Visconti "Walltanic" - Smartouch Tubular Nib

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Visconti "Walltanic" - Smartouch Tubular Nib

Messaggio da Rogozin »

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Walltanic?!

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La Walltanic ovviamente non esiste, ho semplicemente preso in prestito il simpatico nome che un altro utente (Stelio mi pare) ha dato a questa penna.
Si tratta di una particolare versione limitata della Wallstreet, data in esclusiva a Novelli e molto simile alla "Didgeridoo", anch'essa limitata (mi pare a 100 pezzi) distribuita per il mercato australiano se non vado errato e fatta con la celluloide della Visconti Titanic.

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Didgeridoo

Ma come ogni mia presentazione, partiamo con la premessa inutile.
Questa penna, usata, giunge a me in occasione del mio recente compleanno. Era da un po' che sbavucchiavo su quella particolare celluloide e avevo avuto modo di tenere in mano la penna (su gentile concessione del gestore del negozio) a sufficienza da capire che... la volevo anch'io.
Internet e un po' d'amore hanno fatto il resto.
Già che c'ero, mi sono informato se potessi montarvi uno dei nuovi pennini tubulari, i cosiddetti Smartouch nib, in modo tale da provare estensivamente questa particolare innovazione di cui tanto si sente parlare e che personalmente avevo avuto modo di testare solo brevemente.
In via, suppongo, eccezionale mi è stata data questa possibilità, dunque eccomi pertanto a parlarvi di questo particolare ibrido!

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Forma e materiali.

La forma e le proporzioni della Walltanic (ormai mi sono affezionato a questo nome) sono quelle della Wall Street Limited, trattandosi in effetti della stessa penna che però usa una celluloide diversa. Nello specifico, in questo modello è stato usata, come dicevo sopra, la celluloide della Titanic. Questa, per intendersi:

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Visconti Titanic

Il blu cambia tantissimo di tonalità a seconda dell'esposizione alla luce. Varia da un blu chiaro e acceso a gradazioni più scure e profonde che ricordano le profondità oceaniche che furono teatro del più grande disastro navale della storia (e di un disastro cinematografico delle medesime proporzioni).
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Meno luce, blu più profondo...

Il blu è alternato da delle "chiazze" marroni ruggine le quali presentano diverse sfumature a riecheggiare l'abbandono e la rovina del relitto che da anni ormai riposa su un fondale marino, milioni di tonnellate e qualche strato di ruggine come coperta.
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Particolare della celluloide Titanic.

Siccome sono un simpaticone, ho detto ad un amico "Me l'hanno presa usata, vedi la ruggine?" e lui c'ha pure creduto a testimonianza dei miracoli visivi della celluloide, dell'arguzia del conoscente e della particolare elevatezza del mio umorismo quando mi ci impegno.

La forma è quella secondo me più azzeccata di Visconti, ovvero la quadratura del cerchio. Dal punto di vista simbolico mi comunica tantissimo. Le nette linee dei lati squadrati sono addolcite dagli angoli smussati. Al tatto la sensazione non è quella di tenere in mano una penna squadrata ma nemmeno circolare, una via di mezzo. La vita è infatti costituita da vie di mezzo. Anche noi esseri umani, nel nostro piccolo, poniamo in essere quotidianamente (o ci proviamo) quella che è la nostra continua quadratura del cerchio: fissiamo delle linee ben definite e grezze, dopodichè le lavoriamo e smussiamo in una tendenza continua verso il perfezionamento. La quadratura del cerchio rappresenterebbe (almeno secondo quello che ci vedo io) proprio questa tensione.
Viene in mente Flatland di Abbott, piccolo capolavoro, nel quale gli abitanti del mondo bidimensionale erano poligoni i cui collocamenti sociali e professionali erano desumibili dal numero dei lati dai quali erano composti: si andava dal triangolo, carne da macello in guerra, ai cerchi, sacerdoti e casta più alta, passando per i quadrati, pentagoni etc, commercianti e professionisti di vario ordine e grado. Ah, le donne invece erano segmenti :x ;)

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Tornando a noi... parlato di forme e materiali, le dimensioni.
Poco da dire: sono quelle della WS limited.

