Avete un marchio preferito? E perché?

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Miata
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Messaggio da Miata »

Raccontantemi un po', visto che sono curiosa.

Avete un marchio del cuore? Ma soprattutto mi interessa sapere il motivo per il quale sia diventato il vostro preferito.

Per esempio io al momento mi sento molto coinvolta dalla Sheaffer, nonostante inizialmente avessi addirittura una vaga antipatia per i pennini intarsiati; tuttavia sto studiando il marchio dopo essermi invaghita dei pennini conici, e sto subendo il fascino di una ditta sempre alla ricerca dell'innovazione. E come vivete la vostra fedeltà al marchio? Comprate solo penne della stessa casa, o mille varianti di un solo modello?

Aspetto di leggere le Vostre esperienze! :wave:
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MatteoM
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Messaggio da MatteoM »

Mi piacciono molto le Sailor.
Purtroppo qui da noi (i.e. Italia ed Europa) non sono disponibili in tutte le livree e finiture reperibili per i mercati americani e asiatici.
La sola esperienza di scrittura mi fa propendere per questa casa produttrice.

Una volta in negozio ho anche potuto provare i pennini speciali (Emperor, Cross-Point) e quelli Naginata-Togi.
Sono davvero straordinari, oltre che fuori budget per me!
Tuttavia il fatto che un marchio che produce penne su vasta scala conservi una nicchia di artigianalità mi sembra lodevole.

Mi piacciono molto anche le Leonardo, per le resine utilizzate molto originali.

Se producessero una Leonardo a pistone con pennino Sailor 21kt credo potrei svenire.
Scherzo. Ma forse potrei fare un mutuo :D
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Polemarco
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Messaggio da Polemarco »

Miata ha scritto: mercoledì 13 maggio 2020, 12:41 Raccontantemi un po', visto che sono curiosa.

Avete un marchio del cuore? Ma soprattutto mi interessa sapere il motivo per il quale sia diventato il vostro preferito.

Per esempio io al momento mi sento molto coinvolta dalla Sheaffer, nonostante inizialmente avessi addirittura una vaga antipatia per i pennini intarsiati; tuttavia sto studiando il marchio dopo essermi invaghita dei pennini conici, e sto subendo il fascino di una ditta sempre alla ricerca dell'innovazione. E come vivete la vostra fedeltà al marchio? Comprate solo penne della stessa casa, o mille varianti di un solo modello?

Aspetto di leggere le Vostre esperienze! :wave:
Io sono un affezionato delle Aurora. Tutto è cominciato con la prima comunione quando ho ricevuto un set (stilo e sfera) della 98. Avevo otto anni (oggi 62). La stilo mi fu immediatamente inibita dalla autorità paterna che festeggiò l’interdizione appropriandosi della sfera (e smarrendola per nemesi divina qualche tempo dopo). Non ho memoria del primo utilizzo della stilo, ma ricordo perfettamente di averla usata per il tema della maturità e per la versione di latino. Da allora e’ stata destinata alla sottoscrizione dei verbali di esame universitari, e a quelle degli atti importanti. Nel mio fascicolo personale telematico ho trovato il documento che attesta l’inizio della mia attività lavorativa e la firma è vergata con la 98. Nel frattempo avevo iniziato a comprare o a farmi regalare stilo Aurora (una 98 a cartuccia, Hastil, Kona, Auretta ultimo tipo). Poi mia moglie ha ereditato da una lontana zia, inter alia, delle stilo (è stata una delle prime ragioniere commercialiste della zona e le penne le frequentava con una certa assiduità ). Immaginatemi a schedare le penne stilografiche dell’asse ereditario: Pelikan dal 1950 in poi (una bellissima 400 tartaruga), ma soprattutto due Aurora 88 con numeri di serie a sei cifre. E lavate e caricate scrivevano. Da allora è diventata una sorta di ossessione...
Come vedete si tratta di una passione che prescinde dalle caratteristiche della penna e dal suo utilizzo. Parafrasando una volgarità: “Basta che sia Aurora”. A proposito: mia figlia si chiama Aurora, ma questa è un’altra storia.
Cordialità.
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fantabaffo
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Messaggio da fantabaffo »

