Brexit e stilografiche
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L'uscita della perfida Albione dall'Unione europea è ormai ad un passo.... cattiva notizia per gli stilografomani. Penso che l'acquisto di penne online diverrà poco appetibile, causa dazi doganali. Per lo stesso motivo anche gli inchiostri Diamine, ogg imolto convenienti saranno allora gabellati.
(Nell'incertezza mi sono comprato sei calamai da 80ml... )
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Lao Tsu
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Brexit e stilografiche
In realtà aumentano le scocciature ma non dovrebbe cambiare molto alla fine sul prezzo.
Nel mercato unico europeo vale la regola che se un consumatore finale compra un bene in un qualsiasi paese dell'Unione Europea, paga l'IVA e le altre tasse in quel paese e può portarsi a casa o farsi spedire il bene senza nulla dovere al momento dell'importazione.
Quel che accadrà dal primo gennaio è che i venditori inglesi non applicheranno l'IVA, quindi il prezzo di vendita sarà più basso.
L'IVA sarà applicata in dogana, insieme ad eventuali dazi, che però non credo ci saranno, visto l'interesse dell'Europa a non avere una guerra commerciale.
Quindi in teoria l'aumento di prezzo dovrebbe essere la differenza tra l'IVA italiana e quella inglese e le spese di sdoganamento.
C'è da sperare che i corrieri si attrezzino per gestirle al momento del pagamento o consentano di farlo online, evitando la scocciatura di dover avere i soldi contati al momento della consegna.
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Quel che accadrà dal primo gennaio è che i venditori inglesi non applicheranno l'IVA, quindi il prezzo di vendita sarà più basso.
L'IVA sarà applicata in dogana, insieme ad eventuali dazi, che però non credo ci saranno, visto l'interesse dell'Europa a non avere una guerra commerciale.
Quindi in teoria l'aumento di prezzo dovrebbe essere la differenza tra l'IVA italiana e quella inglese e le spese di sdoganamento.
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E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Se poi consideriamo che per i privati fino a 45€ (dichiarati...) c'è esenzione IVA e dazi nelle importazioni extra UE e lo sommiamo al basso importo delle spese di spedizione da UK, per molti prodotti - come gli inchiostri - si rischia pure di guadagnarci qualcosa dalla Brexit...Phormula ha scritto: ↑mercoledì 23 dicembre 2020, 21:41 In realtà aumentano le scocciature ma non dovrebbe cambiare molto alla fine sul prezzo.
Nel mercato unico europeo vale la regola che se un consumatore finale compra un bene in un qualsiasi paese dell'Unione Europea, paga l'IVA e le altre tasse in quel paese e può portarsi a casa o farsi spedire il bene senza nulla dovere al momento dell'importazione.
Quel che accadrà dal primo gennaio è che i venditori inglesi non applicheranno l'IVA, quindi il prezzo di vendita sarà più basso.
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Quindi in teoria l'aumento di prezzo dovrebbe essere la differenza tra l'IVA italiana e quella inglese e le spese di sdoganamento.
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Solo che prima un oggetto arrivava in 3 giorni, adesso in 3 gg arriva in dogana e poi... zzz... zzz...maylota ha scritto: ↑mercoledì 23 dicembre 2020, 22:33Se poi consideriamo che per i privati fino a 45€ (dichiarati...) c'è esenzione IVA e dazi nelle importazioni extra UE e lo sommiamo al basso importo delle spese di spedizione da UK, per molti prodotti - come gli inchiostri - si rischia pure di guadagnarci qualcosa dalla Brexit...Phormula ha scritto: ↑mercoledì 23 dicembre 2020, 21:41 In realtà aumentano le scocciature ma non dovrebbe cambiare molto alla fine sul prezzo.
Nel mercato unico europeo vale la regola che se un consumatore finale compra un bene in un qualsiasi paese dell'Unione Europea, paga l'IVA e le altre tasse in quel paese e può portarsi a casa o farsi spedire il bene senza nulla dovere al momento dell'importazione.
Quel che accadrà dal primo gennaio è che i venditori inglesi non applicheranno l'IVA, quindi il prezzo di vendita sarà più basso.
L'IVA sarà applicata in dogana, insieme ad eventuali dazi, che però non credo ci saranno, visto l'interesse dell'Europa a non avere una guerra commerciale.
Quindi in teoria l'aumento di prezzo dovrebbe essere la differenza tra l'IVA italiana e quella inglese e le spese di sdoganamento.
C'è da sperare che i corrieri si attrezzino per gestirle al momento del pagamento o consentano di farlo online, evitando la scocciatura di dover avere i soldi contati al momento della consegna.
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Adesso i costi di spedizione aumenteranno, perchè le formalità doganali sono più complesse.maylota ha scritto: ↑mercoledì 23 dicembre 2020, 22:33 Se poi consideriamo che per i privati fino a 45€ (dichiarati...) c'è esenzione IVA e dazi nelle importazioni extra UE e lo sommiamo al basso importo delle spese di spedizione da UK, per molti prodotti - come gli inchiostri - si rischia pure di guadagnarci qualcosa dalla Brexit...
