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Classifica dei marchi, top five

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Pupa
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da Pupa »

Non l'ho dimenticata.. :D
è che io non impazzisco per le Pelikan..,
percui non è tra le mie top five
anche se una mitica serie M devo prenderla..
solo se la trovo a buon prezzo e XF..
sono troppo generosi per me i flussi Pelikan :mrgreen:
rembrandt54

Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da rembrandt54 »

Beh ma proprio un flusso generoso ti permette di scrivere con soddisfazione anche con un pennino EEF senza grattarlo e consumarlo tutto !!
;) ;) ;) ;)
stefano
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piccardi
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da piccardi »

rembrandt54 ha scritto:Beh ma proprio un flusso generoso ti permette di scrivere con soddisfazione anche con un pennino EEF senza grattarlo e consumarlo tutto !!
;) ;) ;) ;)
stefano
Un flusso eccessivo rende in genere un extrafine inutilizzabile come tale, allargando il tratto, cosa che chi cerca l'extrafine in genere non vuole. Inoltre un extrafine ben fatto non gratta, se lo fa non è buono...

Non so se Pelikan ha migliorato le cose nel frattempo, ma la mia prima stilografica, regalo di laurea e riedizione degli anni '90 della 400 (identica all'originale come estetica, non la versione attuale) era proprio un extrafine (son sempre stato fissato con la scittura sottile). Ma il suo extrafine è stato uno dei peggiori pennini con cui ho avuto a che fare, grattava così forte che mi toccò farmelo sostituire con un fine. Tutti i medi che ho provato invece scrivevano benissimo.

Il flusso generoso è un'altra delle cose che dipendono molto dai gusti. Per me ha senso solo su pennini di una certa dimensione. Inoltre troppo inchiostro ha l'effetto collaterale di creare sbavature su carte non troppo buone o eccessivamente porose, cosa che rende la penna meno utilizzabile. Certo, rende più scorrevole la scrittura, ma una buona alimentazione ottiene lo stesso risultato senza aumentare il flusso.

Fare pennini fini ed extrafini scorrevoli e con un flusso corretto di inchiostro è difficile, perché la tolleranza è minore. Sailor e Pilot (e anche Platinum, anche se ne ho provata solo una anni fa) non han problemi, ma in giappone c'è una forte tradizione, anche per via della complessità dei caratteri, nella produzione di pennini fini. I produttori europei a quanto pare (oggi, l'antico è un discorso a parte) non riescono proprio ad essere all'altezza, tant'è vero che i fini europei sono dei medi giapponesi, che dal mio punto di vista è un po' barare...

Al momento l'unica europea che ho provato che regge il confronto è proprio la famigerata Edson, ma il suo extrafine corrisponde comunque ad un fine giapponese. E la Sailor Young che ho recensito tempo fa scrive altrettanto bene e costa un decimo...

Simone
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rembrandt54

Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da rembrandt54 »

Un flusso abbondante NON è un flusso eccessivo !!!!!!!!!!!!!!!!
stefano
rembrandt54

Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da rembrandt54 »

piccardi ha scritto:
rembrandt54 ha scritto:Beh ma proprio un flusso generoso ti permette di scrivere con soddisfazione anche con un pennino EEF senza grattarlo e consumarlo tutto !!
;) ;) ;) ;)
stefano
Un flusso eccessivo rende in genere un extrafine inutilizzabile come tale, allargando il tratto, cosa che chi cerca l'extrafine in genere non vuole. Inoltre un extrafine ben fatto non gratta, se lo fa non è buono...

Non so se Pelikan ha migliorato le cose nel frattempo, ma la mia prima stilografica, regalo di laurea e riedizione degli anni '90 della 400 (identica all'originale come estetica, non la versione attuale) era proprio un extrafine (son sempre stato fissato con la scittura sottile). Ma il suo extrafine è stato uno dei peggiori pennini con cui ho avuto a che fare, grattava così forte che mi toccò farmelo sostituire con un fine. Tutti i medi che ho provato invece scrivevano benissimo.
Il flusso generoso
è un'altra delle cose che dipendono molto dai gusti. Per me ha senso solo su pennini di una certa dimensione. Inoltre troppo inchiostro ha l'effetto collaterale di creare sbavature su carte non troppo buone o eccessivamente porose, cosa che rende la penna meno utilizzabile. Certo, rende più scorrevole la scrittura, ma una buona alimentazione ottiene lo stesso risultato senza aumentare il flusso.