Trattandosi di una passione, è abbastanza naturale avere delle chiare preferenze.
Io ammetto di avere un debole particolare per la Pilot.: si tratta di una azienda che ha saputo (e tuttora sa) unire una qualità di scrittura assolutamente inattaccabile ad una capacità tecnologica da primato. La Pilot riesce come poche altre aziende a destreggiarsi senza passi falsi tra la produzione di penne di fascia bassa economicamente competitive e contraddistinte da una capacità di scrittura al di sopra di ogni sospetto, ed una ampia proposta per la fascia alta di mercato, laddove è in grado di offrire prodotti caratterizzati da una ossessionante raffinatezza tecnica, senza tralasciare la valorizzazione delle innovazioni stilistiche e funzionali che Pilot stessa ha saputo introdurre durante la storia produttiva del marchio.
Basterebbe la Capless a giustificare la presenza di Pilot nell'olimpo dei produttori di stilografiche... ed invece, la Capless è una delle tante, tra storia e presente :D
subottini
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Messaggio da subottini »

Io dico Pelikan, anche se vicinissimo si trova Sailor.
Pelikan perché ne ho avute tante, e l'unico difetto che ho riscontrato è stato la nota tendenza ad avere dei pennini che rilasciano tratti abbondanti anche se di nome sarebbero degli F o EF.
Ma poi negli anni mi sono convertito a un tratto piu morbido , e dunque il problemino era risolto.
Mai ho trovato una Pelikan ( M205, M251, M400, M600, M800, questi i tipi di penna che ho o ho avuto) che non funzionasse a dovere fin dalla prima inchiostratura.
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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

Ho alcuni marchi - pochi - preferiti, ma un vero e proprio debole per le Aurora.
I motivi sono banali: pur avendone usate e possedute diverse, non ne ho mai trovata una con il minimo problema, diventando - di fatto - il marchio per me più affidabile in assoluto. E' anche il marchio delle due penne che hanno lavorato di più, oltretutto senza ricevere un minimo di manutenzione per oltre un decennio, e che nonostante tutto hanno continuato a svolgere benissimo il loro lavoro.
Come Aurora, per quanto mi riguarda, solo Delta e in misura leggermente minore Pelikan; ma per Aurora ho, come dicevo, un vero e proprio debole.
:wave:
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Messaggio da ricart »

Dal punto di vista stilografico sono nato con una Pelikan 120 a metà degli anni sessanta (tuttora la possiedo funzionante) e ho proseguito con lei fino all'uscita della Hastil. Da quel momento ho cominciato a conoscere l'Aurora. Mi sono innamorato, tardivamente, della Delta e per consolarmi mi affido alla Leonardo.I marchi da me preferiti sono questi e quando mi capita l'occasione di trovare qualche esemplare usato e in buone condizioni l'acquisto specialmente se Delta. Per la Leonardo solo esemplari nuovi dato che è una azienda nata da qualche anno. Non sono particolarmente amante delle penne asiatiche anche se ho qualche esemplare, prediligo la produzione nazionale che, a mio parere, non è seconda a nessuna. L'unica eccezione è la Pelikan per questioni affettive.

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Messaggio da Gargaros »

Credo Waterman, perché è stata la prima marca presa. Era una JIF da poche lire, presa in cartolibreria, ma ci scrissi molto e l'amai. Di recente sto diventando anche parkerista. Ma tendo anche al platinumismo e al pilotismo. Uff, è un casino decidere...

Posso dire con certezza però che non sarò mai fanzs di una marca tedesca. Lamy, Faber-Castel, Schneider, Online... Tutte mi stanno dando dei problemi, a partire da flussi ipercopiosi e tratti iperspessi anche andando a prendere degli EF...
MatteoM ha scritto: mercoledì 13 maggio 2020, 13:15Tuttavia il fatto che un marchio che produce penne su vasta scala conservi una nicchia di artigianalità mi sembra lodevole
Ho pensato all'artigianalità per spiegare come mai nella Profit e nella Lecoule che o il solco tra i rebbi appaia "frastagliato"... E' una cosa presente anche per le penne più care?
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Messaggio da MatteoM »

