Celluloidi proprietarie

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fufluns
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Celluloidi proprietarie

Messaggio da fufluns »

Non v’é dubbio che la celluloide sia, tra i materiali plastici utilizzati per produrre penne stilografiche, il più nobile per le sue caratteristiche di trasparenza e colori, così come per la sua piacevolezza al tatto. Date le crescenti restrizioni legislative relative all’uso delle materie prime impiegate per produrre la celluloide, l’offerta di questo materiale é divenuta negli ultimi anni progressivamente più rara e, per questa ragione, anche decisamente più costosa. Come é stato discusso altrove, in questo e in altri forum specializzati, é probabile che l’uso della celluloide restante si limiti sempre più, in futuro, alla produzione di penne in edizioni limitate e costose, mentre il posto della celluloide sarà preso da altre plastiche meno problematiche da produrre. Già negli ultimi anni si é vista una grande fioritura di stilografiche offerte in resine acriliche variegate e variopinte, che in qualche modo ricordano la celluloide. Per lo meno sino ad oggi, mi sembra che queste resine non siano riuscite a riprodurre la profondità della celluloide, e il loro disegno spesso eccessivamente elaborato non é esattamente “la mia tazza di tè”, ma credo che con maggior ricerca e sperimentazione il compito di trovare un sostituto alla celluloide non sia certo una missione impossibile.

Ciò che vorrei discutere in questo intervento é, però, un tipo caratteristico di celluloidi, quelle che come appassionati di penne terminiamo per associare in modo indissolubile – a torto o a ragione - a una determinata marca. Dico a torto, quando in realtà la stessa celluloide é utilizzata anche da altre marche, e a ragione quando davvero quella marca particolare é l’unica a utilizzare quella celuloide specifica per le sue penne. In questo caso, la definisco come una celluloide proprietaria. Non una celluloide propria, perché non necessariamente si tratta di un prodotto “fatto in casa”, ma proprietaria perché nessun altro può utilizzarla.

Ne discuto, qui, in riferimento alle penne di Montegrappa, ma il discorso vale ovviamente per qualunque altro produttore che faccio uso di celluloidi proprietarie. Uso Montegrappa come esempio perché sono penne che conosco, possedendone un certo numero, e perché a mio avviso é la marca che offre oggi le celluloidi più belle disponibili sul mercato, in una grande varietà di colori. Avrei potuto usare come esempio anche OMAS, che aveva celluloidi straordinariamente belle e variate - e che conosco anch’esse -, ma questa storica azienda italiana non c’é più e le barre di celluloide OMAS rimaste disponibili si sono utilizzate recentemente per farne penne che non ammiro. Devono inoltre esistere altre marche che offrono nei loro cataloghi penne in celluloide, ma non le conosco a sufficienza per offrire una opinione in merito. Ma, per chiarezza e per fare un altro esempio eclatante di celluloidi proprietarie che divengono, per così dire, sinonimi della loro marca, posso citare la Ambra e la Alter Ego, due celluloidi che chiunque di noi associa immediatamente alle penne di Stipula.

Vi propongo qui di seguito un’immagine della Montegrappa Extra 1930 in celluloide “Turtle”. Ho il privilegio di possederne due, uno con un pennino super extrafine e l'altro con un succosa pennino largo. Il motivo della celluloide, per quanto bello in entrambe le penne, è sufficientemente diverso tra le due che posso afferrare la penna corretta a prima vista.

Montegrappa Privilege of two Turtle ©FP.jpg

Quando si tratta di materiali speciali e unici, apprezzo molto che Montegrappa abbia le sue celluloidi proprietarie. Cosa significa? Vuol dire che nessun'altra penna, di nessun altro marchio, avrà la stessa celluloide delle mie Montegrappa ... Le celluloidi di Montegrappa sono tutte proprietarie? No, non lo sono. Ho visto la “Marmo venato” (Marbled Green) di alcune Extra 1930, originariamente introdotte nel 2000, essere utilizzata anche da Delta e forse anche da altri marchi artigianali. La "Turchese turbinata” impiegata da Montegrappa per la Modigliani è stata proposta anche da altri marchi nelle loro penne. La celluloide “Butterfly”, utilizzata nella Extra Otto, si è vista in alcune penne di altri produttori, tra i quali Delta. Se uno cerca invece le celluloidi “Tartaruga", “Bambù Nero", “Bianco e Nero", “Blu Mezzanotte", “Carbone", l'elusivo “Grigio Perla", “Pergamena", “Rosso Rubino", “Giallo”, e più recentemente le ipnotizzanti “Linee Brillanti”, “Zebra”, e credo anche “Lapis”, queste sono tutte celluloidi proprietarie di Montegrappa. "Malachite" non lo è, ma sospetto che anche la "Turchese" e la "Blu Mediterraneo” di Montegrappa siano proprietarie.

