Caricamento a contagocce (eyedropper)

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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

merloplano ha scritto: martedì 29 ottobre 2019, 20:58
Monet63 ha scritto: lunedì 28 ottobre 2019, 18:38 In ogni caso, come Simone, io credo che una scatola di cartucce al seguito sia la soluzione più pratica e sicura.
a quale problema? allenarsi con la stilografica nei pantaloncini? entrare ed uscire dalla cella frigorifera? scrivere in aereo?
anche Ottorino ha osservato che il mio uso non stressa le penne. pensavo che scrivere con una penna su un tavolo in un luogo chiuso fosse uno scenario tipico, parrebbe non sia cosi. voi come usate le vostre penne?
Io le penne le uso in vari modi e in vari posti, e quindi le trasporto spesso. Scrivo, e prendo appunti grafici, dove capita, spesso usando inchiostri neri o bruni. A casa ho una scrivania, e posso ovviamente permettermi ciò che voglio, ma per me il mondo non gira intorno alla mia scrivania; in aereo, in tram, in metropolitana, in nave, in viaggio, in un posto visitato qualsiasi dove ho necessità di scrivere o disegnare, non posso avere un tavolo, ma appoggi di fortuna, o la copertina in cartone rigido del taccuino/album; le cartucce, in quei casi, mi sono assolutamente indispensabili, e ho la fortuna che i colori per me più interessanti siano disponibili in quel formato. Il costo non è un problema: l'ultima volta che sono stato in giro (2 settimane), ho portato con me due scatoline di bruno Kaweco e un bussolotto di Perle Noire: ho disegnato e preso appunti moltissimo (ero in giro precisamente per quello), e la spesa è stata di circa 8 euro (mi è comunque avanzata metà roba), una somma che ritengo accettabile. A volte è più logico, per me, ricorrere alla biro, cosa che se in grado di darmi migliori risultati faccio senza troppi patemi.
Mi hai strappato una risata con la storia dell'allenarsi con la stilografica nei pantaloncini; hai mai provato ad avere nel taschino un paio di stilografiche mentre viaggi su un autobus guidato da un autista che ha fretta sulle strade di Malta? Provaci: altro che allenamento, sembra di stare in un film...
merloplano ha scritto: martedì 29 ottobre 2019, 20:58 Monet63, hai scritto altrove che per te le penne costituiscono quasi solo un supporto per gli inchiostri. per quale motivo ci si dovrebbe limitare a nero o blu? per non spendere un capitale in cartucce?
Le mie esigenze, i miei gusti e le mie fisime sono una cosa diversa da quelli altrui. Si, io amo alla follia gli inchiostri, ma me li posso permettere solo quando sono a casa. In caso contrario, devo fare di necessità virtù e pensare alla praticità.
merloplano ha scritto: martedì 29 ottobre 2019, 20:58 scegliere cartucce pronte e' troppo limitante per me.
Pensa che io, invece, trovo limitante lo stesso colore per 4 ml. di eyedropper, e amo i converter che mi permettono di spaziare con gli inchiostri a piacimento (se non sono in giro chissà dove, altrimenti cartuccia obbligatoria).
:wave:
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Messaggio da merloplano »

