Prezzo delle penne nei negozi fisici

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citrichello
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Prezzo delle penne nei negozi fisici

Messaggio da citrichello »

Ciao a tutti;
Volevo sapere da chi ne sa un attimo di più, quanto possa effettivamente differire il prezzo tra una penna comprata in un negozio fisico e una comprata online (stessa penna ovviamente).

Faccio questa domanda perché ho visto che per esempio le Pelikan M205 vengono vendute a prezzi molto più alti rispetto alle normali M200 ma online spesso costano molto meno.
Ho visto in particolare una M205 Olivine in vendita a 180€ e il prezzo molto alto mi ha fatto sorgere il dubbio visto che meccanicamente è quasi uguale alla M200. Quali fattori possono concorrere ad alzarlo così?
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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

Una Pelikan M205 Olivine in vendita a 180€ ti fa capire immediatamente che devi evitare quel venditore/negozio.
A meno che non ci siano discorsi relativi alle spese doganali, se si acquista all'estero (esempio, alcune giapponesi prese in Giappone), i prezzi generalmente non differiscono granché, e inoltre i negozi convenzionati con il forum sono assai affidabili e con prezzi convenienti.
Ti metto, di seguito, i prezzi di tre negozi convenzionati con il Forum, che non cito, relativi a una Pelikan come quella da te indicata, in ordine crescente.
- 106,20 euro.
- 113 euro.
- 115 euro.

Qualche differenza, ma il prezzo è quello.
Probabilmente on-line, con un minimo di attenzione, si può acquistare risparmiando ancora qualcosa.
Personalmente, dato che sono vicino a ben 2 negozi convenzionati, e posso andarci regolarmente, preferisco spendere qualcosa di più ma servirmi in negozio fisico, per tutta una serie di questioni di cui abbiamo abbondantemente disquisito in passato, e che quindi non sto qui a ripetere.
:wave:
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Messaggio da Gargaros »

citrichello ha scritto: giovedì 10 settembre 2020, 0:20 Quali fattori possono concorrere ad alzarlo così?
Credo dipenda dal negoziante, perché esiste un prezzo di listino, ma è lui a decidere quello che mette nel proprio negozio. Vale la stessa cosa online.

Comunque da me c'è una cartolibreria che vende Waterman Emisphere a oltre 100 euro, quando in rete vedo gli stessi modelli a 50/60.
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Messaggio da TeoJ »

Il problema di fondo è: che giro d'affari ha la cartoleria di paese rispetto al colosso dell'online?

Molto probabilmente la prima vende la penna a 100 euro, da cui ne guadagna 10 (puliti, tolte spese di acquisto e stoccaggio, spese per i locali, stipendi del personale, ecc...) ma ne vende una al mese, mentre il colosso ne venderà cento al mese a 70 euro (perché contratta migliori prezzi coi fornitori e magari gode di regimi fiscali agevolati avendo sede in qualche paradiso fiscale) guadagnandocene 2 ma avendo comunque un profitto maggiore.
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Messaggio da shinken »

Giusto per capirci:
in un negozio fisico paghi le tasse.
Inizia a pagare le tasse prima di iniziare l' attività (provate per credere)
Paghi le tasse su quello che guadagni, su quello che si pensa che potresti guadagnare e sul fatto che esisti.
Paghi per poter pagare le tasse.
Paghi le banche, ripaghi le banche.
Ovviamente se i locali non sono i tuoi paghi l' affitto.
Se i locali sono i tuoi paghi le tasse sui locali
Paghi la spazzatura anche se non hai mai prodotto un grammo di spazzatura, quindi produci spazzatura tranquillo intanto è già pagata :lol:
Insomma se di listino una penna la paghi 50 +iva per starci dentro devi venderla almeno a 100 euro ivati.
No di quella vendita non ti metti in tasca 31 euro puliti, probabilmente non te ne rimangono neppure 10 puliti. Se poi la penna ti rimane in inventario per un anno è un problema.
Tutto questo in Italia ovviamente
Dimenticavo : ho un negozio
Luigi, tabaccaio in Genova.
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Messaggio da Gargaros »

Dipende dal negoziante, ma sì, possono esserci dietro motivazioni ben più serie del "faccio così perché faccio come cacchio mi pare".

