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Converter o pistone?

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Pierre
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Messaggio da Pierre »

Carissimi tutti,
spero di scrivere nella sezione giusta :shifty:
Nella mia "mono-annuale" esperienza stilografica ho eletto il converter a sistema di carica preferito: facile da lavare, sostituibile in ogni momento con una cartuccia da tenere in borsa senza rischi o ingombri. Il converter unisce la praticità della cartuccia alla gioia di poter cambiare inchiostro fornita dal pistone e quando non funziona più si cambia con poca spesa.
Eppure vedo che il pistone è più blasonato: generalmente costa di più ed è più apprezzato da tanti appassionati.
Io ho solo una penna a pistone (la pelikan M800 black)... mi piace usarla ma preferisco i converter.

La domanda è: mi sfugge qualcosa? Sono io che nn capisco le qualità del pistone?
Grazie.
Ultima modifica di Pierre il mercoledì 23 dicembre 2020, 9:17, modificato 1 volta in totale.
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MatteoM
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Messaggio da MatteoM »

Tendenzialmente una penna a pistone ha una capacità maggiore di una a converter.
Questo per molti è un vantaggio.

Per la sua raffinatezza (i.e. complessità meccanica), è il sistema di caricamento per molte penne top di gamma.
Per fare un parallelo, difficilmente troverai un orologio d'oro con un movimento al quarzo da 5 euro.

Tranquillo, non ti sfugge niente.
E poi de gustibus non disputandum est ;)
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LucaC
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Messaggio da LucaC »

Ciao, prediligo il sistema a pistone per la capacità di inchiostro che si può caricare ma devo ammettere che la penna a converter- cartuccia consente una maggiore libertà di intervento in caso di problemi, come dici tu basta comprarsi un nuovo converter e si riparte. Ultimamente se una penna mi piace non faccio più discriminazioni.
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Pierre
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Messaggio da Pierre »

Sì è vero la capacità è molto a vantaggio del pistone, avete ragione.
Ma questo per me non è un plus e due sono i motivi:
A) chi, come me, ha una decina scarsa di penne tende a farle girare vorticosamente per usarle tutte. Una carica più pingue inceppa solo il turn over (spesso la M800 mi trovo a svuotarla).
B) uso le penne per lavorare e il mio lavoro richiede soprattutto firme. Non ho bisogno di grandi capacità.

Certo sul prestigio del pistone nulla da dire mi sono reso conto del suo appeal tra i collezionisti!
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Ghiandaia
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Messaggio da Ghiandaia »

E' stato detto tutto. Anche io preferisco il converter/cartuccia per la facilità della pulizia, tanto necessaria per uno come me che cambia colore d'inchiostro a ogni riempimento.
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Phormula
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Messaggio da Phormula »

Quando la passione e l'uso si mescolano, si creano infinite sfumature.

Non sempre la soluzione più pratica per l'uso quotidiano coincide con quella che maggiormente appaga la passione.
Io "sul campo" uso solo penne a cartuccia, sistema imbattibile quando devo viaggiare.
A casa o in ufficio, che sono situazioni "stanziali", mi godo contagocce, pistone, siringa rovesciata, ...

Del resto una mia amica ha una Ford degli anni '30 e si diverte a metterla in moto a manovella anche se in realtà ha il motorino di avviamento.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
merloplano
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Messaggio da merloplano »

MatteoM ha scritto: mercoledì 23 dicembre 2020, 9:02 Tendenzialmente una penna a pistone ha una capacità maggiore di una a converter.
aggiungerei "quando alimentata a converter". e' una precisazione importante. la capacita' che ho misurato in penne a pistone recenti (ovvero, modelli post-2005) e' 1.2ml al massimo. un converter 0.6ml (0.7 quello della kafka, non smontabile, almeno non svitandolo). ma c/c sta per cartdrige/converter: se la penna e' alimentata a cartuccia, si passa da 0.9ml per la pilot a 1.4ml per le internazionali lunghe. Piccardi ha riscontrato valori lievemente maggiori (usando un sistema piu' accurato) per ogni tipo di alimentazione, quindi le conclusioni restano invariate: una cartuccia lunga ha capacita' superiore a penne a pistone moderne.
nessuno vieta di ricaricare le cartucce con una siringa (le internazionali sono quelle a vita piu' breve, con le pilot sono a 9 ricariche e nessuna cricca visibile con lente 7x). questa e' la mia soluzione preferita, accoppia massima capacita' a possibilita' di usare calamai (e fino all'ultima goccia)
Per la sua raffinatezza (i.e. complessità meccanica), è il sistema di caricamento per molte penne top di gamma.
non concordo. il meccanismo e' identico. la differenza e' che la superficie interna del fusto di una pistone debba essere cilindrica, e questo non comporta un aumento dei costi. la maggiore lunghezza della vite senza fine non incide sul costo, dato che si risparmia sulla plastica del cilndro converter. per il resto, c'e' la necessita' (e neanche sempre, mystery filler o demonstrator) di incorporare una finestra trasparente nel fusto e una veretta (o altro distanziale) nel terminale. a volte esistono soluzioni creative come la 98 RM. che non ci sia differenza di costi e' confermato da ahab vs konrad (in resina vegetale). inoltre, una twsbi eco costa sensibilmente meno di una m200 trasparente (olivine et similia), quindi non e' necessario spendere100 euro per una pistone di buona qualita' con pennino affidabile

il discorso e' diverso se si parla di meccanismi in ottone (m800 e m1000), dove il costo della lavorazione e' piu' elevato (ma sempre ampiamente inferiore al prezzo di vendita). in poche parole, secondo me, non esiste ragione tecnica per giustificare una differenza di costo tra pistone e converter: e' meramente una questione di posizionamento del prodotto
- er cavaliere nero
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galimba
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Messaggio da galimba »

Personalmente prediligo il converter, per la semplicità della manutenzione e per la possibilità di un eventuale utilizzo con le cartucce.
Le penne a pistone generalmente necessitano di una manutenzione piuttosto laboriosa, come la mia Aurora 88K Nizzoli ad esempio.
Poi ci sono le eccezioni come la Lamy 2000 che si smonta e rimonta in un attimo.
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maylota
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Messaggio da maylota »

Sulle moderne, il pistone mi lascia abbastanza indifferente. Sono il pennino e l'alimentatore che alla fine mi fanno preferire una penna ad un altra, per il semplice motivo che ne ho talmente tante che non sarà certo un pistone a farmi venire una voglia irresistibile di aggiungerne una nuova. E converter e cartuccia son più pratici e contagocce e siringa inversa più divertenti.