Montegrappa celluloid pens on box ©FP.jpg
Montegrappa celluloids and orchid (1) ©FP.jpg

Questo fa qualche differenza? In termini di percezione del marchio, penso di sì. È ovviamente un valore aggiunto che anche vista da lontano una penna in Tartaruga o Bambù Nero sia inconfondibilmente Montegrappa. Si potrebbe ancora discutere se quella penna sia una Extra o una Miya o una Emblema, o forse una delle penne in celluloide in edizione limitata Limited (penso alla Hemingway con le sue iterazioni in Tartaruga, Bambù Nero eBlu Mediterraneo, o l'Ammiraglio in Tartaruga, Carbone e Blu), ma senza dubbio la sua bella celluloide la dichiara immediatamente come una penna italiana e Montegrappa. In termini di valore, le "celluloidi proprietarie" rappresentano un significativo impegno economico del marchio nei confronti dei propri clienti. Avere una celluloide proprietaria e unica richiede di investire nell'acquisto dell'intera produzione di quel particolare colore, in modo che nessun altro possa procurarsela per le proprie penne. Posso immaginare Gianfranco e Giuseppe Aquila, dopo aver visto le barre di Tartaruga o Bianco e Nero o Bambù nella fabbrica di Mazzucchelli, avere un breve incontro privato per discutere il punto e alla fine annunciare: "Le compriamo tutte!". Ma disporre di celluloidi proprietarie significa anche essere riconosciuti come “clienti speciali” con diritto di prima scelta: dubito che altri abbiano avuto la possibilità di acquistare “Shiny Lines” prima di Montegrappa e abbiano perso questa opportunità...

Montegrappa celluloids (1) ©FP.jpg
Montegrappa man's essentials (4) ©FP.jpg
Montegrappa Miya Turquoise (2) ©FP.jpg
Montegrappa Extra 1930 Turtle glows ©FP-Recovered.jpg


So di essere forse un po’ maniacale su questo punto, ma mi fa piacere dare un riconoscimento agli investimenti fatti da Montegrappa, acquistando esclusivamente penne nelle loro celluloidi di proprietà. È un modo per far loro sapere che apprezzo sinceramente lo sforzo. E mi piace che nessun'altra penna sia uguale alle mie Montegrappa.

C'è qualche celluloide Montegrappa che considero più una "firma" della casa bassanese? Me ne vengono in mente tre in particolare: Tartaruga, Bambù Nero e, più recentemente, Linee Brillanti, una reinvenzione Montegrappa della celluloide Arco. Non vi é nulla di simile sul mercato, sia tra le celluloidi sia tra le resine, che possa essere confuso con questi tre bellissimi materiali, che rappresentano a mio avviso la quintessenza di Montegrappa. Seguono, appena staccate, Blue Mezzanotte e Bianco e Nero: non possiedo nessuna penna in queste celluloidi, ma nel catalogo Montegrappa ci sono un Extra 1930 in Bianco e Nero e una Extra Otto in Blu Mezzanotte che mi sembra di sentire stiano chiamando il mio nome...

Montegrappa Extra 1930 - Pens glow ©FP.jpg
Montegrappa Extra red celluloid with lilies (2).jpg

Gli appassionati di stilografiche hanno spesso celebrato le qualità intrinseche della celluloide rispetto ad altri materiali plastici, in particolare relativamente al suo tocco “caldo” e alla profondità del colore. Aggiungerei che un'altra qualità molto caratteristica delle celluloidi di fascia alta è che questo materiale sembra possedere una luce propria, che lo fa risplendere dall'interno. Tra le mie penne in celluloide, quelle che brillano di più, insieme alle Arco di Omas, sono Tartaruga, Bambù Nero e Linee Brillanti di Montegrappa. Siccome lo sfondo di Bambù Nero è più scuro, le sue macchie verdi sono le campionesse del bagliore.

