Bock vs Jowo su Leonardo momento zero

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edo68
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Bock vs Jowo su Leonardo momento zero

Messaggio da edo68 »

E' arrivata la Leonardo momento zero con il nuovo pennino Jowo, come avevo promesso nell'altro post viewtopic.php?f=8&t=20282#p240999, ecco il confronto con il vecchio pennino Bock.
Alcune foto per un raffronto tra i due pennini.

0200.jpg
0201.jpg
0202.jpg


Esteticamente preferisco la grafica semplice usata nel pennino Bock che lo rende differente da quello di altre marche, anche l’incisione della scritta è fatta meglio nel pennino Bock, nel pennino Jowo i decori mi ricordano quelli presenti su altri pennini, inoltre, incisione e decori mi restituiscono una sensazione di troppo carico.
Sulle finiture, invece, il Bock fa pena; avevo già scritto: “fotografando i particolari del pennino, i segni della lavorazione meccanica sono molto evidenti.”
Il dubbio che ho avuto allora si è trasformato in certezza.
Vi metto queste due foto per mostrare meglio il problema.

0203.jpg
0204.jpg


Il Bock è un pennino che ha sulle spalle qualche mese di vita, tra l’altro la penna non ha avuto lunghi periodi di pausa.
La placcatura sui rebbi si sta sfaldando, così come nella zona in prossimità dell’innesto nella sezione, e vista la colorazione nelle parti adiacenti, il processo non si fermerà.
Lo scopo fondamentale di una finitura galvanica, dovrebbe essere quello di ottenere un deposito il cui effetto persista per un periodo almeno pari alla vita media dell’oggetto su cui è applicato.
Lo stato attuale del pennino non necessita di altri commenti.
A questo proposito vedremmo come si comporterà il Jowo nel tempo.

La prova pratica sarebbe stata più idonea se le misure dei pennini fossero state le stesse, ma il Bock è un F, mentre il Jowo è un EF.
Come ho fatto l'altra volta, anche con questa nuova penna, non ho prestato nessuna cura per la prima carica d'inchiostro, ho tolto la penna dalla confezione, ho caricato l'inchiostro e l'ho usata.
Al contrario del pennino Bock, che, al primo utilizzo, aveva presentato tutta una serie di problemi, il pennino Jowo ha iniziato a scrivere da subito.

Veniamo alle prove, ho usato carta formato a4 per calligrafia da 70 g/m², non conosco la marca, ma tiene l’inchiostro molto bene, inchiostro Jacques Herbin Emeraude de Chivor.

Iniziamo dalla prova di scrittura, un corsivo tipo “spencer”, uno stampatello e un corsivo tipo gestuale.
Una differenza vera e propria non c’è stata, leggermente più scorrevole il bock, ma la misura lo avvantaggia.
La vera differenza la fanno le misure, la misura F risalta bene nello stampatello, la misure EF permette di ottenere lettere dal tratto più ”pulito” nel corsivo.
Passiamo al disegno minimalista.
Qui la misura EF dovrebbe risultare leggermente penalizzata, solitamente i pennini di questa misura tendono a grattare leggermente, la linea del Jowo risulta leggermente più frastagliata rispetto a quella del Bock.


prova-01.jpg


E infine un disegno che prevede il tratteggio, questo è eseguito su un foglio formato a5 della SM•LT Art grammatura 85 g/m², credo prodotta in Lituania.
Nel disegno entrambi i pennini hanno risposto in modo apprezzabile, entrambi rispondono anche in posizione reverse; anche in questa prova la misura avvantaggia il Jowo, il tratto del Bock non è assolutamente un F, troppo abbondante.


prova-02.jpg
sheep.jpg


Ho provato a tracciare delle linee mantenendo la penna nel fondello, appoggiata sulle dita per cercare di ridurre la pressione che si esercita con la mano, anche in questo casi entrambi i pennini hanno tracciato delle linee continue prive di salti.
Entrambi i pennini hanno risposto bene anche su carta Favini “schizza e strappa” da 55 g/m², su carta Rhodia color avorio da 90 g/m² e carta Fabriano “Traccia” da 60 g/m².


prova-03.jpg


Conclusioni
Dopo queste prove non ho riscontrato delle differenze tali che mi consentono di affermare quale dei due pennini è il migliore; entrambi i pennini sono degli onesti arnesi del mestiere.
Dal punto di vista della scorrevolezza niente da dire, lo sono entrambi, ma rientrano nella media.
Flusso d’inchiostro, entrambi regolari; i problemi iniziali di disidratazione del Bock sembrano essere scomparsi, quindi non posso penalizzarlo per degli iniziali episodi sporadici che non si manifestano più.
Se dal punto di vista dell’utilizzo non vedo un vincitore, dal punto delle finiture non c’è storia, se il Jowo manterrà la placcatura nel tempo, esce sicuramente vincitore.

