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Produzione in proprio dei pennini (era Visita alla "Leonardo Officina Italiana")

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Messaggio da ASTROLUX »

Normie ha scritto: giovedì 26 settembre 2019, 10:50 Ciro Matrone era fra i soci della fu Delta.
Lo so..ma non basta. Se sulla penna c' è scritto Delta allora è una Delta.
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
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Produzione in proprio dei pennini (era Visita alla "Leonardo Officina Italiana")

Messaggio da Normie »

boh vabbè.
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Messaggio da francoiacc »

Capisco la tua crociata contro i costi dei pennini in oro, ma credo sia ingiusto dire che Leonardo debba avere una politica diversa da MB o altri nomi blasonati, le sue penne non hanno nulla da invidiare come qualità e come nome nell'ambito degli intenditori. Non sono Delta ma sono indubbiamente riconosciuti da tutti in quanto tali, l'ultima volta che sono stato all'Aia il commesso di Akkerman ci ha tenuto a precisare che erano Delta. Peraltro vuoi per un comune cattivo costume vuoi per costi che non conosciamo purtroppo questa è la realtà dei fatti, considera che un pennino #6 visconti in oro costa 320€. :wave:
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Messaggio da ASTROLUX »

francoiacc ha scritto: giovedì 26 settembre 2019, 12:00 Capisco la tua crociata contro i costi dei pennini in oro, ma credo sia ingiusto dire che Leonardo debba avere una politica diversa da MB o altri nomi blasonati, le sue penne non hanno nulla da invidiare come qualità e come nome nell'ambito degli intenditori. Non sono Delta ma sono indubbiamente riconosciuti da tutti in quanto tali, l'ultima volta che sono stato all'Aia il commesso di Akkerman ci ha tenuto a precisare che erano Delta. Peraltro vuoi per un comune cattivo costume vuoi per costi che non conosciamo purtroppo questa è la realtà dei fatti, considera che un pennino #6 visconti in oro costa 320€. :wave:
MB è MB, Visconti è Visconti, compri il nome non l'oggetto in se.
Hanno da invidiare il brand.
Akkerman deve vendere, avrei detto lo stesso.
Ma sembra ancora che non sia chiaro un punto: Il pennino Boch vale più della penna Leonardo?
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Messaggio da ricart »

Salve a tutti, da un listino di un negozio nazionale: prezzo di una Aurora Talentum Big 310 - 315 euro, dallo stesso negozio prezzo di un blocco pennino 14 kt 290 euro. Non mi direte che il costo di produzione di questa penna sia solo 20 - 25 euro? D'accordo il prezzo è quello del rivenditore e non dell'azienda ma entrambi devono avere degli utili o no? I prezzi dei pennini "sfusi" proposti da tutti i costruttori di penne,italiani e non, hanno qualcosa che non mi convince ed è per questo che quando acquisto una penna che non conosco prima la voglio provare per evitare il salasso di una tardiva sostituzione.

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Messaggio da francoiacc »

ASTROLUX ha scritto: giovedì 26 settembre 2019, 12:31
francoiacc ha scritto: giovedì 26 settembre 2019, 12:00 Capisco la tua crociata contro i costi dei pennini in oro, ma credo sia ingiusto dire che Leonardo debba avere una politica diversa da MB o altri nomi blasonati, le sue penne non hanno nulla da invidiare come qualità e come nome nell'ambito degli intenditori. Non sono Delta ma sono indubbiamente riconosciuti da tutti in quanto tali, l'ultima volta che sono stato all'Aia il commesso di Akkerman ci ha tenuto a precisare che erano Delta. Peraltro vuoi per un comune cattivo costume vuoi per costi che non conosciamo purtroppo questa è la realtà dei fatti, considera che un pennino #6 visconti in oro costa 320€. :wave:
MB è MB, Visconti è Visconti, compri il nome non l'oggetto in se.
Hanno da invidiare il brand.
Akkerman deve vendere, avrei detto lo stesso.
Ma sembra ancora che non sia chiaro un punto: Il pennino Boch vale più della penna Leonardo?
Ecco anche con Leonardo paghi il marchio che ha una sua rilevanza al pari di Visconti e altri. Anche i pennini di altre case hanno un costo molto rilevante rispetto al costo della penna. La Leonardo non fa nua di diverso o peggio di altri marchi occidentali, il pennino d'oro se lo pagano e tanto. Non so il perché e non so è giustificato ma piaccia o meno è un dato di fatto. :wave:
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Messaggio da maxpop 55 »

Da indiscrezioni ... in casa "Leonardo", in un vicino futuro i pennini Bock potrebbero essere sostituiti con gli Jowo.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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ASTROLUX
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Messaggio da ASTROLUX »

maxpop 55 ha scritto: giovedì 26 settembre 2019, 13:31 Da indiscrezioni ... in casa "Leonardo", in un vicino futuro i pennini Bock potrebbero essere sostituiti con gli Jowo.
Spero con miglior rapporto prezzo/qualità. ;)

PS
In 2 secondi su google si possono vedere i prezzi degli jowo 14k, su un sito di vendita spagnolo.
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Messaggio da sciumbasci »

In parte capisco la crociata contro i pennini in oro.
Tuttavia, manca un fondamentale concetto: è il mercato che fa il prezzo.
Finché c'è qualcuno disposto a pagare X per avere un prodotto, quello è il suo prezzo. In caso contrario resta invenduto.

Si vuole il pennino fatto in casa?
Abbiamo Aurora e Santini, due realtà alle quali non posso che augurare il meglio.
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sciumbasci ha scritto: giovedì 26 settembre 2019, 14:23 In parte capisco la crociata contro i pennini in oro.
Tuttavia, manca un fondamentale concetto: è il mercato che fa il prezzo.
Finché c'è qualcuno disposto a pagare X per avere un prodotto, quello è il suo prezzo. In caso contrario resta invenduto.

