica, ma onestamente ci vedo pochissima differenza.
- calli1958
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Innanzitutto devo dirti che non conosco il funzionamento della tavoletta grafica, nel senso che non so se è un "puro" sostituto della matita e della penna (quindi solo un terminale diverso ma governato dalla mano del disegnatore) o se comprende anche veri e propri strumenti grafici (rotazioni, prospettive, campiture preconfezionate, ecc. ecc.); nel primo caso è solo una penna di tipo un po' diverso, nel secondo (a mio parere) viene snaturato il ruolo del disegnatore.
- Ottorino
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L'ultima volta che ho avuto modo di parlarci, gli ho chiesto proprio se era piacevole inchiostrare i disegni, memore di una mostra vista da ragazzo su delle tavole di Jacovitti "vere".
I colori e il tratto facevano venir voglia di comprarli senza nemmeno sapere quanto sarebbero potuti costare. La sensazione di vere opere d'arte.
Bene, mi spiego' che niente di tutto questo.
Anzi spesso grandi corse di lavoro su computer perche' il committente avrebbe voluto piu' toni del giallo o del verde e cose simili.
Molto probabilmente c'e' differenza tra chi ha un nome affermato e chi invece non ce l'ha.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Forse quello del disegnatore in certi casi, ma non certo quello dell’artista. Se decido di mettere un quadrato in un determinato punto è voglio dare l’impronta della mia mano alla tavola o al disegno che sto facendo, perché mai dovrei utilizzare un oggetto già fatto? Non sarebbe stato disegnato da me e quindi sarebbe qualcosa di diverso.calli1958 ha scritto: ↑lunedì 8 giugno 2020, 21:28Innanzitutto devo dirti che non conosco il funzionamento della tavoletta grafica, nel senso che non so se è un "puro" sostituto della matita e della penna (quindi solo un terminale diverso ma governato dalla mano del disegnatore) o se comprende anche veri e propri strumenti grafici (rotazioni, prospettive, campiture preconfezionate, ecc. ecc.); nel primo caso è solo una penna di tipo un po' diverso, nel secondo (a mio parere) viene snaturato il ruolo del disegnatore.
Qui si sta parlando di diverse forme espressive. Un modellista 3d che lavora per la Pixar forse non usa delle texture già esistenti nel programma di disegno? Possiamo forse dire che non sia un artista chi ha animato il film “Inside Out”, “UP” o “Wall-E”?
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la tavoletta grafica di suo è un sostituto della matita/penna/pennarello/pennello: uno strumento controllato dalla mano del disegnatore che traccia segni su un foglio digitale anziché fisico. Non è molto diversa concettualmente da un mouse, tranne il fatto che si ha controllo fine sui suoi movimenti (e oltre al movimento X/Y vengono misurati e forniti al pc anche pressione, inclinazione, ecc.)calli1958 ha scritto: ↑lunedì 8 giugno 2020, 21:28 Innanzitutto devo dirti che non conosco il funzionamento della tavoletta grafica, nel senso che non so se è un "puro" sostituto della matita e della penna (quindi solo un terminale diverso ma governato dalla mano del disegnatore) o se comprende anche veri e propri strumenti grafici (rotazioni, prospettive, campiture preconfezionate, ecc. ecc.); nel primo caso è solo una penna di tipo un po' diverso, nel secondo (a mio parere) viene snaturato il ruolo del disegnatore.
Cosa ci si faccia dipende dal programma usato (paradossalmente uno potrebbe usare una tavoletta grafica anche con paint) e soprattutto dalle richieste dell'azienda per cui uno sta lavorando: se ti chiedono di produrre N tavole entro ieri di sicuro sarai molto più propenso ad usare ogni possibile scorciatoia preconfezionata messa a disposizione dal programma.
Se si è interessati ai retroscena di come lavora un fumettista indipendente, che ha dei vincoli di tempo per la pubblicazione, ma molti meno di chi lavora per una casa editrice da edicola, consiglio il blog https://www.davidrevoy.com/blog che spesso entra molto nei dettagli (e per inciso trovo il suo webcomic adorevole, ma questa è un'altra storia).
