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Penne Marlen

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analogico
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Messaggio da analogico »

Automedonte ha scritto: domenica 16 agosto 2020, 14:45
analogico ha scritto: domenica 16 agosto 2020, 3:59
Io ho una Marlen in ebanite e secondo me è una penna ottima .
Se dai un' occhiata alla pagina che contiene l'elenco delle recensioni troverai la mia insieme ad alcune altre relative a questo marchio.

https://forum.fountainpen.it/viewtopic. ... 404#p98326
Lette tutte :thumbup:

Solo che sono piuttosto datate e parlano più dell’estetica che delle qualità di scrittura.

Sembra quasi una marca caduta nel dimenticatoio ed era questa cosa che mi incuriosiva.
Mi pare che tutte le recensioni siano dotate di prova di scrittura dettagliata e mi pare anche che tutto sommato le penne recensite se la siano cavata molto bene.
In proposito devo aggiungere che a mio modesto parere, quando si tratta di penne che montano gruppi scrittura prodotti da terze parti, le cosiddette prove di scrittura o i test di qualità della scrittura , sono esercizi abbastanza inutili ancorchè divertenti. Basta sapere se il gruppo è prodotto da Jowo o da Bock e il gioco è fatto, già si ha una idea precisa della situazione, visto che esistono montagne di penne che adottano lo stesso sistema e che quindi scrivono nella identica maniera. Sicuramente ciascuno di noi ne ha già una o più di una nel cassetto.
La differenza la fa solo la buona o la cattiva sorte che fa in modo che ti capiti un gruppo scrittura ben assemblato con un pennio perfetto o un gruppo scrittura difettoso con un pennino sbilenco.
Antonio

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Messaggio da analogico »

Polemarco ha scritto: domenica 16 agosto 2020, 14:51 Una mia curiosità: la Delta aveva la sede in provincia di Caserta; Marlen e Lenardo l’hanno li’. Vi assicuro che non è polemica, soltanto voler sapere come una pluralità di artigiani in gamba siano proprio in quella provincia.
Scusami, perchè pensi che qualcuno possa scambiare una semplice constatazione con il desiderio di montare una polemica??
Ciò detto, il fenomeno dei distretti artigianali e/o industriali contraddistingue il tessuto produttivo italiano non da oggi.
I fattori che fanno si che una produzione particolare si generi e si sviluppi in una determinata area sono molteplici ed alcuni vanno ricercati nei tempi remoti.
Sicuramente se a Faenza si lavora la ceramica , a Torre del Greco il corallo, a Valenza l'oro , giusto per fare tre soli esempi di distretti artigianali, non è solo per casualità.

Ora io ignoro quanti produttori di penne ci siano in Campania oltre quelli citati, e se si possa parlare di una produzione peculiare di quell'area sulla base del numero dei produttori in attività e della loro storia , ma considerando il numero totale dei fabbricanti sopravvissuti nel nostro Paese, potrebbe anche darsi che nel tempo si possa creare una tradizione nel settore.

Personalmente se devo scegliere un' eccellenza tra le tante che propone la Campania, più che alle stilografiche preferisco guardare verso Gragnano ..... :D :D :D
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Messaggio da HoodedNib »

analogico ha scritto: domenica 16 agosto 2020, 18:58
Mi pare che tutte le recensioni siano dotate di prova di scrittura dettagliata e mi pare anche che tutto sommato le penne recensite se la siano cavata molto bene.
In proposito devo aggiungere che a mio modesto parere, quando si tratta di penne che montano gruppi scrittura prodotti da terze parti, le cosiddette prove di scrittura o i test di qualità della scrittura , sono esercizi abbastanza inutili ancorchè divertenti. Basta sapere se il gruppo è prodotto da Jowo o da Bock e il gioco è fatto, già si ha una idea precisa della situazione, visto che esistono montagne di penne che adottano lo stesso sistema e che quindi scrivono nella identica maniera. Sicuramente ciascuno di noi ne ha già una o più di una nel cassetto.
La differenza la fa solo la buona o la cattiva sorte che fa in modo che ti capiti un gruppo scrittura ben assemblato con un pennio perfetto o un gruppo scrittura difettoso con un pennino sbilenco.
Per lo piu' hai ragione ma con una eccezione, ci sono diverse aziende che controllano e se necessario fanno "tuning" del pennino in casa ed altre che invece si fanno fare un servizio di qualita' migliore direttamente dalle case produttrici perche' pagando si ottiene molto.
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Messaggio da Automedonte »