Fare pennini fini ed extrafini scorrevoli e con un flusso corretto di inchiostro è difficile, perché la tolleranza è minore. Sailor e Pilot (e anche Platinum, anche se ne ho provata solo una anni fa) non han problemi, ma in giappone c'è una forte tradizione, anche per via della complessità dei caratteri, nella produzione di pennini fini. I produttori europei a quanto pare (oggi, l'antico è un discorso a parte) non riescono proprio ad essere all'altezza, tant'è vero che i fini europei sono dei medi giapponesi, che dal mio punto di vista è un po' barare...

Al momento l'unica europea che ho provato che regge il confronto è proprio la famigerata Edson, ma il suo extrafine corrisponde comunque ad un fine giapponese. E la Sailor Young che ho recensito tempo fa scrive altrettanto bene e costa un decimo...

Simone
Un flusso eccessivo
Inoltre troppo inchiostro

forse non mi sono spiegato bene....io non intendevo dire che fosse positivo un flusso ECCESSIVO nè TROPPO inchiostro....
io intendevo dire che " una buona alimentazione " non fa mancare l'inchiostro al pennino...cosa che lo fa scrivere meglio ed in alcuni casi...lo fa scrivere e basta ( che è già molto!! vedi caso Montegrappa!!).
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vikingo60
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da vikingo60 »

C'è inoltre da considerare che un flusso abbondante e continuo salvaguarda il pennino,che è messo a dura prova anche dagli inchiostri densi ad asciugatura rapida (che sono purtroppo ormai la maggioranza).Oltre alla difficoltà di reperirlo uguale,cosa non facile,sostituirlo può essere molto costoso se il pennino è in oro.
Ciao
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scossa
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da scossa »

piccardi ha scritto: Sul piano della scrittura non ho provato la M1000 quindi non posso fare raffronti, posso solo dire che in due settimane che la uso portandomela a spasso la Edson non ha mai perso un colpo e che scrive con una scorrevolezza che non ha assolutamente nulla da invidiare alla Custom 823.
quale felice possessore di una Waterman Edson (prima versione), non posso che confermare l'ottimo giudizio espresso da Simone: davvero una gran penna.

Premesso che anch'io prediligo le penne a stantuffo e premesso che tecnicamente ne capisco poco, una domanda mi sorge spontanea: visto che l'Edson ha caricamento a cartuccia/converter e scrive benissimo, visto che la Aurora Hastil ha caricamento a cartuccia/converter e scrive altrettanto bene, visto che la Parker Premier ha caricamento a cartuccia/converter e scrive pur'essa bene, visto che la Lamy Persona ha caricamento a cartuccia/converter e scrive divinamente bene, come mai tanta avversità a questo tipo di caricamento? Siamo sicuri che le incertezze nel flusso di inchiostro siano dovute al tipo di caricamento e non, piuttosto, all'insieme alimentatore-pennino?

Bye!

Marco
Cordialità.

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Se devi scegliere tra avere ragione ed essere gentile, scegli di essere gentile ed avrai sempre ragione.
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da piccardi »

scossa ha scritto:Siamo sicuri che le incertezze nel flusso di inchiostro siano dovute al tipo di caricamento e non, piuttosto, all'insieme alimentatore-pennino?
Le incertezze di flusso dell'inchiostro sono sempre dovute all'insieme alimentatore pennino.Gli effetti del caricamento sul flusso di inchiostro sono dovuti alle eventuali differenze di pressione introdotte (in genere per il riscaldamento da parte della mano) dell'aria presente nel serbatoio della penna). Serbatoi di grande dimensione contengono parecchia aria, e penne di questo tipo sono molto sensibili e tendono ad avere perdite inchiostro, è uno dei maggiori punti di debolezza del sistema a siringa rovesciata, che tiene più inchiostro di tutti a parità di dimensioni, senza accorgimenti o un alimentatore ben regolato rischi di trovarti inchiostro nel cappuccio.

