Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29

Penne Marlen

Recensioni, impressioni sull'uso, discussioni, sul più straordinario strumento di scrittura!
Avatar utente
Automedonte
Siringa Rovesciata
Siringa Rovesciata
Messaggi: 3471
Iscritto il: martedì 25 febbraio 2020, 16:33
La mia penna preferita: Aurora 88 big
Misura preferita del pennino: Fine
Località: Milano
Gender:

Penne Marlen

Messaggio da Automedonte »

Mi sono imbattuto casualmente in questo marchio, salvo poi scoprire che ha realizzato anche una Fountainpen.it.

Come mai se ne parla così poco e poca gente ne fa delle recensioni? Sicuramente alcuni modelli sono molto costosi ma altri sono decisamente abbordabili.
Mai ho letto qualcuno che ne consiglia l’acquisto o ne fa il confronto con altri marchi.

Qualcuno gentilmente mi può illuminare?
Grazie
Cesare Augusto
Avatar utente
Giorgio1955
Crescent Filler
Crescent Filler
Messaggi: 1150
Iscritto il: sabato 28 settembre 2013, 16:06
La mia penna preferita: ←Ancora --- Zerollo→
Il mio inchiostro preferito: Pelikan 4001 black
Misura preferita del pennino: Medio
Fp.it ℵ: 030
Località: Galatina (LE)
Gender:

Penne Marlen

Messaggio da Giorgio1955 »

Credo possa dipendere -almeno in parte- da uno 'stile' talvolta discutibile. La nostra Aleph è tuttavia ottima.
Giorgio
Avatar utente
Automedonte
Siringa Rovesciata
Siringa Rovesciata
Messaggi: 3471
Iscritto il: martedì 25 febbraio 2020, 16:33
La mia penna preferita: Aurora 88 big
Misura preferita del pennino: Fine
Località: Milano
Gender:

Penne Marlen

Messaggio da Automedonte »

Giorgio1955 ha scritto: venerdì 14 agosto 2020, 16:32 Credo possa dipendere -almeno in parte- da uno 'stile' talvolta discutibile. La nostra Aleph è tuttavia ottima.
Proprio l’Aleph è una penna non molto diversa dalla momento zero della Leonardo ed inoltre ha anche la carica a stantuffo, costa una cifra simile eppure molti consigliano la momento zero o la messenger e nessuno l’Aleph.

Come mai?
Cesare Augusto
Avatar utente
fab66
Collaboratore
Collaboratore
Messaggi: 2319
Iscritto il: mercoledì 31 ottobre 2012, 19:27
La mia penna preferita: Doric che non ho regalato a 8
Il mio inchiostro preferito: pelikan 4001
Misura preferita del pennino: Medio
Località: Cecina
Gender:

Penne Marlen

Messaggio da fab66 »

La aleph non è a stantuffo.. .. converter "affogato " nel fusto.... vendono anche su ebay
Fabrizio
Avatar utente
Monet63
Artista
Artista
Messaggi: 3158
Iscritto il: sabato 5 ottobre 2013, 22:34
La mia penna preferita: Aurora Talentum F
Il mio inchiostro preferito: Campo Marzio Tabacco
Misura preferita del pennino: Fine
Località: Cassino - Sud Europa
Gender:
Contatta:

Penne Marlen

Messaggio da Monet63 »

Automedonte ha scritto: venerdì 14 agosto 2020, 14:46 Mai ho letto qualcuno che ne consiglia l’acquisto o ne fa il confronto con altri marchi.

Qualcuno gentilmente mi può illuminare?
Grazie
Non posso rispondere alla tua domanda, ma posso dirti che IO non le compro perché trovo bene o male sempre i soliti due o tre gruppi scrittura di fabbricazione Bock; alcuni ottimi, indubbiamente, ma una volta che ne hai alcuni, non trovo stimoli a continuare a ricomprarli, anche se vestiti in modo diverso, perché io sono interessato più all'esperienza di scrittura che non all'abito.
Oggi, ad esempio, se dovessi acquistare una stilografica probabilmente mi interesserei a una Pilot Falcon, a una Pelikan di taglia grande con pennino in oro (che non ho), a una vintage con pennino flex, a una Parker 75 (ho intenzione di prenderne una proprio in questo periodo), etc. Il pennino della Aleph è a mio avviso interessante, ma credo di averlo visto su altri modelli, e quindi il giorno che vorrò avere almeno uno di quei pennini, considererò le penne che li montano.
:wave:
L’opera d’arte è sempre una confessione.
Umberto Saba
Avatar utente
Gargaros
Crescent Filler
Crescent Filler
Messaggi: 1472
Iscritto il: giovedì 6 dicembre 2018, 3:54
La mia penna preferita: Penbbs 266
Il mio inchiostro preferito: Al gusto fragola!
Misura preferita del pennino: Fine

