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Ode fotografica alla celluloide Arco

Inviato: domenica 10 luglio 2016, 3:58
da fufluns
Per me, che vivo lontano dall’Italia, i colori caldi delle terre bruciate, del cuoio tinto al vegetale, della terracotta, della radica di noce, dei bronzetti rinascimentali, sono i colori della terra di Dante, terra di colline a cipressi, colori di nostalgia. A questi devo aggiungere il colore unico della celluloide marrone Arco, che Omas usava per alcune linee delle sue penne. E’ un colore cosí italiano…

Ho fatto una fotografia che vuole essere un omaggio ai colori della mia terra, e un omaggio alla Omas che se n’é andata. Ad eccezione della pipa, che é fatta in Irlanda, il resto delle cose ritratte nella natura morta sono italiane: il quaderno in cuoio di Scriptorium, il porta blocco di The Bridge (nome inglese, ma si tratta della pelletteria del Ponte Vecchio a Firenze), la scatola in radica di un grande negozio milanese che se n’é andato pure lui, Lorenzetti in Montenapoleone, e le due Paragon della Omas, fatte a Bologna. Persino la scrivania, in legno di pero, é fatta in Italia.

Per la fotografia ho usato una tecnica che non avevo mai tentato prima. La foto é ripresa di sera, con una esposizione lunga (25”), ISO 100 e diaframma f/22, mantenendo accesa la luce dello studio per 15 secondi, e nel frattempo, per tutta la durata dell’esposizione, “dipingendo” la scena con una piccola torcia portatile (Mini Maglite), in modo da poter insister maggiormente sui dettagli che mi interessavano di più.

Ho fatto qualche prova e ho scoperto che bisogna muoversi molto con la torcia, per evitare di produrre ombre troppo scure dalla parte dell’ombra, sia lateralmente che nella parte inferiore. Quello che vi presento é il miglior risultato che ho ottenuto.

Omaggio alla celluloide Arco.jpg

Ode fotografica alla celluloide Arco

Inviato: domenica 10 luglio 2016, 7:15
da Giorgio1955
Sul mio schermo ( Asus ProArt tarato con Spyder3) la foto appare leggermente scura, ma forse è solo basso il contrasto, vista la predominanza di toni marroni. Anch'io ho una Paragon celluloide arco marrone old style e non posso che essere in completo accordo con te circa i colori 'italiani'. Peccato solo per i piccoli pezzi di mondo che se ne vanno, ma c'est la vie...

Ode fotografica alla celluloide Arco

Inviato: domenica 10 luglio 2016, 8:51
da fufluns
Giorgio1955 ha scritto:Sul mio schermo ( Asus ProArt tarato con Spyder3) la foto appare leggermente scura, ma forse è solo basso il contrasto, vista la predominanza di toni marroni. . Anch'io ho una Paragon celluloide arco marrone old style e non posso che essere in completo accordo con te circa i colori 'italiani'. Peccato solo per i piccoli pezzi di mondo che se ne vanno, ma c'est la vie...
Grazie, Giorgio. Ho sostituito l'immagine con una più leggibile nelle ombre.

Ode fotografica alla celluloide Arco

Inviato: domenica 10 luglio 2016, 10:12
da Silemar
Mi sembra di sentire l'odore del legno, del cuoio, dell'amata carta. Bellissime le penne, dipinte dai riflessi. La foto, incorniciata dalle meste parole, trasmette una struggente nostalgia. Che dire... grazie e saluti dall'Italia. :wave:

Ode fotografica alla celluloide Arco

Inviato: domenica 10 luglio 2016, 10:27
da maxpop 55
Complimenti bella foto e bel soggetto. ;)

Ode fotografica alla celluloide Arco

Inviato: domenica 10 luglio 2016, 11:05
da ciro
Ciao,
io d'arte e specialmente di fotografia sono un ignorante perciò dopo essermi tolto il cappello e aver ammirato la fantastica composizione porgo la seguente domanda.