Buona serata

Edo
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Messaggio da francoiacc »

Comparativa molto interessante :thumbup:
Condivido in pieno il tuo giudizio sull'estetica e sul funzionamento dei due diversi tipi di pennini. Anche io ho avuto rogne appena inchiostrata le Momento Zero con pennino Bock, poi dopo un buon lavaggio hanno iniziato a scrivere davvero bene, i JoWo, per quel che è la mia esperienza, sono molto più affidabili, mai avuto il minimo problema e anche io non ho l'abitudine di lavare le penne nuove prima di inchiostrarle per la prima volta. A differenza tua però non ho mai riscontrato alcun problema con la doratura, secondo me è quello specifico pennino ad essere stato placcato male. Dal punto di visto dell'utilizzo preferisco i Bock, quando vanno bene, li trovo un po' più morbidi dei JoWo. :wave:
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edo68
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Messaggio da edo68 »

francoiacc ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 22:05 ... A differenza tua però non ho mai riscontrato alcun problema con la doratura, secondo me è quello specifico pennino ad essere stato placcato male.
Ciao Francesco
su questo pennino è stata fatta una placcatura con un procedimento per niente accurato, quando si calmeranno le acque penso che manderò la penna in assistenza per il cambio del gruppo di scrittura Bock.

Buona serata

Edo
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Messaggio da maxpop 55 »

edo68 ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 21:51 Lo scopo fondamentale di una finitura galvanica, dovrebbe essere quello di ottenere un deposito il cui effetto persista per un periodo almeno pari alla vita media dell’oggetto su cui è applicato.
A meno che non si lucidi o pulisca con prodotti tipo pasta Iosso, questo tipo di prodotti in breve portano via la doratura, anche insistendo troppo e troppo spesso con un semplice panno ottieni lo stesso risultato, la doratura sparisce.
Ricordiamo che una doratura, è più sottile della laminatura e della placcatura.
I pennini Pelikan di ottima geometria, scrivono in modo meraviglioso, ma in quanto a doratura lasciano a desiderare.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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MatteoM
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Messaggio da MatteoM »

Anche io con la mia Momento Zero ho avuto qualche problemino con il pennino Bock "di serie".
Era un M, anche lui dorato. Il problema era un po' di "baby's bottom", che causava false partenze.
La penna faticava un po' quando si applicava poca pressione.

L'ho mandato in assistenza presso "la casa madre" e mi hanno sostituito il Bock con uno Jowo di egual misura.
Il nuovo pennino è leggermente meno scorrevole (forse perchè il primo era stato lucidato troppo) ma scrive senza incertezze.
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edo68
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Messaggio da edo68 »

maxpop 55 ha scritto: giovedì 12 marzo 2020, 8:57
A meno che non si lucidi o pulisca con prodotti tipo pasta Iosso, questo tipo di prodotti in breve portano via la doratura, anche insistendo troppo e troppo spesso con un semplice panno ottieni lo stesso risultato, la doratura sparisce.
Ricordiamo che una doratura, è più sottile della laminatura e della placcatura.
I pennini Pelikan di ottima geometria, scrivono in modo meraviglioso, ma in quanto a doratura lasciano a desiderare.
Conosco un po' il processo di placcatura, mio cugino è orafo e ho smanettato un po' anche io con un amico che fa' dorature per alcuni suoi lavori, però questo pennino ha visto solo inchiostro e acqua; magari la preparazione del pezzo non è troppo accurata, o, ai bagni stessi viene fatta poca manutenzione, due passaggi che incidono sul risultato ma anche sui costi...
La doratura che intendi tu è sempre una placcatura, avviene comunque per una reazione galvanica, lo spessore dipende dal processo, con la penna siamo nell'ordine dei 0,05/0.1 micron col bagno si arriva a 0,5 micron, oltre non si va.

