Non v'é altro posto come qui per aprire un libro scritto in una lingua classica ed estinta e sentirne l'eco viva...
Vi lascio queste parole antichissime, redatte in un'altra terra – come la nostra – scottata dal sole dell'estate. Per chi lo possa, da leggere appena nell'entroterra di un posto vicino al mare, dove friniscono assordanti le cicale, per sentire nelle ossa il peso bello e terribile di queste parole dette in un tempo dove accanto agli uomini, nei boschi immobili della canicola, camminavano altre creature di mondi contigui e sovente allacciati.
Buona estate.
Post scriptum. Scritto con due penne italiane, una Omas Grand Paragon (inchiostro blu-nero) e una Montegrappa Miya (blu), entrambe equipaggiate con pennino fine.