Riguardo le ombre e i riflessi ho studiato che in fotografia quando si utilizza una luce artificiale spesso ciò che genera la luce - sia esso il tubicino all'interno del flash piuttosto che il led o la lampadina all'interno di una torcia - è un punto piccolo che così creando raggi che impattano l'oggetto direttamente creano sotto di esso un'ombra molto netta e innaturale, il problema si riscontra anche sulle superfici metalliche che essendo impattate violentemente dalla luce creano riflessi forti che possono essere di disturbo. Nel tuo scatto io noto sia ombre nette che forti riflessi e - appurato che risulta comunque una piccola gioia per gli occhi - mi chiedevo se ci fosse un linguaggio fotografico dietro queste ombre e luci di cui io ignoro.

Ho fatto da me un paio di supposizioni sul significato ma, si sa, ognuno vede ciò che vuole vedere.

Ode fotografica alla celluloide Arco

Inviato: domenica 10 luglio 2016, 11:13
da Irishtales
fufluns ha scritto:Per la fotografia ho usato una tecnica che non avevo mai tentato prima.
Complimenti per il ben riuscito light painting, una tecnica molto creativa e di difficile esecuzione.
Come sempre immagini - e testi - molto suggestivi, ispirati da splendide penne :clap:

Ode fotografica alla celluloide Arco

Inviato: domenica 10 luglio 2016, 12:15
da Angel91
Complimenti!

Che bel testo che hai scritto :).

Ode fotografica alla celluloide Arco

Inviato: domenica 10 luglio 2016, 12:28
da Giorgio1955
fufluns ha scritto:
Giorgio1955 ha scritto:Sul mio schermo ( Asus ProArt tarato con Spyder3) la foto appare leggermente scura, ma forse è solo basso il contrasto, vista la predominanza di toni marroni. . Anch'io ho una Paragon celluloide arco marrone old style e non posso che essere in completo accordo con te circa i colori 'italiani'. Peccato solo per i piccoli pezzi di mondo che se ne vanno, ma c'est la vie...
Grazie, Giorgio. Ho sostituito l'immagine con una più leggibile nelle ombre.
OK :thumbup: Di nuovo complimenti

Ode fotografica alla celluloide Arco

Inviato: domenica 10 luglio 2016, 15:18
da piccardi
Una foto veramente magnifica, come gli oggetti che vi sono esposti, e complimenti pure per la tecnica incredibile che hai utilizzato.

Simone

Ode fotografica alla celluloide Arco

Inviato: domenica 10 luglio 2016, 21:00
da fufluns
ciro ha scritto:Ciao,
io d'arte e specialmente di fotografia sono un ignorante perciò dopo essermi tolto il cappello e aver ammirato la fantastica composizione porgo la seguente domanda.

Riguardo le ombre e i riflessi ho studiato che in fotografia quando si utilizza una luce artificiale spesso ciò che genera la luce - sia esso il tubicino all'interno del flash piuttosto che il led o la lampadina all'interno di una torcia - è un punto piccolo che così creando raggi che impattano l'oggetto direttamente creano sotto di esso un'ombra molto netta e innaturale, il problema si riscontra anche sulle superfici metalliche che essendo impattate violentemente dalla luce creano riflessi forti che possono essere di disturbo. Nel tuo scatto io noto sia ombre nette che forti riflessi e - appurato che risulta comunque una piccola gioia per gli occhi - mi chiedevo se ci fosse un linguaggio fotografico dietro queste ombre e luci di cui io ignoro.

Ho fatto da me un paio di supposizioni sul significato ma, si sa, ognuno vede ciò che vuole vedere.