Una penna a cartuccia (o quelle a gommino) ha molti meno problemi da questo punto di vista perché lo spazio disponibile è molto inferiore e l'aria molto più isolata dal calore rispetto ad un serbatoio costituito dal corpo stesso della penna. Ma ci perdi in capacità di inchiostro, non in fludità del tratto. Tutte le penne giapponesi che conosco (Sailor e Pilot) sono a cartuccia, con due eccezioni, e non ne ho ancora trovata una che abbia avuto problemi di incertezze di flusso di inchiostro.

Nel caso della produzione europea spesso questo non avviene, ma a mio avviso la cosa dipende solo da un difetto qualitativo del sistema alimentatore pennino, il sistema di caricamento non c'entra nulla. Poi, visto che in genere (Pelikan a parte) caricamenti sofisticati come quello a stantuffo vengono messi solo su penne di fascia più alta, mi pare anche probabile che queste possano essere più curate e avere meno problemi.

Ciao
Simone
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da robi996 »

Confermo le opinioni tecniche di Simone,
devo comunque ribadire che il conduttore è la base della fluidità della penna,deve essere assolutamente in ebanite per via della sua elasticità e sensibilità al cambio di calore,i canalini presenti devono essere fatti a regola d'arte,basta una microscopica imperfezione e la fluidità ne risentira immediatamente,mentre una volta per ogni grandezza di serbatoio venivano prodotti specificatamente, oggi sono di produzione standard e succede sopratutto nelle penne grandi che non funzionino mai bene.Il problema della fluidità è anche influenzato dalla flessibilità del pennino,più è flessibile più è facile dosare l'afflusso,con pennino rigido non potendo agire sul pennino ,bisognerà avere un conduttore costruito in maniera di far affluire la giusta quantità di inchiostro.
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da piccardi »

vikingo60 ha scritto:C'è inoltre da considerare che un flusso abbondante e continuo salvaguarda il pennino,che è messo a dura prova anche dagli inchiostri densi ad asciugatura rapida (che sono purtroppo ormai la maggioranza).Oltre alla difficoltà di reperirlo uguale,cosa non facile,sostituirlo può essere molto costoso se il pennino è in oro.
Ciao
Direi che un flusso abbondante salvaguarda dall'intasamento, e rende più pronta una penna a ripartire dopo un periodo di inattività, e più difficile avere interruzioni di flusso e salti nella scrittura.

Ma non sono molto convinto che questo abbia un effetto di salvaguardia del pennino. Non credo che un inchiostro odierno, per quanto denso e veloce a seccarsi, possa essere talmente corrosivo da danneggiare un pennino. Ma qualora fosse, la corrosione avviene per contatto, e aumentare il flusso del corrodente casomai la aumenta, dato che ci sarebbe un ricambio continuo del principio attivo. Fintanto che il pennino rimane in contatto con l'inchiostro se vi è azione corrosiva questa perdurerà, indipendentemente dal fatto che esso scorra o meno.

Per quanto mi riguarda gli unici danni che ho avuto a causa di un inchiostro son stati a causa dell'infame Penman che mi incrostò completamente una penna. A guardarla sembrava che avesse distrutto tutto, e ci vollero settimane di bagno a ultrasuoni per riportarla in vita. Ma la penna è ancora intatta e funzionante ed il pennino, sciolte le incrostazioni, perfettamente a posto. L'unico problema rimasto, questo sì irreversibile, è stato quello di aver perso parte della trasparenza del serbatoio, macchiato indelebilmente dall'inchiostro (che non finirò mai di stramaledire).

Mi parebbe davvero strano che un inchiostro possa arrivare a corrodere un pennino, in particolar modo se questo è in oro, materiale che venne scelto proprio per la sua resistenza chimica quando agli inizi del secolo scorso gli inchiostri erano fortemente corrosivi. Certi inchiostri fortemente pigmentati possono causare macchie ai materiali, ma danneggiare un pennino mi pare un altro discorso, e se questo avviene mi sorgono seri dubbi non sull'inchiostro ma sul pennino...

