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Wing Sung 3013

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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

ASTROLUX ha scritto: sabato 19 dicembre 2020, 22:56 Non è la qualità in assoluto che è in discussione, ma il rapporto tra qualità e prezzo.
Se vuoi autoconvincerti che una Talentum a cartuccia sia un affare, fai benissimo a comprarla. D'altronde ognuno ha facoltà di spendere il suo denaro come più gli aggrada. 8-)
Come preferisci.
:wave:
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Messaggio da Scriptor »

ASTROLUX ha scritto: sabato 19 dicembre 2020, 21:09
Monet63 ha scritto: sabato 19 dicembre 2020, 19:23
Ma infatti.
Io è da quando è uscita la Classe E Cabrio che continuo a dire che 2000 chili scarsi di metalli vari, plastica, vetro, stoffa, fili elettrici e una manciata di lampadine non possono costare realmente 63.000 euro!
:wave:

...spesso quello che irrita a livello subcosciente (spero), è il fatto che il prezzo stracciato di questi oggetti, sminuisce il valore che attribuiamo alle penne "di qualità". 8-)
Io, rovesciando il discorso, direi invece che quello che gratifica a livello subcosciente chi compra questi oggetti di scarsissimo pregio è l'illusione di riuscire ad avere lo stesso valore di una penna "di qualità" a prezzo stracciato.

Non solo: pur di ricercare questa illusoria gratificazione, si finisce col comprarne molte, perché ovviamente alla prima è difficile imbroccare la penna che funzioni accettabilmente, e non di rado anche alla seconda e alla terza. "Ingarratane" una sufficiente, ecco trovata una penna che scrive al pari di una Montblanc (o altra prestigiosa marca a piacere) comprata per un tozzo di pane!

Solo che, ahimé, basta mettere vicino i due oggetti paragonati, ed è immediatamente evidente il perché una costi pochi spiccioli e l'altra abbia un prezzo molto più elevato. Ma ognuno ha piena facoltà di gratificarsi come preferisce, ci mancherebbe! Anzi, invidio un po' chi riesce a trovare soddisfazione con le penne cinesi, spendendo poche monete: io non ne sono affatto capace, senz'altro è un mio limite. :)
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ASTROLUX
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Messaggio da ASTROLUX »

Scriptor ha scritto: sabato 19 dicembre 2020, 23:34
ASTROLUX ha scritto: sabato 19 dicembre 2020, 21:09


...spesso quello che irrita a livello subcosciente (spero), è il fatto che il prezzo stracciato di questi oggetti, sminuisce il valore che attribuiamo alle penne "di qualità". 8-)
Io, rovesciando il discorso, direi invece che quello che gratifica a livello subcosciente chi compra questi oggetti di scarsissimo pregio è l'illusione di riuscire ad avere lo stesso valore di una penna "di qualità" a prezzo stracciato.
Comprato pochissime.penne cinesi, almeno rispetto alla blasonate Pelikan Montblanc e Aurora... proprio per questo ne faccio pietra di paragone. Non faccio confronti ingenerosi e capziosi per autoassolvermi, mi limito a fare asettici conti della serva. Non voler prendere atto della realtà delle cose...purtroppo non serve a mutarla.
Le stilografiche sono oggetti di lusso... più del 50 percento del.loro costo è dovuto alla promozione del.marchio. Farsene una ragione aiuta a vivere meglio questa passione.
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Messaggio da Gargaros »

Scriptor ha scritto: sabato 19 dicembre 2020, 23:34 Solo che, ahimé, basta mettere vicino i due oggetti paragonati, ed è immediatamente evidente il perché una costi pochi spiccioli e l'altra abbia un prezzo molto più elevato.
Posso chiedere cosa avrebbe di così eccezionale una Montblanc da giustificare quei prezzi? Tralasciando il pennino in oro, prendine una con materiali né più né meno simili a quelle delle ultraeconomiche. Certo ci sarà una cura migliore dei dettagli, ma... tutto qua?
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Messaggio da piccardi »

Nella storia ci sono sempre state penne "di lusso" e penne economiche. Le Esterbrook costavano una frazione delle Parker all'epoca. E non scrivevano certo peggio.