Penne Marlen

Messaggio da Gargaros »

Gli itagliani se non fanno penne che costano uno sproposito non sono proprio contenti...
Avatar utente
ASTROLUX
Siringa Rovesciata
Siringa Rovesciata
Messaggi: 3568
Iscritto il: sabato 21 aprile 2018, 12:18
La mia penna preferita: La prossima
Il mio inchiostro preferito: Il prossimo
Località: Napoli
Gender:

Penne Marlen

Messaggio da ASTROLUX »

Gargaros ha scritto: venerdì 14 agosto 2020, 18:30 Gli itagliani se non fanno penne che costano uno sproposito non sono proprio contenti...
Le aziende italiane che fanno stilografiche, sono solitamente piccole, spesso con produzioni artigianali. Non possono produrre penne economiche... e poi chi le comprerebbe con la concorrenza che c'è ?
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
Avatar utente
schnier
Vacumatic
Vacumatic
Messaggi: 996
Iscritto il: domenica 17 marzo 2019, 3:28
Gender:

Penne Marlen

Messaggio da schnier »

ASTROLUX ha scritto: venerdì 14 agosto 2020, 19:04
Le aziende italiane che fanno stilografiche, sono solitamente piccole, spesso con produzioni artigianali. Non possono produrre penne economiche... e poi chi le comprerebbe con la concorrenza che c'è ?
Sovraprezzandole hanno meno concorrenza immagino... :)

Scherzi a parte il vero problema delle italiane è che come diceva Monet tranne l'Aurora e altri marchi di nicchia tipo la Santini, non si fanno il pennino in casa. Perciò a meno che uno non sia attratto particolarmente dal design accattivante o elegante di un certo modello non si compra sempre lo stesso gruppo scrittura. Mettiamoci pure che in Italia la stilo a scuola non si usa e viene a mancare anche quel vantaggio competitivo che hanno le tedesche e le giapponesi.

******

Per quanto riguarda la Marlen poco tempo fa sono andato a recuperare i thread sulla Aleph. La Marlen oltre a non aver ottemperato alle richieste di Daniele, ha riproposto sul mercato un modello molto simile a quello del Forum, mentre l'amministrazione avrebbe voluto una penna più singolare che restasse un'edizione limitata del forum. Magari è per questo che qui se ne parla poco. O almeno questo se ne evince.
Avatar utente
Gargaros
Crescent Filler
Crescent Filler
Messaggi: 1472
Iscritto il: giovedì 6 dicembre 2018, 3:54
La mia penna preferita: Penbbs 266
Il mio inchiostro preferito: Al gusto fragola!
Misura preferita del pennino: Fine

Penne Marlen

Messaggio da Gargaros »

ASTROLUX ha scritto: venerdì 14 agosto 2020, 19:04e poi chi le comprerebbe con la concorrenza che c'è ?
Io sì :think:
Avatar utente
ASTROLUX
Siringa Rovesciata
Siringa Rovesciata
Messaggi: 3568
Iscritto il: sabato 21 aprile 2018, 12:18
La mia penna preferita: La prossima
Il mio inchiostro preferito: Il prossimo
Località: Napoli
Gender:

Penne Marlen

Messaggio da ASTROLUX »

schnier ha scritto: venerdì 14 agosto 2020, 20:31

Sovraprezzandole hanno meno concorrenza immagino... :)

Scherzi a parte il vero problema delle italiane è che come diceva Monet tranne l'Aurora e altri marchi di nicchia tipo la Santini, non si fanno il pennino in casa. Perciò a meno che uno non sia attratto particolarmente dal design accattivante o elegante di un certo modello non si compra sempre lo stesso gruppo scrittura. Mettiamoci pure che in Italia la stilo a scuola non si usa e viene a mancare anche quel vantaggio competitivo che hanno le tedesche e le giapponesi.

******

Per quanto riguarda la Marlen poco tempo fa sono andato a recuperare i thread sulla Aleph. La Marlen oltre a non aver ottemperato alle richieste di Daniele, ha riproposto sul mercato un modello molto simile a quello del Forum, mentre l'amministrazione avrebbe voluto una penna più singolare che restasse un'edizione limitata del forum. Magari è per questo che qui se ne parla poco. O almeno questo se ne evince.

Il prezzo lo fa il mercato, cioè l'aquirente non il venditore. ;)
Se pensi quanto costa una Pelikan di alta gamma o una Montblanc... i prezzi sono quelli, inoltre i grossi marchi tedeschi di artigianale hanno ben poco.
Certo, il pennino di manifattura è un "plus", ma anche un bel design ha il suo perchè. Peccato che tu non abbia partecipato alla visita in Leonardo, li ho visto tutte le fasi necessarie alla creazione di una penna, ti assicuro che c'è tanto lavoro e tanta passione.