HoodedNib ha scritto: domenica 16 agosto 2020, 20:22
Per lo piu' hai ragione ma con una eccezione, ci sono diverse aziende che controllano e se necessario fanno "tuning" del pennino in casa ed altre che invece si fanno fare un servizio di qualita' migliore direttamente dalle case produttrici perche' pagando si ottiene molto.
Hai colto quello che intendevo dire ed aggiungo che il piacere di scrivere con una penna, oltre che dal pennino, dipende anche dal bilanciamento generale della stessa, dal peso e dalla forma.

Le Marlen spesso hanno importanti fasce in argento e questo potrebbe influire.
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Messaggio da aferrarini »

maylota ha scritto: domenica 16 agosto 2020, 16:25
Polemarco ha scritto: domenica 16 agosto 2020, 14:51 Una mia curiosità: la Delta aveva la sede in provincia di Caserta; Marlen e Lenardo l’hanno li’. Vi assicuro che non è polemica, soltanto voler sapere come una pluralità di artigiani in gamba siano proprio in quella provincia.
Me lo sono spesso domandato anch'io. Tra l'altro a parte Leonardo (la cui recente genesi è abbastanza facile da capire), sia Marlen che Delta sembra siano nate lo stesso anno, il 1982.
La zona di Caserta era un distretto già attivo nella produzione di penne come ad esempio quello di Settimo Torinese o si è trattato di una fortunata "congiunzione astrale" dell'inizio anni 80? O di una attività di diversificazione all'interno del distretto della pelletteria?
Per Leonardo e Delta si spiega facilmente. Salvatore Matrone, fondatore di Leonardo, e che anni fa, prima di fondare la Leonardo, fece anche una penna per il forum, è un ex Delta o figlio dei fondatori di Delta, ora non ricordo bene.
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HoodedNib ha scritto: domenica 16 agosto 2020, 20:22
Per lo piu' hai ragione ma con una eccezione, ci sono diverse aziende che controllano e se necessario fanno "tuning" del pennino in casa ed altre che invece si fanno fare un servizio di qualita' migliore direttamente dalle case produttrici perche' pagando si ottiene molto.
Puoi citare la fonte di questa informazione ed eventualmente a quali marchi è applicabile ?

Io francamente tendo ad escluderlo sulla produzione di serie, probabilmente ci può essere qualcosa di simile sui top di gamma.

In tutti i casi la percentuale di penne nuove che scrivono in maniera non soddisfacente così come vengono fuori dalla scatola è comunque rilevante, purtroppo molto spesso a prescindere dal prezzo d'acquisto della penna.
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Messaggio da sciumbasci »

analogico ha scritto: lunedì 17 agosto 2020, 0:25
HoodedNib ha scritto: domenica 16 agosto 2020, 20:22
Per lo piu' hai ragione ma con una eccezione, ci sono diverse aziende che controllano e se necessario fanno "tuning" del pennino in casa ed altre che invece si fanno fare un servizio di qualita' migliore direttamente dalle case produttrici perche' pagando si ottiene molto.
Puoi citare la fonte di questa informazione ed eventualmente a quali marchi è applicabile ?

Io francamente tendo ad escluderlo sulla produzione di serie, probabilmente ci può essere qualcosa di simile sui top di gamma.

In tutti i casi la percentuale di penne nuove che scrivono in maniera non soddisfacente così come vengono fuori dalla scatola è comunque rilevante, purtroppo molto spesso a prescindere dal prezzo d'acquisto della penna.
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Messaggio da aferrarini »

Anche diplomat se non sbaglio.
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Polemarco ha scritto: domenica 16 agosto 2020, 14:51 Una mia curiosità: la Delta aveva la sede in provincia di Caserta; Marlen e Lenardo l’hanno li’. Vi assicuro che non è polemica, soltanto voler sapere come una pluralità di artigiani in gamba siano proprio in quella provincia.
Marlen e Delta, se non sbaglio, condividono l'anno di fondazione :1982.
Leonardo è più recente, ma nasce dall'esperienza Delta, fortunatamente non andata persa con la chiusura.