Montegrappa box with pens ©FP.jpg

Le barre di celluloide delle dimensioni richieste per tornire una penna stilografica stanno diventando sempre più difficili da trovare, e poiché le scorte di Montegrappa non sono infinite, immagino che alcuni dei loro materiali proprietari abbiano già raggiunto o stiano raggiungendo la fine. Ovviamente, le penne Montegrappa in celluloide sono strumenti di scrittura costosi. Tuttavia, se aveste l’occasione e la possibilità di acquistarne una, sono certo che non ve ne pentireste: sono fatte di materiali bellissimi e davvero unici.
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Ghiandaia
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Messaggio da Ghiandaia »

Un sovraccarico di bellezza! Hai una collezione invidiable e ti sono molto molto grato per l'impegno che metti nel condividerla.


:clap: :clap: :clap:
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jackfountain
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Messaggio da jackfountain »

Buongiorno e grazie per aver condiviso il tuo pensiero e la tua collezione.
Premesso che cerco di incrementare ed ampliare quotidianamente la mia conoscenza - al momento piuttosto ridotta in quanto neofita - del Mondo e della Storia della Stilografica, tue riflessioni/osservazioni mi trovano d'accordo su tutto.
Grazie ancora, anche perché persone come te, così generose nel condividere il proprio sapere e le proprie esperienze stilografiche, non fanno altro che aumentare la curiosità e la gratificazione di novellini come me, catturati da queste opere d'arte magnifiche.
Certamente al momento non ho competenze sufficienti per aggiungere commenti tecnici al topic però mi auguro, un giorno, di poterlo fare.
Buona giornata.

Jack
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Messaggio da Cex71 »

Caro Franco,
grazie come sempre per la condivisione delle bellissime foto e del pensiero, che mi trova d’accordo. Anch’io ho sempre apprezzato la celluloide, soprattutto per il calore che trasmette in mano, ma anche per gli splendidi giochi di luce che rendono ogni penna unica.
E’ grazie a te se ora ho una Historia e una Myia in bellissime celluloidi...
Un caro saluto
Cesare
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Messaggio da levodi »

concordo sul fatto che la celluloide è la regina dei materiali per le penne stilografiche, non mi spiegavo perchè fossero sempre meno le penne in questo materiale ma ora lho capito.

hai una collezione da paura!!!
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alfredop
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Messaggio da alfredop »

Bellissime penne ed interessantissimo argomento (come al solito). Vorrei però aggiungere una nota, le celluloidi Omas (con particolare riferimento a quelle ad arco) non erano proprietarie, tant’è che si ritrovano penne in quel materiale anche di altri marchi (i primi che mi vengono in mente sono Radius e Montblanc). Probabilmente Omas è stata soltanto l’ultima ad avere quel tipo di barre a disposizione (da qui la produzione relativamente recente di un periodo in cui la celluloide era stata ormai sostituita da altre plastiche).

Concordo con te invece sulla produzione che si è innestata sulle rimanenze di Omas, tolte alcune lodevoli eccezioni, le penne costruite oggi con tali celluloidi sono spesso errate concettualmente (dimensioni enormi, sistemi di ricarica non manuntenibili, etc.).

Alfredo
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Messaggio da piccardi »

alfredop ha scritto: lunedì 5 aprile 2021, 11:55 Bellissime penne ed interessantissimo argomento (come al solito). Vorrei però aggiungere una nota, le celluloidi Omas (con particolare riferimento a quelle ad arco) non erano proprietarie, tant’è che si ritrovano penne in quel materiale anche di altri marchi (i primi che mi vengono in mente sono Radius e Montblanc).
Alfredo
Se ricordo bene la celluloide che noi chiamiamo "Arco" e che per le Montblanc viene chiamata Tiger Eye era una lavorazione inventata dalla Dupont, e in Italia veniva prodotta dalla Mazzucchelli. Era proprietaria anche quella (della Dupont...) e in effetti non era legata all'uso da parte di una singola marca, e non era neanche una invenzione italiana.

Simone
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Messaggio da marnautz »

Da possessore di penne in celluloide Omas e Montegrappa, il mio parere è che la celluloide Omas fosse migliore. La Paragon era ricavata da un cilindro in corpo unico, la mia Extra 1930 mi paiono più fogli accostati, si vedono chiaramente le linee in cui il disegno cambia da un foglio con l’altro.
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Messaggio da Spiller84 »

Che bella questa disquisizione sulle celluloidi. Secondo me Montegrappa potrebbe offrirti un contrattino per fare le foto pubblicitarie, ne uscirebbe qualcosa di piacevole. Invidiabile collezione, traspare poi il piacere di girarsi e rigirarsi una penna in mano per guardare le caratteristiche e i riflessi del materiale. Complimentoni
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Messaggio da Automedonte »

Che splendida disamina, veramente istruttiva.