D'altro canto però un compratore a sua volta ha delle motivazioni serie se "decide" che non può finanziare il negozio fisico...

È un cane che si morde la coda, purtroppo.
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Messaggio da ASTROLUX »

shinken ha scritto: giovedì 10 settembre 2020, 9:00 Giusto per capirci:
in un negozio fisico paghi le tasse.
Inizia a pagare le tasse prima di iniziare l' attività (provate per credere)
Paghi le tasse su quello che guadagni, su quello che si pensa che potresti guadagnare e sul fatto che esisti.
Paghi per poter pagare le tasse.
Paghi le banche, ripaghi le banche.
Ovviamente se i locali non sono i tuoi paghi l' affitto.
Se i locali sono i tuoi paghi le tasse sui locali
Paghi la spazzatura anche se non hai mai prodotto un grammo di spazzatura, quindi produci spazzatura tranquillo intanto è già pagata :lol:
Insomma se di listino una penna la paghi 50 +iva per starci dentro devi venderla almeno a 100 euro ivati.
No di quella vendita non ti metti in tasca 31 euro puliti, probabilmente non te ne rimangono neppure 10 puliti. Se poi la penna ti rimane in inventario per un anno è un problema.
Tutto questo in Italia ovviamente
Dimenticavo : ho un negozio
scusate l' OT:
Ho avuto esperienza (mio fratello aveva una piccola attività di cartoleria), certo che la fantasia dei comuni ad inventarsi balzelli non ha limite... dalla mie parti stanno sparendo le vetrine esterne dei negozi, per evitare le salatissime tasse comunali.
E' anche vero che alcune delle voci che hai elencato sono deducibili come spese (l'affitto ad esempio), ed è anche vero che gli stipendi dei lavoratori dipendenti sono stratassati. Il peso fiscale in Italia è altissimo, oserei dire insostenibile. Ma quale è il motivo ? Siamo inefficenti ?, Pelandroni ? Diamo soldi a destra e a manca come il famigerato reddito di cittadinanza ?
La risposta è NO !
La produttività nelle imprese italiane non differisce da quella degli altri paesi europei, così come il costo dei dipendenti. I sostegni al reddito esistono dovunque ..Germania, Francia etc, noi eravamo tra i pochi a non erogare un centesimo a chi è in difficoltà, se non attraverso strani meccanismi affidati ai comuni (leggi clientelismo).
Il vero motivo della nostra disgraziata situazione economica è la asfissiante propensione alla corruzione, noi costruiamo strade dove non servono, scuole mai aperte, assumiamo tanto personale superfluo, ma amico degli amici.
Molto tempo fa, in un intervista televisiva, un professore di economia americano (italiano all'estero), suggeriva come cura per l'Italia, la costruzione di nuove carceri. L'intervistatore rimase un po' interdetto, e l'economista precisò : "Per metterci dentro i corrotti".

Fine OT
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Messaggio da Monet63 »

Letto tutto, e sono d'accordo sulle analisi che riguardano la pressione fiscale.
Resta però il fatto che una Pelikan M205 Olivine in vendita a 180€ è un furto a prescindere, e quel venditore andrebbe evitato. Anche molti negozi fisici, convenzionati e non con il forum, la vendono e pagano tutte le tasse, eppure il prezzo finale è ben differente. Il prezzo peggiore che ho trovato, in un negozio fisico, è stato di 130 euro, in una piccola cartoleria del mio quartiere. Loro hanno prezzi, in generale, un po' più alti del normale, ma io compro sempre qualcosa, perché preferisco averla disponibile che vederla chiudere. La olivine non l'ho comprata, semplicemente perché non mi piaceva, ma ho preso ben 3 boccette di quell'inchiostro (sono alla seconda).
Personalmente trovo prezzi assurdamente alti anche on-line, non solo sulle penne.
Chiaramente, poi, ognuno compra dove vuole; non è di quello che si sta discutendo.
:wave:
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Messaggio da shinken »