Non sono aziende dalla tradizione centenaria... ma tutti speriamo lo diventino. ;)
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
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Messaggio da sansenri »

aferrarini ha scritto: domenica 16 agosto 2020, 22:52
maylota ha scritto: domenica 16 agosto 2020, 16:25

Me lo sono spesso domandato anch'io. Tra l'altro a parte Leonardo (la cui recente genesi è abbastanza facile da capire), sia Marlen che Delta sembra siano nate lo stesso anno, il 1982.
La zona di Caserta era un distretto già attivo nella produzione di penne come ad esempio quello di Settimo Torinese o si è trattato di una fortunata "congiunzione astrale" dell'inizio anni 80? O di una attività di diversificazione all'interno del distretto della pelletteria?
Per Leonardo e Delta si spiega facilmente. Salvatore Matrone, fondatore di Leonardo, e che anni fa, prima di fondare la Leonardo, fece anche una penna per il forum, è un ex Delta o figlio dei fondatori di Delta, ora non ricordo bene.
Salvatore Matrone, è figlio di uno dei fondatori di Delta e ha lavorato in Delta come designer, pare sia sua la paternità della Delta the Journal, e non a caso la Momento Zero somiglia molto alla The Journal.
La zona di Caserta è un distretto industriale attivo, e non sorprende che queste aziende si siano concentrate lì, anche se non so se tra Marlen e Delta vi siano state vicinanze, certo in alcuni aspetti le penne si somigliano (più che ad altre marche).
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Messaggio da sansenri »

Posseggo alcune Marlen e la mia impressione è che la qualità dei materiali sia di livello elevato, confrontabile a quelli che usava Delta (terribilmente poi decaduta nel triste periodo Martemodena).

Lo stile Marlen per il mio gusto è però mediamente esagerato e troppo carico di orpelli, per cui le penne che posseggo sono poche e soltanto alcune dal design più semplice.
A parte i pennini, dato che nelle penne apprezzo anche l'aspetto estetico, alcune per me sono degne di nota.
Ad esempio questa 380 in questo strano colore rosso pomodoro e questa bellissima resina a strati che una volta tornita dona questo strano effetto cangiante simil celluloide (che anticipa di molto le resine simili usate da Leonardo sulle Momento Zero, e che sono state usate anche da Stipula per le Duetto).
Nell'uso è una penna molto comoda, di dimensioni medio-piccole che si impugna bene senza fastidi dovuti a sbalzi, anelli, o altro.
Il pennino, in acciaio, è un M (#5) piuttosto scorrevole.
P1180871 - 3 Marlen 380 red-orange.jpg
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Messaggio da sansenri »

L'altra Marlen che mi piace segnalare, è la poco conosciuta Class.
Anche questa, a confronto con parecchie sue sorelle di casa Marlen, è una penna piuttosto sobria, che sfoggia però una chiara eleganza (in virtù del nome), e con un nonsoché di esotico nella banda centrale vagamente panterata...
Monta un pennino F 14k, molto fine di tratto.
P1190505-3 Marlen Class Brown.jpg
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Messaggio da sansenri »

L'ultima Marlen che mi piace mostrarvi si avvicina maggiormente allo stile più tipico Marlen, per quanto nella sua originalità riesca a rimanere ancora accettabilmente sobria (e utilizzabile).
La penna è una Maccus, che si rifà nel nome e nei decori alle Fabule Atelliane, e sfoggia una bellissima ebanite screziata verde.
E' una penna piuttosto grande (pur essendo la versione più piccola delle due prodotte!) ed è caratterizzata dalla sezione corta e con forma un po' peculiare (tipica in alcune Marlen) alla quale bisogna un po' abituarsi. Il pennino, nella mia versione, è in semplice acciaio, ma era disponibile in origine anche in oro.
P1170299-3 Marlen Maccus Business.jpg
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