Recensione Opus 88 Omar Clear Demonstrator

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Iridium
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Recensione Opus 88 Omar Clear Demonstrator

Messaggio da Iridium »

Ciao a tutti, oggi ho deciso di cimentarmi nella recensione della Opus 88 Omar Clear demonstrator. Una penna in resina trasparente e semitrasparente con sistema di caricamento a contagocce.
Ce l’ho da diversi giorni e ne ho apprezzato l’estetica e la qualità di scrittura.
Prima di iniziare premetto che la mia esperienza con le stilografiche è relativamente limitata e che i voti attribuiti sono chiaramente indicativi del mio percepito e del confronto limitato con altre penne che possiedo :)

Imballi:
Agli imballi non do mai tanta importanza, tuttavia la Omar è arrivata in una scatola abbastanza grande e funzionale di cartone nero con controscatola in cartoncino. All’interno, un supporto sagomato contiene la penna e la pipetta contagocce di vetro in dotazione. È presente anche un foglietto illustrativo per spiegare il funzionamento della valvola di sicurezza e indicazioni per caricare la penna. Il tutto molto sintetico ma chiaro.

Voto: 7

Estetica:
Inizio subito dicendo che le demonstrator di solito non mi piacciono ma questa mi ha attratto fin da subito. Per la serie: una immagine vale più di mille parole, lascerò parlare le foto. Dirò soltanto che costruttivamente appare solida e ben rifinita, che la clip (che riporta la marca Opus 88) e l’anellino che separa il fusto dal fondello sono di metallo nero satinato, e che mi piacciono molto le due estremità di fondello e cappuccio che essendo in resina piena e trasparente creano quasi un effetto lente d’ingrandimento. Le dimensioni (non misurate da me ma prese dal web) sono generose:

Lunghezza da chiusa: 14,8 cm

Lunghezza da aperta: 13,7 cm

Lunghezza da aperta con cappuccio calzato: un autobus :) scherzi a parte, il cappuccio non calza in maniera stabile. La penna è chiaramente pensata per essere usata senza.

Diametro serbatoio: 15,7 cm

Diametro impugnatura: 10,8 cm

Capacità serbatoio: 3,6 ml

Peso: gr. 34

Pennino: Acciaio Jowo n°6

Voto: 8

Ergonomia:
È la penna più grande che possiedo e non ho mani grandi. Fin ora ho considerato la misura ideale per me, in linea di massima, quella della Leonardo Momento Zero, ma con la Omar che è più grandicella mi son trovato molto bene, si impugna in maniera naturale, non stanca ed è piacevole da usare. Inoltre trasmette una bella sensazione di solidità pur non risultando pesante. Il serbatoio cosi ampio inoltre, quando non è completamente pieno, consente di ammirare al meglio le sfumature dell’inchiostro. Di contro è un po' scomoda da tenere nel taschino della camicia, vuoi per le dimensioni, vuoi per la clip che non è assolutamente all’altezza del resto. La clip infatti è abbastanza rigida e non si flette facilmente (magari con il tempo cede un po’), inoltre la semisfera che serve per ancorarla alla camicia s’impunta (scusate ma non trovo una parola più adatta). Guardandola bene si nota che la svasatura necessaria a farla scivolare sul tessuto è appena accennata e quindi anziché scavalcare l’orlo del taschino, s’impunta rendendo necessario allargare la clip con le dita.

Voto: 7 (avrei dato 8 ma la clip lavora veramente male)

Qualità di scrittura e pennino:
Su questo punto non c'è molto da dire, la Omar monta un pennino in acciaio Jowo numero 6 che scrive in maniera impeccabile ma impersonale come altri Jowo che ho provato. Molto scorrevole, feedback appena accennato e buon controllo. Detta cosi sembra una cosa negativa, il fatto è che dopo qualche anno che uso le stilografiche ho scoperto di preferire le aziende che usano pennini proprietari i quali a volte hanno un loro carattere (trovo caratteristico e riconoscibile per esempio quel mix di assoluta scorrevolezza e feedback marcato del pennino Soft-fine della Platinum 3776). Il pennino è un F ma il tratto è un pò abbondante, però non so se la cosa dipenda dall’inchiostro in quanto ne sto usando uno che non ho mai utilizzato prima, l’ Herbin Bleu des profondeurs (colore bellissimo). Come sempre prima di utilizzarla l’ho lavata con acqua e una goccia di detersivo per piatti. Appena caricata ha cominciato a scrivere subito senza mai un’incertezza, falsa partenza o interruzioni. Ho scritto qualche pagina A4 di seguito e il flusso è rimasto pressoché costante. Ho provato anche a non usarla per 2 o 3 giorni e dopo è ripartita immediatamente.

