Prova di durata - Faber Castell Ambition nera - F

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Phormula
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Prova di durata - Faber Castell Ambition nera - F

Messaggio da Phormula »

Anche questa non è una recensione, ma una vera e proprpia "prova di durata". La penna in questione è stata in uso per 5 anni, e continua ad esserlo, anche se è relegata in ufficio, per motivi che spiegherò in seguito.

Partiamo dall'inizio. Ho acquistato questa penna nel 2006, in Belgio, a Bruxelles. Il rivenditore, la Maison du Porte Plume in Rue Adolph Max, sfortunatamente ha chiuso i battenti qualche anno fa, ed è un peccato, perchè, oltre all'assortimento, vi ho sempre trovato cortesia e competenza. L'acquisto è stato motivato dal voler sostituire una Waterman scolastica, che sentiva il peso di tanti anni di uso intenso. Allora non conoscevo il marchio Faber Castell, ho scelto questa penna (nell'ordine) per la fluidità della scrittura, l'estetica e per il fatto che ai tempi era la stilografica più economica nella gamma Faber Castell (oggi ci sono anche la Basic e la Loom). Il prezzo ai tempi è stato, se non ricordo male, 45 Euro. Ho scelto il pennino F dopo averli provati in negozio ed avere visto che il pennino M era troppo largo per i miei gusti. Da allora e fino al 2011 è stata la stilografica che ho usato di più nei miei viaggi, se potesse parlare racconterebbe di riunioni e discussioni interminabili... Circa meno quasi, credo di averci riempito una quindicina di blocchi Clairefontaine A4 da 80 pagine. Considerata una media di pagine scritte di 150 a blocco e qualche altro utilizzo, direi che la mia prova di durata è stata di 2000-2500 pagine A4.