ASTROLUX ha scritto: giovedì 10 settembre 2020, 11:22
E' anche vero che alcune delle voci che hai elencato sono deducibili
Prima di tutto devi pagare, e per pagare devi incassare, la storia del deducibile è una specie di incomprensione.
Prima pago poi le spese le porto a costi e quindi non ci pagherò le tasse.
Però il vile denaro per pagare devo averlo in cassa, quindi devo calcolari i prezzi in base a quelli che sono i costi del negozio.
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Messaggio da ASTROLUX »

shinken ha scritto: giovedì 10 settembre 2020, 16:27
ASTROLUX ha scritto: giovedì 10 settembre 2020, 11:22
E' anche vero che alcune delle voci che hai elencato sono deducibili
Prima di tutto devi pagare, e per pagare devi incassare, la storia del deducibile è una specie di incomprensione.
Prima pago poi le spese le porto a costi e quindi non ci pagherò le tasse.
Però il vile denaro per pagare devo averlo in cassa, quindi devo calcolari i prezzi in base a quelli che sono i costi del negozio.
Lo so, sono spese quindi vanno detratte alla fine...ma possono essere detratte. ;)
Però il web, non si può arrestare, sarebbe come se in passato avessero fatto chiudere le fabbriche di automobili, per salvaguardare gli allevamenti di cavalli. Molti commercianti utilizzano internet come secondo canale di vendita, affiancandolo al negozio fisico. Se non pui batterli...unisciti a loro. :roll:
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Messaggio da Automedonte »

ASTROLUX ha scritto: giovedì 10 settembre 2020, 11:22
Diamo soldi a destra e a manca come il famigerato reddito di cittadinanza ?

La produttività nelle imprese italiane non differisce da quella degli altri paesi europei, così come il costo dei dipendenti. I sostegni al reddito esistono dovunque ..Germania, Francia etc, noi eravamo tra i pochi a non erogare un centesimo a chi è in difficoltà, se non attraverso strani meccanismi affidati ai comuni (leggi clientelismo).
Il vero motivo della nostra disgraziata situazione economica è la asfissiante propensione alla corruzione, noi costruiamo strade dove non servono, scuole mai aperte, assumiamo tanto personale superfluo, ma amico degli amici.
Molto tempo fa, in un intervista televisiva, un professore di economia americano (italiano all'estero), suggeriva come cura per l'Italia, la costruzione di nuove carceri. L'intervistatore rimase un po' interdetto, e l'economista precisò : "Per metterci dentro i corrotti".

Fine OT
Consentimi ma sono due facce della stessa medaglia e si chiamano sprechi ;)

Hanno una genesi diversa ma sempre sprechi sono.

Costruire una strada dove non serve o elargire soldi alla gente per stare a casa è comunque sbagliato ed è comunque clientelismo elettorale.

Un conto è dare un aiuto temporaneo a chi è in difficoltà, diverso retribuire la gente per non fare nulla.

Il reddito di cittadinanza non è molto diverso da certe assunzioni fatte in passato nel pubblico che servivano solo per dare uno stipendio all'elettore.

I soldi pubblici dovrebbero essere usati per creare posti di lavoro retribuiti e che producano reddito, non per fare beneficienza.