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Anche il peso è lo stesso. Ricordo che si tratta di una penna che può esser considerata "oversize" e il fatto di essere in celluloide anzichè in resina la rende "sostanziosa". La sensazione percepita però non è di pesantezza dato che comunque c'è un buon bilanciamento centrale. Probabilmente le cose cambiano a cappuccio calzato, ma è anche vero che è allo studio del Parlamento una nuova fattispecie di reato per chi mette il cappuccio sulle penne di celluloide (questo per dire che non ho nemmeno provato nè medito di farlo, neppure a titolo sperimentale :) ). Ok, sono un po' paranoico io ma se è vero che la celluloide è un materiale estremamente resistente, nulla in natura è mai completamente esente da graffi, seppur piccoli.

Sistema di caricamento.

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Finestra d'inchiostro

Questa particolare WS è dotata di doppio serbatoio e si carica con il power filler brevettato da Visconti. Per chi non lo sapesse: si estrae l'asta, si immerge il pennino e si fa rientrare l'asta. La penna si carica per effetto del vuoto che si viene a creare.
In questo caso però c'è da aggiungere una cosa: sebbene si possa caricare "tradizionalmente" senza ulteriori operazioni, Visconti regala, in dotazione alle penne che montano il pennino tubulare, il "mosquito filler", un particolare accessorio che, montato sul pennino, gli consente (mediante la stessa operazione descritta sopra) di aspirare inchiostro anche da boccette quasi vuote. Insomma, si ciuccia fino all'ultima goccia. Non è infrequente infatti dover buttare delle bottigliette dalle quali non si può più aspirare nulla, in quanto magari la sezione non arriva a immergersi completamente nell'inchiostro.
Con il mosquito filler si ovvia a tale problema. Il suo utilizzo non è comunque strettamente necessario, dato che la forma appuntita del pennino, all'interno del cui condotto vi è un tubicino aspiratore, consente già di riempire il serbatoio da singole gocce.
Poi ovvio, il mosquito filler non è certo (almeno per me) un accessorio da portarsi in tasca tutti i giorni, ma è un simpatico complemento da utilizzare con calma a casa.

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Mosquito filler

Pennino e scrittura.

Come dicevo sopra, ho fatto montare un pennino tubulare, denominato Smartouch, sulla penna. E' un pennino molto particolare in quanto si "avvolge" attorno all'alimentatore, racchiudendolo in una peculiare forma cilindrica. Essendo una delle principali e più recenti innovazioni di Visconti, credo che meriti qualche approfondimento.

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il pennino avvolge l'alimentatore...

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Appena inchiostrata...

Sono presenti fessure di sfiato con relativi fori, a forma di cuore, su entrambi i lati del pennino. Non è la sola particolarità, dato che anche la forma stessa della fessura è decisamente originale, non essendo lineare ma curva.

Innanzitutto la forma. La punta è stata "sollevata", in modo tale da permettere la scrittura con qualsiasi tipo di angolazione. Come ho riportato anche sotto nel test di scrittura, questo sicuramente può portare nel mondo delle stilografiche anche coloro i quali sono abituati a scrivere con le penne a sfera e sono terrorizzati dall'idea di non saper usare una stilografica. Chi invece è avvezzo alla classica scrittura con la penna inclinata verso i 40-45 gradi invece potrà (come me) tranquillamente continuare a farlo.
Il materiale è cromo (il pennino è commercializzato col nome "Cromo 18"), una lega di acciaio che dovrebbe permettere di essere lavorato con una precisione superiore alle leghe più comuni. E' stato adottato anche in virtù della resistenza alla corrosione.