Buona giornata

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Messaggio da maxpop 55 »

edo68 ha scritto: giovedì 12 marzo 2020, 11:18
Conosco un po' il processo di placcatura, mio cugino è orafo e ho smanettato un po' anche io con un amico che fa' dorature per alcuni suoi lavori, però questo pennino ha visto solo inchiostro e acqua; magari la preparazione del pezzo non è troppo accurata, o, ai bagni stessi viene fatta poca manutenzione, due passaggi che incidono sul risultato ma anche sui costi...
La doratura che intendi tu è sempre una placcatura, avviene comunque per una reazione galvanica, lo spessore dipende dal processo, con la penna siamo nell'ordine dei 0,05/0.1 micron col bagno si arriva a 0,5 micron, oltre non si va.

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Edo
Per la penna galvanica io uso un liquido da 8/gr. lt, costa un botto, ma può arrivare fino ad uno strato da 20 micron.

https://www.tifoo.de/media/image/14/6b/ ... uch-de.jpg
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Messaggio da edo68 »

maxpop 55 ha scritto: giovedì 12 marzo 2020, 12:51
Per la penna galvanica io uso un liquido da 8/gr. lt, costa un botto, ma può arrivare fino ad uno strato da 20 micron.

https://www.tifoo.de/media/image/14/6b/ ... uch-de.jpg

Ciao Max
I dati che ho riportato io sono presi da una relazione tecnica della facoltà di ingegneria, tieni presente che la cromatura arriva a 30 µm per dare protezione da ossidazione atmosferica, mentre deve salire a 50 µm per dare protezione da agenti chimici.
L’alluminio, utilizzato per il tetra pack, non arriva a 7 µm di spessore, mentre quello che si usa comunemente in cucina ha uno spessore che varia da 12 a 20 µm.
La foglia d’ oro arriva a 2/3 µm di spessore e costa un botto.
Siamo sicuri che le misure riportate nella tabella facciano riferimento ai micrometri e non ai micropollici, se così fosse 20 micropollici corrispondono all’incirca a 0,5 micrometri (1 micrometro = 39,37 micropollice) e tutto quadra.


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Messaggio da maxpop 55 »

edo68 ha scritto: giovedì 12 marzo 2020, 18:28
maxpop 55 ha scritto: giovedì 12 marzo 2020, 12:51
Per la penna galvanica io uso un liquido da 8/gr. lt, costa un botto, ma può arrivare fino ad uno strato da 20 micron.

https://www.tifoo.de/media/image/14/6b/ ... uch-de.jpg

Ciao Max
I dati che ho riportato io sono presi da una relazione tecnica della facoltà di ingegneria, tieni presente che la cromatura arriva a 30 µm per dare protezione da ossidazione atmosferica, mentre deve salire a 50 µm per dare protezione da agenti chimici.
L’alluminio, utilizzato per il tetra pack, non arriva a 7 µm di spessore, mentre quello che si usa comunemente in cucina ha uno spessore che varia da 12 a 20 µm.
La foglia d’ oro arriva a 2/3 µm di spessore e costa un botto.
Siamo sicuri che le misure riportate nella tabella facciano riferimento ai micrometri e non ai micropollici, se così fosse 20 micropollici corrispondono all’incirca a 0,5 micrometri (1 micrometro = 39,37 micropollice) e tutto quadra.


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Purtroppo non so a cosa fa riferimento, però piu' passate fai maggiore è lo spessore, quindi il grado di resistenza all'abrasione.
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Messaggio da edo68 »

maxpop 55 ha scritto: giovedì 12 marzo 2020, 18:39

Purtroppo non so a cosa fa riferimento, però piu' passate fai maggiore è lo spessore, quindi il grado di resistenza all'abrasione.
Ciao Max
sarebbe bello ma, una volta raggiunto il limite, non c’è più elettrodeposizione, il sistema si satura.
Sto parlando di placcatura decorativa, applicata in generale ad oggetti che servono da ornamento, lo spessore di oro o di leghe di oro depositato è di circa 0.05 - 0.5 µm.
Tieni presente che queste soluzioni, contengono degli additivi che servono per ridurre lo spessore necessario per oscurare la base, sono sufficienti 0,02 - 0,03 µm, quindi, a parità di colore, si usa meno oro rispetto ad una placcatura industriale (qui gli spessori si incrementano veramente, ma per applicazione non certo decorative).
Una macchina par placcatura, quella più completa, con cinque contenitori da un litro, termostato, regolazioni di tensione/corrente ha un costo di circa mille euro.
Un set di liquidi, per queste macchine, ha un costo di circa 150-200 euro.
Quando si parla di placcatura decorativa che arriva a 4/5 µm totali, si considera anche lo spessore del substrato che viene applicato come preparazione alla doratura/rodiatura finale.