Estetica e design 8
Disarmante semplicità. Il cilindro è di resina nera (esistono varianti più costose della Ambition che hanno il cilindro in legno), con l'estremità in metallo cromato. Anche il cappuccio, molto pesantee con chiusura a pressione, è in metallo cromato. Sul cappuccio è incisa la scritta "Faber Castell, since 1761", con i due cavalieri che si sfidano a duello. Le dimensioni sono nella media. La clip ha un meccanismo a molla. La parte terminale del cilindro presenta una scanalatura, che non ha una semplice funzione estetica, ma serve come incastro per il tappo, per cui diventa possibile scrivere con il tappo innestato sul cilindro in maniera sicura. Personalmente, preferisco non farlo, primo perchè sono abituato a non scriver così, secondo perchè il peso del tappo innestato sbilancia un pochino la penna verso il retro. Esteticamente è una delle penne che mi piacciono di più, sono un amante del design minimalista. Tuttavia in questo caso devo ammettere che, nella ricerca dell'estetica, i designers si sono fatti prendere un pochino la mano. L'impugnatura, in acciaio cromato, è molto corta (meno di un centimetro) e presenta un gradino rispetto al cilindro, gradino che per alcuni può essere molto fastidioso, ed è il motivo per cui non ho assegnato un 10 a questa voce. Dipende tantissimo dalle abitudini individuali nell'impugnare la penna. Per questa ragione sconsiglio vivamente l'acquisto a scatola chiusa, è una penna che va acquistata dopo averla presa in mano. L'alimentatore è avvitato sull'impugnatura e il blocco pennino-alimentatore può essere facilmente sostituito (è disponibile il ricambio). Il pennino è quello standard in acciaio delle Faber-Castell di fascia medio-bassa, in comune con Basic, Loom, Ondoro ed e-Motion. Che io sappia è disponibile nelle gradazioni EF, F, M e B, anche se non tutte sono disponibili su tutte le penne. La penna viene venduta nel classico astuccio imbottito in plastica, con le due cartucce blu ma senza converter.
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Realizzazione e qualità 9
L'insieme è molto ben fatto, e i materiali sono di buona qualità. Nonostante gli anni di uso intenso, il tappo a pressione ha ancora una ottima tenuta, senza gioco, il che è lodevole, perchè quando si prendono appunti nel corso di una riunione, si finisce per mettere e togliere continuamente il tappo, perchè non si scrive continuamente, come durante un corso o una lezione, ma solo quando c'è qualcosa da annotare. Le uniche parti che mostrano qualche segno d'uso sono l'impugnatura, che ha qualche graffio dovuto al continuo mettere e togliere il tappo, e il cilindro che è diventato un po' più lucido e mostra i classici graffi da sfregamento con alte penne o altri oggetti. Sottolineo il fatto che la penna ha viaggiato molto, almeno un centinaio di viaggi in aereo, per non contare tutti quelli con altri mezzi. Le cromature sono ancora lucide e la clip non mostra segni di cedimento. Da questo punto di vista, credo che possa affrontare ancora molti anni di servizio senza problemi. Diciamo che la qualità del prodotto è all'altezza della reputazione del marchio e giustifica ampiamente il prezzo, per lo meno in questa versione "base". Avessi recensito la versione in legno che costa il doppio, forse avrei dato un punto in meno.
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Dove il problema è arrivato, è stato nell'alimentatore. Verso la fine del 2010, la penna ha incomiciato a mostrare segni di insofferenza verso i viaggi in aereo. Sintomo classico: alimentatore allagato all'arrivo. Serie di bestemmie del quinto grado della scala Mercalli, sciacquatura sotto il rubinetto, cartuccia nuova e penna pronta a scrivere senza problemi. Alla fine l'ho smontata e, osservando con una lente di ingrandimento, ho notato che l'inchiostro tende a trafilare dall'alimentatore, rendendo la penna particolarmente sensibile alle vibrazioni ed agli sbalzi di pressione. A quel punto (2011) mi sono trovato di fronte a due strade, o sostituire la sezione di alimentazione, che Faber Castell vende come ricambio, oppure comprare una penna nuova. La differenza tra le due opzioni era minima, soprattutto confrontando il prezzo della penna online con il ricambio acquistato in negozio, per cui alla fine ho scelto la seconda strada, e ho comprato una penna identica, che uso tuttora nei miei viaggi e che sinora non mi ha dato alcun problema. Questa invece non è stata buttata ma portata in uffcio, dove la uso alla scrivania, evitando di portarla in giro. Era un peccato buttarla, dal momento che scrive così bene. Considerato tutto questo, avrei dovuto dare un voto molto basso a questa voce. Invece mi sento di dare un 9 comunque. Il motivo è sia l'uso molto intenso a cui ho sottoposto la penna, sia il fatto che potrei avere causato involontariamente il danno, o con qualche caduta (purtroppo è successo), o quelle (rare) volte che ho svitato l'alimentatore e l'ho smontato per pulirlo. Come ho già detto, la sostituta, in uso da imizio 2011, non mi ha ancora dato problemi, nonostante lo stesso uso e i tanti viaggi in aereo.
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Peso e dimensioni 10
