Montblanc Calligraphy, un’orchidea e una storia

Cosa si può fare con la stilografica? Scrivere e... disegnare e ... dipingere!
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fufluns
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Montblanc Calligraphy, un’orchidea e una storia

Messaggio da fufluns »

Siccome immagino che la maggior parte degli amici del forum siano, come me, confinati nel loro esilio casalingo, ho pensato di aggiungere al “lavoro di penna” una storiella che ha a che vedere con il lavoro che vi presento, con la botanica, e con I casi della vita. Spero che la storiella, piú che il lavoro a penna, possa intrattenervi per qualche minuto.

La specie di orchidea che ho illustrato sul mio taccuino realizzato con charta bambagina è la Phalaenospsis amabilis, la progenitrice della maggior parte degli ibridi di Phalaenopsis che si possono trovare oggi al supermercato per pochi euro. Siamo ormai cosí abitutai a vedere gli ibridi derivati da questa splendida specie del sud-est asiatico che spesso ci dimentichiamo di osservarne la bellezza perfetta, aggraziata e serena dei fiori.

Phalaenopsis amabilis fu registrata per la prima volta nella botanica occidentale dal naturalista di origine tedesca Georg Eberhard Rumf, meglio conosciuto nella scienza come Rumphius. Alla morte della madre, Rumphiu si si uní al “braccio militare” della Compagnia Olandese delle Indie Orientali e si imbarcó per Giacarta e, da lí, raggiunse l'isola di Amboina nelle Molucche, dove rimase per il resto della sua vita. Qui fu trasferito a un lavoro civile e sviluppò un così forte interesse per lo studio della storia naturale delle Molucche che il governatore generale olandese lo dispensò dai suoi doveri ufficiali in modo che potesse concentrarsi esclusivamente sui suoi studi naturalistici.

Nel suo Herbarium Amboinense, Rumphius descrisse questa bellissima orchidea con il nome di "Angraecum albus majus". Siccome precede l'istituzione della nomenclatura binomiale linneiana, questo nome non è però più usato oggi in botanica, dove è stato sostituito dal nome Phalaenopsis amabilis.

Uno straordinario naturalista, Rumphius non solo descrisse circa 1200 piante delle Molucche, per lo più nuove alla scienza, ma anche animali. Benché il suo principale manoscritto zoologico sia andato perduto, alcune specie di conchiglie e granchi furono infine pubblicate nel 1741 nel libro D'Amboinsche rariteitkamer, stampato quasi quarant'anni dopo la sua morte, che include anche pesci, uccelli, fossili e minerali.

Il destino può essere crudele con le menti illuminate e Rumphius ne è una buona dimostrazione.

Divenne cieco (probabilmente a causa di un glaucoma) all'età di 42 anni e dovette continuare il suo lavoro con l'aiuto della moglie Suzanne, che leggeva i libri per lui e lavorava come scriba per i suoi dettati, e di suo figlio Paul August, che realizzó molte delle illustrazioni di piante per la grande opera del padre. Suzanne e una delle sue figlie furono uccise da uno tsunami nel 1674.

Questo é l‘unico ritratto conosciuto dI Rumphius, realizzato dal figlio Paul August quando il padre era gía completamente cieco.

Rumphius portrait.jpg


Alcuni anni più tardi, e con il suo manoscritto di sei volumi in via di completamento, un grande incendio distrusse la biblioteca di Rumphius, oltre a numerosi manoscritti e illustrazioni originali del suo Herbarium Amboinense. Iniseme alle sue figlie sopravvissute, Rumphius lavoró duramente per completare ancora una volta il libro nel 1690, perché potesse essere dato alle stampe. La nave che trasportava il manoscritto in Olanda per la stampa fu peró attaccata e affondata dai francesi. Fu solo grazie al governatore generale delle Indie orientali olandesi, Johannes Camphuys, un astronomo dilettante, che si assicurò che fosse fatta una copia del manoscritto prima che fosse spedito in Europa, che l'Erbario poté essere nuovamente editato. Il manoscritto dell’Herbarium Amboinense raggiunse finalmente l'Europa nel 1696, ma la Compagnia delle Indie Orientali era preoccupata dal fatto che contenesse informazioni sensibili e ne ritardò la pubblicazione fino a due anni dopo la morte di Rumphius nel 1702. Dato che non si poté trovare in quel momento nessun editore interessato a pubblicarlo, l’Herbarium Amoboinense apparve solo nel 1741.