piccardi ha scritto: martedì 29 ottobre 2019, 22:07 Comunque anche se scrivi solo sulla scrivania dell'ufficio, la presunta maggiore capacità resta comunque una fisima: un converter ed una boccetta di inchiostro hanno la stessa capacità totale di un qualunque eyedropper: quella della boccetta di inchiostro.
scrivo anche a casa. compro due calamai identici? o ne svuoto meta' in un contenitore di vetro e ci attacco un'etichetta? o porto la penna a casa e la carico li. ovviamente vado per l'ultima opzione. e preferisco farlo meno volte possibile, dato che gia' mi tocca pulire la loom caricata con inchiostri iron-gall quando finisco la cartuccia. la capacita' dell'ed mi aiuta
la maggiore capacita' di un ed rispetto ad altre soluzioni non e' presunta, e' misurabile. poi se consideri il calamaio hai ragione, diventano tutte uguali. ma la capacita' non e' il solo vantaggio. e' robusta perche' non ha parti in movimento ne' altre soggette ad usura. e' economica da realizzare rispetto ad alimentazione a pistone
Perché non esiste nessun vantaggio pratico nel riempire 2/3 ml in una volta sola usando un contagocce ed un calamaio, rispetto al ripetere la stessa operazione in 4 volte diverse con un converter. Di certo non si risparmia tempo, perché i contagocce hanno capacità di pompaggio dell'ordine degli stessi 0.6/0.7 ml che ha un converter, per cui per riempire il fusto di una penna comunque devi ripetere il trasferimento d'inchiostro più volte: nel caso mio fino a 4 volte con la rientrante che ho in rotazione al momento. Ma l'operazione comporta alla fine un tempo totale equivalente a quello della somma dei tempi impiegati per riempire 4 volte la Prera con il CON50 che ho in ufficio a parità di capacità complessiva.
bof, io uso una siringa da 5ml, senza ago, e faccio prima che riempire 4 converter, visto che tiro e non giro. a me viene anche un lavoro piu' pulito. non devo neanche asciugare la sezione, togliermi l'inchiostro dalle dita. sciacquo la siringa e ripongo tutto
Ovviamente non prendo neanche in considerazione pratiche o ancor più scomode come l'uso di una siringa o arrischiate come il rabbocco diretto dalla boccetta.
scomode? non vedo la scomodita' nella siringa. tra l'altro elimina la contaminazione dell'inchiostro perche' non immergo un alimentatore che, se non smontato, potrebbe avere tracce dell'inchiostro precedente non rilevabili. specialmente con pistoni. consente di usare tutto l'inchiostro nel calamaio di qualsiasi forma. opero in un solo movimento, invece che in successive rotazioni: con i 30ml di diamine a bocca stretta mi sento piu' tranquillo con la siringa che con il converter e la penna che cerco di non affogare

ho provato ad argomentare che le ed abbiano un loro ruolo nella produzione moderna e che talvolta siano l'opzione piu' efficiente. tutto l'opposto di una fisima. a questo punto i lettori si saranno fatti la loro idea, e noi ci teniamo la nostra :lol:

Monet63 ha scritto: martedì 29 ottobre 2019, 22:25
merloplano ha scritto: martedì 29 ottobre 2019, 20:58 scegliere cartucce pronte e' troppo limitante per me.
Pensa che io, invece, trovo limitante lo stesso colore per 4 ml. di eyedropper, e amo i converter che mi permettono di spaziare con gli inchiostri a piacimento (se non sono in giro chissà dove, altrimenti cartuccia obbligatoria).
:wave:
e fai bene. infatti ed e' per il nero, mi serve per diagrammi, gli altri colori sono in cartucce ricaricate. on ne ho quasi mai penne con me (a volte una a sfera), il tavolo mi consente maggiori liberta' di chi ci deve affrontare buche o viaggi a malta :D
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Messaggio da Monet63 »

merloplano ha scritto: mercoledì 30 ottobre 2019, 23:12 e fai bene. infatti ed e' per il nero, mi serve per diagrammi
E allora va meglio un boccione di cartucce nere, risparmi pure! :mrgreen:
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Messaggio da piccardi »

merloplano ha scritto: mercoledì 30 ottobre 2019, 23:07 scrivo anche a casa. compro due calamai identici? o ne svuoto meta' in un contenitore di vetro e ci attacco un'etichetta? o porto la penna a casa e la carico li. ovviamente vado per l'ultima opzione. e preferisco farlo meno volte possibile, dato che gia' mi tocca pulire la loom caricata con inchiostri iron-gall quando finisco la cartuccia. la capacita' dell'ed mi aiuta
la maggiore capacita' di un ed rispetto ad altre soluzioni non e' presunta, e' misurabile. poi se consideri il calamaio hai ragione, diventano tutte uguali. ma la capacita' non e' il solo vantaggio. e' robusta perche' non ha parti in movimento ne' altre soggette ad usura. e' economica da realizzare rispetto ad alimentazione a pistone
Qui stiamo parlando di penne convertite a eyedropper rispetto al loro uso normale (con cartuccia o con converter), l'alimentazione a pistone non c'entra nulla e non la prendo neanche in considerazione. Le penne nate per essere usate ad eyedropper neanche.

