Guida agli inchiostri indelebili
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Salve forum, e buona festa di Ognissanti,
ero intenzionato a provare qualche inchiostro permanente, ma cercando sul forum non ho ben capito quali siano le attenzioni necessarie per usare questo tipo di inchiostro nella stilo: dà meno problemi con penne moderne o con penne più antiche, meglio con pennini di taglia grossa o di taglia più fine (quindi maggiore o inferiore capacità dell'alimentatore)? Con un pennino troppo fine rischia di intasarsi la stilo dopo pochi giorni di inutilizzo? Meglio con un sistema di caricamento a cartuccia o a stantuffo,etc.?
Grazie a chiunque riuscirà a fugare i miei dubbi.
ero intenzionato a provare qualche inchiostro permanente, ma cercando sul forum non ho ben capito quali siano le attenzioni necessarie per usare questo tipo di inchiostro nella stilo: dà meno problemi con penne moderne o con penne più antiche, meglio con pennini di taglia grossa o di taglia più fine (quindi maggiore o inferiore capacità dell'alimentatore)? Con un pennino troppo fine rischia di intasarsi la stilo dopo pochi giorni di inutilizzo? Meglio con un sistema di caricamento a cartuccia o a stantuffo,etc.?
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ciaoschnier ha scritto: ↑venerdì 1 novembre 2019, 20:23 Salve forum, e buona festa di Ognissanti,
ero intenzionato a provare qualche inchiostro permanente, ma cercando sul forum non ho ben capito quali siano le attenzioni necessarie per usare questo tipo di inchiostro nella stilo: dà meno problemi con penne moderne o con penne più antiche, meglio con pennini di taglia grossa o di taglia più fine (quindi maggiore o inferiore capacità dell'alimentatore)? Con un pennino troppo fine rischia di intasarsi la stilo dopo pochi giorni di inutilizzo? Meglio con un sistema di caricamento a cartuccia o a stantuffo,etc.?
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provo a rispondere, potrei usare terminologia incorretta.
indelebili sono inchiostri iron-gall (salix, scabiosa), con nano-pigmenti (sei-boku, carbon) o con agenti che si legano alla cellulosa della carta (noodler's bulletproof). magari esistono altri meccanismi che garantiscano la permanenza. ho esperienza solo con i primi due gruppi.
nel passato gli inchiostri erano ig e parecchio aggressivi, quindi un iron-gall odierno non dovrebbe essere un problema. pennino in oro per non essere attaccato dagli acidi nel tempo.
quelli a nano-pigmenti non sono sicuro che esistessero. per loro natura tendono ad ostruire l'alimentatore piu' degli inchiostri standard con agenti coloranti solubili. lo stesso potrebbe accadere in prossimita' delle guarnizioni di tenuta
non credo che la dimensione del pennino sia un parametro
gli ig li uso senza problemi con stantuffo o con converter o con cartuccia
quelli a nano-pigmenti preferisco usarli ricaricando una cartuccia, su penne il cui alimentatore possa essere rimosso (la carene, no) o sciacquato a pressione con una pompetta per le orecchie. la platinum carbon desk pen e' stata disegnata appositamente per un inchiostro a nano-pigmenti, il platinum carbon. ha l'alimentatore particolarmente tollerante. e' molto lunga, se non vuoi segarne il fusto (io l'ho fatto), il fusto della wing sung 233 e' compatibile con la filettatura della sezione della carbon desk pen. e' rimasta 7gg inusata ed e' ripartita senza problemi
forse il titolo del thread e' ambiguo, pensavo che tu avessi scritto una guida, non che chiedessi suggerimenti
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Credo che se non tutte molte Platinum tollerino gli inchiostri a nanopigmenti, posso dire di averlo provato su una PTL-5000 e non ha problemi di nessun sorta, e' capitato solo una volta che non partisse subito causa essermela scordata per un mese ma un getto d'acqua e si e' ristabilita subito. Credo che la cosa sia valida (e anche di piu') anche per tutte le Platinum che hanno il sistema di ritenuta slip-seal che impedisce al pennino di seccare quindi Preppy, 3776, Procyon... alla fine sono poche le Platinum senza lo slip-seal e se si comportano come la PTL-5000 con il carbon che quel sistema non ce l'ha, non dovrebbero esserci problemi.merloplano ha scritto: ↑sabato 2 novembre 2019, 13:16
la platinum carbon desk pen e' stata disegnata appositamente per un inchiostro a nano-pigmenti, il platinum carbon. ha l'alimentatore particolarmente tollerante. e' molto lunga, se non vuoi segarne il fusto (io l'ho fatto)
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È da quasi un anno che uso solamente inchiostri permanenti.