Le Montegrappa 1930 sono penne che amo ed avrei già fatto la pazzia se non fosse per la sezione in metallo che proprio non digerisco. Rischierei di avere una penna magnifica che non uso.
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Messaggio da Hiver77 »

Wow :o
Meravigliose!
Come sempre apprezzo infinitamente la tua capacità di raccontare queste penne sia con le parole che con le immagini (avevo giusto bisogno di un paio di sfondi desktop nuovi :mrgreen:).
La celluloide mi ha sempre attirato, ma devo ammettere che la sezione in metallo e le dimensioni non mi hanno mai entusiasmato, tuttavia vederle così, mannaggia a te... vien voglia davvero di fare una pazzia (o più di una). :twisted:

PS concordo con altri, dovrebbero farti dei contratti per questi servizi fotografici...
Chiara

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fufluns
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Messaggio da fufluns »

Ghiandaia ha scritto: lunedì 5 aprile 2021, 10:12 Un sovraccarico di bellezza! Hai una collezione invidiable e ti sono molto molto grato per l'impegno che metti nel condividerla.
Caro Ghiandaia, non si a davvero fatica a raccontare le cose che piacciono ed é un piacere condividere con gli amici del forum le penne che ho accumulato sul mio scrittoio in tanti anni. Tanta bellezza sembra a volte troppa per uno solo...

jackfountain ha scritto: lunedì 5 aprile 2021, 10:43 Buongiorno e grazie per aver condiviso il tuo pensiero e la tua collezione.
Premesso che cerco di incrementare ed ampliare quotidianamente la mia conoscenza - al momento piuttosto ridotta in quanto neofita - del Mondo e della Storia della Stilografica, tue riflessioni/osservazioni mi trovano d'accordo su tutto.
Grazie ancora, anche perché persone come te, così generose nel condividere il proprio sapere e le proprie esperienze stilografiche, non fanno altro che aumentare la curiosità e la gratificazione di novellini come me, catturati da queste opere d'arte magnifiche.
Certamente al momento non ho competenze sufficienti per aggiungere commenti tecnici al topic però mi auguro, un giorno, di poterlo fare.
Buona giornata.

Jack
Jack, come commentavo in un altro intervento sulle pagine di questo forum, a volte la passione per le penne stilografiche é bruciante per la sua intensità, e in alcune occasioni finisce per divorare se stessa. Una passione più pacata, che unisce al desiderio dell'acquisto e del possesso anche la curiosità per quello che lei chiama "il Mondo e la Storia della Stilografica", può invece durare una vita intera. Le auguro di cuore che la sua passione sia cosí, l'amore di una vita.
Cex71 ha scritto: lunedì 5 aprile 2021, 11:00 Caro Franco,
grazie come sempre per la condivisione delle bellissime foto e del pensiero, che mi trova d’accordo. Anch’io ho sempre apprezzato la celluloide, soprattutto per il calore che trasmette in mano, ma anche per gli splendidi giochi di luce che rendono ogni penna unica.
E’ grazie a te se ora ho una Historia e una Myia in bellissime celluloidi...
Un caro saluto
Che dire, caro Cesare? Da tempo conosco la tua passione per le belle celluloidi, delle quali ricordo penne tue di una bellezza mozzafiato... Quando si sono avute penne dai colori e dalle luci cosí vibranti (penso alle tue OMAS), diventa difficile trovare qualcosa che vi si avvicini. Se le mie chiacchiere sono servite a farti avvicinare al mondo delle celluloidi Montegrappa, ne sono contento. Non restano in molti, lá fuori, che possano ancora sfornare penne di tanta bellezza.
Un caro saluto a te, e goditi che la tua Historia e la Miya. E, a proposito, di che colori sono?
alfredop ha scritto: lunedì 5 aprile 2021, 11:55 Bellissime penne ed interessantissimo argomento (come al solito). Vorrei però aggiungere una nota, le celluloidi Omas (con particolare riferimento a quelle ad arco) non erano proprietarie, tant’è che si ritrovano penne in quel materiale anche di altri marchi (i primi che mi vengono in mente sono Radius e Montblanc). Probabilmente Omas è stata soltanto l’ultima ad avere quel tipo di barre a disposizione (da qui la produzione relativamente recente di un periodo in cui la celluloide era stata ormai sostituita da altre plastiche).

