Ho buttato 15 stilografiche.....

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merloplano
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Messaggio da merloplano »

VincenzoDG ha scritto: sabato 26 settembre 2020, 17:14
merloplano ha scritto: sabato 26 settembre 2020, 16:03
bah, sara' vero per te, per me la stilografica non e' un vezzo e me ne frego del pregio dello strumento. deve scrivere bene, altrimenti ci metto le mani o la rendo al negozio, a seconda del costo

penne scolastiche, come la abc, sono estremamente confortevoli, con amplia scelta di pennini facilmente regolabili, di provata affidabilita', smontabili senza problemi: per me, e per altri, sono una scelta funzionale in assoluto e la prima scelta con inchiostri "difficili". in quanto scolastiche, sono state progettate per la massima affidabilita' e con la funzionalita' prima dell'estetica. non userei una mistery filler (eg, visconti hs) perche' non porto con me calamai, ne' li lascio in ufficio

quando utilizzo un inchiostro come il BSB, non mi verrebbe in mente di prendere una aurora demonstrator. con inchiostri ad alto sheen o a nanopigmenti, utilizzo penne completamente smontabili

grazie per avere fornito una indicazione sulla spesa minima per una penna soddisfacente, 100 euro. ho parecchie penne insoddisfacenti :mrgreen:
Hai travisato il senso delle mie parole.

Fermo restando che mediamente le scolastiche non sono cosi soddisfacenti come penne migliori per molti estimatori di stilografiche (se vuoi potremmo fare un sondaggio se da più soddisfazione una scolastica o una penna di maggiore pregio), l’entità della spesa ammissibile per una penna quotidiana é cosa molto personale e relativa.

Ti informo, comunque, che ho acquistato molte Pelikan 120 e M150 a soli 30-35 euro (ovviamente usate ma in condizioni praticamente ottimali) e se devo spendere 20-25 euro per una scolastica nuova preferisco attendere la giusta occasione, spendere una decina di euro in più, ma acquistare una penna per me più soddisfacente.

Addirittura l’ultima penna che ho preso, una Pelikan 120, l’ho trovata su una bancarella a 10 euro e, dopo aver trascorso una notte a mollo per sciogliere l’inchiostro oramai rinsecchito all’interno, scrive benissimo ...
ho travisato il senso delle tue parole..le avevo evidenziate, pero', e non ci ho visto altri sensi, anche dopo rilettura. evidentemente, un limite mio

definire "migliori", altrimenti sembra di stare da marzullo. il sondaggio dovrebbe essere: "ha poco senso acquistare penne economicissime o scolastiche se si prevede un uso quotidiano, per paura di rovinare penne più costose. siete d'accordo?" a leggere Hiver77, almeno 1 no

hai fornito due esempi di penne "minimamente soddisfacenti", penne dal costo di circa 100, nuove. se prendi usato, puoi prendere usate anche le scolastiche. circa i prezzi, al momento nel mercatino del forum sono in vendita una 120 a 75e (non 30-35) ed una pelikan scolastica a 16e. la abc costa 14e nuova. tra 75e a 14e c'e' molto inchiostro

e' chiaro che se ci si limita (come l'OP) a penne dal costo max di 2e, il rischio di trovarsi con un soprammobile sia elevato. esattamente come quando si acquista vintage al mercatino per 20 euro
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Messaggio da jebstuart »

ASTROLUX ha scritto: sabato 26 settembre 2020, 17:30 ... la frequentazione del forum mi ha forse "raffinato il palato"...
Perché non dici la verità e racconti dell'esorcismo durante l'ultimo raduno??? :mrgreen:
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Messaggio da Gargaros »

Polemarco ha scritto: sabato 26 settembre 2020, 15:17La mia Jinhao ha pensato bene di dire “ciao ciao” al proprio converter
Esattamente cosa è successo?

