Qual è l'inchiostro più affidabile ?
Qual è l'inchiostro più affidabile ?
il 4001 briliant black Pelikan lo uso con molta soddisfazione con tutte le penne e non ho mai avuto un problema, anche dopo una settimana di inutilizzo, probabilmente hanno migliorato la formula io ho tutti alimentatori generosi o ultimamente da quel che leggo,ma io lo trovo bello nero, saturo profondo ed economico.
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intendevo nel caso specifico i De Atramentis Document resistenti all'acqua. siccome uso le preppy03 per provare. ho trovato il tratto molto secco e con molti residui nell'alimentatore dopo 1 solo serbatoio. ho aggiunto al rosso (slavato e dopo consiglio sul forum ) il nero pelikan, ma non è cambiato niente, invece messo nella metropolitan M , liscio come l'olio. ora ho capito che si intende per flusso secco.francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 24 marzo 2021, 13:35Ciao, non saprei come aiutarti perché non idea di cosa siano gli ink water-res, e cosa intendi per sporcano.
Il 4001 nero è un bel nero profondo, non macchia, si lava senza grossi problemi ma è denso e poco idoneo a penne dal flusso magro, in alcuni casi al pinto da non far funzionare bene la penna. L'inchiostro 4001 è disegnato da Pelikan per le penne Pelikan, che hanno notoriamente un flusso più generoso della media. Se con le tue misture va bene credo che non devi cercare alcuna alternativa.
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Qual è l'inchiostro più affidabile ?
È possibile che i residui siano anche causati dal fatto di mescolare due inchiostri di marca/tipo diversi: c'è un motivo particolare per cui nei DeAtramentis non metti del nero della stessa linea, visto che è fatto apposta per la miscelazione?drepic ha scritto: ↑venerdì 26 marzo 2021, 0:37 intendevo nel caso specifico i De Atramentis Document resistenti all'acqua. siccome uso le preppy03 per provare. ho trovato il tratto molto secco e con molti residui nell'alimentatore dopo 1 solo serbatoio. ho aggiunto al rosso (slavato e dopo consiglio sul forum ) il nero pelikan, ma non è cambiato niente, invece messo nella metropolitan M , liscio come l'olio. ora ho capito che si intende per flusso secco.
(oppure potrebbero essere dovuti all'inchiostro indelebile, che a volte fa questi scherzi anche da solo)
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@valhalla da poco ho iniziato a mischiare ink . prima di metterli in una penna, anche se economica, metto la miscela in piccoli contenitori trasparenti tipo provetta. per vedere se si creano cristalli o strane reazioni chimiche. solo dopo nelle penne.
i residui o forse dovrei dire le macchie che non si levano al primo bagnetto tutta la notte, (in 90% acqua, 10% vetril e un pò di sapone piatti ), le crea anche solo il verde che non ho mischiato in quanto bellissimo.
ho messo il nero pelikan nel rosso DeAtram doc, puramente per una questione estetica e perchè sentivo il tratto "secco". ho risolto solo col cambio penna. poi ho scoperto leggendo che ci sono penne che con gli inchiostri "diversi" provocano questo tratto secco.
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ho messo il nero pelikan nel rosso DeAtram doc, puramente per una questione estetica e perchè sentivo il tratto "secco". ho risolto solo col cambio penna. poi ho scoperto leggendo che ci sono penne che con gli inchiostri "diversi" provocano questo tratto secco.
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giusta accortezza, quando ho mischiato il Pelikan Rotal blue con Il Diamine Syrah: meraviglioso violetto, ma precipitato copioso!
Buttato tutto...
Affidabilità per marca è un po' difficile a dirsi, ogni colore può comportarsi in modo diverso.
Se ci limitiamo ad Aurora blu e nero potrei essere d'accordo.
Io peraltro uso quasi unicamente inchiostri blu. I miei standard per le penne vintage sono
Pelikan Royal blue
Waterman Serenity (ex Florida)
Aurora Blu
Montblanc Royal Blue
Visconti blu
J.H. Eclat de Saphir
Edelstein Sapphire
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Affidabilità per marca è un po' difficile a dirsi, ogni colore può comportarsi in modo diverso.
Se ci limitiamo ad Aurora blu e nero potrei essere d'accordo.