- calli1958
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Mi sto perdendo.....ho bisogno di rifare il punto.....tomcar ha scritto: ↑lunedì 8 giugno 2020, 22:00 Forse quello del disegnatore in certi casi, ma non certo quello dell’artista. Se decido di mettere un quadrato in un determinato punto è voglio dare l’impronta della mia mano alla tavola o al disegno che sto facendo, perché mai dovrei utilizzare un oggetto già fatto? Non sarebbe stato disegnato da me e quindi sarebbe qualcosa di diverso.
Qui si sta parlando di diverse forme espressive. Un modellista 3d che lavora per la Pixar forse non usa delle texture già esistenti nel programma di disegno? Possiamo forse dire che non sia un artista chi ha animato il film “Inside Out”, “UP” o “Wall-E”?
Innanzitutto lasciamo perdere le animazioni e torniamo ai fumetti(e/o illustrazioni); lasciamo perdere anche tutto il genere Manga e similari (mi innervosisce già solo vederli quei disegni, a prescindere che siano o meno artistici). Partiamo dal fumetto in bianco/nero "classico".... come distinguo una tavola fatta a mano da una fatta con più o meno sofisticati software?
....ancora la stessa domanda: posso distinguere un'opera manuale da un'opera digital-assistita?valhalla ha scritto: ↑lunedì 8 giugno 2020, 23:27 la tavoletta grafica di suo è un sostituto della matita/penna/pennarello/pennello: uno strumento controllato dalla mano del disegnatore che traccia segni su un foglio digitale anziché fisico. Non è molto diversa concettualmente da un mouse, tranne il fatto che si ha controllo fine sui suoi movimenti (e oltre al movimento X/Y vengono misurati e forniti al pc anche pressione, inclinazione, ecc.)
Cosa ci si faccia dipende dal programma usato (paradossalmente uno potrebbe usare una tavoletta grafica anche con paint) e soprattutto dalle richieste dell'azienda per cui uno sta lavorando: se ti chiedono di produrre N tavole entro ieri di sicuro sarai molto più propenso ad usare ogni possibile scorciatoia preconfezionata messa a disposizione dal programma.
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Non puoi.calli1958 ha scritto: ↑martedì 9 giugno 2020, 14:32
Mi sto perdendo.....ho bisogno di rifare il punto.....
Innanzitutto lasciamo perdere le animazioni e torniamo ai fumetti(e/o illustrazioni); lasciamo perdere anche tutto il genere Manga e similari (mi innervosisce già solo vederli quei disegni, a prescindere che siano o meno artistici). Partiamo dal fumetto in bianco/nero "classico".... come distinguo una tavola fatta a mano da una fatta con più o meno sofisticati software?
Te lo può dire solo l'autore.
Credimi, ho visto coi miei occhi lavorare fumettisti in entrambe i modi, per lo stesso fumetto per giunta, magari facendo una pagina in digitale e una su carta.
- calli1958
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Quindi un buon conoscitore del software adatto può "spacciarsi" per disegnatore?tomcar ha scritto: ↑martedì 9 giugno 2020, 14:35Non puoi.calli1958 ha scritto: ↑martedì 9 giugno 2020, 14:32
Mi sto perdendo.....ho bisogno di rifare il punto.....
Innanzitutto lasciamo perdere le animazioni e torniamo ai fumetti(e/o illustrazioni); lasciamo perdere anche tutto il genere Manga e similari (mi innervosisce già solo vederli quei disegni, a prescindere che siano o meno artistici). Partiamo dal fumetto in bianco/nero "classico".... come distinguo una tavola fatta a mano da una fatta con più o meno sofisticati software?
Te lo può dire solo l'autore.
Credimi, ho visto coi miei occhi lavorare fumettisti in entrambe i modi, per lo stesso fumetto per giunta, magari facendo una pagina in digitale e una su carta.