Voto: 8

Sistema di caricamento:
È una penna con caricamento a contagocce ed ha una valvola di sicurezza che una volta chiusa non lascia passare inchiostro al pennino. Per prova ho chiuso la valvola e sono riuscito a scrivere poco più di una pagina A4 prima che il flusso si riducesse. Menzione d'onore alla capienza del serbatoio. Non l’ho misurata ma in rete ho letto che è di circa 3,6 ml. Per caricarla ho riempito due volte la pipetta in dotazione e sono arrivato a meno di 3/4 di serbatoio.
Ho letto tante volte pareri discordanti in merito alla efficienza o alla comodità del sistema a contagocce. Per la mia esperienza l’operazione di carica è stata abbastanza semplice senza incidenti di percorso e anche relativamente veloce. Sono rimasto favorevolmente colpito.

Voto: 9

Conclusioni:
Nel complesso si tratta di una bella penna di grandi dimensioni ma con buona ergonomia che scrive molto bene e con una autonomia di tutto rispetto, ma poco comoda da tenere nel taschino.

Voto finale: 8


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scatola e contenuto.jpg
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insieme con cappuccio a lato.jpg
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IMG_4309.jpg
da sx: Lamy 2000, Pilot Custom 74, Pilot Capless, Opus 88 Omar, Aurora 98, Pelikan M200, Waterman Carène, Parker 75
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confronto leonardo con cappuccio.jpg
confronto dimensioni con Leonardo Momento Zero
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confronto leonardo senza cappuccio.jpg
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pennino.jpg
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clip problema.jpg
come si vede la semisfera non è molto svasata
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fondello.jpg
particolare del fondello tramite il quale si aziona la valvola di sicurezza
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Fabio

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Messaggio da tomcar »

Complimenti bravissimo, bella recensione e devo dire che la penna mi ha colpito molto. Mi pare strano che un Jowo F abbia un tratto così abbondante onestamente, ma ho visto anche di peggio. Non so se mi sia sfuggito ma non hai fatto nessun cenno al prezzo, perché il caricamento a goccia mi ha sempre attirato e mi sta venendo una mezza idea...
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Messaggio da Iridium »

tomcar ha scritto: giovedì 30 luglio 2020, 0:45 Complimenti bravissimo, bella recensione e devo dire che la penna mi ha colpito molto. Mi pare strano che un Jowo F abbia un tratto così abbondante onestamente, ma ho visto anche di peggio. Non so se mi sia sfuggito ma non hai fatto nessun cenno al prezzo, perché il caricamento a goccia mi ha sempre attirato e mi sta venendo una mezza idea...
Grazie Tommaso, troppo buono. Ero certo di aver dimenticato qualcosa :mrgreen: La penna costa 109€ in un noto negozio romano convenzionato con il forum. Poi considera lo sconto del 10% per noi stilograficadipendenti. Per quanto riguarda il tratto largo anch’io sono rimasto sorpreso. Ho una Twsbi Eco con pennino F che dovrebbe essere anche lui un Jowo ed è più sottile. Mi riservo di aggiornarvi quando avrò cambiato inchiostro. Ho una mezza idea di caricarla la prossima volta con un Iroshizuku Yu-Yake (arancione). Preciso comunque che, anche se il tratto appare largo, l’afflusso di inchiostro è adeguato, non è un idrante.
A breve aggiungerò una prova di scrittura un po’ più lunga con qualcosa di più interessante dei vaneggiamenti che di solito riverso su carta :mrgreen:
saluti :wave:
Fabio

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Messaggio da jebstuart »

Il pennino F originariamente montato sulla mia Opus Fantasia aveva un tratto ugualmente troppo largo per i miei gusti, anche se il flusso non appariva particolarmente abbondante.
L’ho sostituito con un EF, sempre con logo Opus, e le cose sono tornate a posto.
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Messaggio da Iridium »

jebstuart ha scritto: giovedì 30 luglio 2020, 8:14 Il pennino F originariamente montato sulla mia Opus Fantasia aveva un tratto ugualmente troppo largo per i miei gusti, anche se il flusso non appariva particolarmente abbondante.
L’ho sostituito con un EF, sempre con logo Opus, e le cose sono tornate a posto.
Grazie per l’informazione Mauro :thumbup:
A me tutto sommato non dispiace. Ho quasi tutte le penne con pennino fine. Penso che la terrò così.
Fabio

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Messaggio da Ghiandaia »

Bella penna e bella recensione, grazie!

