Leonardo Messenger
- francoiacc
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- Iscritto il: martedì 19 dicembre 2017, 23:29
- La mia penna preferita: OMAS Extra Paragon Arco Bronze
- Il mio inchiostro preferito: P.W. Akkerman #5 Shocking Blue
- Misura preferita del pennino: Stub
- Località: Capitale del Regno delle Due Sicilie
- Gender:
Leonardo Messenger
Oramai è un dato di fatto, Leonardo Officina Italiana è una realtà nostrana riconosciuta a livello mondiale, degna erede di Delta, da cui discende direttamente non solo per una questione di DNA, ma anche e soprattutto per lo stile, l’eleganza ed l’innovazione che hanno portato al successo anche questa orgogliosa azienda nostrana.
Ad oggi Leonardo offre un catalogo con una discreta offerta che spazia da articoli dai prezzi più contenuti arrivando ad articoli più esclusivi e dal prezzo relativamente più importante. La Messenger è secondo me una offerta molto interessante, non è comune trovare una edizione limitata a 148€ di listino.
Messenger viene prodotta in 5 diverse resine colorate, ognuna limitate a 366 penne e saranno solo disponibili per il 2020, che essendo un anno bisestile si compone appunto di 366 giorni.
La penna è realizzata in una resina semi trasparente ed ha una linea moderna semplice ed essenziale ma con stile, è una penna di dimensioni generose e slanciata. Ecco qualche dato tecnico:
Lunghezza chiusa: 147 mm
Lunghezza corpo penna: 131 mm
Lunghezza con cappuccio calzato: 170 mm
Diametro corpo: 14.5 mm
Diametro cappuccio: 15.7 mm
Peso: 26 g
Il cappuccio sulla base ha una veretta in acciaio su cui è incisa la firma di Leonardo da Vinci, il genio creativo a cui si ispira il brand, nella parte posteriore della stessa troviamo inciso Officina Italiana e subito sopra, inciso nel cappuccio, il numero della penna, la mia Caramel è la 107/366. La clip è anche essa in acciaio, nella sua semplice estetica è funzionale consentendo di assicurare la penna al bordo del taschino senza sforzo, anche se un po' “mesta” ma nel contesto gradevole. Il cappuccio si avvita e svita con un giro completo su una filettatura a passo singolo realizzata in acciaio inossidabile, dettaglio questo che da un punto puramente funzionale non mi fa impazzire, non adoro vedere del metallo avvitare nella plastica, ho sempre l’impressione che prima o poi il più debole dei due materiali possa cedere, tuttavia nel caso specifico ammetto che è più una questione di principio, non noto alcuna indecisione, la filettatura scivola benissimo nel cappuccio ed il materiale di cui è composta la penna dà un’ottima sensazione di solidità. Il fusto nel suo look minimal è movimentato da un solo elemento messo lì al punto giusto , proprio la mono filettatura in acciaio. Quello che però più mi ha colpito di queste penne è il materiale, in particolar modo questo Caramel a dir poco intrigante. Le venature di colore più scuro nell’ambra di questa resina semi trasparente donano calore a questa penna, girandola tra le mani poi la resina, grazie alle diverse venature e alla sua semi trasparenza, è estremamente piacevole alla vista, in alcuni punti si riescono a percepire le diverse venature non solo in superficie ma anche all’interno del materiale, con un effetto di tridimensionalità e profondità davvero unico. Insomma non vi nascondo ci ho già passato un bel po' di tempo a rigirarmela tra le mani. L’impugnatura è comoda, sotto le dita non si avverte alcun fastidio dalla filettatura, e se qualcuno dovesse avere una impugnatura davvero alta anche lo scalino più sopra non è assolutamente fastidioso. Viste le generose dimensioni la Messenger si usa benissimo senza cappuccio calzato, qualora però qualcuno preferisce proprio scrivere con il cappuccio sulla penna, questo non sbilancia il peso in maniera eccessiva essendo alquanto leggero e calzando in profondità. Comunque anche con il cappuccio calzato in scrittura abbiamo una penna che, se anche raggiunge dimensioni importanti, non diventa sgraziata esteticamente.