La penna è relativamente leggera, ma non leggerissima, perchè il cilindro, pur essendo in plastica, è abbastanza spesso e ha la parte terminale in metallo. Dal mio punto di vista è il peso ideale, non amo le penne troppo pesanti. Come tutte le stilografiche che si rispettano, scrive benissimo sotto il suo stesso peso. Gran parte del peso è nel tappo, per cui la si può appesantire nella scrittura incastrando il tappo nel cilindro, come ho già descritto. La sezione è perfettamente cilindrica, così come l'impugnatura. Personalmente, sono molto soddisfatto, è stato uno dei motivi della scelta, e il gradino tra impugnatura e cilindro, di cui ho già parlato, per me non è affatto un problema. Chi ama le penne "cicciotte" potrebbe trovare questa Faber Castell un po' scomoda, ancora una volta consiglio una prova prima dell'acquisto.
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Pennino e prestazioni: 10
Come ho già detto, il pennino è quello standard delle Faber Castell di fascia medio-bassa. E' un ottimo pennino in acciaio (probabilmente di realizzazione Bock), di dimensioni medie, privo del foro di compensazione e abbastanza rigido, ma comunque in grado di comunicare un ottimo feeling nella scrittura. Si vede che è un pennino ben fatto, scorre benissimo senza incertezze ed impuntature, non salta e scrive decentemente anche se l'angolazione non è proprio quella ideale. Il mio è un fine, ma, come tradizione della casa, e dei produttori tedeschi in generale, in pratica è un medio per gli standard giapponesi. Il tratto è praticamente identico a quello del pennino fine della Lamy Safari e un po' più spesso del tratto medio di una Montegrappa Fortuna. Per la mia calligrafia è la larghezza ideale. Il flusso è nella media, è una penna che si può usare su quasi tutti i tipi di carta. Il pennino reca inciso il logo della casa e la larghezza del tratto. Ho usato questa penna con cartucce blu e nere di varie marche, principalmente Pelikan Royal Blue, Herbin Blue Nuit, Waterman Florida Blue, Waterman Black, Pelikan Brillant Black e Kaweco Black. Ogni volta che ho cambiato colore, ho sciacquato l'alimentatore sotto il rubinetto, senza smontarlo dall'impugnatura, se non in rari casi e senza dandare troppo per il sottile con il lavaggio. Attualmente in uffcio sto usando le stesse cartucce Royal Blue economiche che "do da bere" alla Schneider Base, e devo dire che la penna non fa una piega. La gemella che uso nei viaggi invece da circa un anno funziona a Visconti Blu, uno dei blu che preferisco. Ho provato ad usare anche due inchiostri Diamine in cartucce, il Prussian Blue e il Blue-Black, ma la penna non ha mostrato di gradirli. Funzionava benissimo, ma per farla ripartire dopo qualche giorno di utilizzo era necessaria una sciacquata sotto il rubinetto e, nel caso del Blue-Black, ho dovuto smontare l'alimentatore e lavarlo bene perchè in quindici giorni di inutilizzo, si era formato un deposito. Con tutti gli altri inchiostri non ho avuto nessun problema o quasi, anzi ho sempre apprezzato il fatto che il pennino riparte a scrivere senza incertezze anche se la penna rimane senza tappo per qualche minuto, cosa che nelle riunioni capita spesso. L'alimentatore sembra essere correttamente bilanciato per il pennino, mi è capitato di scrivere per ore e riempire pagine su pagine (anche 25 fogli A4 nel giro di 8 ore), senza osservare variazioni di flusso, tranne (ovviamente) quando finiva la cartuccia.
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Caricamento e manutenzione 10
E' una penna a cartuccia/converter, anche se il converter non era in dotazione in quella che ho comprato io (evidentemente per ridurre i costi). Sia le cartucce che il converter sono quelli standard internazionali, disponibili anche Faber Castell. Io ho sempre usato la penna alimentandola a cartucce. Tranne che con i due inchiostri Diamine menzionati sopra, non ho mai avuto problemi, anzi, ho apprezzato il fatto che la penna comincia a scrivere quasi subito senza incertezze quando si mette una cartuccia nuova. Così come (sempre escludendo i due inchiostri di cui sopra) non ho mai avuto problemi nel far ripartire la penna anche dopo 15 giorni di mancato utilizzo. Relativamente al capitolo manutenzione, la penna è sempre stata inchiostrata dal 2006 ad oggi. Tutto quello che ho fatto è stato dare una sciacquata all'alimentatore quando ho cambiato marca/colore di inchiostro, e non escludo che sia stata la mia sbadataggine a creare il problema di trafilamento inchiostro di cui vi ho già parlato, e che ha messo fine all'uso itinerante della penna. Ultimamente sto usando la miscela di cartucce blu economiche che tengo in ufficio, senza particolari precauzioni, e, nonostante ciò, non sto riscontrando nessun problema.
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Qualità/Prezzo 9
Quando ho fatto il mio acquisto, l'Ambition in resina nera era la stilografica più economica nella gamma Faber Castell, con un costo (allora) di 45 Euro. Oggi costa sui 50 Euro e con la metà e poco più è possibile comprare una Basic o una Loom, che hanno lo stesso pennino/alimentatore. Considerato il tipo di utilizzo che ne ho fatto, devo ammettere che l'investimento è stato ampiamente ammortizzato e che il prezzo richiesto era più che adeguato. Ripeto ancora una volta, non posso escludere di essere stato io la causa del problema di trafilamento. Se la dovessi acquistare oggi forse darei un voto più basso, perchè l'arrivo delle linee economiche Basic e Loom giustifica un po' meno il fatto di spendere 2-4 volte tanto per avere una Ambition, Ondoro o e-Motion che montano lo stesso pennino. Anzi, sto quasi pensando di comprare una Basic (se la trovo a poco prezzo in rete) per cannibalizzarne l'alimentatore e rimettere in servizio questa Ambition. La penna intera mi costa meno del ricambio, per il quale mi sono stati chiesti 35 Euro.