Quanto la differenza di qualità, che c'è, valga la differenza di prezzo, è questione personale.

Ho usato per una settimana questa penna (la Wing Sung 3013), che mi avevano regalato per provarla, e che ho mia volta ri-regalato. Ha sempre funzionato egregiamente, con ben poco da invidiare, sul piano della scrittura, a penne ben più costose.

E dato che, anche dopo averla provata, non l'avrei comprata comunque, la mia conclusione è che, per me, per i miei gusti e le mie preferenze, non vale il prezzo che costa. Ma pretendere che tutti raggiungano questa stessa conclusione, mi parrebbe un pelino arrogante.

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Messaggio da Monet63 »

Scriptor ha scritto: sabato 19 dicembre 2020, 23:34 Solo che, ahimé, basta mettere vicino i due oggetti paragonati, ed è immediatamente evidente il perché una costi pochi spiccioli e l'altra abbia un prezzo molto più elevato.
Eppure io sono arrivato alla conclusione che non tutti percepiscono realmente quell'evidenza (non parlo solo delle penne), altrimenti certe cose non saprei spiegarmele. Chiaramente mi riferisco a quegli oggetti, anche piuttosto costosi, che la sostanza ce l'hanno veramente, e non costano molto solo per il nome (per quanto, un nome, in qualche modo debbano esserselo conquistato).
Ricordo moltissimo tempo fa un amico che, in tutta sincerità, non percepiva l'estrema superiorità timbrica di un determinato modello di chitarra acustica rispetto a un'altra che costava venti volte meno. Non ci fu niente da fare: le sentiva più o meno simili. A quel punto, per lui, tanto valse comprare quella che costava meno.
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Messaggio da piccardi »

Gargaros ha scritto: domenica 20 dicembre 2020, 0:26 Posso chiedere cosa avrebbe di così eccezionale una Montblanc da giustificare quei prezzi? Tralasciando il pennino in oro, prendine una con materiali né più né meno simili a quelle delle ultraeconomiche. Certo ci sarà una cura migliore dei dettagli, ma... tutto qua?
Beh, se tralasci il pennino in oro, la qualità costruttiva e dei materiali, la cura dei dettagli, non è che in una penna di lusso ci resta molto (e se non ci sono non resta di lusso a lungo, va bene che i clienti sono polli ma fino a un certo punto).

Comunque cosa giustifica quei prezzi? secondo me nulla.

Ma la Montblanc è una penna di lusso, per cui si pagano anzitutto il marchio e l'immagine. L'oggetto di per sè vale tutti quei soldi? Secondo me no, ed infatti non ne compro...

Simone
PS in realtà sto mentendo, quelle antiche in realtà le compro ...
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Messaggio da FrancescoGal82 »

Innanzitutto mi preme scusarmi con gli amministratori e i moderatori per aver creato un post doppio ma non ero a conoscenza del nome del modello e, haime', non ho pensato di fare una ricerca nel forum così come ho fatto per la Pilot mr. Comunque, se lo ritengono opportuno, si può spostare questa discussione sull'altro post e chiudere questo. Detto ciò, ho visto che la discussione si è animata con messaggi che vanno anche al di là della stilografica in oggetto. Io dal canto mio posso dire che le qualità di questa stilografica vanno oltre il suo costo, certo, io non ho una Montblank e quindi non posso fare questo paragone, ma qualche soldino in stilografiche fin ora l'ho speso e ne ho maneggiate diverse. È innegabile che certi marchi, oltre ai materiali, e alla cura costruttiva si facciano pagare, appunto il "marchio", lo status simbol di possedere tale oggetto. Non vedo nulla di male in ciò ma questo è un dato di fatto.
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Messaggio da Automedonte »