La forma è tubulare, avvolge il condotto in modo tale che, pur lasciata aperta per relativamente lunghi periodi di tempo, la penna non si secchi. Sono arrivato a riscontrare fino a 20 minuti di apertura stappata, ma penso possa andare oltre (ho semplicemente smesso di testare :D ).
Le linee favoriscono inoltre la pulitura, una volta caricata: ci sono meno problemi di inchiostro che si infiltra (anche perchè, e qui potrei non essere preciso al 100%, le incisioni effettuate su questi pennini sono fatte al laser e dunque meno profonde di quelle "stampigliate" sugli altri pennini, nelle insenature dei quali l'inchiostro s'insinua senza requie) e si pulisce più facilmente.
Questo esemplare non reca serigrafie di sorta, ma non mi posso lamentare data l'eccezionalità dell'operazione.

Come sensazioni di scrittura, questo tubulare è rigido e seppure non dotato di velleità calligrafiche o artistiche è perfetto per la scrittura di tutti i giorni (come emerge dalle prove di scrittura pubblicate qua sotto). La punta scorre senza alcun intoppo, la scrittura è sempre gradevole e non ci sono MAI stati salti o altri tipi di problemi.
E' positivo poi, anche dal punto di vista della controllabilità della qualità, che questi pennini vengano prodotti in casa, da Visconti stessa. Penso (o comunque spero) che sia l'inizio di un trend che continuerà.

Ma ciancio alle bande, i test di scrittura (suggerisco l'uso della funzione di zoom)!

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Credo di aver detto le cose più importanti, come al solito resto a disposizione per rispondere a eventuali dubbi, domande, richieste di risarcimento da tempo rubato, fideiussioni, ricchi premi e cotillons.
Nel frattempo vi lascio con qualche scatto...

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Foto di gruppo con le altre V. oversize di casa Rogozin

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Con l'orsetto che, al solito, approva

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Con Borges, altro presente di compleanno

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Personalizzata col sistema "My pen" di Visconti - le iniziali stanno per Asdrubale Nerboruti ovviamente


Statemi bene ;)


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Andrea_R

Visconti "Walltanic" - Smartouch Tubular Nib

Messaggio da Andrea_R »

L'ennesima recensione eccelsa :clapclap: (ti ricordo di segnalarla al moderatore della sezione :D )
Ammetto però che il colore non mi attira così tanto, ma come si dice in questi casi de gustibus

Visto che li hai provati entrambi:quale preferisci, pennino in palladio o tubolare?
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Rogozin
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Messaggio da Rogozin »

Andrea_R ha scritto:L'ennesima recensione eccelsa :clapclap: (ti ricordo di segnalarla al moderatore della sezione :D )
Ammetto però che il colore non mi attira così tanto, ma come si dice in questi casi de gustibus

Visto che li hai provati entrambi:quale preferisci, pennino in palladio o tubolare?
Grazie!
Hai ragione, se no quel fetente non aggiorna l'indice nemmeno se la vede, maledetto terrorista psicologico che non è altro! :lol:

Comunque sul colore, così brillante come viene in foto, in effetti è di minore impatto di quanto non lo sia nell'uso quotidiano. Diciamo che c'è meno contrasto, comunque si, si tratta di una cosa molto soggettiva.
Su quale pennino preferisco, ti risponderei più realisticamente su a chi voglio più bene tra mia sorella e mio fratello :D
Sono due esperienze diverse: il pennino di palladio rende un feeling molleggiato e morbido, questo Cromo 18 è più rigido ma anche più controllato. Forse per la scrittura veloce (esempio, appunti a una conferenza o simili) lo Smartouch dà il meglio di sè mentre, in rilassatezza, il Dreamtouch si esprime al meglio.
Sono complementari, io ero curiosissimo e il responso è stato che, dovesse uscire un modello di penna che mi piace particolarmente e che monta questo pennino, il pensiero ce lo faccio.

Mi pare che al tempo Dante disse che avrebbe studiato degli Smartouch Tubular flessibili, staremo sintonizzati!

Una cosa però te la posso dire: entrambi li preferisco all'oro, come risposta del pennino e sensazioni che si propagano alla mano. Poi è vero che molto dipende dalla qualità costruttiva indipendentemente dal materiale.
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Messaggio da piccardi »

Ah, era tanto che non ci deliziavi con una delle tue gradevolissime recensioni, complimenti per la penna, ma mi resta una domanda.