Sulle vintage è diverso perchè il pistone era meno diffuso (di sicuro nella produzione delle big 4). Ma anche li, vogliamo mettere un pistone con una vac fill o una touch down magari snorkel riportate in perfetta efficienza?
Parere personale, ovviamente.
Venceremos.
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hobbit
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Messaggio da hobbit »

Io tendo ad essere pratico e preferisco assolutamente il converter, trovo il pistone piuttosto scomodo in termini di gestione e pulizia.

Penso comunque che il paragone già fatto con gli orologi sia calzante. Un quarzo è precisissimo e spesso ha anche tante belle funzioni, ma vuoi vedere la meccanica di un carica manuale? Magari con gli ingranaggi a vista un po' come nelle nostre demostrator ......

Nel caso degli orologi io alla fine preferisco l'automatico, che per me unisce i vantaggi del quarzo che non ha bisogno di esser caricato tutti i giorni e del carica manuale con i suoi bei meccanismi.

Nel caso delle penne preferisco il converter, che unisce la possibilità di usare gli inchiostri più disparati con con il pistone e la praticità di manutenzione di una stilo a cartucce.

Ad ognuno il suo .....
Ultima modifica di hobbit il mercoledì 23 dicembre 2020, 11:29, modificato 1 volta in totale.
Francesco
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Pierre
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Messaggio da Pierre »

galimba ha scritto: mercoledì 23 dicembre 2020, 11:03 Personalmente prediligo il converter, per la semplicità della manutenzione e per la possibilità di un eventuale utilizzo con le cartucce.
Le penne a pistone generalmente necessitano di una manutenzione piuttosto laboriosa, come la mia Aurora 88K Nizzoli ad esempio.
Poi ci sono le eccezioni come la Lamy 2000 che si smonta e rimonta in un attimo.
Ecco, infatti per la manutenzione della mia M800 mi riferirò al rivenditore locale...
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Pierre
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Messaggio da Pierre »

hobbit ha scritto: mercoledì 23 dicembre 2020, 11:28 Io tendo ad essere pratico e preferisco assolutamente il converter, trovo il pistone piuttosto scomodo in termini di gestione e pulizia.

Penso comunque che il paragone già fatto con gli orologi sia calzante. Un quarzo è precisissimo e spesso ha anche tante belle funzioni, ma vuoi vedere la meccanica di un carica manuale? Magari con gli ingranaggi a vista un po' come nelle nostre demostrator ......

Nel caso degli orologi io alla fine preferisco l'automatico, che per me unisce i vantaggi del quarzo che non ha bisogno di esser caricato tutti i giorni e del carica manuale con i suoi bei meccanismi.

Nel caso delle penne preferisco il converter, che unisce la possibilità di usare gli inchiostri più disparati con con il pistone e la praticità di manutenzione di una stilo a cartucce.

Ad ognuno il suo .....
La pensi come me, sia in tema di orologo sia in tema di penne.
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rolex hunter
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Messaggio da rolex hunter »

Pierre ha scritto: mercoledì 23 dicembre 2020, 11:28
Ecco, infatti per la manutenzione della mia M800 mi riferirò al rivenditore locale...
Non dovresti.


Non è che ci sia tanto da fare, o che necessiti di operazioni complicate

Escludendo problemi o rotture, ovviamente.
Per il resto, chiedi e ti spieghiamo noi dove cercare, dato che è un argomento trattato millanta volte proprio su questo forum
Giorgio

la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
&...
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Messaggio da kircher »

Ci sono due cose che mi affascinano nelle penne stilografiche: il gruppo scrittura (quindi tendenzialmente cerco pennini un po' simili a quelli da intinzione o da musica o con alimentatore soprasotto etc.) e la meccanica del meccanismo di caricamento, fra cui prediligo non il pistone ma il caricamento a siringa rovesciata. E infatti continuo a comprare Onoto, a cercare una Dunn, a vigiliare sulle MacNiven e Cameron etc. Ma questo vale per gli acquisti d'affezione. Per scrivere tutti i giorni, mi basterebbero e avanzarebbero due o tre Pilot a cartuccia/converter, che in effetti è il modo più semplice per caricare una penna.
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Pierre
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Messaggio da Pierre »

rolex hunter ha scritto: mercoledì 23 dicembre 2020, 11:40
Pierre ha scritto: mercoledì 23 dicembre 2020, 11:28
Ecco, infatti per la manutenzione della mia M800 mi riferirò al rivenditore locale...
Non dovresti.


Non è che ci sia tanto da fare, o che necessiti di operazioni complicate

Escludendo problemi o rotture, ovviamente.
Per il resto, chiedi e ti spieghiamo noi dove cercare, dato che è un argomento trattato millanta volte proprio su questo forum
Grazie per la disponibilità, Giorgio!
Allora vedrò a tempo debito.
La mia manualità è limitatissima comunque.
Quando devo fare il primo "tagliando" ?
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