Monet63 ha scritto: domenica 20 dicembre 2020, 1:18 Eppure io sono arrivato alla conclusione che non tutti percepiscono realmente quell'evidenza (non parlo solo delle penne), altrimenti certe cose non saprei spiegarmele. Chiaramente mi riferisco a quegli oggetti, anche piuttosto costosi, che la sostanza ce l'hanno veramente, e non costano molto solo per il nome (per quanto, un nome, in qualche modo debbano esserselo conquistato).
Ricordo moltissimo tempo fa un amico che, in tutta sincerità, non percepiva l'estrema superiorità timbrica di un determinato modello di chitarra acustica rispetto a un'altra che costava venti volte meno. Non ci fu niente da fare: le sentiva più o meno simili. A quel punto, per lui, tanto valse comprare quella che costava meno.
:wave:
Come al solito concordo con quest’uomo :thumbup:
La differenza c’è, certo che c’è tra una penna cinese ed una blasonata chi non lo la coglie è perchè non si impegna o non ha i fondamentali che gli consentono di farlo.
Stesso discorso vale per tante altre cose, poi se qualcuno magari ti fa notare le differenze allora poi si incomincia a capire.
Giustamente però capire non significa sempre apprezzare e quindi si può essere pienamente soddisfatti anche con cose meno pregiate e costose.
Diverso poi dire se la differenza di prezzo è giustificata, personalmente direi che solitamente è eccessiva ma sono tante le variabili che determinano il prezzo e non è facile considerarle tutte.
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Messaggio da ASTROLUX »

Automedonte ha scritto: domenica 20 dicembre 2020, 9:29
Diverso poi dire se la differenza di prezzo è giustificata, personalmente direi che solitamente è eccessiva ma sono tante le variabili che determinano il prezzo e non è facile considerarle tutte.
Appunto, e il rapporto qualità prezzo che non torna. Ed a quelli che si appellano al pennino in oro, dico solo di prendere ad esempio le penne giapponesi...forse che in Giappone l'oro costa meno ?
Aggiungo che è assurdo pensare di paragonare i dettagli costruttivi di una penna da tre euro con una che ne costa 50 o 100 volte tanto, non è logico, la differenza ovviamente c'è. Se il costo sia congruo è tutt'altro discorso.
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Messaggio da Scriptor »

piccardi ha scritto: domenica 20 dicembre 2020, 1:12 Ho usato per una settimana questa penna (la Wing Sung 3013), [...].

E dato che, anche dopo averla provata, non l'avrei comprata comunque, la mia conclusione è che, per me, per i miei gusti e le mie preferenze, non vale il prezzo che costa. Ma pretendere che tutti raggiungano questa stessa conclusione, mi parrebbe un pelino arrogante.
Certo non ti riferisci a me, perché - se noti - in nessuno dei miei interventi ho preteso ciò. Anzi: ho incoraggiato chi apprezza le penne cinesi a continuare a trovare soddisfazione acquistandole, lasciando le penne di qualità ai poveri ingenui un po' polli come me, che non riescono a "prendere atto della realtà delle cose", qualunque significato possa avere questa frase. :)

D'altra parte, anche pretendere che tutti giungano alla conclusione che le pennacce da pochi spiccioli siano prodotti di oggettiva qualità, sarebbe "un pelino arrogante"... O forse in questo caso mi sbaglio, può darsi benissimo. :) Il mio povero contributo alla discussione comunque l'ho dato, mi fermo qua.

Ciao, buone penne a tutti! :P
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Messaggio da Ottorino »

Invece, al contrario di Simone, io la sto usando e mi ci trovo bene.
"Cinesi" per me è troppo generico. Questa è fatta con dei materiali migliori, Non perde pezzi, non si graffia.

Se poi la volete confrontare con una Edson, e dire che è "meglio", padronissimi, ma non vi seguo.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da Gargaros »

piccardi ha scritto: domenica 20 dicembre 2020, 1:21 Beh, se tralasci il pennino in oro, la qualità costruttiva e dei materiali, la cura dei dettagli, non è che in una penna di lusso ci resta molto (e se non ci sono non resta di lusso a lungo, va bene che i clienti sono polli ma fino a un certo punto).
Ma mica ho detto che bisogna tralasciare tutto. Solo quei materiali che oggettivamente hanno un costo maggiore di altri, come l'oro, o se è tempestata di diamanti...