Qaulche modello Marlen mi intriga, anche se un po' barocche bisogna ammettere che molte son belle, e poi non si possono collezionare solo penne a siluro nere. :lol:
Un poco di sano campanilismo, infine ci vuole :angel:
https://www.youtube.com/watch?v=ITNs1emkkuc
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
Avatar utente
sciumbasci
Crescent Filler
Crescent Filler
Messaggi: 1105
Iscritto il: venerdì 23 ottobre 2015, 11:58
La mia penna preferita: Hero 616
Località: Reggio Emilia
Gender:

Penne Marlen

Messaggio da sciumbasci »

schnier ha scritto: venerdì 14 agosto 2020, 20:31
ASTROLUX ha scritto: venerdì 14 agosto 2020, 19:04
Le aziende italiane che fanno stilografiche, sono solitamente piccole, spesso con produzioni artigianali. Non possono produrre penne economiche... e poi chi le comprerebbe con la concorrenza che c'è ?
Sovraprezzandole hanno meno concorrenza immagino... :)

Scherzi a parte il vero problema delle italiane è che come diceva Monet tranne l'Aurora e altri marchi di nicchia tipo la Santini, non si fanno il pennino in casa. Perciò a meno che uno non sia attratto particolarmente dal design accattivante o elegante di un certo modello non si compra sempre lo stesso gruppo scrittura. Mettiamoci pure che in Italia la stilo a scuola non si usa e viene a mancare anche quel vantaggio competitivo che hanno le tedesche e le giapponesi.

******

Per quanto riguarda la Marlen poco tempo fa sono andato a recuperare i thread sulla Aleph. La Marlen oltre a non aver ottemperato alle richieste di Daniele, ha riproposto sul mercato un modello molto simile a quello del Forum, mentre l'amministrazione avrebbe voluto una penna più singolare che restasse un'edizione limitata del forum. Magari è per questo che qui se ne parla poco. O almeno questo se ne evince.
Quanta verità.
Lungi da me denigrare la Marlen che, anzi, ritengo un ottimo produttore e non fosse che io le penne le perdo o le rompo, l'Aleph l'avrei già comprata da un pezzo.
Lavorando in una grande azienda metalmeccanica italiana, non posso però che constatare amaramente quello che si intravede nelle prime righe del post citato: a parità di prodotto, quello italiano costa di più non tanto per qualsivoglia valore aggiunto, ma solo per dare l'impressione che costa di più = è meglio.

Trappola, questa, che sicuramente funziona in Italia e con alcuni mercati esteri altrimenti saremmo tutti con le gambe all'aria...
Avatar utente
Gargaros
Crescent Filler
Crescent Filler
Messaggi: 1472
Iscritto il: giovedì 6 dicembre 2018, 3:54
La mia penna preferita: Penbbs 266
Il mio inchiostro preferito: Al gusto fragola!
Misura preferita del pennino: Fine

Penne Marlen

Messaggio da Gargaros »

sciumbasci ha scritto: venerdì 14 agosto 2020, 21:35 Lavorando in una grande azienda metalmeccanica italiana, non posso però che constatare amaramente quello che si intravede nelle prime righe del post citato: a parità di prodotto, quello italiano costa di più non tanto per qualsivoglia valore aggiunto, ma solo per dare l'impressione che costa di più = è meglio.
Voglio spezzare una fiocina a favore dei produttori itagliani: da noi ci sono tasse salatissime, e credo che questo influisca non poco sui prezzi.

Per il resto, la sensazione brutta che ho però resta: non c'è un solo produttore italiano che pensi anche a noi poveri miserabili. E che cacchio, non è che voglio una Preppyna da 5 euri, ma penne a meno di 40/50 non se ne trovano... Va bene l'artigianato, ma perché non creare linee meno "sosfisticate", pur con tutta l'attenzione e la cura italiane? Sembra quasi che non vogliono farlo per immagine, più che per limiti materiali...
Avatar utente
Automedonte
Siringa Rovesciata
Siringa Rovesciata
Messaggi: 3471
Iscritto il: martedì 25 febbraio 2020, 16:33
La mia penna preferita: Aurora 88 big
Misura preferita del pennino: Fine
Località: Milano
Gender:

Penne Marlen

Messaggio da Automedonte »

Ho trovato la Marlen per caso è mi ha attratto proprio per l’originalità ed il significato che rappresenta la serie che ho visto.

Certo se dovessi basarmi solo su come scrive, ma vale per quasi tutte le penne costose, sarebbero soldi spesi male perchè con 50 euro si acquistano ottime penne che scrivono benissimo.