Conclusioni 9
Dopo 6 anni, tante pagine scritte e tanti viaggi, le mie conclusioni non possono che essere positive. E' una penna che mi sento di poter consigliare, che ricomprerei (l'ho già fatto) e che prevedo di usare ancora a lungo (sia una che l'altra). Tuttavia, visto il design particolare, il gradino sull'impugnatura ed il fatto che è possibile avere lo stesso pennino spendendo meno, consiglio di confrontare anche le alternative economiche Basic e Loom, o quelle più costose (Ondoro ed e-Motion), in modo tale da essere certi di avere scelto la penna più adatta alle proprie esigenze. Inoltre rimarco la larghezza del tratto, se si è abituati alle penne di altre marche che hanno un tratto mediamente più fine, con Faber Castell, come per Pelikan o Lamy, bisogna acquistare un F per avere un M.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
stefmas
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Prova di durata - Faber Castell Ambition nera - F

Messaggio da stefmas »

che dire, adoro le tue recensioni (o prove di durata :P)... Ne traspare un gusto per lo strumento e un vissuto invidiabili. Forse è dovuto anche al fatto che anche a me piacciono molto queste penne, in grado di dare soddisfazioni e di scrivere bene senza per questo costare un patrimonio, e di poter essere sempre portate con se anche in situazioni e viaggi non troppo agevoli.. Guarda caso molte di queste penne sono tedesche, paese in cui come sottolineavi la tradizione della scrittura con la stilografica e il suo utilizzo nelle scuole ancora oggi fa si che i produttori si concentrino su questi strumenti...

Spero che la mia nuova Faber Castell abbia la stessa lunga vita di questa che ci hai presentato :)
rembrandt54

Prova di durata - Faber Castell Ambition nera - F

Messaggio da rembrandt54 »

Grazie per aver risposto con tanta celerità al mio invito ;)

stefano
Andrea_R

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Messaggio da Andrea_R »

Molto bello il design del pennino, soprattutto il marchio stampigliato, peccato per il tratto :roll:
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Phormula
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Messaggio da Phormula »

Grazie :oops:

Ho sempre detto che le mie penne raccontano delle storie. Se potesse parlare, quella Faber Castell racconterebbe di una serie di riunioni attorno alle bozze di alcune normative europee :lol:
Sono strumenti che compro per usarli, anche se qualche volta significa maltrattarle un po' o correre il rischio che si rovinino o vadano perse.
Attualmente le penne che alterno nei miei viaggi sono: Rotring Newton (M), Markiaro Gaiola T (M), Faber Castell Ambition II (F) e Faber Castell e-motion (F).

Regalo o butto via (quando non sono regalabili perchè funzionano male) le penne stilografiche che non uso o con le quali non mi trovo bene.
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Messaggio da RaffaeleD »

E' bello leggere dei resoconti di penne realmente utilizzate. Si comprende meglio che questi sono strumenti di scrittura efficaci e non solo simbolici o anacronistici strumenti da relegare all'esposizione.

Grazie ad un tuo consiglio ho regalato la Loom piano a mia moglie (neofita avvicinata alla stilografica dopo averle fatto provare la FP500) e ne è rimasta soddisfattissima ;)
Raffaele
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Messaggio da vikingo60 »

Grazie per la tua recensione,che leggo solo ora.Precisa ed esaustiva,come al solito.
Sulla qualità Faber Castell nulla da dire.Peccato però che propongano solo modelli in stile moderno.
Alessandro
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Messaggio da Simone »

Ciao Phormula! Anche io ho la stessa penna e la trovo meravigliosa: è stata la mia prima stilografica seria e tuttora la adoro! Attualmente è la mia tuttofare con cui testo ogni inchiostro: resiste a tutto.

Vorrei solo sapere una cosa: il tappo, la chiusura, si è lasciata andare ed è un po' ballerina. Anche la tua?
Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.

W.W.
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Messaggio da Phormula »

La mia regge, nel senso che sia il tappo che la clip hanno la tenuta di un tempo, nonostante uso ed abuso...
L'unico, vero e proprio, segno del tempo è la plastica del fusto, che si è riempita di graffietti ed è diventata un pochino lucida.
La sto usando ancora quotidianamente in ufficio, senza alcun problema, se non l'alimentatore, che l'ha resa "allergica" ai viaggi aerei.

Sono stato a lungo indeciso se sostituirlo o meno, ma il costo del ricambio in negozio non è molto diverso da quello di una penna identica nuova da un rivenditore online, per cui alla fine ho optato per la seconda ipotesi, ho una Ambition identica che uso nei miei viaggi e quella vecchia è rimasta in ufficio. Qualcuno mi ha consigliato di comprare una stilografica Base in internet, svitare l'alimentatore, buttare il resto della penna e avvitarlo nella Ambition. E' una cosa che posso sempre fare, volendo, ma al momento non ne vedo la necessità.