Se ben ricordo le TWSBI Eco montano sì un Jowo, ma #5 invece che il #6 della tua Omar. Il Jowo #6 c'è sulle AL580 e (credo) sulla VAC-700R.
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Ghiandaia ha scritto: giovedì 30 luglio 2020, 16:29 Bella penna e bella recensione, grazie!
Se ben ricordo le TWSBI Eco montano sì un Jowo, ma #5 invece che il #6 della tua Omar. Il Jowo #6 c'è sulle AL580 e (credo) sulla VAC-700R.
sei molto gentile, questo in effetti potrebbe spiegare il comportamento diverso, grazie per la precisazione :thumbup:
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Messaggio da francoiacc »

Trovo che le OPUS siano penne interessanti, mi piace molto Il sistema di alimentazione che consente una notevolmente autonomia e, grazie alla valvola, la possibilità di bloccare il flusso di inchiostro verso l’alimentatore, così da potersela portare dietro in qualsiasi condizioni limitando i possibili disastri.
Sul discorso pennino credo che se togliamo di mezzo tuttI i marchi che non producono pennini in casa facciamo fuori la più grossa fetta di produttori. Secondo me JoWo e Bock, come maggior produttori di pennini, hanno un loro carattere che può piacere o meno, allo stesso modo di qualsiasi altro pennino. Se siamo disposti ad avere 10 pennini prodotti da Aurora piuttosto che da Platium non vedo perché non potremmo averne altrettanti prodotti da Bock o da JoWo se ci aggradano per come XL scrivono. Credo che sia una questione di sintonia con un determinato brand, io trovo che i pennini JoWo sono impersonali, poco piacevoli, ma molto affidabili e precisi, Sono pennini fatti per funzionare bene nelle mani di chiunque, quindi sono rigidi, hanno una gradazione ben calibrata, flusso ben tarato e feedback poco accentuato. Preferisco altro perché molte volte la bellezza delle cose sta nelle piccole imperfezioni. :wave:
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Messaggio da Iridium »

francoiacc ha scritto: venerdì 31 luglio 2020, 0:38 Trovo che le OPUS siano penne interessanti, mi piace molto Il sistema di alimentazione che consente una notevolmente autonomia e, grazie alla valvola, la possibilità di bloccare il flusso di inchiostro verso l’alimentatore, così da potersela portare dietro in qualsiasi condizioni limitando i possibili disastri.
Sul discorso pennino credo che se togliamo di mezzo tuttI i marchi che non producono pennini in casa facciamo fuori la più grossa fetta di produttori. Secondo me JoWo e Bock, come maggior produttori di pennini, hanno un loro carattere che può piacere o meno, allo stesso modo di qualsiasi altro pennino. Se siamo disposti ad avere 10 pennini prodotti da Aurora piuttosto che da Platium non vedo perché non potremmo averne altrettanti prodotti da Bock o da JoWo se ci aggradano per come XL scrivono. Credo che sia una questione di sintonia con un determinato brand, io trovo che i pennini JoWo sono impersonali, poco piacevoli, ma molto affidabili e precisi, Sono pennini fatti per funzionare bene nelle mani di chiunque, quindi sono rigidi, hanno una gradazione ben calibrata, flusso ben tarato e feedback poco accentuato. Preferisco altro perché molte volte la bellezza delle cose sta nelle piccole imperfezioni. :wave:
è esattamente quello che intendevo (ma tu l’hai detto meglio :mrgreen: ). Se per assurdo Jowo producesse le sue penne e solo su queste montasse i suoi pennini avremmo un “carattere Jowo” ma visto che i pennini Jowo si trovano in tante penne di produttori diversi ne consegue che marchi di penne diversi abbiano, in linea di massima, un comportamento si scrittura simile tra loro perdendo un po’ della loro esclusività. Ecco perché da un po’ anch’io tendo a preferire marchi che producano i pennini in casa. :wave:
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Messaggio da maylota »