In realtà, caro Ciro, io sono piuttosto un "teorico" della fotografia a basso contrasto e, direi, anche a basse luci. Più sotto ti allego un collage di fotografie di quello che considero il mio "stile tipico". Ottengo l'effetto a basso contatto filtrando molto la luce, attraverso una cortina chiara e, quando ancora non mi pare sufficiente, con un foglio di carta semitrasparente da ricalco (serve in particolare per i pennini, che sono molto riflettenti). Mi piace una luce direzionale, laterale, un po' caravaggesca, che compenso nel lato delle ombre con un pannello chiaro che rifletta un po' della luce principale e riduca ulteriormente il contrasto. Quando necessario, alleggerisco ancora le ombre con un colpo leggero di flash, anch'esso molto filtrato.

Basso contrasto.jpg
Nel caso della foto che ha dato inizio a questo tema, l'effetto é quasi opposto, per l'uso di una luce direzionale molto forte e non filtrata (la piccola torcia), che interviene su una luce artificiale verticale (la lampada a soffitto dello studio), la quale crea ombre molto scure nelle zone inferiori. La luce della torcia, senza filtro, provoca anche i riflessi (alte luci) nelle parti metalliche e lucide, un effetto che normalmente cerco di attenuare il più possibile attraverso la filtratura. In quest caso non correggo il contrasto elevato, con le conseguenti ombre scure e le alte luci quasi sovraesposte, perché mi sembra molto caratteristico della tecnica che Irishtales ha giustamente definito di light painting, o pittura con la luce.

Ode fotografica alla celluloide Arco

Inviato: domenica 10 luglio 2016, 23:50
da ciro
Franco,
grazie per la risposta. Voglio che ti sappia che ti tengo in grandissima considerazione come persona e come artista, per questo a costo di sembrare fuori luogo ti faccio domande su quasi tutto quello che condividi. Spero non ti risulti fastidioso.

Tu ad esempio hai alimentato molto la passione per la fotografia che già avevo prima di approdare su questi lidi proprio grazie alle tue luci morbide, filtrate, pacate e rilassanti alla vista. Questo improvviso passaggio alla luce violenta, insistente, marcata mi ha incuriosito e ci ho visto una sorta di spinta: come se gli oggetti che spesso ritrai questa volta volessero strappare l'attenzione dell'osservatore in un momento di assoluto egocentrismo, come se quel cappuccio, quella pipa e gli altri oggetti volessero dire "sono io la stella in questa composizione".

Come se questa volta avessimo preso un limoncello al posto del caffè a fine cena.

Ode fotografica alla celluloide Arco

Inviato: lunedì 11 luglio 2016, 8:56
da angritti
Splendide foto, complimenti!

Ode fotografica alla celluloide Arco

Inviato: lunedì 11 luglio 2016, 15:28
da fufluns
ciro ha scritto: Questo improvviso passaggio alla luce violenta, insistente, marcata mi ha incuriosito e ci ho visto una sorta di spinta: come se gli oggetti che spesso ritrai questa volta volessero strappare l'attenzione dell'osservatore in un momento di assoluto egocentrismo, come se quel cappuccio, quella pipa e gli altri oggetti volessero dire "sono io la stella in questa composizione".
È proprio così: l'effetto della luce spot, la torcía accesa nel buio, è quello di un palcoscenico, con la luce tagliante, cruda, diretta a risaltare la figura dell'attore, della primadonna, contro uno sfondo in penombra, sfumato, presente ma reso opaco e secondario.

Rivedendo la foto, mi accorgo che, come un addetto alle luci alle prime armi, non ho capito quale fosse la primadonna, e ho illuminato un po' di tutto: due penne, un cappuccio, una pipa... Ho perso il soggetto. Se rifacessi la fotografia, sarei più selettivo, punterei i fari su una sola penna, al massimo sulle due penne, ma la pipa, quella sì, la lascerei fondersi scura nello sfondo.

Ode fotografica alla celluloide Arco

Inviato: lunedì 11 luglio 2016, 15:34
da maxpop 55
Siamo tutti qui a fare il tifo per te, prova a rifare la fotografia come la senti, sicuramente ti darà quel qualcosa in più che cercavi. :thumbup: