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Domande Varie

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coro
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Messaggio da coro »

chiedo scusa in anticipo in caso non fosse la sezione giusta ma ho un paio di domande che mi frullano in testa

da buon novizio mi sto trovando molto bene con le penne che ho preso

Lamy Safari EF Blu - inchiostro Rohrer & Klingner Blu Mare
Lamy Al Star F Verde - inchiostro Waterman Mysterious Blue
Lamy Al Star EF Bronze - inchiostro Waterman Serenity Blue
Waterman Graduate Allure - Inchiostro Herbin Bleu Pervenche
Stabilo beFAB - inchiostro Octopus Fluids Rosso

e le uso a rotazione come mi ispira :mrgreen:

la prima domanda mi sorge spontanea - da pivello principiante -

se già mi trovo bene con queste che comunque sono penne nel range di 20-30€, scrivono bene, senza incertezze, tratto preciso, performance consistente

una penna che ne costa 100-150€ in cosa cambia? in cosa migliora l'esperienza?

che questo proprio è ancora un mistero per me ...
tenuto conto che a me interessa l'esperienza di scrittura e basta .. cioè che sia sempre pronta, affidabile, precisa, bel tratto rotondo e anche con un bel grip e una bella ergonomia ecc...
in altre parole non son interessato al brand, ai materiali, all'esclusività :mrgreen:

un'altra domanda che mi sorge spontanea è riguardo alla carta

ho iniziato su dei quaderni Moleskine e ora sto provando la carta Clairefontaine e un quaderno Rhodia e trovo entrambi più "duri" e "scivolosi" rispetto alla Moleskine che tende ad "accogliere" il tratto meglio nel senso che è più morbida e entrambe i pennini EF lavorano meglio in quest'ultima (in base alla mia calligrafia) ..
il tratto EF nelle carte piu spesse risulta troppo fine, come se facesse fatica a imprimersi e l'esperienza di scrittura risulta proprio pù "scivolosa" .. un po la differenza che c'è tra camminare in un pavimento asciutto e uno bagnato per intenderci

potete indicarmi, se esistono, tipi di carte più morbide e meno "scivolose" ma perfette per stilografiche?

ultima domanda riguardo agli inchiostri:

sapete indicarmi la marca che risulta piu "acquosa" in assoluto?

mi trovo bene con gli inchiostri di cui sopra ma mi chiedevo se potessero essercene altri più "acquerellosi"

grazie a tutti :)
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shinken
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Messaggio da shinken »

coro ha scritto: mercoledì 1 aprile 2020, 16:18 una penna che ne costa 100-150€ in cosa cambia? in cosa migliora l'esperienza?
È difficile da spiegrare, si e no.
Alcune economiche sono eccezionali, ed hanno dei limiti.
Le Lamy sono perfette per lunghissime sessioni di scrittura, sono affidabili ecc.

Intanto se sali di prezzo in teoria dovresti avere un grado di finitura superiore, in alcuni casi ci sono prestazioni particolari, o l' estetica di un pennino o di una laccatua.
coro ha scritto: mercoledì 1 aprile 2020, 16:18
ho iniziato su dei quaderni Moleskine e ora sto provando la carta Clairefontaine e un quaderno Rhodia e trovo entrambi più "duri" e "scivolosi" rispetto alla Moleskine che tende ad "accogliere" il tratto meglio nel senso che è più morbida e entrambe i pennini EF lavorano meglio in quest'ultima (in base alla mia calligrafia) ..
il tratto EF nelle carte piu spesse risulta troppo fine, come se facesse fatica a imprimersi e l'esperienza di scrittura risulta proprio pù "scivolosa" .. un po la differenza che c'è tra camminare in un pavimento asciutto e uno bagnato per intenderci
potete indicarmi, se esistono, tipi di carte più morbide e meno "scivolose" ma perfette per stilografiche?
Ti assicuro che la finitura liscia della Rhodia ha le sue ragioni.
Certo se non usi un pennino EF giapponese magari non te ne rendi molto conto.
Ma quando per scrivere usi cose che sembrano più imparentate con un ago pic indolor, allora ti rendi conto che la finitura liscia ha qualche cosa da dire.
coro ha scritto: mercoledì 1 aprile 2020, 16:18 ultima domanda riguardo agli inchiostri:
sapete indicarmi la marca che risulta piu "acquosa" in assoluto?
mi trovo bene con gli inchiostri di cui sopra ma mi chiedevo se potessero essercene altri più "acquerellosi"
grazie a tutti :)
Ok hai fatto 3 domande penna + carta + inchiostro.
Sono tre cose che vanno strettamente assieme.
Difficilmente userai lo stesso inchiostro per tutte le penne e per tutte le carte.
Acquoso? In che senso ? Non è che stai parlando di flusso di inchiostro dalla penna, oforse ne vuoi uno molto liquido, o uno che risulti poco coprente.
La ricerca del inchiostro perfetto è una cosa leggendaria, una cerca ci vuole una vita
Luigi, tabaccaio in Genova.
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MatteoM
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Messaggio da MatteoM »

Ciao coro,
la mia modesta opinione sulle tue domande...
coro ha scritto: mercoledì 1 aprile 2020, 16:18 una penna che ne costa 100-150€ in cosa cambia? in cosa migliora l'esperienza?
Nel range 100-150 puoi trovare i pennini in oro "entry level" (giapponesi), e diverse penne a pistone.
La differenza tra queste penne e quelle che possiedi non è abissale, ma di sicuro ti porti a casa una penna costruita meglio e con un pennino più "pregiato". Poi nulla toglie che un gruppo scrittura ben tarato funzioni benissimo anche su una penna da meno di 50 euro.
Se, come dici tu, non ti interessano tantissimo materiali e costruzione...meglio! Risparmi! :D
coro ha scritto: mercoledì 1 aprile 2020, 16:18 potete indicarmi, se esistono, tipi di carte più morbide e meno "scivolose" ma perfette per stilografiche?
Fabriano EcoQua, Tomoe River 68 gsm, Midori, Leuchtturm...
Anche io non sono un grande fan della Clairefontaine...troppo patinata!
coro ha scritto: mercoledì 1 aprile 2020, 16:18 sapete indicarmi la marca che risulta piu "acquosa" in assoluto?
I Diamine nelle tinte meno "cariche" mi sembrano molto fluidi.
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Messaggio da balthazar »

Per gli inchiostri più "acquerellosi" i primi che mi vengono in mente sono i Kyo No Oto, è una piccola casa artigiana giapponese, bellissimi.
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Messaggio da francoiacc »

coro ha scritto: mercoledì 1 aprile 2020, 16:18 se già mi trovo bene con queste che comunque sono penne nel range di 20-30€, scrivono bene, senza incertezze, tratto preciso, performance consistente

una penna che ne costa 100-150€ in cosa cambia? in cosa migliora l'esperienza?

che questo proprio è ancora un mistero per me ...
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Molto complesso e dibattuto questo tema, una penna che costa tanto e anche tantissimo non scrive necessariamentr meglio di una penna scolastica, però per un appassionato dà emozioni che amplificano il piacere della scrittura. Su quella cifra che indichi cosa puoi avere di più? Un pennino in oro e una penna ben rifinita, come può essere ad esempio una Aurora Ipsilon deluxe.
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Messaggio da HoodedNib »

Il prezzo non necessariamente fa la qualita' di scrittura e la qualita' di scrittura varia nonostante alla fine scriviamo su una punta fatta di Iridio o di sue leghe. Varia perche' le case usano piu' o meno iridio, levigano piu' o meno tale punta, fanno piu' controllo di qualita' per vedere se i rebbi sono allineati o hanno altre beghe, alla qualita' dei vari formati di pennino perche' ci sono marche che fanno pennini ottimi fino ad una certa gradazione e poi fanno piangere,perche' hanno fatto meglio o peggio il conduttore, se il materiale del pennino tutto e' piu' o meno elastico cosa che influisce in variazioni di tratto anche minime o nella sensazione piu' o meno piacevole di avere un pennino rigido (se hai sentito dire qui "scrivere con un chiodo" o "Quella penna e' un chiodo" hai capito di che parlo) o anche semplicemente se il converter o il serbatoio del pistone danno o meno impedimenti al flusso dell'inchiostro (succede anche quello, raramente ma succedde).

E questo e' solo la parte "meccanica" quella di scrittura diciamo, poi c'e' tutta la storia dell'estetica e del piacere di tenerla in mano, cosa quest'ultima non indifferente se ci devi scrivere per molto. Piu' si alza il prezzo e piu' vengono a pesare queste cose e anche il marchio della penna stessa (qualcuno ha detto Montblanc? Solo per dire il caso piu' eclatante). A quel punto dipende da te...
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Phormula
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Messaggio da Phormula »

E' una domanda ricorrente, ma che si applica a tanti oggetti di uso quotidiano. Un orologio al quarzo da 5 Euro segna il tempo esattamente come uno da 15 mila Euro, anzi, se il secondo è meccanico, il primo è più preciso.

Detto questo, le penne stilografiche veramente economiche hanno pennini privi della punta di iridio, il che le rende meno durevoli, perchè la punta di acciaio si consuma con l'uso, anche se nell'uso normale non succede in una settimana. Detto questo, per realizzare una buona penna servono un buon pennino e un buon alimentatore racchiusi in un corpo che può anche essere di plastica economica. Sono due cose che si possono fare bene senza che vengano a costare un capitale, come dimostrano tantissime penne scolastiche da 5-10 Euro in su. Salendo di prezzo migliorano i materiali, arrivano sistemi di caricamento in alternativa alla cartuccia, ci sono i pennini in oro e in altri materiali pregiati, i corpi in celluloide e gli alimentatori in ebanite e infine (inutile nasconderlo) si compra anche immagine. Questo per dire che una penna più costosa potrà avere delle caratteristiche in più, che possono essere più o meno gradite a chi la compra, ma non necessariamente è "migliore".
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Messaggio da coro »

vi ringrazio tutti :)
mi avete chiarito un po di cose

sia per la carta dove ho compreso che ci sono carte piu o meno patinate così posso indirizzarmi meglio la prossima volta

sia per la qualità generale ..

l'esempio dell'orologio calza a pennello... il mio orologio ad esempio è un Casio G-Shock GW-M5610 a energia solare che ha "chiuso il cerchio" per me poichè, oltre che piacermi la forma sin da quando ero piccolo, piglia botte a destra e a manca senza colpo ferire e si alimenta pure da solo senza luso di batterie. perfetto ...e sta intorno ai 100€ ..
e per come son fatto non spenderei mai 400-600 per un orologio.
per quello ci sono le bici :mrgreen:
mi basta che sia fatto bene, con criterio, di qualità e affidabile nel tempo.

e tornando alle nostre amate stilografiche ho comunque la curiosità - prima o poi - di alzare l'asticella e provare una penna in quel range di prezzo li

se doveste consigliarmene una che sia
- notoriamente morbida e fluida
- grip ergonomico (anche senza incavi particolari come la Safari ma sicuramente di materiale "grippante" e non lucido)
- flusso abbondante di inchiostro
- con il converter
- possibilità di cambiare pennini

quale sarebbe? ... range dai 100 ai 150 max
che proprio non ho la minima esperienza ... sicuramente ci son tanti post a riguardo ma ve lo chiedo en passant :mrgreen:
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rbocchuzz
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Messaggio da rbocchuzz »

Quando sarà trovata la terna ideale: penna, inchiostro, carta; un buon numero di iscritti a questo forum si discriverà, e sentirà di non dover chiedere niente di più alla vita.
Si sentirà in pace col mondo, è potrà finalmente abbandonarsi alla scrittura, senza tema che ci possa essere qualcosa di meglio che lo aspetta per il resto della vita.
Con simpatia, benvenuto tra coloro che sono alla ricerca della pietra filosofale.
:) :) :)
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In Spagna, un sigaro dato e ricevuto stabilisce rapporti di ospitalità come in Oriente la condivisione del pane e del sale.
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Messaggio da balthazar »

rbocchuzz ha scritto: giovedì 2 aprile 2020, 19:17 Quando sarà trovata la terna ideale: penna, inchiostro, carta; un buon numero di iscritti a questo forum si discriverà, e sentirà di non dover chiedere niente di più alla vita.
Si sentirà in pace col mondo, è potrà finalmente abbandonarsi alla scrittura, senza tema che ci possa essere qualcosa di meglio che lo aspetta per il resto della vita.
Con simpatia, benvenuto tra coloro che sono alla ricerca della pietra filosofale.
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... è per questo che gli iscritti al Forum continuano ad aumentare :lol:
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Messaggio da Phormula »

Ci sono le due scuole di pensiero.

Quelli che hanno trovato la penna (la carta e l'inchiostro) che li soddisfa e se li godono in pace.

Quelli che non li hanno ancora trovati (e probabilmente non li troveranno mai) e continueranno a fare acquisti.

Io mi considero a metà fra i due, ho penne che non darei mai via ma mi piace sperimentare, soprattutto nel campo delle penne scolastiche.

Detto questo, chiedere un consiglio, come dico io, è come chiedere un parere sulle mutande. Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci metti dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no. La penna stilografica è un oggetto molto personale e io potrei consigliarti una penna per me ottima in quel range di prezzo, per poi essere smentito da qualcun altro. E la cosa buffa è che avremmo entrambi ragione, perchè quello che va bene per me potrebbe essere un incubo per qualcun altro.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Messaggio da coro »

concordo sulle mutande :mrgreen:
tra l'altro penso di essere anche fin troppo preciso e nonostante trovi importanti i consigli, il vero test è attraverso l'esperienza

infatti ho provato un tot di penne e di carte questo periodo di clausura per farmi un'idea e sono arrivato a queste conclusioni - in questa prima fase

- i pennini Lamy F e EF per me chiudono il cerchio - ho già un ottimo riferimento
- il pennino M della Metropolitan non mi è piaciuto, troppo fine e il tratto non è rotondo come vorrei, a seconda dell'inclinazione si assottiglia un poco (come quello della Niji Rome Stylus)
- prediligo penne più cicciotte perchè ho le mani grandi e per quanto trovi bella la Waterman Graduate Allure è un pò troppo fine e quindi un po più scomoda rispetto alla Lamy o alla Stabilo.
- prediligo impugnature grippanti piuttosto che lucide.
- prediligo le carte più morbide e meno patinate, che accolgano il tratto. Con le carte più spesse ho tutta una serie di false partenze che con le carte più morbide non ho.
- prediligo i quaderni (A4 in primis) ai brossurati che invece trovo molto scomodi quando si scrive nelle estremità

penso che per la penna nel range di 100/150 andrò di Lamy.
ma ancora non ho trovato il modello giusto poichè quelle che ho visto hanno tutte un'impugnatura "lucida"
anche se sono istintivamente attratto dalla Faber Castell e-motion sin da quando l'ho vista .. non tanto per il design ma per la possibile esperienza di scrittura.. farò qualche ricerca


grazie a tutti per i vostri preziosi input :)
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Messaggio da Phormula »

E vedi che siamo già entrati nel terreno delle mutande...

Il pennino F Lamy o F Faber Castell per me è la soluzione ideale, abbastanza sottile da poterlo usare con la mia scrittura, che è abbastanza minuta, ma non troppo sottile da risultare faticoso. E proprio perchè scrivo molto in stampatello quando prendo appunti, prediligo i pennini un po' rigidi, anche se non proprio chiodi. I flessibili, che sono una manna per il corsivo, con lo stampatello veloce tendono a stancarmi perchè non amano i cambi di tratto improvvisi ad angolo retto. Inoltre prediligo le penne sottili, le impugno meglio e alla lunga mi stancano meno, pur con qualche eccezione, come la e-motion che è una delle mie penne preferite. Con la carta patinata (Rhodia, Clairefontaine o Hamelin/Oxford) mi trovo benissimo, però riconosco che non ama molto i pennini troppo scorrevoli, che ti portano a qualche salto di tratto di troppo. Infatti in un anno per lavoro consumo una ventina di blocchi spiralati A4, che preferisco a quelli brossurati perchè non sempre ho un tavolo sul quale appoggiarmi per scrivere.
Come vedi, ognuno ha le sue preferenze. L'importante è esserne consapevoli.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Phormula ha scritto: venerdì 3 aprile 2020, 13:07 Il pennino F Lamy o F Faber Castell per me è la soluzione ideale, abbastanza sottile da poterlo usare con la mia scrittura, che è abbastanza minuta, ma non troppo sottile da risultare faticoso.
visto che possiedi entrambe: quindi confermi che il pennino F Lamy è quindi uguale all'F Faber?
sarei curioso di sapere se c'è anche qualche minimissima differenza riguardo alla grossezza del tratto, oppure se sono letteralmente identici..
non so quanto conti il fatto che siano entrambi tedeschi ..se può essere un riferimento tipo: l'F tedesco è uguale per tutti.

o se mi puoi indicare, visto che mi pare di capire che vestiamo mutande simili :mrgreen: , qualche altra marca-modello dove hai le stesse belle sensazioni e piacere della scrittura dell' F Lamy

te ne sarei grato
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Messaggio da HoodedNib »

coro ha scritto: sabato 4 aprile 2020, 13:00
Phormula ha scritto: venerdì 3 aprile 2020, 13:07 Il pennino F Lamy o F Faber Castell per me è la soluzione ideale, abbastanza sottile da poterlo usare con la mia scrittura, che è abbastanza minuta, ma non troppo sottile da risultare faticoso.
visto che possiedi entrambe: quindi confermi che il pennino F Lamy è quindi uguale all'F Faber?
sarei curioso di sapere se c'è anche qualche minimissima differenza riguardo alla grossezza del tratto, oppure se sono letteralmente identici..
non so quanto conti il fatto che siano entrambi tedeschi ..se può essere un riferimento tipo: l'F tedesco è uguale per tutti.

o se mi puoi indicare, visto che mi pare di capire che vestiamo mutande simili :mrgreen: , qualche altra marca-modello dove hai le stesse belle sensazioni e piacere della scrittura dell' F Lamy

te ne sarei grato
Rispondo io perche' ce ne ho avuto a che fare, i Faber Castell tendono ad essere sull'abbondante ma sono molto simili gli uni agli altri, i Lamy F sono sempre abbondanti ma hanno piu' variabilita' di tratto, parliamo di variabilita' minima tra pennini graduati F ma visibile
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