Io non farei troppo conto sul valore dichiarato, potrebbe funzionare per l'acquisto di usato tra privati, ma i venditori per esportare devono emettere fattura.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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In realtà Royal Mail ha già adesso costi molto simili tra Europa e resto del Mondo 1 (non USA), quindi si spera che non cambi molto sulla spedizione, almeno fino a 45€.Phormula ha scritto: ↑mercoledì 23 dicembre 2020, 23:12
Adesso i costi di spedizione aumenteranno, perchè le formalità doganali sono più complesse.
Io non farei troppo conto sul valore dichiarato, potrebbe funzionare per l'acquisto di usato tra privati, ma i venditori per esportare devono emettere fattura.
Oltre i 45€, ci saranno invece costi di sdoganamento (oltre ad IVA), applicati in Italia e pure il dazio, anche se sembra che un accordo sia in vista.
Discorso a parte è il "tarocco" sul valore dichiarato. Purtroppo io lo trovo sempre più frequente, specie su Amazon sui prodotti con spese di sdoganamento pre calcolate. E' un discorso che esula completamente da Brexit, ma è una cosa un po' odiosa perchè del tutto sleale e scorretta nei confronti dello Stato Italiano e pure dei venditori seri. Anche se sul momento risparmi un po' di soldi e quindi non te ne preoccupi più di tanto.
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Non ho capito bene.
45 euro? Non erano 20?
Inoltre tante stilo vintage vengono dall'Inghilterra tramite le aste online, come sarà gestita la tassazione? Tasse inglesi + tasse italiane e dazio?
45 euro? Non erano 20?
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Hai ragione, è 45€ euro tra privati...quando non c'è fattura, altrimenti 22€. Speriamo chiudano l'accordo con la UE, che i venditori UK nelle aste online son quasi sempre molto professionali.
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anche a me risultavano circa 20 (22 forse?) per gli acquisti, 45 dovrebbero essere per le spedizioni da privato a privato.
C'è anche un limite sotto il quale non si paga il dazio, ma solo iva (per i privati tutta l'iva non solo la differenza tra iva it e iva uk) e spese doganali, molte penne dovrebbero starci, anche se non tutte.
Ma soprattutto, mi chiedo quanto il mercato delle vintage rimarrà in uk: un conto è starci e avere a disposizione tutto il mercato europeo, un conto è ritrovarsi improvvisamente con il mercato europeo molto meno interessato (causa tasse, tempi di consegna che si allungano oltremodo e noie al ritiro) e limitati al mercato nazionale.
D'altra parte, per un certo periodo la sterlina potrebbe crollare ulteriormente e la cosa potrebbe avvantaggiare gli acquisti.
Per gli inchiostri invece, beh, magari i diamine rimarranno un po' meno convenienti, soprattutto comprati dal produttore, ma ci sono un sacco di altri inchiostri europei non troppo costosi e con una discreta scelta di colori.
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Per esperienze personali su questa tua ultima affermazione mi permetto educatamente di dissentire (e ti assicuro che in UK ho preso diverse penne), al punto tale che ora guardo a loro con estrema diffidenza. In molti casi mi ha salvato santo PayPal.
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In effetti 10 anni fa, quando ero molto più attivo a comperare penne, era più vero. Adesso ho notato anch'io che i prezzi son saliti molto e la qualità scesa (si vede anche dalle foto, figuriamoci dal vivo), ma vale un po' per tutti. Io le vere sòle le ho prese nei Paesi Bassi, ma non mi sento di dare valore universale alla mia piccola esperienza.francoiacc ha scritto: ↑giovedì 24 dicembre 2020, 10:53Per esperienze personali su questa tua ultima affermazione mi permetto educatamente di dissentire (e ti assicuro che in UK ho preso diverse penne), al punto tale che ora guardo a loro con estrema diffidenza. In molti casi mi ha salvato santo PayPal.
Per restare su una nota più allegra, probabilmente la Brexit e il nuovo regime doganale renderà più conveniente frequentare i penshow Britannici, anzichè comperare via web. Non è necessariamente una male in fondo?
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Per quanto transitorio, fra Boris e la UE è stato raggiunto un accordo (che andrà naturalmente ratificato) per cui per le merci non ci saranno dazi e dogane, anche perchè loro importano il 75% e la UE il 25% dalle rispettive controparti.
Umberto
Se la democrazia declina è perché la lasciamo declinare. Benedetto Croce
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Io ho una penna in arrivo dal Regno Unito che sarebbe dovuto essere già qui in teoria ed invece è in ritardo. Spero che giunga sulla mia scrivania prima del 31 dicembre.
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Se l'accordo dovesse entrare in vigore, rimarrebbe un'area di libero scambio, per cui niente dazi ma solo IVA da non versare nel Regno Unito e da versare in Italia. Operazione che potrebbe benissimo fare il corriere, evitando la scocciatura di dover pagare all'arrivo e semplificando lo sdoganamento.
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Al momento visto le idee poco chiare e non definite su questo mercato in generale oltre manica , metto in folle e aspettiamo....
sembra facile finché va tutto bene ma nel caso si incappa nella dogana ( Italiana ) dove oggi esistono già regole definite ci vanno due calmanti al giorno per x/gg , figuriamoci su un nuovo paese entrante.
sembra facile finché va tutto bene ma nel caso si incappa nella dogana ( Italiana ) dove oggi esistono già regole definite ci vanno due calmanti al giorno per x/gg , figuriamoci su un nuovo paese entrante.
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