Ecco il frontespizio dell’Herbarium Amoboinense, con la lamina 93, dove si illustra l’ “Angraecum album majkus”, oggi Phalaenopsis amabilis:

Rumphius.jpg


Chiamato Plinio indcus per la qualità del suo lavoro, Rumphius fu commemorato da un monumento eretto ad Amboina, ma questo fu distrutto dagli inglesi, alla ricerca di oro. Un secondo monumento, costruito nel 1824, fu bombardato e distrutto durante la seconda guerra mondiale.

Phalaenopsis amabilis è ampiamente distribuita nel sud-est asiatico, da Sumatra a Giava e al Borneo, verso nord nelle isole Molucche e nell'isola di Palawan al sud delle Filippine, e verso est fino alla penisola di Cape York in Australia e alla Nuova Guinea. Come accade comunemente con specie di così ampia distribuzione, Phalaenopsis amabilis è piuttosto variabile nella forma e nella dimensione dei suoi fiori. L'esemplare che ho illustrato è la forma tipica che si trova nel Borneo.

Montblanc Meisterstück 149 Calligraphy and Phalaenopsis amabilis drawing ©FP.jpg


L'ho disegnato con la mia Montblanc Meisterstück 149 Calligraphy, usando l'inchiostro Herbin Perle Noire. Il fiore bianco Phalaenopsis incluso nella fotografia è un ibrido derivato da Phalaenopsis amabilis. Nel clima mite della Costa Rica ho la fortuna di avere sempre alcune piante di Phalaenopsis fiorite in casa.
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Automedonte
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Messaggio da Automedonte »

Ma che bello leggere queste storie piene di aneddoti interessanti.

Certo che Rumphius è stato ben tartassato dalla sorte, anche dopo la morte finanche le sue statue sono state perseguitate poveraccio,

E poi la piacevolezza del disegno.

Grazie per condividere con noi queste creazioni :thumbup:
Cesare Augusto
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Messaggio da maxpop 55 »

E' sempre piacevole apprendere cose nuove, io purtroppo non essendo addentro alla botanica non conoscevo la storia di questo grande e sfortunato botanico.
Però ammiro con grande piacere le tue foto ed i tuoi disegni . :clap: :clap: :clap:
Vedo che sfrutti al meglio le potenzialità offerte dalla tua Montblanc Meisterstück 149 Calligraphy. :thumbup:
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Montblanc Calligraphy, un’orchidea e una storia

Messaggio da Hiver77 »

Storia tragica di un uomo di grande intelletto, passione e perseveranza.
Grazie per averla condivisa insieme al tuo bellissimo disegno :)
Chiara

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Messaggio da calli1958 »

Indubbiamente le tue opere sono notevoli (cerco di non farmi sfuggire i tuoi post soprattutto quando contengono disegni e scritti). Inoltre sono piacevolissimi e accattivanti tuoi testi. Tutto è molto raffinato, elegante e "artistico". Senza dilungarmi in mielosi complimenti (ma li meriti tutti) voglio sottolineare tre elementi che più degli altri mi colpiscono sempre in quello che fai.
Il disegno: è veramente "gustoso" osservare attentamente i tuoi lavori; sono apparentemente semplici e lineari ma, di fatto, preciso, ponderati e artisticamente descrittivi. Il tratto è ottimo e nonostante le tue lodi agli strumenti che usi (bellissimi) è sicuramente una questione di "manico" e non di strumento. In più, a me appare evidente il profondo amorevole interesse per i soggetti che descrivi (mi verrebbe da dire un "devoto rispetto") sia con il disegno sia con le "pillole" storiche di riferimento.
La composizione: sempre il giusto mix di gusto, eleganza e "ponderazione" (che alla fin fine potrebbero essere quasi dei sinonimi).
La fotografia: perfetta! Detto da me può non valere molto (sono piuttosto negato a riguardo e,devo ammettere, non ho nemmeno la volontà di impegnarmi a migliorare questo aspetto) però credo di avere sufficiente capacità di guardare per notare la tua bravura.

Il tuo motto potrebbe essere un aforisma di Oscar Wilde: "Ho dei gusti semplicissimi. Mi accontento sempre del meglio"
:thumbup:
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Messaggio da Mequbbal »

Chiaramente, concordo con quanto detto dagli altri... e soprattutto sul devoto rispetto riservato ai soggetti descritti.
Creo che tale atteggiamento costituisca il cuore dell'autentica divulgazione, e comunicazione di contenuti. Il trasparire della passione è ciò che contagia il lettore permettendogli di cogliere quella bellezza celebrata.
Grazie sempre.
Non ti è imposto di completare l'opera ma non sei libero di sottrartene.
(Rabbi Tarfón)
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