Quando ho provato il tubolare su una Opera Typhoon mi sono trovato male scrivendo ad angoli bassi (sotto i 40° eran salti continui), questo come si comporta?

Simone
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Messaggio da FilippoP »

Ciao Andrea,
gustosissima recensione, come sempre.
Quella celluloide credo sia mutuata dalle penne antiche (come del resto anche quella della WS nonché della Desert Springs) e personalmente la trovo molto bella.
Complimenti inoltre per la customizzazione del pennino, senza serigrafie lo trovo anche più azzeccato.

Ciao
Filippo
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Messaggio da Alexander »

Spassosissima recensione, grande! Di che misura è il pennino utilizzato?
Ora arriva la "richiesta": un piccolo test comparativo sarebbe utile per apprezzare meglio la maggiore finezza di questi Smartouch, che tanto mi incuriosiscono :)
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Messaggio da Rogozin »

@FilippoP: ti ringrazio dell'apprezzamento :) Anche a me in tutta onestà il pennino senza fronzoli non dispiace. Comunque, ti ricordi anche quali penne antiche avevano quella celluloide? Te lo chiedo perchè l'accostamento mi piace parecchio.

@piccardi & Alexander: grazie anche a voi 8-) Ma per una risposta più approfondita vi dedico questa pagina:

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C'era un "inizio settimana", alla fine, che è stato tagliato...
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Messaggio da stelio »

Grazie mille Rogozin.
E' proprio bello aver trovato nella rete un luogo di condivisione tanto ricco di competenza.
La mia Walltanic viene da ebay. Mi aveva colpito la particolarità della celluloide oltre, ovviamente, la pregevolezza tecnica dello strumento.
Ma non sapevo come organizzarla all'interno della produzione Visconti.
Rispetto alla tua, ovviamente, la mia è dotata del pennino in oro 18 kt.
Aggiungo una foto con estensione del sistema di caricamento.
A presto.
Stelio
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Messaggio da farfilo »

Bellissima....
Tieni presente però che la didgeridoo (che poi è lo strumento che si sente nel primo pezzo di Jamiroquai When you gonna learn) non dovrebbe essere di celluloide, ma acriloide.
Non credo di sbagliarmi.

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Messaggio da Rogozin »

Sulla didgeridoo, onestamente non saprei ma non ho motivo di dubitare di quello che dici.

Viceversa, quella della WS Novelli è celluloide (la celluloide appunto della Titanic limited... uscì anche una titanic non limited, in acriloide).

Intanto che siamo a fare un po' di storia, per Novelli, Visconti sempre in celluloide titanic aveva anche realizzato la "Augusta":

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Messaggio da Simone »

:o bella recensione! :D che te lo dico a fare?! :D sono curioso di sapere come hai corrotto Visconti a darti in esclusiva il pennino :D
Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.

W.W.
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Messaggio da AeRoberto »

Bella penna e bella recensione. Mi piace parecchio anche "l'ibrido" :D .
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Messaggio da Alexander »

Grazie per l'ulteriore scansione, effettivamente la differenza di tratto rispetto al Dreamtouch si nota.
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Messaggio da Rogozin »

@Stelio: grazie del tuo contributo e della foto! Così abbiamo collocato anche quest'esemplare :)

@Simone: con gli occhioni ovviamente :shock:

@AeRoberto: a me piace sperimentare in (quasi) tutto, a volte si hanno delle piacevoli sorprese :D

@Alexander: si, effettivamente si nota ma la differenza maggiore sta nel feeling secondo me. Superato l'impatto inusuale, parte l'uso selvaggio. Considera comunque che è tuttora sotto torchio e non mancherò di aggiornare le mie impressioni.
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Messaggio da piccardi »

Rogozin ha scritto: @piccardi & Alexander: grazie anche a voi 8-) Ma per una risposta più approfondita vi dedico questa pagina:
Addirittura una pagina ... Grazie. Ma se ricapito qualche sabato pomeriggio alla solita gabbia di matti, portatela dietro, che la provo (la situazione si direbbe migliorata rispetto quella che provai io). Non questo sabato però, sarò a ficcare il naso nelle antiche a Norimberga...

Simone
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