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Princeps

Inviato: venerdì 31 gennaio 2020, 12:32
da maxpop 55
Marca minore italiana, sconosciuta ai più, probabilmente della zona di Settimo torinese,le migliori penne furono prodotte negli anni 30/40 poi la qualità scese.
Questa è una di quelle di ottima qualità, faccettata (10 facce) in celluloide marmorizzata marrone, tornita dal pieno.
Misura chiusa 13 cm.
Cappuccio 6 cm.
Aperta senza cappuccio 11,5 cm
Aperta con cappuccio calzato posteriormente 16 cm.
Sezione lunga 1,5 cm.
Diametro fusto 1,2 cm.
Diametro cappuccio 1,4 cm.

Princeps

Inviato: venerdì 31 gennaio 2020, 12:36
da Miata
Davvero bella! Non conoscevo il marchio (ma quali conosco? :lol:) e ti ringrazio di aver condiviso le informazioni su questa bellissima penna.

Princeps

Inviato: venerdì 31 gennaio 2020, 12:52
da maxpop 55
Miata ha scritto: venerdì 31 gennaio 2020, 12:36 Davvero bella! Non conoscevo il marchio (ma quali conosco? :lol:) e ti ringrazio di aver condiviso le informazioni su questa bellissima penna.
Grazie Florinda :thumbup:

Princeps

Inviato: venerdì 31 gennaio 2020, 14:07
da piccardi
Complimenti Massimo,

è davvero una gran bella penna, ed in effetti le poche penne con questo marchio che sono state ritrovate erano comunque di buona qualità, purtroppo però non se ne sa praticamente nulla, non compare nel database dei marchi (per cose attinenti alla scrittura, per pasticceria e abbigliamento un bel po', pure per orologi). In sostanza non ci sono notizie al riguardo del marchio, l'unica speranza è che salti fuori in qualche annuario...

Simone

Princeps

Inviato: venerdì 31 gennaio 2020, 15:07
da Spiller84
Che bella penna, grazie della condivisione. In questo campo non si finisce mai di imparare, e ciò mi rende felice

Princeps

Inviato: venerdì 31 gennaio 2020, 15:19
da maxpop 55
piccardi ha scritto: venerdì 31 gennaio 2020, 14:07 Complimenti Massimo,

è davvero una gran bella penna, ed in effetti le poche penne con questo marchio che sono state ritrovate erano comunque di buona qualità, purtroppo però non se ne sa praticamente nulla, non compare nel database dei marchi (per cose attinenti alla scrittura, per pasticceria e abbigliamento un bel po', pure per orologi). In sostanza non ci sono notizie al riguardo del marchio, l'unica speranza è che salti fuori in qualche annuario...

Simone
Grazie Simone, è una penna presa al PenShow di Napoli dopo un piccolo restauro eccola in piena forma.

Princeps

Inviato: venerdì 31 gennaio 2020, 15:21
da maxpop 55
Spiller84 ha scritto: venerdì 31 gennaio 2020, 15:07 Che bella penna, grazie della condivisione. In questo campo non si finisce mai di imparare, e ciò mi rende felice
Grazie, anch'io la trovo molto piacevole.
Il Forum esiste proprio per condividere. :thumbup:

Princeps

Inviato: venerdì 31 gennaio 2020, 16:49
da solido
Colgo l'occasione per postare pure la mia...visto che non se ne vedono molte. La mia è misura grande, sui 14 cm circa, arco verde/nero/grigio. Molto bella...se non fosse per la svasatura del fusto prima della filettatura sarebbe in tutto e per tutto identita ad una Omas. Le foto fanno schifo ma ho preso quelle sul telefono fatte quando la presi. Saluti a tutti.

Princeps

Inviato: venerdì 31 gennaio 2020, 16:59
da LucaC
Belle penne, tutte e due, avrei detto anch' io che c' era un certo richiamo alle Omas.

Princeps

Inviato: venerdì 31 gennaio 2020, 17:20
da maxpop 55
solido ha scritto: venerdì 31 gennaio 2020, 16:49 Colgo l'occasione per postare pure la mia...visto che non se ne vedono molte. La mia è misura grande, sui 14 cm circa, arco verde/nero/grigio. Molto bella...se non fosse per la svasatura del fusto prima della filettatura sarebbe in tutto e per tutto identita ad una Omas. Le foto fanno schifo ma ho preso quelle sul telefono fatte quando la presi. Saluti a tutti.
Grazie per il tuo contributo, .
Le Omas in quegli anni ho saputo che non era lei a produrre le penne, ma le assemblavano marcandole.
Non vorrei creare confusione, questa è una notizia riportata da persona a persona ed ha un fondamento, anche se non c'è nulla di scritto.

Princeps

Inviato: venerdì 31 gennaio 2020, 17:23
da maxpop 55
LucaC ha scritto: venerdì 31 gennaio 2020, 16:59 Belle penne, tutte e due, avrei detto anch' io che c' era un certo richiamo alle Omas.
In effetti somigliano molto alle Omas, ma in quegli anni le ditte produttrici di penne stilografiche si copiavano l'un l'altra.

Princeps

Inviato: venerdì 31 gennaio 2020, 18:50
da lucre
Grazie Max e grazie anche a Solido. Al di là delle rassomiglianze ( oltre alle Omas mi viene da pensare anche ad alcune Radius), sono penne molto belle e dai bellissimi colori.
Luigi

Princeps

Inviato: venerdì 31 gennaio 2020, 19:04
da maxpop 55
Grazie a te Luigi :thumbup:

Princeps

Inviato: venerdì 31 gennaio 2020, 19:11
da piccardi
maxpop 55 ha scritto: venerdì 31 gennaio 2020, 17:20 Le Omas in quegli anni ho saputo che non era lei a produrre le penne, ma le assemblavano marcandole.
L'ho sentito dire più volte anche io, ma la cosa mi lascia assai perplesso. Un'officina meccanica che ha torni ed apparecchiature e non li usa per produrre, limitandosi a assemblare pezzi fatti altrove? Che si facesse fare anche parti fuori e le assemblasse ci sta, che assemblasse e basta lo ritengo assai poco credibile.

Purtroppo nelle ricostruzioni storiche i passaparola fanno l'effetto del telefono senza fili, ed i ricordi non sono fonti attendibili anche quando li riportano i diretti interessati (ci sono abbondanti casi in cui gli stessi si sono contraddetti).

Simone

Princeps

Inviato: venerdì 31 gennaio 2020, 19:22
da maxpop 55
piccardi ha scritto: venerdì 31 gennaio 2020, 19:11
maxpop 55 ha scritto: venerdì 31 gennaio 2020, 17:20 Le Omas in quegli anni ho saputo che non era lei a produrre le penne, ma le assemblavano marcandole.
L'ho sentito dire più volte anche io, ma la cosa mi lascia assai perplesso. Un'officina meccanica che ha torni ed apparecchiature e non li usa per produrre, limitandosi a assemblare pezzi fatti altrove? Che si facesse fare anche parti fuori e le assemblasse ci sta, che assemblasse e basta lo ritengo assai poco credibile.

Purtroppo nelle ricostruzioni storiche i passaparola fanno l'effetto del telefono senza fili, ed i ricordi non sono fonti attendibili anche quando li riportano i diretti interessati (ci sono abbondanti casi in cui gli stessi si sono contraddetti).

Simone
Però non mi spiego perchè la Omas negli anni 40/50 avesse solo 25 operai mentre l'Aurora 200, eppure in quel periodo producevano più o meno lo stesso numero di penne, questo sempre come passa parola. ;)