La cura per i dettagli francamente la vedo anche nella Penbbs, nelle Jinhao, e l'ho vista latitare in parecchie penne di marca dai costi esorbitanti, al confronto.

I materiali? Oddio, credo che la plastica... ops, scusa la brutalità... la resina resti resina. Non è che vanno ad aggiungere conservanti o indurenti ultracostosi nelle Montblanc. O no? :think:
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Messaggio da Ottorino »

Si. Soprattutto le ultime hanno una plastica che rimane lucida a lungo.
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Messaggio da Monet63 »

Ottorino ha scritto: domenica 20 dicembre 2020, 11:47 Invece, al contrario di Simone, io la sto usando e mi ci trovo bene.
"Cinesi" per me è troppo generico. Questa è fatta con dei materiali migliori, Non perde pezzi, non si graffia.
Sono d'accordo con Ottorino, in particolare riguardo ai materiali: dissi fin da subito che quella plastica era a mio avviso di qualità superiore, non la solita plasticaccia da due centesimi.
Ce l'ho e il mio esemplare va benissimo, il pennino è gradevolissimo, il flusso impeccabile, la chiusura perfetta (ha una guarnizione) che mantiene l'inchiostro in punta fresco anche dopo molti giorni (col PR Avocado, almeno); di conseguenza è perennemente carica.
FrancescoGal82 ha scritto: domenica 20 dicembre 2020, 7:33 È innegabile che certi marchi, oltre ai materiali, e alla cura costruttiva si facciano pagare, appunto il "marchio", lo status simbol di possedere tale oggetto. Non vedo nulla di male in ciò ma questo è un dato di fatto.
Spero mi perdonerete il lungo OT.
Io faccio il pittore, e di conseguenza possiedo vari cavalletti, tra cui due molto pesanti e costosi; tutti, indistintamente di marca Mabef (un'azienda italiana nata nell'immediato secondo dopoguerra). In realtà ne ho comprati anche di altre marche, che nell'arco di 40 anni di attività - però - non sono sopravvissuti; Il mio primo Mabef (che ha oltre 35 anni), invece, si. il più longevo di altre marche è stato sempre un italiano, di marca secondaria, durato circa un lustro (cedette il vassoio inferiore).
I Mabef costano: anche il doppio di altri marchi, sempre italiani, e oltre il quintuplo di marchi cinesi. Nonostante ciò, vista la durata e la capacità di sopportare con disinvoltura un uso estremamente prolungato e intensivo (sono attrezzature professionali), hanno alla fine un prezzo convenientissimo. Gli equivalenti cinesi, a scuola, comprati contro il mio espresso parere, non arrivarono a fine anno per varie ragioni; alla lunga, non furono un buon affare, anche se inizialmente ci fu chi disse "per quello che costano sono ben più convenienti, fanno la stessa cosa", o "io tutta sta differenza non la vedo".
I Mabef costano? Si, innegabile, e molti li odiano per questo.
Arriviamo al punto.
Paghi il marchio? Ovviamente si: la fama se la sono guadagnata con il chilometraggio e un'accurata progettazione affinata nel corso dei decenni, e sono sostanzialmente gli unici (tranne, forse, un secondo marchio sempre italiano, che però è comunque inferiore) ad avere quell'esperienza e quella capacità, perché non dovrebbero far pesare tutto questo?
Il post vendita? Dopo oltre 20 anni di uso intenso di un modello medio, un giorno si ruppe il blocco superiore di serraggio; mi spedirono, gratuitamente, il ricambio, con lettera di ringraziamento per aver scelto una loro realizzazione, scusandosi per l'inconveniente (tra le righe lasciavano intendere che i loro cavalletti, di norma, sopravvivono ai pittori che li usano, cosa peraltro vera).
Fine OT
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