Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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Identificazione Omas anni '90
- sanpei
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Identificazione Omas anni '90
Chiedo aiuto essendo poco nulla erudito riguardo alle penne recenti/moderne,
qualcuno saprebbe gentilmente dirmi qualcosa a rigurado di questa Omas Ogiva?
Taglia grande 557, stesso blù e stessi decori della Omas Europa del 1992,
numerata a tre cifre, quindi è una limited, ma non so per chi o cosa fu commercializzata,
qualche idea? Grazie
qualcuno saprebbe gentilmente dirmi qualcosa a rigurado di questa Omas Ogiva?
Taglia grande 557, stesso blù e stessi decori della Omas Europa del 1992,
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qualche idea? Grazie
- fab66
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Mah.... avevo pensato al modello Roma 2000 ma clip e pennino completamente diversi.....
Fabrizio
- sanpei
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Risolto grazie ad un "nobile" membro del forum e caro amico,
Omas riservata ai membri del Club Internazionale della Stilografica edizione del 1992
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- francoiacc
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Secondo me è una OMAS Europa.
- sanpei
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L'Europa è un pochino differente, ne ho avute alcune, sono certo
- francoiacc
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però le verette sul cappuccio e sezione con le stelle indicherebbero proprio la collezione europa
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Non voglio insistere ma anche a me da quell'idea.
Non potrebbe essere una serie Europa ogiva?
Non potrebbe essere una serie Europa ogiva?
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Posso confermare che si tratta senz'altro di una Omas riservata ai membri del Club Internazionale della Stilografica, al quale sono stato iscritto dalla fondazione alla chiusura.
La penna faceva parte di un set, numerato in corrispondenza del numero della tessera di iscrizione, proposto per il primo anno di associazione.
Seguirono poi altri modelli riservati, per ogni anno di rinnovo della iscrizione, sempre numerati, fra i quali, da ultimo, una altra ogiva in celluloide trasparente e nera con striature giallo arancione, molto, molto bella.
Il club aveva una rivista dedicata e si riuniva in Omas almeno una volta all'anno.
L'iniziativa più interessante fu la visita dello stabilimento, ove fu possibile vedere le attrezzature della produzione e i forni per la celluloide.
Ricordo benissimo le macchine per la lucidatura delle penne e la sezione della officina ove venivano tagliati, plasmati e incisi i pennini delle serie ordinarie e delle tirature limitate.
Bei tempi (io ero ... fresco fresco di laurea), che noi petroniani, naturalmente appassionati di Omas, ricordiamo con molta nostalgia, viste le note successive vicende della casa fondata dal Cavaliere
La penna faceva parte di un set, numerato in corrispondenza del numero della tessera di iscrizione, proposto per il primo anno di associazione.
Seguirono poi altri modelli riservati, per ogni anno di rinnovo della iscrizione, sempre numerati, fra i quali, da ultimo, una altra ogiva in celluloide trasparente e nera con striature giallo arancione, molto, molto bella.
Il club aveva una rivista dedicata e si riuniva in Omas almeno una volta all'anno.
L'iniziativa più interessante fu la visita dello stabilimento, ove fu possibile vedere le attrezzature della produzione e i forni per la celluloide.
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- Giorgio1955
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Non per contraddirti, ma forse il pennino montato sulla tua serie limitata era già di derivazione Bock; omas,forse, già nel '92 cominciava a servirsi da Bock, abbandonando la propria produzione interna.maicol69 ha scritto: ↑lunedì 25 febbraio 2019, 8:17
L'iniziativa più interessante fu la visita dello stabilimento, ove fu possibile vedere le attrezzature della produzione e i forni per la celluloide.
Ricordo benissimo le macchine per la lucidatura delle penne e la sezione della officina ove venivano tagliati, plasmati e incisi i pennini delle serie ordinarie e delle tirature limitate.
Giorgio
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... ma ci mancherebbe, anzi, grazie per la precisazione.Giorgio1955 ha scritto: ↑lunedì 25 febbraio 2019, 8:54Non per contraddirti, ma forse il pennino montato sulla tua serie limitata era già di derivazione Bock; omas,forse, già nel '92 cominciava a servirsi da Bock, abbandonando la propria produzione interna.maicol69 ha scritto: ↑lunedì 25 febbraio 2019, 8:17
L'iniziativa più interessante fu la visita dello stabilimento, ove fu possibile vedere le attrezzature della produzione e i forni per la celluloide.
Ricordo benissimo le macchine per la lucidatura delle penne e la sezione della officina ove venivano tagliati, plasmati e incisi i pennini delle serie ordinarie e delle tirature limitate.
In tutta sincerità, non ho la competenza necessaria a dare un riscontro univoco sulla provenienza dei pennini di OMAS di quell'epoca.
Io mi sono limitato a riportare solo quello che mi ricordo di quella esperienza, comunque molto interessante.
Ricordo molto bene, in particolare, il "reparto" pennini, nel quale ci mostrarono come si metteva il pallino di iridio, come si tagliavano (cioè come si creavano i rebbi dal pezzo unico), come si facevano i "bagni" per renderli bicolore (si dipingeva sopra al pennino un componente rosso, da usare come "maschera") e anche lo strumento che faceva le incisioni ai pennini delle tirature limitate, partendo dal disegno e dal logo che erano su pc.
Se poi i pennini arrivavano già dalla Boch e ci raccontarono cose non vere ... lo ignoro.
Ma in tutta sincerità, non credo. Non ne vedrei il motivo.
Piuttosto, devo correggermi sulla sequenza temporale di uscita del set: la prima emissione del Club, infatti, fu quella di una stilo arancione, di media misura.
Il set, invece, uscì successivamente.
Vi allego una foto, non bellissima, mi scuserete, perchè fatta col cellulare: la penna interessata è ovviamente la prima a sinistra.
- Giorgio1955
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La mia era solo esternazione di tristezza e volevo dire che forse già allora omas cominciava ad arretrare, visto che era più conveniente farsi fare i pennini da terzi invece che farli in casa con tutta la tecnologia e la tradizione che aveva... Peccato, la cara vecchia omas!
Giorgio