Ma esattamente quanto deve costare una penna perché sia "di qualità superiore"? Cioè, una penna di marca di 20 euro non è di qualità superiore? Cosa passa tra una Metropolitan e una Century?
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Messaggio da Monet63 »

VincenzoDG ha scritto: sabato 26 settembre 2020, 14:47 A mio avviso, quindi, ha poco senso acquistare penne economicissime o scolastiche se si prevede un uso quotidiano, per paura di rovinare penne più costose.
Fai male a considerare le scolastiche come penne di classe inferiore; le penne scolastiche sono progettate soprattutto per funzionare a oltranza e a prescindere perché gli studenti, a differenza degli appassionati, le penne le usano. Io dico sempre, con intenzioni di fare un complimento, che la mia Mezzanotte (e alcune altre penne pregiate che posseggo) scrive bene come una buona scolastica. Non so gli altri, ma sono convinto che una penna non si possa rovinare usandola; quindi non ho queste paure e uso tutto ciò che ho, con l'unica eccezione di una Marco Polo che non ha mai visto inchiostro (ma uso spesso una sua gemella).
VincenzoDG ha scritto: sabato 26 settembre 2020, 14:47 In fondo, scrivere con una stilografica è un piacere e un vezzo, che deriva anche dalla consapevolezza del pregio dello strumento che sto usando e dalle sensazioni del pennino che graffia sulla carta. Mica una necessità....
E' invece, per me, precisamente una necessità: a causa del dolore alla mano che insorge molto velocemente uso raramente le penne a sfera, biro, roller o gel che siano, e quando lo faccio significa che non ho alternativa e che devo scrivere solo poche parole. Se non posso usare la stilografica, preferisco la matita, che non mi costringe a posture per me innaturali. Chiaramente c'è chi le usa per puro piacere, ma allo stesso modo per alcuni è una necessità.
Gargaros ha scritto: domenica 27 settembre 2020, 0:06 Ma esattamente quanto deve costare una penna perché sia "di qualità superiore"? Cioè, una penna di marca di 20 euro non è di qualità superiore? Cosa passa tra una Metropolitan e una Century?
Il prezzo non c'entra.
Ho penne molto costose e molto economiche che, scrivendo benissimo, considero di qualità superiore a prescindere. Ho incontrato penne costose, o comunque oltre i 100 euro, che scrivevano davvero male, o - in un caso - non scrivevano affatto; ovviamente me ne sono liberato velocemente, perché io detesto le penne scadenti, anche se sono costose.
:wave:
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Messaggio da jebstuart »

Monet63 ha scritto: domenica 27 settembre 2020, 2:16 Il prezzo non c'entra.
Ho penne molto costose e molto economiche che, scrivendo benissimo, considero di qualità superiore a prescindere. Ho incontrato penne costose, o comunque oltre i 100 euro, che scrivevano davvero male, o - in un caso - non scrivevano affatto; ovviamente me ne sono liberato velocemente, perché io detesto le penne scadenti, anche se sono costose.
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Credo che questa sia la posizione più equilibrata verso il problema.
Aggiungerei: compriamo quel che ci pare e godiamocelo ma, per carità, evitiamo di far serpeggiare tra le righe l’ipotesi che chi compra solo economico sia un dritto e gli altri dei cazzoni viziati.
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Messaggio da Gargaros »

Monet63 ha scritto: domenica 27 settembre 2020, 2:16 Il prezzo non c'entra.
Ma questo lo so già, ho abbastanza esperienze in merito. Per dirne una, la Jinhao 992 presa due anni fa non mi ha ancora deluso, invece le prime due Sailor (sopra i 30 euro l'una) si sono rivelate palesemente difettose, tanto che mi chiedo se non mi convenga di più spendere 10 euro e prendere quattro 992 e assicurarmi quanto meno due penne affidabili che mi accompagneranno per molti anni futuri, o se tentare ancora la sorte con una sola Sailor economica.

Però vorrei capire lo stesso chi la pensa diversamente. Se due penne di fasce diverse, entrambe di marca (quindi no cinesi), e realizzate con gli stessi materiali, offrono la stessa affidabilità e la stessa qualità di scrittura, in cosa consiste la qualità superiore della più costosa? L'estetica? La cura nella manifattura? Esiste qualcosa di veramente oggettivo che fa preferire quella più costosa?
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Messaggio da Polemarco »

Gargaros ha scritto: sabato 26 settembre 2020, 23:57
Polemarco ha scritto: sabato 26 settembre 2020, 15:17La mia Jinhao ha pensato bene di dire “ciao ciao” al proprio converter
Esattamente cosa è successo?
Il problema delle ecomiche cinesi è che il converter non è proprio a tenuta stabile. Mi è capitato per due volte con due penne diverse Mentre scrivi, cessa il flusso; allora sviti la penna; se non la sviti con il pennino in alto il converter precipita e ti macchia le mani o il lavoro. Potresti usare un converter standard di marca, ma che senso ha montare un converter di 6/7 € su una penna di 1€. Quelle a pistone economiche tendono a trafilare oltre il pistone. Niente di che, è sufficiente smontarle, ma smontarle e rimontarle nuoce alla penna.

