Giorgio come al solito è stato preciso e puntuale nella spiegazione.Musicus ha scritto: ↑giovedì 7 gennaio 2021, 23:51Anche in questo caso, mi tocca informare l'ignaro richiedente che la scrittura col cosiddetto "lato secco" del pennino è una opzione (a pagamento) che viene commercializzata ai più alti livelli del mercato da oltre un secoloRoby59 ha scritto: ↑giovedì 7 gennaio 2021, 22:05 Navigando per le svariate recensioni lasciate sul web da noti a meno noti " conoscitori "
del mondo della stilografica ( e della scrittura ) molti inseriscono nella prova scrittura descritta alla stilografica presentata la fatidica " scrittura con pennino rovesciato ".
Vorrei solo capire , qual' è il valore aggiunto di questa specifica recensione partendo dal
presupposto che non ho mai visto nessuno utilizzare una stilografica in questo modo oppure è un dettaglio puramente tecnico per confermare la funzionalità totale del pennino ?
Un saluto
Roby
20210107_224112.jpg
Come puoi constatare, si può così disporre di due pennini con gradazioni del tratto diverse (M ed F, F ed EF), in un'unica penna, effettuando una semplice rotazione dell'impugnatura...
Molti grandi Produttori (tra i primi anche Sheaffer e Parker) proposero soluzioni identiche negli anni, come esplicito plus sui loro pennini in diversi modelli.
Anche in questo campo l'Italia seppe farsi onore con la Omas 361 (prodotta nel secondo dopoguerra), che però amplifica le differenze fra rigidezza e flessibilità.
Omas-361-Nib.jpg
Personalmente non mi ritengo un "conoscitore tra virgolette" , ma provo sempre il "reverse" perché la pallina di iridio sulla punta del pennino, per sua natura, può riservare la sorpresa di lasciare un bel tratto omogeneo con una scrittura confortevole anche in pennini non preparati appositamente.
Giorgio
I primi pennini che erano progettati per scrivere "dritto&rovescio" se non erro sono stati quelli della Sheaffer's denominati FEATHERTOUCH (tocco di piuma). Si riconoscono perché sono bicolore e si trovano spesso anche su modelli economici.
Non ho una foto in archivio ma se fosse necessario posso provvedere, anche se ormai in rete si trova tutto.
Erano/sono quindi dei normali pennini che non modificano la struttura della penna e se non erro erano venduti come optionals.
Omas con la 361 riprese e migliorò il concetto creando una penna "corazzata" del tutto diversa dalla logica di Sheaffer's.
Come concetto generale comunque i pennini di questo tipo nascevano ad uso di Account che avevano necessità di scrivere utilizzando la famosa carta carbone, oppure di disegnatori in generale, che avevano necessità di tratti fini e più grossi.
La 361 marrone in foto era appunto di mio padre, disegnatore meccanico.