Mont Blanc blu e nero, Noodler's Lexington, Kung Te-Cheng, Heart of darkness e 54th Massachusset, R&K IG Salix (preparato appositamente per le penne moderne) e Sketch: Jule, Marlene e Thea.
Li ho usati tutti su penne a stantuffo moderne, MB, Aurora (anche su un paio di 88 big di inizio produzione, 1989/1990), Sailor, Pelikan e TWSBI.
Non mi hanno mai dato problemi di intasamento, anche in caso di due/tre settimane di non uso.
L'unica accortezza che ho è quella di lavarle per bene almeno ogni tre mesi (come raccomandato esplicitamente da Montblanc).
Personalmente sono molto soddisfatto del comportamento dei MB, del R&K Salix (forse il migliore) e del Noodler's Heart of darkness. Gli altri hanno una resa cromatica spenta, slavata e tendono ad allargare il tratto.
Non ho ancora provato gli inchiostri sul parco vintage (post bellici) perché non sono sicuro di ciò che possa accadere ai materiali e nel dubbio, evito.
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la carbon desk non ha lo slip-seal, tuttavia l'alimentatore e' diverso. viene fornita di serie con cartuccia carbon, non mi risultano altre penne fornite di serie con inchiostri a nano-pigmenti. tra le platinum, questa e' particolarmente adatta. e' anche davvero brutta (il cappuccio)HoodedNib ha scritto: ↑sabato 2 novembre 2019, 14:45 Credo che se non tutte molte Platinum tollerino gli inchiostri a nanopigmenti, posso dire di averlo provato su una PTL-5000 e non ha problemi di nessun sorta, e' capitato solo una volta che non partisse subito causa essermela scordata per un mese ma un getto d'acqua e si e' ristabilita subito. Credo che la cosa sia valida (e anche di piu') anche per tutte le Platinum che hanno il sistema di ritenuta slip-seal che impedisce al pennino di seccare quindi Preppy, 3776, Procyon... alla fine sono poche le Platinum senza lo slip-seal e se si comportano come la PTL-5000 con il carbon che quel sistema non ce l'ha, non dovrebbero esserci problemi.
mi interessa la tua opinione (indeciso tra marlene e frieda, piu' scuro). riusciresti a postare un esempio? in negozio potrei usare una penna in vetro, ma e' molto piu' satura quindi non troppo indicativo dell'uso con stilografiche
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merloplano ha scritto: ↑domenica 3 novembre 2019, 17:51mi interessa la tua opinione (indeciso tra marlene e frieda, piu' scuro). riusciresti a postare un esempio? in negozio potrei usare una penna in vetro, ma e' molto piu' satura quindi non troppo indicativo dell'uso con stilografiche
La prima immagine è di sola scrittura, tre inchiostri e due penne.
Gli inchiostri sono R&K nano pigmenti Marlene, R&K IG Salix e mix di MB Permanent blu e nero.
Le penne sono una Aurora 88 big rebbi lunghi M intinta nei due R&K e una MB 149 F caricata con il mix MB.
La carta in tutte e tre le prove proviene da un blocco Fabriano puntinato da 85 gr/mq.
La seconda immagine è la stessa ma con prova di immersione in acqua per un paio di minuti. Solo la parte sotto la linea trasversale azzurra è stata immersa.
Ultima immagine (di repertorio), foglio tenuto sotto al rubinetto per circa un minuto.
Prima parte Aurora Optima F intinta in R&K nano pigmenti Marlene, seconda parte Sailor 1911 Realo M 21k caricata con mix MB permanet nero e un normale verde irlandese, terza parte Aurora Optima F (un'altra) caricata con mix MB permanente nero e un normale modena rosso.
La mia opinione è che il Marlene e gli altri due Sketch R&K rimarranno chiusi nel cassetto e se tra un paio di mesi non li avrò più usati li regalerò con qualche penna che metterò in vendita.
Del Salix, invece, pur avendo un calamaio quasi pieno, dato che ho una - ulteriore, e sono a otto - Aurora in arrivo da Isernia, ne ho fatto mettere un secondo nel plico: diventerà il mio inchiotro da tutti i giorni, scalzando dal primo posto dei preferiti il mix di MB permanent blu nero.