Gargaros ha scritto: mercoledì 13 maggio 2020, 18:37
MatteoM ha scritto: mercoledì 13 maggio 2020, 13:15Tuttavia il fatto che un marchio che produce penne su vasta scala conservi una nicchia di artigianalità mi sembra lodevole
Ho pensato all'artigianalità per spiegare come mai nella Profit e nella Lecoule che o il solco tra i rebbi appaia "frastagliato"... E' una cosa presente anche per le penne più care?
Più che altro parlando di artigianalità mi riferivo all'offerta di pennini speciali che Sailor propone per le sue penne più costose.
Per la Profit e la Lecoule credo si tratti di pennini prodotti su larga scala.
Conoscendo i controlli di qualità Sailor mi sorprende però che non siano a punto...
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Messaggio da Gargaros »

MatteoM ha scritto: mercoledì 13 maggio 2020, 19:16Conoscendo i controlli di qualità Sailor mi sorprende però che non siano a punto...
Ma infatti non parlo di un difetto, ma di una cosa che noto solo in queste penne. Per quante ne ho prese, di altre marche, solo le due Sailor hanno una lavorazione così apparentemente grezza:
sailor penniino.png
Pensavo fosse un segno di artigianalità, appunto. Le due penne comunque scrivono benissimo.


L'immagine viene dal sito Stilo & Stile.
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Messaggio da ricart »

Forse anche loro li faranno fare in Cina, non è più il Giappone di una volta!

mandi
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Messaggio da piccardi »

Se proprio devo sceglierne uno, beh direi Wahl-Eversharp, per questo, questo, questo e questo motivo.

Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
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e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
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Messaggio da Miata »

Grazie a chi a fin'ora voluto contribuire a questo topic :clap:
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Messaggio da Automedonte »

Io ancora non posso pronunciarmi perchè ho intrapreso da poco, anche se con molto entusiasmo, questa nuova esperienza.

Complice anche la quarantena in questi ultimi tre mesi ho fatto parecchi acquisti ed ancora non ho avuto modo di provarli adeguatamente con vari inchiostri e su varie carte.

Dal punto di vista estetico la Montegrappa è quella che mi piace di più ma è appena arrivata e non l’ho ancora provata.

Dal punto di vista funzionale, quella che mi ha sorpreso è la Pilot Capless.

Non dico che sia quella che scrive meglio ma, considerato il formato ed il particolare meccanismo, non pensavo funzionasse così bene e che avesse una chiusura tanto efficace da non far seccare l’inchiostro neanche dopo una decina di giorni di inutilizzo.

Datemi anche ra un mesetto e magari cambio le opinioni :D
Cesare Augusto
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Messaggio da Enrillo »

Il mio cuore batte certamente più forte davanti a una Parker, più che per le penne di qualsiasi altra marca.
Fin da piccolo colleziono Jotter e Vector, quindi è quasi naturale che anche nel mio "parco stilografiche" spicchi una cospicua serie di clip a forma di freccia e che, quando devo decidere che penna mettere nella tasca della giacca, la scelta ricada molto spesso sulla Sonnet. E' un marchio con una varietà di modelli tale da essere alla portata di tutte le tasche, tutti di ottima fattura, quindi mi sono potuto sbizzarrire abbastanza nel corso degli anni. Rimane il sogno di una Duofold in edizione limitata. Chissà...
Non disdegno, poi, le Pelikan. Basti pensare che, tra le altre, la Primapenna, la Pura e la M151 hanno scandito l'evolversi del mia carriera scolastica. Anche questo marchio, quindi, ha per me un valore affettivo non indifferente, ferma restando l'ottima qualità e la notevole estetica degli strumenti.
C'è da dire, a onor del vero, che ho da poco scoperto il mondo Sailor e anche questo si candida ad essere uno dei miei marchi preferiti. E' forse presto per dirlo, avendo acquistato solo qualche giorno la mia prima stilografica "ancorata", ma certamente appena ho aperto la scatola della mia Professional Gear Slim Ocean è scattato un piccolo colpo di fulmine.
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