Iridium ha scritto: venerdì 31 luglio 2020, 7:39
francoiacc ha scritto: venerdì 31 luglio 2020, 0:38
Sul discorso pennino credo che se togliamo di mezzo tuttI i marchi che non producono pennini in casa facciamo fuori la più grossa fetta di produttori. Secondo me JoWo e Bock, come maggior produttori di pennini, hanno un loro carattere che può piacere o meno, allo stesso modo di qualsiasi altro pennino.
visto che i pennini Jowo si trovano in tante penne di produttori diversi ne consegue che marchi di penne diversi abbiano, in linea di massima, un comportamento si scrittura simile tra loro perdendo un po’ della loro esclusività. Ecco perché da un po’ anch’io tendo a preferire marchi che producano i pennini in casa. :wave:
Credo che ci sia anche una "terza via", ossia il pennino "standard" abbinato a un conduttore proprietario. Purtroppo è un discorso di solito limitato ai modelli di fascia alta (penso a Leonardo) e taglia fuori la gran parte delle penne che usiamo tutti i giorni?
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maylota ha scritto: venerdì 31 luglio 2020, 8:16
Iridium ha scritto: venerdì 31 luglio 2020, 7:39

visto che i pennini Jowo si trovano in tante penne di produttori diversi ne consegue che marchi di penne diversi abbiano, in linea di massima, un comportamento si scrittura simile tra loro perdendo un po’ della loro esclusività. Ecco perché da un po’ anch’io tendo a preferire marchi che producano i pennini in casa. :wave:
Credo che ci sia anche una "terza via", ossia il pennino "standard" abbinato a un conduttore proprietario. Purtroppo è un discorso di solito limitato ai modelli di fascia alta (penso a Leonardo) e taglia fuori la gran parte delle penne che usiamo tutti i giorni?
quindi ci sarebbero produttori di penne che si fabbricano in casa i conduttori per poi accoppiarli a pennini prodotti da altri? (Jowo, Bock...) interessante ma non diventa poi un po’ farraginoso ?
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Si certo, specialmente con i pennini in oro. Alcuni esempi sono Leonardo Officina Italiana e Montegrappa.
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Messaggio da maylota »

Siamo in OT, ma sicuramente il conduttore dedicato (magari pure in ebanite) potrebbe essere il futuro nel modo dei gruppi di scrittura.
Io di comprarmi un altro JoWo che scrive esattamente come gli altri 20 che ho già non ne ho la minima voglia, a prescindere da quanto è carina la penna su cui è avvitato.. Bock è un pochino meglio visto che non ne fa uno uguale all'altro, ma il rischio "problema" è sempre in agguato.
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maylota ha scritto: venerdì 31 luglio 2020, 11:31 Siamo in OT, ma sicuramente il conduttore dedicato (magari pure in ebanite) potrebbe essere il futuro nel modo dei gruppi di scrittura.
Io di comprarmi un altro JoWo che scrive esattamente come gli altri 20 che ho già non ne ho la minima voglia, a prescindere da quanto è carina la penna su cui è avvitato.. Bock è un pochino meglio visto che non ne fa uno uguale all'altro, ma il rischio "problema" è sempre in agguato.
La penso come te infatti la Omar l’ho comprata principalmente per curiosità verso il sistema di caricamento. Guardavo alle Opus 88 da tempo però gli altri modelli non mi piacciono. La Omar è l’unica che mi abbia attratto.
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Messaggio da maylota »

Iridium ha scritto: venerdì 31 luglio 2020, 11:39
infatti la Omar l’ho comprata principalmente per curiosità verso il sistema di caricamento. Guardavo alle Opus 88 da tempo però gli altri modelli non mi piacciono. La Omar è l’unica che mi abbia attratto.
Io ho 2 Fantasia e le avrei volute prendere tutte e 5 prima che sparissero definitivamente dai negozi, ma il pennino ipernoioso alla fine mi ha fermato. C'è chi li modifica e li rende un po' più interessanti e vispi, ma i costi sono alti e poi per quel minimo di (poco) patriottismo che mi è rimasto non capisco perchè dovrei pagare uno Spagnolo con tutti gli artigiani bravi e fantasiosi che avevamo in Italia.
Speriamo che giri il vento.
Venceremos.
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