Un nero che duri per anni e anni e anni...

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HoodedNib
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Messaggio da HoodedNib »

stanzarichi ha scritto: giovedì 12 marzo 2020, 9:01
HoodedNib ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 23:15Invece che sapete dirmi dei Sei Boku e Sou Boku ovvero il blue e blue-nero a pigmenti della Sailor?
Possiedo anche quello: stesse caratteristiche, un bel colore che va dal blu-grigio al blu scuro a seconda della carta e dalla penna utilizzata. A me personalmente piace molto, solo mi pare un po’ più difficile da trovare del Kiwa Guro.
Quale dei due, il blue(sei boku) o il blue-nero(sou boku)?
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schnier
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Messaggio da schnier »

Attenzione che sono entrambi blue-black, con tonalità diverse.
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Messaggio da Pettirosso »

Una nota di colore, fra tutti questi inchiostri seriosi: De Atramentis fucsia (esiste sia la versione"normale" che quella "permanente").
Ho letto delle prove: esposto al sole per tutta una estate (nel luogo peggiore: foglio sull'interno del vetro di una finestra) ha perso pochissimo.
Ovviamente da usare con cautela! :lol: (non mi vedrei una pagina intera scritta con questo colore, ma qualche riga, o delle note per richiamare l'attenzione, o anche delle intestazioni, sì!).
Più in generale, concordo perfettamente con quanto già scritto: la cosa di gran lunga più importante è il luogo di conservazione del manoscritto: il più possibile asciutto, caldo o freddo non ha molta importanza. Se la carta inizia a marcire o ad essere attaccata da muffe l'inchiostro può fare ben poco. L'ideale è la classica soffitta.
Io ho ritrovato, a parte i miei appunti scolastici di 40/50 anni fa scritti con inchiostri blu a cartucce Pelikan o Aurora perfettamente leggibili, degli appunti liceali ed universitari di mio padre, risalenti agli anni '30/'40 (prima della WWII): tipico colore seppia (ovviamente non conosco l'inchiostro utilizzato), ma ci si sarebbe ancora potuto tranquillamente studiare sopra.
Giuseppe.
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Messaggio da stanzarichi »

HoodedNib ha scritto: giovedì 12 marzo 2020, 9:53Quale dei due, il blue(sei boku) o il blue-nero(sou boku)?
Sei-boku :thumbup:
Riccardo
Hiroshi

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Messaggio da Hiroshi »

Io sto approfittando di questo tempo di assenza forzata dal lavoro, in cui il futuro sembra quanto mai incerto e sospeso, per trascrivere dei vecchi documenti di famiglia. Il contatto col passato non toglie la preoccupazione ma lenisce un po'
Sto usando l' R&K Salix ferrogallico (ma è blu, anche io avrei preferito un nero).
Quel che mi preoccupa di più è l'umidità, non solo il contatto accidentale con l'acqua ma anche dita o mani umide, per cui ho fatto questa scelta.
In passato mi ha rovinato un po' il pennino della Sonnet, poi ripristinato con la pasta Iosso, ma c'era rimasto dentro ad evaporare, e la Sonnet in quanto ad evaporazione di inchiostro è imbattibile.
Forse nel tuo caso l'utilizzo quotidiano rende comunque meno problematico l'utilizzo di inchiostri un po' più difficili.
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