Ma veniamo alla sostanza, la penna ha un sistema di caricamento a cartuccia/converter a standard internazionale: semplice, economico, efficiente e funzionale. Il gruppo scrittura è JoWo ed è facilmente rimovibile essendo semplicemente avvitato nella sezione, in tal modo abbiamo la possibilità di acquistare altri gruppi scrittura venduti da Leonardo e facilmente reperibili, in modo da avere su una sola penna diverse opzioni di scrittura. Ma quel che ci guadagna di più con un sistema di caricamento a cartuccia/converter e un gruppo di scrittura facilmente rimovibile è la manutenibilità della penna che diventa facile per tutti, anche per gli utenti meno smaliziati. Ho provato diversi pennini, mi sono piaciuti tutti ma la mia scelta è caduta su uno Stub 1.1 che mi ha convinto fin da subito, nonostante abbia un semplice alimentatore in ABS fa il suo lavoro in maniera impeccabile, non perde un colpo ed ha un flusso ben regolato. La penna al momento l’ho inchiostrata con il nero di Leonardo e scrive gradevolmente con un feedback appena pronunciato che fa sentire la penna scorrere sulla carta. Personalmente questa è la terza penna prodotta da Leonardo che possiedo, finora tutte e tre con pennino in acciaio, di cui due di produzione Bock e uno JoWo, tra qui possiedo due stub, questo 1.1 e un Bock da 1.5, scrivono tutti in maniera impeccabile, la differenza più evidente che noto tra i due stub è che l’1.5, oltre ad avere un tratto ovviamente più largo, ha un flusso più generoso che lo rende meno utilizzabile su carte più dozzinali. Insomma,a patto che il design di questa penna piaccia, secondo me non si compra la Messenger solo per la sua esclusività a buon prezzo, ma reputo che si compra una buona penna, ben realizzata nella sua elegante semplicità e, soprattutto, funzionale.
Ad oggi Leonardo offre un catalogo con una discreta offerta che spazia da articoli dai prezzi più contenuti arrivando ad articoli più esclusivi e dal prezzo relativamente più importante. La Messenger è secondo me una offerta molto interessante, non è comune trovare una edizione limitata a 148€ di listino.
Messenger viene prodotta in 5 diverse resine colorate, ognuna limitate a 366 penne e saranno solo disponibili per il 2020, che essendo un anno bisestile si compone appunto di 366 giorni.
La penna è realizzata in una resina semi trasparente ed ha una linea moderna semplice ed essenziale ma con stile, è una penna di dimensioni generose e slanciata. Ecco qualche dato tecnico:
Lunghezza chiusa: 147 mm
Lunghezza corpo penna: 131 mm
Lunghezza con cappuccio calzato: 170 mm
Diametro corpo: 14.5 mm
Diametro cappuccio: 15.7 mm
Peso: 26 g
Il cappuccio sulla base ha una veretta in acciaio su cui è incisa la firma di Leonardo da Vinci, il genio creativo a cui si ispira il brand, nella parte posteriore della stessa troviamo inciso Officina Italiana e subito sopra, inciso nel cappuccio, il numero della penna, la mia Caramel è la 107/366. La clip è anche essa in acciaio, nella sua semplice estetica è funzionale consentendo di assicurare la penna al bordo del taschino senza sforzo, anche se un po' “mesta” ma nel contesto gradevole. Il cappuccio si avvita e svita con un giro completo su una filettatura a passo singolo realizzata in acciaio inossidabile, dettaglio questo che da un punto puramente funzionale non mi fa impazzire, non adoro vedere del metallo avvitare nella plastica, ho sempre l’impressione che prima o poi il più debole dei due materiali possa cedere, tuttavia nel caso specifico ammetto che è più una questione di principio, non noto alcuna indecisione, la filettatura scivola benissimo nel cappuccio ed il materiale di cui è composta la penna dà un’ottima sensazione di solidità. Il fusto nel suo look minimal è movimentato da un solo elemento messo lì al punto giusto , proprio la mono filettatura in acciaio. Quello che però più mi ha colpito di queste penne è il materiale, in particolar modo questo Caramel a dir poco intrigante. Le venature di colore più scuro nell’ambra di questa resina semi trasparente donano calore a questa penna, girandola tra le mani poi la resina, grazie alle diverse venature e alla sua semi trasparenza, è estremamente piacevole alla vista, in alcuni punti si riescono a percepire le diverse venature non solo in superficie ma anche all’interno del materiale, con un effetto di tridimensionalità e profondità davvero unico. Insomma non vi nascondo ci ho già passato un bel po' di tempo a rigirarmela tra le mani. L’impugnatura è comoda, sotto le dita non si avverte alcun fastidio dalla filettatura, e se qualcuno dovesse avere una impugnatura davvero alta anche lo scalino più sopra non è assolutamente fastidioso. Viste le generose dimensioni la Messenger si usa benissimo senza cappuccio calzato, qualora però qualcuno preferisce proprio scrivere con il cappuccio sulla penna, questo non sbilancia il peso in maniera eccessiva essendo alquanto leggero e calzando in profondità. Comunque anche con il cappuccio calzato in scrittura abbiamo una penna che, se anche raggiunge dimensioni importanti, non diventa sgraziata esteticamente.