Sempre per Gargaros

La qualità di scrittura è uno dei parametri di scelta, a parità di funzionalità puoi prendere un considerazione la qualità dei materiali, l’estetica della penna, il suo costo ...
io per esempio prediligo le Aurora perché sto collezionandole anche al fine di rendermi conto della evoluzione.
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Messaggio da StePen »

jebstuart ha scritto: domenica 27 settembre 2020, 9:49
Monet63 ha scritto: domenica 27 settembre 2020, 2:16 Il prezzo non c'entra.
Ho penne molto costose e molto economiche che, scrivendo benissimo, considero di qualità superiore a prescindere. Ho incontrato penne costose, o comunque oltre i 100 euro, che scrivevano davvero male, o - in un caso - non scrivevano affatto; ovviamente me ne sono liberato velocemente, perché io detesto le penne scadenti, anche se sono costose.
:wave:
Credo che questa sia la posizione più equilibrata verso il problema.
Aggiungerei: compriamo quel che ci pare e godiamocelo ma, per carità, evitiamo di far serpeggiare tra le righe l’ipotesi che chi compra solo economico sia un dritto e gli altri dei cazzoni viziati.
Ma neppure il contrario...
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Messaggio da merloplano »

Gargaros ha scritto: domenica 27 settembre 2020, 0:06 Ma esattamente quanto deve costare una penna perché sia "di qualità superiore"? Cioè, una penna di marca di 20 euro non è di qualità superiore? Cosa passa tra una Metropolitan e una Century?
usi le virgolette quindi mi permetto di correggerti ed citare le parole usate da VincenzoDG: "minimamente soddisfacenti".
pero' ora indosso gli abiti da avvocato del diavolo e rispondo: pennino in oro; slip and seal; design che richiama (dal trim alla forma complessiva) penne riconosciute come status symbol; una trasparenza colorata (specie nella chartres blue) che non trovo altrove (le pilot 74 demo colorate sono sbiadite, tranne forse la rossa); una gran varieta' di pennini. ragioni valide per alcuni ma non universali
jebstuart ha scritto: domenica 27 settembre 2020, 9:49 Aggiungerei: compriamo quel che ci pare e godiamocelo ma, per carità, evitiamo di far serpeggiare tra le righe l’ipotesi che chi compra solo economico sia un dritto e gli altri dei cazzoni viziati.
assolutamente. ma definire "minimamente soddisfacenti" una m150, m200 o una idea significa che chi spende meno di 100 euro (l'usato o l'occasione non fanno giurisprudenza dalle mie parti) sia un morto di fame insoddisfatto :mrgreen: sono pienamente convinto che non fosse questa l'intenzione (anche perche' si citano in seguito 30-35 euro), ma che sia il frutto di parole scelte male
Polemarco ha scritto: domenica 27 settembre 2020, 11:44 ma che senso ha montare un converter di 6/7 € su una penna di 1€
Polemarco, per la jinhao potresti provare cartucce internazionali long (o 2 small, ognuna tiene quanto un converter), da ricaricare con siringa (per me operazione piu' pulita che pucciare la sezione nel calamaio). faccio cosi con la 51A, molto meno rognosa per cambiare inchiostro di una aerometrica (P51 o cloni che siano). ma la 51A esce troppo magra e richiede spippolamenti
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Messaggio da sansenri »