Si vuole il pennino fatto in casa?
Abbiamo Aurora e Santini, due realtà alle quali non posso che augurare il meglio.
Tutte le mie penne (cinesi a parte), hanno i pennini in oro. Ciò che contesto nel caso di Leonardo è che pur montando un pennino commerciale, quindi non di propria manifattura, fa un ricarico palesemente esgerato sul prezzo di vendita. Ingiustificato dal richiamo del brand.
A parziale discolpa, potremmo dire che forse ha comprato "male" e deve rivendere "peggio". Speriamo che con l'avvento dei pennini Jowo, che in rete sembrano restare sotto i 100 euro, la politica cambi.
Su Aurora, non si può dire nulla...storicità del marchio, stile e qualità dei prodotti ne fanno un'eccellenza italiana.
Per quanto riguarda Santini, aspetto una versione della Libra che prenda spunto dalle critiche espresse sul forum (potenziale bacino di utenza), riducendo le dimensioni della penna o installando un pennino proporzionato alla stessa. Auguri alla Santini, perchè prosegua su un percorso di qualità a prezzo sostenibile.
Il mercato fa il prezzo ? Il mercato siamo noi, diventiamo clienti più esigenti e preparati, le aziende si adegueranno.
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Messaggio da Polemarco »

Una domanda semplice:
La Delta montava pennini Bock ?
In acciaio o in oro che fossero ?
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Messaggio da Monet63 »

Polemarco ha scritto: giovedì 26 settembre 2019, 16:09 Una domanda semplice:
La Delta montava pennini Bock ?
In acciaio o in oro che fossero ?
Si.
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Messaggio da Phormula »

Avevo letto tempo fa che le case blasonate mantengono volutamente alto il costo dei pennini di ricambio per renderne sconveniente l'acquisto da parte di chi lo vuole utilizzare per produrre falsi. Se il pennino di ricambio costa quasi quanto la penna, non conviene e il pennino è la componente più difficile da falsificare. Tant'è che spesso si spende meno ad inviare la penna con il pennino danneggiato presso l'assistenza ufficiale per la "riparazione", che in realtà spesso è una sostituzione.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Polemarco
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Messaggio da Polemarco »

Monet63 ha scritto: giovedì 26 settembre 2019, 16:30
Polemarco ha scritto: giovedì 26 settembre 2019, 16:09 Una domanda semplice:
La Delta montava pennini Bock ?
In acciaio o in oro che fossero ?
Si.
La regola del mercato è questa.
È un esempio e non ho elementi di sorta per applicarlo alla vicenda in esame.
La ditta A produce matite quindi ha bisogno di tubetti in legno nel quale introduce anime di grafite (ripeto è solo un esempio quindi non fossilizzatevi sulle modalità di lavorazione dei semilavorati per fabbricare matite).
La ditta A subisce una grave crisi economica.
Si costituisce la ditta B per continuare la produzione della ditta A e la ditta B acquista i macchinari della ditta A.
I fornitori incapienti di tubetti e grafite della ditta A diventano fornitori della ditta B ma sanno che la ditta B è una sorta di continuazione fattuale (e non giuridica) della ditta A (se fosse anche giuridica le salterebbero addosso).
I fornitori a questo punto, e nella migliore delle ipotesi, non fanno credito: le fatture sono a rimessa diretta. Tutto ciò significa che la merce è scaricata solo se il pagamento è contestuale alla consegna. Questo nella migliore delle ipotesi: nella peggiore, i fornitori chiedono il pagamento immediato della nuova merce ma anche il pagamento dilazionato di quella impagata da A: se vuoi lavorare con me paghi subito quello che compri e un poco alla volta paghi pure quello che mi doveva A.
Le banche non sono da meno, non si fidano se non si avvedono di una effettiva discontinuità tra A e B: i fidi sono mimimi o assenti anche perché quelli che potrebbero garantire i pagamenti dovuti da B alle banche hanno già garantito i pagamenti di A.
La ditta B è costretta a pagare i fornitori in contanti e a chiedere pagamenti immediati ai propri clienti.
Tutto ciò comporta un significativo aumento di costi di produzione che sono scaricato sui clienti finali e una ovvia difficoltà di piazzare la merce: la ditta B è costretta a richiedere ai propri clienti pagamenti pressoché immediati per pagare altrettanto immediatamente i propri fornitori.
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Messaggio da Monet63 »

Phormula ha scritto: giovedì 26 settembre 2019, 16:40 Avevo letto tempo fa che le case blasonate mantengono volutamente alto il costo dei pennini di ricambio per renderne sconveniente l'acquisto da parte di chi lo vuole utilizzare per produrre falsi. Se il pennino di ricambio costa quasi quanto la penna, non conviene e il pennino è la componente più difficile da falsificare. Tant'è che spesso si spende meno ad inviare la penna con il pennino danneggiato presso l'assistenza ufficiale per la "riparazione", che in realtà spesso è una sostituzione.
A me sembra abbia molto senso. Tuttavia mi è capitato di sentirmi chiedere un prezzo ugualmente alto per la sostituzione di un pennino (integro anche se usato, mi serviva un F anziché un M, e mi dissi disposto a cedere il vecchio), pur mandando la penna in assistenza per i canali consueti. Ne deduco che alcune aziende, a prescindere da tutto, tengono il prezzo del ricambio alto. Personalmente risolsi acquistando una nuova penna da un altro fabbricante, col pennino come serviva a me.
:wave:
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