Personalmente darei lavoro, gli farei fare comunque qualcosa anche se poco utile, vai a pulire i giardini, tieni aperto un museo qualche giorno o qualche ora in più, stai davanti alle scuole per fare attraversare i bambini.
Qualunque cosa ma mai dare soldi in cambio di nulla, trovo che sia avvilente per la dignità di chi li riceve.
Ultima modifica di Automedonte il giovedì 10 settembre 2020, 19:41, modificato 1 volta in totale.
Cesare Augusto
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Messaggio da sussak »

Caro Cesare Augusto,
il tuo ragionamento è molto milanese, lo riconosco perchè sono milanese anch'io.
Lo condivido, ma penso che a farlo sia una minoranza degli italiani. Molta gente con l'assistenzialismo ci campa, lavorando poi in nero.
Il vero guaio di questo paese è l'evasione fiscale, che costringe i pochi che pagano tutto di dover sborsare il doppio di imposte.
E' quello il problema che non si riesce a risolvere.
Non me ne vogliano gli amici del sud, perchè non sto parlando di loro, o non precipuamente di loro.
Tolti i dipendenti a busta paga, evasioni mostruose si verificano anche a Milano, Bergamo, Brescia, in tutta l'Emilia, per parlare di realtà che conosco.
E con questo siamo deragliati completamente in OT.
Umberto

Se la democrazia declina è perché la lasciamo declinare. Benedetto Croce
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Messaggio da ASTROLUX »

Automedonte ha scritto: giovedì 10 settembre 2020, 18:54 .............
Personalmente darei lavoro, gli lo farei fare comunque qualcosa anche se poco utile, vai a pulire i giardini, tieni aperto un museo qualche giorno o qualche ora in più, stai davanti alle scuole per fare attraversare i bambini.
Qualunque cosa ma mai dare soldi in cambio di nulla, trovo che sia avvilente per la dignità di chi li riceve.
Ovviamente sono daccordo, ma proporzionalmente alla somma percepita. Non sostituiamoci agli sfruttatori, che tanto hanno inviso il reddito.
Ebbene si, oggi ci si può permettere di rifiutare di fare il guardiano notturno, il garagista, il garzone di bottega a 50 o al massimo 100 euro la settimana. Ovviamente senza previdenza, senza ferie, senza indennità di malattia, senza assicurazione sugli infortuni etc...
Sono realtà che forse sono aliene a nord di Roma, ma ti garantisco che al sud esistono eccome.

Sarebbe invece da far funzionare l'avviamento al lavoro (serio), anche fuori dalla regione d'appartenenza, da promuovere la formazione professionale che faccia incontrare l'offerta e la domanda di lavoro, da intensificare i controlli verso chi percepisce l'assitenza senza averne diritto.
La società civile è anche solidarietà, altrimenti il termine civile perde gran parte del suo significato.
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Messaggio da Automedonte »

Umberto pensa che io sono di Roma e sono cresciuto al sud tra Campania, Sicilia e Calabria :D

Vero quello che dici ma con l’assistenzialismo si incentiva il lavoro in nero perchè conviene anche al lavoratore per non perdere il contributo. Viceversa se li tenessimo impegnati non avrebbero la possibilità di lavorare in nero.
Cesare Augusto
Hiroshi

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Messaggio da Hiroshi »

Potersi concedere il tempo e la possibilità di fare un acquisto in un negozio fisico però è davvero una bella esperienza.
Provare tante penne, prenderle in mano, soppesarle, studiarle. Poi è vero che con una conoscenza preventiva si possono evitare errori, e per avere un'esperienza così occorre un negozio fornito e un negoziante esperto, soprattutto quest'ultimo difficile da trovare. Almeno nelle città minori. e non sempre si ha il negoziante tutto per sé.
Poter acquistare una penna così come si acquisterebbe un orologio importante, seduti a un tavolo, discutendo con il negoziante...
Per me è stato un po' così, e ne sono contento, quando acquistai la Parker Sonnet, valutando al contempo la M205 Pelikan e la sua gemella a cartucce P205.
Purtroppo, devo essere sincero, i prezzi on-line sono allettanti, ma l'acquisto on-line, benché più consapevole, toglie buona parte di quella magia che c'è nel farsi tirar fuori dalle vetrinette una possibile penna da acquistare, nel piacevole ambiente di un bel negozio, circondati da penne e inchiostri.
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