Argomento sempre interessante. Diciamocelo, il problema si presenta soprattutto per noi che abbiamo una tendenza ad accumularle le penne e a provarle tutte. Se non fosse così, neanch'io avrei una quindicina di penne cinesi - e se conto le non cinesi ma comunque supereconomiche, indiane o simili, anche di più - che magari non scrivono nemmeno malissimo ma che non uso mai, eppure ho, perché la voglia di provarle, per vedere se davvero una penna così economica fosse pari o quasi ad una molto più blasonata, era troppo forte.
Le penne stesse forse non valgono granché (alcune non vanno poi male, ma presentano speso molte magagnette, i converter difettosi, i pennini disallineati e mal regolati, se non a volte del tutto inutilizzabili, i materiali e le cromature a volte scadenti, l'equilibrio sbilanciato, le plastiche che si crepano, le filettature mal fatte, etc.) , l'esperienza fatta però sì.
Provo l'intera gamma di sensazioni già descritte, non riesco a liberarmene, buttare non è molto nelle mie corde, regalarle, a chi? non conosco quasi nessuno che mostri davvero interesse (soprattutto per penne del genere), i miei figli già mi supplicano "basta penne!", i famosi PIF (play it forward) di FPN?, ma chi si accolla poi una spedizione in US che costa svariate volte il valore della penna? e comunque se possibile eviterei spese per disfarmene...
Ho pensato anche di fingere di perderne una per strada ogni tanto, sperando che qualcuno la raccatti, ma anche questi sono espedienti che non funzionano più, è bastata la malevole imbecillità di uno che fu nominato una bomber per renderci tutti diffidenti nel raccogliere un possibile piccolo tesoro perduto...
temo tanto che alla fine anche per me la soluzione più semplice sia la pattumiera.
Ultima modifica di sansenri il domenica 27 settembre 2020, 15:18, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da StePen »

sansenri ha scritto: domenica 27 settembre 2020, 13:03 Argomento sempre interessante. Diciamocelo, il problema si presenta soprattutto per noi che abbiamo una tendenza ad accumularle le penne e a provarle tutte. Se non fosse così, neanch'io avrei una quindicina di penne cinesi - e se conto le non cinesi ma comunque supereconomiche, indiane o simili, anche di più - che magari non scrivono nemmeno malissimo ma che non uso mai, eppure ho, perché la voglia di provarle, per vedere se davvero una penna così economica fosse pari o quasi ad una molto più blasonata, era troppo forte.
Le penne stesse forse non valgono granché (alcune non vanno poi male, ma presentano speso molte magagnette, i converter difettosi, i pennini disallineati e mal regolati, se non a volte del tutto inutilizzabili, i materiali e le cromature a volte scadenti, l'equilibrio sbilanciato, le plastiche che si crepano, le filettature mal fatte, etc.) , l'esperienza fatta però sì.
Provo l'intera gamma di sensazioni già descritte, non riesco a liberarmene, buttare non è molto nelle mie corde, regalarle, a chi? non conosco quasi nessuno che mostri davvero interesse (soprattutto per penne del genere), i miei figli già mi supplicano "basta penne!", i famosi PIF (play it forward) di FPN?, ma chi si accolla poi una spedizione in US che costa svariate volte il valore della penna? e comunque se possibile eviterei spese per disfarmene...
Ho pensato anche di fingere di perderne una per strada ogni tanto, sperando che qualcuno la raccatti, ma anche questi sono espedienti che non funzionano più, è bastata la malevole imbecillità di uno che fù nominato una bomber per renderci tutti diffidenti nel raccogliere un possibile piccolo tesoro perduto...
temo tanto che alla fine anche per me la soluzione più semplice sia la pattumiera.
Mi permetto un consiglio tanto banale quanto scontato.
Se davero un oggetto integro è così di troppo, anziché buttarlo/sprecarlo/abbandonarlo, ci sono pur sempre i tanto citati mercatini dell'usato.
Per lo meno l'oggetto non andrà nè perduto né gettato nella spazzatura.
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Messaggio da Monet63 »