Tornando alla tenuta del tappo, osservando quelle nei negozi, ho visto che ce n'è qualcuna con il tappo che tiene benissimo, ma una volta chiuso ha comunque un po' di gioco.
Niente di grave, ma a noi che siamo pignoli al limite dei temperasupposte, la cosa crea quel rumore di falegnameria nel sottofondo del cervello che non ti fa mai essere contento al 100% :D
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Messaggio da Ironnib »

Descrizione/recensione eccellente, grazie.
anch'io ne ho una identica (F pure io) dal 2007.
Non posso dire di averla utilizzata con tua intensità e i viaggi in aereo glieli ho sempre risparmiati.
Negli anni scorsi sono passati anche mesi senza che la usassi e con un po' di pazienza è sempre ripartita.....fino a qualche giorno fa.
ma procediamo con ordine: è da circa 3 anni che la uso con più regolarità, non dico quotidiana ma quasi ..soprattutto ultimamente l'ho usata tutti i giorni.
Poi da un giorno all'altro basta...non vuole più scrivere.
Ho pensato che fosse sporca e l'ho lavata...poi, rimontata la cartuccia, per un po' ha scritto un nero annacquato (ovviamente c'era ancora dell'acqua nell'alimentatore) poi basta di nuovo....
leggendo il forum ho visto come lavarle e proprio ieri ho ripetuto l'operazione più approfonditamente:
prima un bella sciacquata per togliere il grosso, poi ho 'forzato' l'acqua attraverso l'alimentatore per pulirla a fondo, sia in un verso che nell'altro...infine l’ho messa a bagno (sempre acqua fredda o appena tiepida) ed è uscito altro inchiostro....asciugata per bene, lasciata riposare tutta la notte...ma anche oggi niente...morta.
La cosa strana è che se premo la cartuccia l'inchiostro invece di uscire dalla punta del pennino esce dalla base di attacco del pennino...
Già in passato mi son capitate penne che da un giorno all'altro hanno smesso di scrivere, come se avessero una scadenza, ma oltre a non aspettarmi questa situazione da questa penna, mi spiace pure perché io mi ci affeziono e questa mi piace davvero tanto.
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Messaggio da Irishtales »

Se riesci a scattare qualche foto del pennino\alimentatore (e ad analizzare il gruppo scrittura con una lente di ingrandimento) e poi ad aprire un nuovo argomento nella sezione Tecnica e Riparazioni, vedrai che con l'ausilio degli esperti riuscirai a capire dov'è il problema e a risolverlo ;)
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Messaggio da Ironnib »

Fatto grazie...
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Messaggio da Andrea1979 »

Magnifica recensione. L'avevo già letta, e ora che possiedo la medesima penna l'ho riletta ancora con maggior piacere.
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Messaggio da Eroica »

Rinnovo anche io i complimenti per la prova di durata. Io possiedo una FB Ondoro che presenta il medesimo gruppo pennino e alimentator della Ambition. Mi chiedevo se anche tu avessi riscontrato uno scarso flusso di inchiostro?
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Messaggio da Phormula »

Eroica ha scritto:Rinnovo anche io i complimenti per la prova di durata. Io possiedo una FB Ondoro che presenta il medesimo gruppo pennino e alimentator della Ambition. Mi chiedevo se anche tu avessi riscontrato uno scarso flusso di inchiostro?
E' uno dei misteri che non sono mai riuscito a comprendere. La Ondoro (che ho anch'io), la Ambition e la e-motion (che ho) hanno lo stesso gruppo pennino/alimentatore. Mentre la prima e la terza hanno caratteristiche simili, al punto che a parità di larghezza del pennino non riesci a capire quale sia l'una e quale l'altra, la Ondoro fa storia a sè, il flusso è leggermente più magro e la penna tende a seccarsi più facilmente, tant'è che la uso come riferimento per valutare se un inchiostro tende a seccare nella penna. Ma la cosa divertente è che se smonto il gruppo pennino/alimentatore della Ambition o della e-motion e lo rimonto nella Ondoro, scrive come quello che smontato dalla Ondoro stessa (e viceversa). Quindi la causa non è da ricercare nel gruppo pennino/alimentatore ma in qualcos'altro, ad ulteriore dimostrazione di come il flusso di inchiostro dalla cartuccia (o dal converter) al pennino sia il risultato di un equilibrio estremamente delicato, in cui basta un niente per cambiare tutto. In pratica uso la Ondoro solo con gli inchiostri Herbin in cartuccia, che hanno una buona fluidità e una altrettanto buona resistenza all'essiccamento.
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