Rispetto al doversi portar la penna a casa quando è scarica per caricarla si, compri due calamai identici, o usi un inchiostro talmente caro che non è economicamente fattibile? Tutto questo ambaradam per non usare delle cartucce? Un sistema che per ricaricare comporta il ritorno a casa mi pare tutto fuorché comodo...

Comunque riconosco il vantaggio che ci può essere nella mancanza di sforzo sul fora-cartucce (è finora l'unico vantaggio pratico della soluzione), ma nel computo della robustezza meccanica della penna ci va messo il computo di cosa comporta l'alternativa, in questo caso lo stress dovuto all'uso di tutte le precauzioni che devi applicare per evitare perdite dal fusto (o-ring, grasso siliconico da rimetterci tutte le volta, serraggio stretto se no perde). Il fora-cartucce dell'alimentatore è progettato per quello, la chiusura del corpo a tenuta, per penne non progettate come eyedropper, no. Non saprei valutare la somma netta delle cose, ma di fusti crepati a forza di stringere in altri contesti ne ho visti diversi.
merloplano ha scritto: mercoledì 30 ottobre 2019, 23:07 bof, io uso una siringa da 5ml, senza ago, e faccio prima che riempire 4 converter, visto che tiro e non giro. a me viene anche un lavoro piu' pulito. non devo neanche asciugare la sezione, togliermi l'inchiostro dalle dita. sciacquo la siringa e ripongo tutto
Stiamo parlando di penne convertite ad eyedropper, non di penne che hanno nativamente un altro caricamento. Penne che si caricano banalmente rimettendoci una cartuccia, cosa che prende una frazione del tempo che ci metti ad aprire il calamaio e metterci dentro la punta della siringa. E se ti serve un inchiostro che c'è solo in calamaio ci sono converter a pressione, quasi altrettanto veloci, anche se certamente più scomodi (della cartuccia). Certo devi asciugare la sezione, ma è cosa immediata con un panno, ci vuole una frazione del tempo che ci vuole a sciacquare una siringa (poi anche da riporre, e prima da andare a prendere dove è riposta).
merloplano ha scritto: mercoledì 30 ottobre 2019, 23:07 scomode? non vedo la scomodita' nella siringa.
Si, usare la siringa rispetto ad un contagocce (al resto non si applica il paragone) è scomodo, perché vuol dire dover aprire la penna in separata sede e metterla da qualche parte, meglio verticale perché se c'è rimasto dentro dell'inchiostro si sparge, perché la siringa si carica con due mani, poi si deve rimettersela in mano per l'iniezione (e non è maneggevole come un contagocce) e prendere con l'altra il fusto da riempire su cui abboccarla e trasferire l'inchiostro, stando a questo punto parecchio attenti col pistone a non debordare, dato che per fare tutto in un solo ciclo in genere si mette più inchiostro di quanto ne sta nella penna, da ributtare poi nel calamaio, altra operazione da fare, ma dopo, prima bisogna aver posato la siringa, e richiuso la penna carica perché tenere un fusto colmo aperto non è molto sicuro sul piano del rischio incidente macchia.

Quindi è tutt'altro che un colpo solo, cosa che potresti fare solo se metti nella siringa meno inchiostro di quanto sta nel fusto della penna (diminuendo la capacità), cosa che a quel punto devi fare quando la carichi una volta misurata la capacità del fusto della penna (da rimisurare e tenere sempre presente se usi penne diverse), perdendo a questo punto più tempo nel caricamento dal calamaio per vedere dove stai col livello e rischiando poi di debordare quando non ti sei accorto che nel fusto c'era rimasto dell'inchiostro (o aggiungere alla procedura l'ulteriore passo di svuotare la penna, aumentandone la macchinosità e le probabilità di errore).