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grazie Geko, spettacolare precisione altoatesina!
a me non sembra che il marlene spiumi, a dire il vero. e' piatto rispetto allo shading del salix (prova lo scabiosa, a me piace anche di piu', li alterno in una loom che lavo spesso) ma ha un vantaggio: lavato via non resta il grigio degli ig. piuttosto, noto i 2 salti sugli 8 e 1 sugli zig-zag verticali, come se il flusso fosse insufficiente. uhm, forse guardero' al document blue di casa KIN
mi e' pia pia pia piaciuto molto il testo delle recensioni, ellamiseria
a me non sembra che il marlene spiumi, a dire il vero. e' piatto rispetto allo shading del salix (prova lo scabiosa, a me piace anche di piu', li alterno in una loom che lavo spesso) ma ha un vantaggio: lavato via non resta il grigio degli ig. piuttosto, noto i 2 salti sugli 8 e 1 sugli zig-zag verticali, come se il flusso fosse insufficiente. uhm, forse guardero' al document blue di casa KIN
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pre pre pregomerloplano ha scritto: ↑lunedì 4 novembre 2019, 17:32 grazie Geko, spettacolare precisione altoatesina!
Comunque non sono sudtirolese/alto atesino (par condicio) anche se nel mio sangue scorre sempre qualche goccia asburgica (ma di mare).
Ultimamente mi trovo a vivere in queste lande ma sono uomo di mondo (di Italia per la precisione ).
No, il Marlene non mi spiuma (sulle carte di media/alta qualità che ho usato per le prove). Ero tentato dallo Scabiosa ma ho letto della costante manutenzione (leggasi pulizia) da fare sulle penne che lo usano. Il Salix non mi ha mai creato problemi e un lavaggio ogni tre mesi (sia che lo utilizzi sia che lasci la penna ferma) lo considero una normale manutenzione.merloplano ha scritto: ↑lunedì 4 novembre 2019, 17:32 a me non sembra che il marlene spiumi, a dire il vero. e' piatto rispetto allo shading del salix (prova lo scabiosa, a me piace anche di piu', li alterno in una loom che lavo spesso) ma ha un vantaggio: lavato via non resta il grigio degli ig.
Non farti fuorviare da ciò, il pennino era stato intinto e l'inchiostro era in esaurimento.merloplano ha scritto: ↑lunedì 4 novembre 2019, 17:32 piuttosto, noto i 2 salti sugli 8 e 1 sugli zig-zag verticali, come se il flusso fosse insufficiente.
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e mica ho parlato di nascita'. si sa poi che la precisione si acquisisce anche per osmosi..
ellamiseria e' altoatesino, in sudtirolese non saprei
per la mia esperienza, salix e scabiosa sono equivalenti, il colore di scabiosa a me piace di piu'Ero tentato dallo Scabiosa ma ho letto della costante manutenzione (leggasi pulizia) da fare sulle penne che lo usano. Il Salix non mi ha mai creato problemi e un lavaggio ogni tre mesi (sia che lo utilizzi sia che lasci la penna ferma) lo considero una normale manutenzione.
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Mi butto.merloplano ha scritto: ↑mercoledì 6 novembre 2019, 19:06 per la mia esperienza, salix e scabiosa sono equivalenti, il colore di scabiosa a me piace di piu'
Meglio che lo provi su una TWSBI prima di caricarlo su una più costosa?
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hai un pm. meglio prima una twsbi, ma sulla loom con converter nessuna differenza rispetto al salix, forse scabiosa appena meno fluido ma potrei ricordare male, e' un paio di mesi che non lo uso
lo scan non e' fedelissimo, manca blue. lo scabiosa e' piu' melanzana di come appare, il salix meno grigio, l'aurora meno atac
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Grazie a tutti per le risposte! Buona giornata.
Quello che non mi piace del Salix è il colore, o meglio mi piace molto il blu scuro/nero ma tendo a non usarlo, preferendo il contrasto tra il nero e il blu puro. A quanto ho capito la questione è molto semplice con il nero e i colori più scuri, mentre per i colori la questione diventa più complicata, peccato. Credo comunque che proverò il Sailor Kiwa Guro e mi accontenterò di avere il nero come permanente per il momento.geko ha scritto: ↑sabato 2 novembre 2019, 16:42 Personalmente sono molto soddisfatto del comportamento dei MB, del R&K Salix (forse il migliore) e del Noodler's Heart of darkness. Gli altri hanno una resa cromatica spenta, slavata e tendono ad allargare il tratto.
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Kiwa guro ottimo inchiostro che scrive ovunque lo uso da quando ho comprato la prima Safari nel 2015, l’ho usato su penne di valore come le 149, mai avuto problemi con una manutenzione davvero ordinaria (lavaggi regolari ma senza impazzire col calendario).
Riccardo