Ma veniamo alla sostanza, la penna ha un sistema di caricamento a cartuccia/converter a standard internazionale: semplice, economico, efficiente e funzionale. Il gruppo scrittura è JoWo ed è facilmente rimovibile essendo semplicemente avvitato nella sezione, in tal modo abbiamo la possibilità di acquistare altri gruppi scrittura venduti da Leonardo e facilmente reperibili, in modo da avere su una sola penna diverse opzioni di scrittura. Ma quel che ci guadagna di più con un sistema di caricamento a cartuccia/converter e un gruppo di scrittura facilmente rimovibile è la manutenibilità della penna che diventa facile per tutti, anche per gli utenti meno smaliziati. Ho provato diversi pennini, mi sono piaciuti tutti ma la mia scelta è caduta su uno Stub 1.1 che mi ha convinto fin da subito, nonostante abbia un semplice alimentatore in ABS fa il suo lavoro in maniera impeccabile, non perde un colpo ed ha un flusso ben regolato. La penna al momento l’ho inchiostrata con il nero di Leonardo e scrive gradevolmente con un feedback appena pronunciato che fa sentire la penna scorrere sulla carta. Personalmente questa è la terza penna prodotta da Leonardo che possiedo, finora tutte e tre con pennino in acciaio, di cui due di produzione Bock e uno JoWo, tra qui possiedo due stub, questo 1.1 e un Bock da 1.5, scrivono tutti in maniera impeccabile, la differenza più evidente che noto tra i due stub è che l’1.5, oltre ad avere un tratto ovviamente più largo, ha un flusso più generoso che lo rende meno utilizzabile su carte più dozzinali. Insomma,a patto che il design di questa penna piaccia, secondo me non si compra la Messenger solo per la sua esclusività a buon prezzo, ma reputo che si compra una buona penna, ben realizzata nella sua elegante semplicità e, soprattutto, funzionale.
- maxpop 55
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Ottimo acquisto, bella
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Molto bella sia la penna che la scelta del colore.
Francesco sarebbe interessante un raffronto con la tua Momento Zero.
Francesco sarebbe interessante un raffronto con la tua Momento Zero.
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
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- sussak
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Sì, Leonardo Officina Italiana fa delle belle penne, peccato che proprio a me ne abbiano fornito una ( Momento zero # 3079) in cui il cappuccio non si avvita sul fusto, salvo almeno quattro prove e riprove per filettatura difettosa. Dovrebbero controllarle un poco meglio. Per questo hanno cominciato a mettere il maschio in metallo ?
Umberto
Se la democrazia declina è perché la lasciamo declinare. Benedetto Croce
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- francoiacc
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Provato a sentirli?
- sussak
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No, l'ho comprata da Ornella a Roma durante il lockdown.
Era già una impresa uscire, di andare in posta manco a parlarne, come in banca occorre prenotazione ed appuntamento.
Mi mettevo a discutere con il fabbricante a Napoli ? Dovevo spendere per rispedirla e, dati i tempi, attendere a babbo morto ?
Era già una impresa uscire, di andare in posta manco a parlarne, come in banca occorre prenotazione ed appuntamento.
Mi mettevo a discutere con il fabbricante a Napoli ? Dovevo spendere per rispedirla e, dati i tempi, attendere a babbo morto ?
Umberto
Se la democrazia declina è perché la lasciamo declinare. Benedetto Croce
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- Monet63
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Leonardo Messenger
La trovo straordinariamente bella.
La prenderò sicuramente, con i soliti due pennini differenti (magari un B e un F). Un grazie a Franco per avermela fatta conoscere.