Gargaros ha scritto: domenica 27 settembre 2020, 11:19 Per dirne una, la Jinhao 992 presa due anni fa non mi ha ancora deluso, invece le prime due Sailor (sopra i 30 euro l'una) si sono rivelate palesemente difettose, tanto che mi chiedo se non mi convenga di più spendere 10 euro e prendere quattro 992 e assicurarmi quanto meno due penne affidabili che mi accompagneranno per molti anni futuri, o se tentare ancora la sorte con una sola Sailor economica.
Per dirne un'altra ho due Sailor economiche, per intenderci il modello da cui Jinhao ha creato la sua copia 992, e scrivono davvero bene, non hanno mai avuto problemi, non si sono mai fermate, non si sono mai rotte.
Ho anche due Jinhao 992; in realtà sarebbero 3, contando anche la Monteverde Monza, prodotta sulle stesse linee, ma mentre la Monza scriveva benissimo (grazie all'ottimo pennino, diverso dai Jinhao), le due 992 hanno sempre fatto pena, a causa di un pennino sgradevole, viscido, impossibile da mettere a punto. Un giorno la Monza si è rotta, perché la plastica del bicchierino nel quale è infilato il gruppo scrittura è scadente e può dare problemi. Dato che il pennino era ottimo, l'ho montato sulla 992, che ha ripreso vita. Questo mi ha suggerito di cambiare anche l'altro pennino Jinhao, sostituendolo con un vecchio dorato marcato "Dayacom", che era su una penna a pistone degli anni 60. Beh, quella 992, con quel pennino, fa davvero i numeri, e di conseguenza la uso spesso. Senza questi due pennini da inserire al posto di quelli scadenti che erano montati sopra, che fine avrebbero fatto le mie due 992?
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Messaggio da ASTROLUX »

jebstuart ha scritto: sabato 26 settembre 2020, 23:47
ASTROLUX ha scritto: sabato 26 settembre 2020, 17:30 ... la frequentazione del forum mi ha forse "raffinato il palato"...
Perché non dici la verità e racconti dell'esorcismo durante l'ultimo raduno??? :mrgreen:
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Messaggio da Gargaros »

merloplano ha scritto: domenica 27 settembre 2020, 12:46 usi le virgolette quindi mi permetto di correggerti ed citare le parole usate da VincenzoDG: "minimamente soddisfacenti".
pero' ora indosso gli abiti da avvocato del diavolo e rispondo: pennino in oro; slip and seal; design che richiama (dal trim alla forma complessiva) penne riconosciute come status symbol; una trasparenza colorata (specie nella chartres blue) che non trovo altrove (le pilot 74 demo colorate sono sbiadite, tranne forse la rossa); una gran varieta' di pennini. ragioni valide per alcuni ma non universali
Quindi mi confermi che la qualità superiore non riguarda la scrittura, ma solo l'estetica e la piacevolezza dei materiali. Il pennino in oro non l'avevo calcolato, sottindendevo che le due penne fossero fatte con gli stessi materiali.

(Slip & seal lo trovi anche nelle Preppy, però.)
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@Polemarco
Appoggio il consiglio di Merlo, però ocio, che mi sa che le Jinhao hanno degli agganci leggermente diversi da quelli standard.
StePen ha scritto: domenica 27 settembre 2020, 13:18 Mi permetto un consiglio tanto banale quanto scontato.
Se davero un oggetto integro è così di troppo, anziché buttarlo/sprecarlo/abbandonarlo, ci sono pur sempre i tanto citati mercatini dell'usato.
Per lo meno l'oggetto non andrà nè perduto né gettato nella spazzatura.
E senza bisogno di tanti "espedienti"...
Io avrei anche un altro consiglio: se proprio dovete buttare, regalatele qui nel forum, magari facendo pagare solo le spese di spedizione.

Io "comprerei" felicemente tutto, se si tratta di rimborsare solo le spese (e magari metterci un extra per ringraziamento) :mrgreen:
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Messaggio da jebstuart »

StePen ha scritto: domenica 27 settembre 2020, 12:40 Ma neppure il contrario...
Mi pare ovvio. :)
merloplano ha scritto: domenica 27 settembre 2020, 12:46 assolutamente. ma definire "minimamente soddisfacenti" una m150, m200 o una idea significa che chi spende meno di 100 euro (l'usato o l'occasione non fanno giurisprudenza dalle mie parti) sia un morto di fame insoddisfatto :mrgreen:
Sono assolutamente d’accordo.
Non l’avevo scritto esplicitamente, ma una delle considerazioni che mi venivano era l’inaccettabilitá di una lettura quasi socio-politica delle scelte stilografiche ;)
Mauro
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