Concordo con te invece sulla produzione che si è innestata sulle rimanenze di Omas, tolte alcune lodevoli eccezioni, le penne costruite oggi con tali celluloidi sono spesso errate concettualmente (dimensioni enormi, sistemi di ricarica non manuntenibili, etc.).

Alfredo
Alfredo, vedendola in fotografia, la celluloide "occhio di tigre" delle penne Montblanc dei secondi anni '40 e dei '50, per quanto bellissima, mi sembra molto diversa dal motivo Arco di OMAS. Quest'ultimo, se ben intendo, é ottenuto da barre di celluloide stratificata, nelle quali un taglio leggermente diagonale produce il caratteristico effetto damascato che rende la Arco cosí speciale.

In Italia, ho in mente delle penne Ancora e Radius in celluloide con effetto Arco, ma piuttosto diversa dalla Arco marrone e verde utilizzata da OMAS. La unica stilografica che io ricordi, realmente paragonabile a una OMAS per colore, sfumature e profonditá, é la Columbus Extra marrone (della quale puoi vedere bellissime fotografie rese disponibili dall'utente fabbale a questo indirizzo: http://www.pennamania.it/forum/index.php?topic=873.0).

Quanto a OMAS, direi che no, non é stata l'ultima casa a disporre della celluloide Arco. Credo che tu la associ solamente alla produzione di penne in celluloide che OMAS ricominciò nel 1992, ma l'azienda di Bologna faceva penne in Arco grigio (platinum) e marrone già negli anni '30, e in particola la celluloide Arco marrone delle OMAS Extra dei primi anni '30 mi sembra veramente simile, se non identica, a quella reintrodotta sessant'anni dopo.

Quanto alle penna in celluloide Arco OMAS, ma non fatte da OMAS, beh, sono tutta un'altra storia...
piccardi ha scritto: lunedì 5 aprile 2021, 13:47 Se ricordo bene la celluloide che noi chiamiamo "Arco" e che per le Montblanc viene chiamata Tiger Eye era una lavorazione inventata dalla Dupont, e in Italia veniva prodotta dalla Mazzucchelli. Era proprietaria anche quella (della Dupont...) e in effetti non era legata all'uso da parte di una singola marca, e non era neanche una invenzione italiana.

Simone
Simone, credo tu abbia ragione sul fatto che la celluloide Tiger Eye (Occhio di tigre) fosse prodotta (e forse brevettata) da Du Pont, ma che io ricordi Montblanc iniziò ad utilizzarla sulle sue penne solamente nel dopoguerra.
Le celluloidi Arco di OMAS, sia la platinum sia la marrone, erano invece in uso a Bologna sin dagli inizi degli anni '30, ma non so se, già a quell'epoca, le producesse Mazzucchelli.
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Messaggio da alfredop »

fufluns ha scritto: martedì 6 aprile 2021, 5:22
alfredop ha scritto: lunedì 5 aprile 2021, 11:55 Bellissime penne ed interessantissimo argomento (come al solito). Vorrei però aggiungere una nota, le celluloidi Omas (con particolare riferimento a quelle ad arco) non erano proprietarie, tant’è che si ritrovano penne in quel materiale anche di altri marchi (i primi che mi vengono in mente sono Radius e Montblanc). Probabilmente Omas è stata soltanto l’ultima ad avere quel tipo di barre a disposizione (da qui la produzione relativamente recente di un periodo in cui la celluloide era stata ormai sostituita da altre plastiche).

Concordo con te invece sulla produzione che si è innestata sulle rimanenze di Omas, tolte alcune lodevoli eccezioni, le penne costruite oggi con tali celluloidi sono spesso errate concettualmente (dimensioni enormi, sistemi di ricarica non manuntenibili, etc.).

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Alfredo, vedendola in fotografia, la celluloide "occhio di tigre" delle penne Montblanc dei secondi anni '40 e dei '50, per quanto bellissima, mi sembra molto diversa dal motivo Arco di OMAS. Quest'ultimo, se ben intendo, é ottenuto da barre di celluloide stratificata, nelle quali un taglio leggermente diagonale produce il caratteristico effetto damascato che rende la Arco cosí speciale.

In Italia, ho in mente delle penne Ancora e Radius in celluloide con effetto Arco, ma piuttosto diversa dalla Arco marrone e verde utilizzata da OMAS. La unica stilografica che io ricordi, realmente paragonabile a una OMAS per colore, sfumature e profonditá, é la Columbus Extra marrone (della quale puoi vedere bellissime fotografie rese disponibili dall'utente fabbale a questo indirizzo: http://www.pennamania.it/forum/index.php?topic=873.0).