Se il pennino è in acciaio la questione invece può essere molto diversa,e di certo starei molto attento a cosa usare con un pennino in Permanio della Omas o con i pennini in acciaio del periodo della seconda guerra mondiale, che da questo punto di vista sono estremamente delicati. Ma gli acciai inossidabili moderni sono nettamente più resistenti alla corrosione e non dovrebbero presentare questo tipo di problemi: di nuovo se questo accade punterei il dito su chi ha usato un materiale inadeguato...

Simone
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da piccardi »

rembrandt54 ha scritto: forse non mi sono spiegato bene....io non intendevo dire che fosse positivo un flusso ECCESSIVO nè TROPPO inchiostro....
io intendevo dire che " una buona alimentazione " non fa mancare l'inchiostro al pennino...cosa che lo fa scrivere meglio ed in alcuni casi...lo fa scrivere e basta ( che è già molto!! vedi caso Montegrappa!!).
Si, scusami, hai ragione, anche io non mi sono spiegato bene.

Quello che volevo dire è che un flusso abbondante/generoso può avere, oltre gli aspetti positivi che sottolineavi, anche degli aspetti negativi in certi frangenti, ed il più rilevante di questi è quello di rendere il tratto più largo rispetto ad un flusso più contenuto (ma che chiaramente faccia scrivere la penna), cosa che in certi casi (per i paranoici del fine come me) può non essere apprezzata.

Ciao
Simone
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da vikingo60 »

vikingo60 ha scritto:C'è inoltre da considerare che un flusso abbondante e continuo salvaguarda il pennino,che è messo a dura prova anche dagli inchiostri densi ad asciugatura rapida (che sono purtroppo ormai la maggioranza).Oltre alla difficoltà di reperirlo uguale,cosa non facile,sostituirlo può essere molto costoso se il pennino è in oro.
Ciao
Per Simone:forse,da quanto hai detto,rimane da scegliere tra il minore dei due mali:un'usura precoce,dovuta a maggior attrito e fastidiosi grattamenti,oppure un'eventuale corrosione da inchiostro.Ma con i moderni inchiostri quest'ultima dovrebbe essere poco probabile,ancor meno con i pennini in oro.Se poi si considera che il flusso abbondante(sempre se l'alimentatore fa il suo dovere,naturalmente),permette di far avviare subito la penna,a mio avviso preferisco il flusso abbondante.Un esempio pratico:la famigerata Delta Soirèè,che rappresentava una vera tortura ad usarla(mancato avvio,sensazione di grattamento,colore ''grigetto'' dell'inchiostro dovuto al flusso scarso)dopo la sostituzione dell'alimentatore con un tipo diverso scrive divinamente bene.L'ho usata stamattina dopo due settimane di completo inutilizzo,sempre in verticale nel taschino della giacca ed è partita immediatamente,senza alcuna incertezza.
Ma si tratta naturalmente di opinioni personali.
Ciao
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da vikingo60 »

piccardi ha scritto:
scossa ha scritto:Siamo sicuri che le incertezze nel flusso di inchiostro siano dovute al tipo di caricamento e non, piuttosto, all'insieme alimentatore-pennino?
Le incertezze di flusso dell'inchiostro sono sempre dovute all'insieme alimentatore pennino.Gli effetti del caricamento sul flusso di inchiostro sono dovuti alle eventuali differenze di pressione introdotte (in genere per il riscaldamento da parte della mano) dell'aria presente nel serbatoio della penna). Serbatoi di grande dimensione contengono parecchia aria, e penne di questo tipo sono molto sensibili e tendono ad avere perdite inchiostro, è uno dei maggiori punti di debolezza del sistema a siringa rovesciata, che tiene più inchiostro di tutti a parità di dimensioni, senza accorgimenti o un alimentatore ben regolato rischi di trovarti inchiostro nel cappuccio.