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Messaggio da maxpop 55 »

edo68 ha scritto: venerdì 13 marzo 2020, 8:55
maxpop 55 ha scritto: giovedì 12 marzo 2020, 18:39

Purtroppo non so a cosa fa riferimento, però piu' passate fai maggiore è lo spessore, quindi il grado di resistenza all'abrasione.
Ciao Max
sarebbe bello ma, una volta raggiunto il limite, non c’è più elettrodeposizione, il sistema si satura.
Sto parlando di placcatura decorativa, applicata in generale ad oggetti che servono da ornamento, lo spessore di oro o di leghe di oro depositato è di circa 0.05 - 0.5 µm.
Tieni presente che queste soluzioni, contengono degli additivi che servono per ridurre lo spessore necessario per oscurare la base, sono sufficienti 0,02 - 0,03 µm, quindi, a parità di colore, si usa meno oro rispetto ad una placcatura industriale (qui gli spessori si incrementano veramente, ma per applicazione non certo decorative).
Una macchina par placcatura, quella più completa, con cinque contenitori da un litro, termostato, regolazioni di tensione/corrente ha un costo di circa mille euro.
Un set di liquidi, per queste macchine, ha un costo di circa 150-200 euro.
Quando si parla di placcatura decorativa che arriva a 4/5 µm totali, si considera anche lo spessore del substrato che viene applicato come preparazione alla doratura/rodiatura finale.


Buona giornata

Edo
Edo, avrai senz'altro ragione, ma sulle istruzioni di questo prodotto che costa 60 euro una piccola bottiglina da 50 ml. leggo che con più passate puoi arrivare a 20 non so cosa ma arriva a 20. :lol: :lol:
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Messaggio da merloplano »

domanda: hai per caso usato inchiostri ferrogallici? ho avuto discolazione lungo la fessura del pennino (non estesa come la tua) in seguito ad 1 settimana di salix
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Messaggio da edo68 »

merloplano ha scritto: sabato 14 marzo 2020, 13:34 domanda: hai per caso usato inchiostri ferrogallici? ho avuto discolazione lungo la fessura del pennino (non estesa come la tua) in seguito ad 1 settimana di salix
Questo pennino ha visto solo due inchiostri, Pilot e J.Herbin.
Comunque per curiosità ho smontato il pennino, tutta la zona che poggia sull'alimentatore ha perso la placcatura.

Buona notte

Edo
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Messaggio da maxpop 55 »

edo68 ha scritto: domenica 15 marzo 2020, 0:24
Questo pennino ha visto solo due inchiostri, Pilot e J.Herbin.
Comunque per curiosità ho smontato il pennino, tutta la zona che poggia sull'alimentatore ha perso la placcatura.

Buona notte

Edo
Potrebbe essere colpa di uno dei due inchiostri usati o della loro combinazione se la penna non è stata sciacquata al cambio dell'inchiostro.
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Messaggio da edo68 »

maxpop 55 ha scritto: domenica 15 marzo 2020, 8:04
Potrebbe essere colpa di uno dei due inchiostri usati o della loro combinazione se la penna non è stata sciacquata al cambio dell'inchiostro.

Escludo la seconda.
Riguardando le foto che avevo scattato, il processo di corrosione della placcatura è iniziato dopo le prime cariche di inchiostro, quindi tutto ricadrebbe sull'inchiostro Pilot Yama-Budo.
Una componente dell'inchiostro ha reagito con la placcatura, potrebbe essere.
Se una sostanza è in grado di rimuovere una placcatura, che reazione dovrebbe avere sull'acciaio del pennino.
Sono più propenso verso l'ipotesi di un problema nella placcatura.
Non è detto che tutta la produzione sia fallata, magari ha interessato solo una certa quantità di pennini.

Buona serata

Edo
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