Quanto a OMAS, direi che no, non é stata l'ultima casa a disporre della celluloide Arco. Credo che tu la associ solamente alla produzione di penne in celluloide che OMAS ricominciò nel 1992, ma l'azienda di Bologna faceva penne in Arco grigio (platinum) e marrone già negli anni '30, e in particola la celluloide Arco marrone delle OMAS Extra dei primi anni '30 mi sembra veramente simile, se non identica, a quella reintrodotta sessant'anni dopo.

Quanto alle penna in celluloide Arco OMAS, ma non fatte da OMAS, beh, sono tutta un'altra storia...
Ci sono Montblanc della serie 12x (quindi prodotte negli anni ‘30) con celluloidi molto simili a quelle Omas coeve (vedi http://www.fountainpen.de/old-128-platinum-set.htm). Non ne sono sicuro, ma già nel 1992 Omas impiegava barre vintage e non di nuova produzione, questo intendevo quando ho scritto che Omas è stata l’ultima ad avere quella celluloide a disposizione.

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Messaggio da jackfountain »

fufluns ha scritto: martedì 6 aprile 2021, 4:46
jackfountain ha scritto: lunedì 5 aprile 2021, 10:43 Buongiorno e grazie per aver condiviso il tuo pensiero e la tua collezione.
Premesso che cerco di incrementare ed ampliare quotidianamente la mia conoscenza - al momento piuttosto ridotta in quanto neofita - del Mondo e della Storia della Stilografica, tue riflessioni/osservazioni mi trovano d'accordo su tutto.
Grazie ancora, anche perché persone come te, così generose nel condividere il proprio sapere e le proprie esperienze stilografiche, non fanno altro che aumentare la curiosità e la gratificazione di novellini come me, catturati da queste opere d'arte magnifiche.
Certamente al momento non ho competenze sufficienti per aggiungere commenti tecnici al topic però mi auguro, un giorno, di poterlo fare.
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Jack
Jack, come commentavo in un altro intervento sulle pagine di questo forum, a volte la passione per le penne stilografiche é bruciante per la sua intensità, e in alcune occasioni finisce per divorare se stessa. Una passione più pacata, che unisce al desiderio dell'acquisto e del possesso anche la curiosità per quello che lei chiama "il Mondo e la Storia della Stilografica", può invece durare una vita intera. Le auguro di cuore che la sua passione sia cosí, l'amore di una vita.
Buongiorno,

Grazie ed è assolutamente così che intendo coltivare questa mia passione, con pacatezza, curiosità ed equilibrio.
Buona giornata.
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Messaggio da platax »

Buongiorno Franco,
grazie per le splendide immagini che hai condiviso.
Riguardo la dissertazione sui tipi di celluloide o i materiali alternativi per la costruzione delle penne, purtroppo riesco a seguirla fino ad un certo punto, da “ignorantone” in materia. Ho sempre considerato la celluloide uno dei tanti materiali plastici disponibili e concordo con te che l’industria, volendo, potrà trovare altri materiali altrettanto piacevoli per l’utilizzo nelle penne.
Nel frattempo è giusto che tu ti goda la splendida collezione di oggetti che hai messo insieme nel tempo.
Personalmente sono tornato all’uso della penna stilografica dopo tanti lustri di poca penna a sfera e tantissima tastiera del computer, soprattutto per riprendere l’abitudine a scrivere a mano. Ho scelto uno strumento, la stilografica, che coniuga la qualità della scrittura con la piacevolezza dell’utilizzo. Non mi sono però ancora azzardato ad acquistare oggetti “di pregio”. Per il momento ho poche penne economiche, ho giusto voluto avere a disposizione alcuni pennini diversi (dall’extrafine - che prediligo per l’uso di tutti i giorni - allo stub per “giocare” e scrivere i titoli sugli appunti).
Comunque il mio post è soprattutto per farti i complimenti per le foto. Da vecchio appassionato di fotografia (non faccio però still-life, sono un tipo da zaino in spalla e lunghi fuochi per fotografia naturalistica).
Le tue foto sono davvero pulite e realizzate con cura e buon gusto, la gestione dell’illuminazione è ottima ed il risultato, conseguentemente, molto apprezzabile. Complimenti davvero !
Ciao
Pino
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