La prenderò sicuramente, con i soliti due pennini differenti (magari un B e un F). Un grazie a Franco per avermela fatta conoscere.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
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- francoiacc
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Personale opinione:
1. Nessuno è infallibile, se l’assistenza non funziona allora possiamo veramente protestare.
2. Potresti contattare Stilo e Stilo I quali sarebbero tenuti a mandarti un corriere a casa a prelevare la penna difettosa. Essendo in garanzia la spedizione dovrebbe essere a carico loro.
3. In questo periodo ho spedito regolarmente, anzi un po’ più frequentemente, usando i servizi on Line che mi consentono di risparmiare e avere il corriere a casa. Non sono difficile da usare. Ma non dovrebbe essere il tuo caso essendo in garanzia.
1. Nessuno è infallibile, se l’assistenza non funziona allora possiamo veramente protestare.
2. Potresti contattare Stilo e Stilo I quali sarebbero tenuti a mandarti un corriere a casa a prelevare la penna difettosa. Essendo in garanzia la spedizione dovrebbe essere a carico loro.
3. In questo periodo ho spedito regolarmente, anzi un po’ più frequentemente, usando i servizi on Line che mi consentono di risparmiare e avere il corriere a casa. Non sono difficile da usare. Ma non dovrebbe essere il tuo caso essendo in garanzia.
- francoiacc
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È un assoluto piacere, cosa può gratificare di più un appassionato che condividere un’esperienza, buona o cattiva che sia
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Io durante il lockdown ho comprato nello stesso negozio una Opus 88. Il pennino purtroppo aveva dei problemi (quelli tipici degli JoWo...). Dopo un paio di mail e di foto di prove mi hanno spedito un pennino nuovo. L'unica cosa che ho dovuto fare è stato lasciare in portineria una busta col pennino vecchio che ha ritirato il corriere che ha portato quello nuovo.sussak ha scritto: ↑venerdì 29 maggio 2020, 21:24 No, l'ho comprata da Ornella a Roma durante il lockdown.
Era già una impresa uscire, di andare in posta manco a parlarne, come in banca occorre prenotazione ed appuntamento.
Mi mettevo a discutere con il fabbricante a Napoli ? Dovevo spendere per rispedirla e, dati i tempi, attendere a babbo morto ?
Era nel pieno del lockdown e francamente è stato molto gratificante. Tra l'altro son rimasto senza penna per meno di due ore
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Franco hai anche momento zero e Furore?
Che differenze ci sono nella scrittura, se ci sono, tra le tre penne?
Qualcuna è più “comoda” delle altre?
Che differenze ci sono nella scrittura, se ci sono, tra le tre penne?
Qualcuna è più “comoda” delle altre?
Cesare Augusto
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Cambiare un pennino non è difficile.maylota ha scritto: ↑venerdì 29 maggio 2020, 21:40Io durante il lockdown ho comprato nello stesso negozio una Opus 88. Il pennino purtroppo aveva dei problemi (quelli tipici degli JoWo...). Dopo un paio di mail e di foto di prove mi hanno spedito un pennino nuovo. L'unica cosa che ho dovuto fare è stato lasciare in portineria una busta col pennino vecchio che ha ritirato il corriere che ha portato quello nuovo.sussak ha scritto: ↑venerdì 29 maggio 2020, 21:24 No, l'ho comprata da Ornella a Roma durante il lockdown.
Era già una impresa uscire, di andare in posta manco a parlarne, come in banca occorre prenotazione ed appuntamento.
Mi mettevo a discutere con il fabbricante a Napoli ? Dovevo spendere per rispedirla e, dati i tempi, attendere a babbo morto ?
Era nel pieno del lockdown e francamente è stato molto gratificante. Tra l'altro son rimasto senza penna per meno di due ore
Modificare il filetto sul fusto non è fattibile se non in officina.
Umberto
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- francoiacc
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Assolutamente vero, va rispedita in azienda, e reputo che il rivenditore debba farsene carico in toto, ossia mandarti un corriere a casa a prendere la penna difettosa. Del resto non è una cosa nuova, molti siti di eCommerce lo fanno regolarmente, non vedo la difficoltà e tanto meno penso che Stilo e Stile abbia difficoltà a risolverti il problema: c'è ed è innegabilmente un difetto di produzione, cose che purtroppo succedono.