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Proprio al proposito dei blu, io che volevo avvicinarmi un po' anche al mondo degli inchiostri (che ammetto di aver trascurato, usando sempre e solo il nero), stavo pensando di iniziare proprio con quelli. Che banale che sono
Stavo valutando il Diamine Oxford Blue e il Twsbi Midnight blue. Però non ne sento parlare molto (soprattutto del twsbi) e la cosa mi mette un po' di apprensione
Nessuno saprebbe dirmi qualcosa?
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se vuoi scoprire non c'è niente di meglio dei diamine. sono economici e ultra testati. di blu ne hanno tantissimi. tranne poche eccezioni (e le edizioni "brillanti)" non danno problemi. tieni presente che sono completamente lavabili, non adatti ad alcun documento (tranne registar ferrogallico ) o cose che vuoi conservare. ma per questo è facilissimo pulire le penne. io mi sono divertito un sacco prima di passare ai resistenti all'acqua.antony2012 ha scritto: ↑martedì 30 marzo 2021, 8:32 Proprio al proposito dei blu, io che volevo avvicinarmi un po' anche al mondo degli inchiostri (che ammetto di aver trascurato, usando sempre e solo il nero), stavo pensando di iniziare proprio con quelli. Che banale che sono
Stavo valutando il Diamine Oxford Blue e il Twsbi Midnight blue. Però non ne sento parlare molto (soprattutto del twsbi) e la cosa mi mette un po' di apprensione
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Ho difficoltà definire generalmente affidabili gli inchiostri di Diamine. L’oxford blu è un inchiostro abbastanza denso e, specialmente su carte come Clairefontaine, non si fissa mai, ho pagine scritte con questo meraviglioso blue alcuni anni fa che al passaggio della mano macchia mani e foglio.
Ancora non ho notato inchiostri che macchiano le penne ma neanche sono facili da lavare come un Waterman serenity blue, un esempio è il Poppy Red peraltro il mio rosso di riferimento.
La mia esperienza mi ha confermato che se voglio un inchiostro facile da lavare via e che mi dia una indicazione se una penna è problematica o meno, sono i Waterman, il tutto con il bonus aggiuntivo di un costo molto competitivo.
Insomma quando una penna non scrive bene con un Serenity blue so che è la penna ad avere problemi di flusso.
Ancora non ho notato inchiostri che macchiano le penne ma neanche sono facili da lavare come un Waterman serenity blue, un esempio è il Poppy Red peraltro il mio rosso di riferimento.
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L'inchiostro per me più affidabile, che in quanto tale è diventato di utilizzo standard sulle mie penne, è l'Herbin Perle Noire. Lo trovo meglio anche dell'Aurora black perché più lubrificato.
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Sono d'accordo sulla affidabilità del Perle Noire. Un bel nero, e che si comporta bene. Facile da lavare dalla penna, e con una qualche resistenza all'acqua su carta. Io trovo affidabile anche il Noodler's Black, fino adesso non ho avuto problemi né di residui né di macchie sulle penne. Per Diamine il discorso è un po' diverso, fanno talmente tanti inchiostri che qualcuno meno "comodo" può capitare. Quelli che ho e che ho provato, non si comportano male, a patto che non si cerchi resistenza all'acqua, visto che bene o male scompaiono tutti se si bagna il foglio
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beh, ho letto questo messaggio dopo essere tornato dal negozio con una boccetta di oxford blue (Potevano pure farla un'apertura più ampia, maledetti!)francoiacc ha scritto: ↑venerdì 2 aprile 2021, 9:32 Ho difficoltà definire generalmente affidabili gli inchiostri di Diamine. L’oxford blu è un inchiostro abbastanza denso e, specialmente su carte come Clairefontaine, non si fissa mai, ho pagine scritte con questo meraviglioso blue alcuni anni fa che al passaggio della mano macchia mani e foglio.
Ancora non ho notato inchiostri che macchiano le penne ma neanche sono facili da lavare come un Waterman serenity blue, un esempio è il Poppy Red peraltro il mio rosso di riferimento.
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Insomma quando una penna non scrive bene con un Serenity blue so che è la penna ad avere problemi di flusso.
La prossima volta che passerò al negozio credo che prenderò il blue des profondeurs... e magari il serenity blue, siccome ovunque mi giro ne parlano bene.