La siringa l'ho usata diverse volte con le safety, e dopo averlo fatto ho realizzato che è molto più semplice, veloce ma soprattutto sicuro usare un contagocce con una mano ed il fusto nell'altra e caricare a passi finché non vedi il livello dell'inchiostro.
merloplano ha scritto: mercoledì 30 ottobre 2019, 23:07 ho provato ad argomentare che le ed abbiano un loro ruolo nella produzione moderna e che talvolta siano l'opzione piu' efficiente. tutto l'opposto di una fisima. a questo punto i lettori si saranno fatti la loro idea, e noi ci teniamo la nostra :lol:
Il forum serve per discutere e a me fa piacere farlo, anche avendo opinioni diverse, gli argomenti per cui ritengo sia una fisima (senza voler dare un significato per forza negativo alla cosa) per quanto mi riguarda restano, ma se da fastidio il nome fisima chiamiamolo pure vezzo.

Simone
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Messaggio da merloplano »

piccardi ha scritto: giovedì 31 ottobre 2019, 10:52 Qui stiamo parlando di penne convertite a eyedropper rispetto al loro uso normale (con cartuccia o con converter), l'alimentazione a pistone non c'entra nulla e non la prendo neanche in considerazione. Le penne nate per essere usate ad eyedropper neanche.
allora non siamo allineati. il titolo del thread e' generico e a me viene prima in mente una eyedropper "pura"
il mio post trapiantato da Ottorino menzionava la maya, nata e venduta come eyedropper. la versione c/c ha gruppo scrittura diverso, piu' adatto al neofita
la citata 308 nasce anche lei come ed, con o-ring forniti dal produttore. viene dotata anche di converter
la preppy e' convertita, ma apparentemente lo fa cosi bene che noodler's la allegava agli inchiostri da 4.5oz, prima di produrre la charlie

andata per "vezzo" :D
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Messaggio da Colombre »

Grazie a tutti. Discussione interessante. Era da tempo che non mi appassionavo così riguardo ad una discussione riguardante i sistemi di caricamento.
Vi ringrazio doppiamente perché mi sono chiarito bene le idee su alcuni punti:
1. Una eye-dropper vintage giammai.
2. La Opus 88 non è una vera eye-dropper nonostante si carichi con un contagocce.
3. Sono pieno di fisime e vezzi quindi una Opus 88 demonstrator mi piacerà di sicuro. :D
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Messaggio da sansenri »

Ho diverse eyedropper, indiane.
Mi piace il modo in cui scrivono con un flusso abbondante, non frenato.
E' vero che a volte danno problemi, la goccia che fuoriesce all'improvviso non è un fenomeno raro. A volte è prevedibile, riesci ad accorgerti prima che accada (il tratto si gonfia e si nota l'accumulo di inchiostro sotto il pennino). Quando mi accorgo metto la penna in verticale pennino in su, svito la sezione dal fusto, poi la riavvito. Di solito funziona, penso sia la pressione all'interno della penna che si riequilibra (e come consigliato, se posso riempio la penna).
La sensazione di scrittura non frenata è simile alle penne a pistone (che preferisco in assoluto), mentre spesso molte penne a convertitore mi danno problemi di flusso che si riduce, sensazione che mi disturba.
Certamente non scelgo una eyedropper per andarci in gita, anche se qualche volta ne porto qualcuna in ufficio, di quelle che per esperienza non mi hanno dato problemi di burping (eruttazione??).
P1170138-3 Ranga 8 and 8B blue white.jpg
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Messaggio da Invernomuto »

sansenri ha scritto: domenica 3 novembre 2019, 22:54 Ho diverse eyedropper, indiane.
Bella penna quella in foto, mi piace molto questo effetto marmorizzato. Che marca è? FPR?
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Messaggio da sansenri »

scusami se ci ho messo due anni a rispondere... non mi ero accorto della domanda!

Le due penne nella foto sono due Ranga indiane, una model 8 e una model 8B, una leggermente più piccola ed una più grande, sono penne praticamente artigianali (fatte una ad una sul tornio) e sono in ebanite striata bianco-blu. Entrambe montano pennini in acciaio di produzione Bock e alimentatore in ebanite.
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Messaggio da Silvia1974 »

Mi sono letta tutta la discussione in una volta. Interessantissima, per cui ringrazio davvero tutti i partecipanti per avermi “aperto un mondo” su questo metodo di caricamento. E per avermi fatto venire una gran voglia di comprarmi una Opus 88 :D
Silvia

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