Una penna a cartuccia (o quelle a gommino) ha molti meno problemi da questo punto di vista perché lo spazio disponibile è molto inferiore e l'aria molto più isolata dal calore rispetto ad un serbatoio costituito dal corpo stesso della penna. Ma ci perdi in capacità di inchiostro, non in fludità del tratto. Tutte le penne giapponesi che conosco (Sailor e Pilot) sono a cartuccia, con due eccezioni, e non ne ho ancora trovata una che abbia avuto problemi di incertezze di flusso di inchiostro.

Nel caso della produzione europea spesso questo non avviene, ma a mio avviso la cosa dipende solo da un difetto qualitativo del sistema alimentatore pennino, il sistema di caricamento non c'entra nulla. Poi, visto che in genere (Pelikan a parte) caricamenti sofisticati come quello a stantuffo vengono messi solo su penne di fascia più alta, mi pare anche probabile che queste possano essere più curate e avere meno problemi.

Ciao
Simone
Concordo pienamente:dopo i problemi avuti con due Montegrappa a cartuccia/converter,ho provato anche la Extra 1930 a stantuffo,di cui pubblicherò a breve una recensione.Ha scritto decentemente per un paio di giorni,poi si è bloccata in modo irreversibile.Quindi i problemi di avvio e di flusso dipendono al 99% dall'alimentatore;si consideri inoltre che Montegrappa si vanta di usare alimentatori in ebanite,con i disastrosi risultati che si vedono.Quindi si può concordare sulla scelta dell'ebanite,ma l'alimentatore deve essere ben progettato.Ho tanto l'impressione che,nel caso specifico di Montegrappa,non ci sia entrata sufficiente di aria nella penna,che prende il posto dell'inchiostro esercitando una pressione sul restante mentre si consuma.Con le Delta è tutta un'altra cosa:con le attuali sembra di scrivere con penne a pistone,confermando quanto da voi detto finora,cioè che se ben messa a punto una cartuccia/converter deve scrivere bene come una penna a stantuffo.
Cordiali saluti
Alessandro
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Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da vikingo60 »

scossa ha scritto:
piccardi ha scritto: Sul piano della scrittura non ho provato la M1000 quindi non posso fare raffronti, posso solo dire che in due settimane che la uso portandomela a spasso la Edson non ha mai perso un colpo e che scrive con una scorrevolezza che non ha assolutamente nulla da invidiare alla Custom 823.
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Premesso che anch'io prediligo le penne a stantuffo e premesso che tecnicamente ne capisco poco, una domanda mi sorge spontanea: visto che l'Edson ha caricamento a cartuccia/converter e scrive benissimo, visto che la Aurora Hastil ha caricamento a cartuccia/converter e scrive altrettanto bene, visto che la Parker Premier ha caricamento a cartuccia/converter e scrive pur'essa bene, visto che la Lamy Persona ha caricamento a cartuccia/converter e scrive divinamente bene, come mai tanta avversità a questo tipo di caricamento? Siamo sicuri che le incertezze nel flusso di inchiostro siano dovute al tipo di caricamento e non, piuttosto, all'insieme alimentatore-pennino?

Bye!

Marco
Ciao Marco;l'avversità al sistema cartuccia/converter deriva non soltanto dal fatto che alcuni modelli di Case blasonate che usano questo sistema non vanno bene,ma anche dal fatto che le Case stesse fanno pagare al pubblico questi modelli a caro prezzo,diciamo almeno il triplo che sono a loro costati per la produzione.
Poi,se la penna va molto bene(vedi per esempio le Delta attuali) può sotto un certo punto di vista anche convenire,perchè un guasto al sistema di caricamento si risolve per lo più con la sostituzione del converter (molto economica) rispetto all'invio all'assistenza di una penna a stantuffo (laboriosa e costosa,se non in garanzia).
Cordiali saluti
Alessandro
rembrandt54

Re: Classifica dei marchi, top five

Messaggio da rembrandt54 »

Concordo con Vikingo e confermo che la mia Pilot Custom 74 a converter, scrive sempre e comunque in modo meraviglioso senza incertezze
anche dopo giorni di inattività !!
stefano
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