Quello che fa la differenza ai miei occhi, e penso a quelli di molti, sono l’originalità, l’estetica, i materiali utilizzati e le emozioni che sanno trasmettere.

I materiali utilizzati contano, tra le mie penne ho una Platinum 3776 con pennino in oro ed una Visconti VanGogh Starry night con pennino in acciaio, prezzo analogo ed entrambe scrivono molto bene. La prima ha il plus del pennino in oro ma noto poco la differenza nella scrittura.
Quello che noto molto invece è la differenza estetica, il piacere di guardarla, di tenerla in mano e di usarla.
Sono tutte e due di plastica (resina :D ) ma la Platinum sembra plasticaccia insignificante, ha una linea qualunque, le parti metalliche hanno una linea anonima e la placcatura dorata è banalmente ben fatta ma senza inventiva.
La Visconti non sembra neanche plastica ha dei riflessi bellissimi, una forma inusuale, il fermaglio molleggiato ad arco con la scritta Visconti, la chiusura magnetica, le mie iniziali sul fondo del cappuccio.
Ecco se oggi dovessi ricomprarle e la Visconti costasse il doppio della Platinum invece che la stessa cifra non avrei dubbi nella scelta :thumbup:
Molti ovviamente farebbero una scelta diversa ma si sà: il mondo è bello perchè è vario!

Per finire metto una foto della Marlen che mi interessa, magari molti storceranno il naso ma per me quel che rappresentano ha un significato importante. Sono la collezione Arma di Calliope fatta in onore dei Carabinieri.
8EA507DF-61CE-4F69-ACD4-F6CAAC43D328.jpeg
Dimenticavo di dire che le Marlen sono garantite a vita contro difetti di costruzione.
Cesare Augusto
Avatar utente
schnier
Vacumatic
Vacumatic
Messaggi: 996
Iscritto il: domenica 17 marzo 2019, 3:28
Gender:

Penne Marlen

Messaggio da schnier »

ASTROLUX ha scritto: venerdì 14 agosto 2020, 21:05


Il prezzo lo fa il mercato, cioè l'aquirente non il venditore. ;)
Infatti la Delta è già fallita una volta.
Se pensi quanto costa una Pelikan di alta gamma o una Montblanc... i prezzi sono quelli, inoltre i grossi marchi tedeschi di artigianale hanno ben poco.
Certo, il pennino di manifattura è un "plus", ma anche un bel design ha il suo perchè. Peccato che tu non abbia partecipato alla visita in Leonardo, li ho visto tutte le fasi necessarie alla creazione di una penna, ti assicuro che c'è tanto lavoro e tanta passione.
Vedo le penne di questo tipico come penne da pccasione speciale. Infatti ne ho recentemente regalata una. Se cerchi la scrittura magari ti vai a comprare prima qualche altra cosa. Non è denigrare il lavoro di nessuno sono semplicemente scelte strategiche.
Un poco di sano campanilismo, infine ci vuole :angel:
https://www.youtube.com/watch?v=ITNs1emkkuc
Bah difendere il made in italy va bene, convincerci che vale sempre la pena comprare una italiana eviterei.
Avatar utente
ASTROLUX
Siringa Rovesciata
Siringa Rovesciata
Messaggi: 3568
Iscritto il: sabato 21 aprile 2018, 12:18
La mia penna preferita: La prossima
Il mio inchiostro preferito: Il prossimo
Località: Napoli
Gender:

Penne Marlen

Messaggio da ASTROLUX »

schnier ha scritto: venerdì 14 agosto 2020, 23:13 ....
Delta, Omas e tante aziende sono fallite, ma spesso le ragioni sono diverse dalla semplice mancanza di vendite...specie se un grosso cliente fallisce e non ti paga più, trascinandoti nella crisi.

Le penne prestigiose e da collezione...servono appunto a quello scopo: Collezione e prestigio. Per scrivere, e bene, ti basta anche una Wing Sung da pochi euro. :mrgreen:

Non cerco di convincere nessuno a comprare alcunchè.
Possiedo penne di ogni origine, prodotte dentro e fuori dal suolo nazionale e dalla comunità europea. Dico solo che Marlen, come Leonardo, fa farte di un patrimonio di inventiva e tradizione artigianale di cui andare orgogliosi, che coraggiosamente insiste su un territorio difficile e su un mercato così particolare. Ma è vero che "Nemo propheta in patria"....
D'altrone la ricerca compulsiva, tipicamente italiana, del prodotto esotico spesso non paga, come dimostra la tua recente "delusione" con Namisu.
Chiudo con una piccola considerazione: Un'azienda che produce meno di 1000 pezzi al mese, non può certo venderle a 10 euro, con un ricavo anche del 20% non ci pagherebbe nemmeno l'affitto dei locali.
IMHO
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
Rispondi

Torna a “Penne Stilografiche”