Un nero che duri per anni e anni e anni...

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Miata
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Messaggio da Miata »

Ciao a tutti

Mi sto imbarcando nell'avventura di scrivere una sorta di "diario dei giorni nostri", da donare in futuro a mia nipote (che ora ha 3 anni).
Magari quando gliene farò dono tra qualche anno, butterà i quaderni in cantina o i soffitta senza pensarci troppo, ma chissà che da adulta non possa apprezzare di ritrovarli (lo so, mi faccio dei film mentali).

Il punto è, quindi, la scelta di un inchiostro che possa durare negli anni: ferrogallico o bulletproof o altri tipi che magari non conosco?

So come sono fatti i ferrogallici e il perché siano resistenti, ma che mi dite dei bulletproof Noodler's o di altri? Come sono fatti e perché potrebbero essere una alternativa.

Nello specifico cercherei un nero che resti tale anche dopo l'asciugatura (come diceva in un altro post, non mi piace ad esempio come diventa il Koh-i-noor document dopo l'asciugatura, visto che tende a perdere saturazione e temo di capire che tutti i ferrogallici condividano questa sorte).
Florinda
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Messaggio da Ghiandaia »

Guarda, io ho i miei diari di quando andavo alle superiori una ventina d'anni fa, scritti tra gli altri con l'aurora blu e l'aurora nero. Sono come nuovi. I problemi maggiori derivano dall'esposizione alla luce, se tua nipote butta i tuoi scritti in una soffitta asciutta qualsiasi inchiostro non dovrebbe darti problemi, se li butta in una cantina umida invece non c'è inchiostro che possa salvare la carta dalla muffa.

Ad ogni modo ci sono inchiostri dichiarati "da archiviazione" o simili dai vari fabbricanti, per questi si paga profumatamente, vedi i Rohrer&Klingner Dokumentus o i De Atramentis dei quali mi sfugge il nome della linea. Noodler's fa i suoi "eternal" "bulletproof" e compagnia bella e sono certamente i più economici, ma non fa riferimento a leggi o normative come i tedeschi. I ferrogallici hanno il vantaggio di essere in uso da secoli, quindi ampiamente collaudati e raffinati dalla pratica. Se no, come ti accennavo nell'altro post, ci sono i pigmentati. Per stilografiche ci sono i Sailor, i Platinum (entrambi assai costosi), oppure i R&K che io trovo eccezionali come qualità/prezzo. Tieni presente che usando questi inchiostri è tassativo non lasciare la penna inutilizzata, e di lavarla più frequentemente. Se invece ti venisse voglia di usare pennini a intinzione, usa le chine (che sono pigmentate anche loro). Restando in casa R&K il loro Ausziehtusche Schwarz è nero come la pece e si comporta divinamente anche sulle cartacce più assorbenti.
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sussak
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Messaggio da sussak »

Anch'io sto scrivendo dall'occhio del ciclone un diario dell'epidemia, perchè forse fra venti anni i nipoti capiscano (ne dubito).
Ho già riempito tre grosse agende con la mia cronaca quotidiana e consumato due boccette di inchiostro.
Ma, vivendo in una casa molto asciutta, uso il Lamy azurite, che mi piace molto per la sua vivacità.
Trovo, per restare in tema, i vari neri troppo "mortiferi", ma come si sa, è questione di gusti.
Comunque, anche se non lo avevo mai fatto prima, considero che lo scrivere sia un ottimo passatempo, anche se mia moglie ogni tanto mi guarda con compatimento, come se fossi un poco matto.
Umberto

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Messaggio da Miata »

Ghiandaia ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 10:00 ...tua nipote butta i tuoi scritti in una soffitta asciutta qualsiasi inchiostro non dovrebbe darti problemi, se li butta in una cantina umida invece non c'è inchiostro che possa salvare la carta dalla muffa...
Ecco, infatti ho nominato le due possibilità per capire con quali "nemici" questi scritti potrebbero avere a che fare
Ghiandaia ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 10:00 Ad ogni modo ci sono inchiostri dichiarati "da archiviazione" o simili dai vari fabbricanti, per questi si paga profumatamente, vedi i Rohrer&Klingner Dokumentus o i De Atramentis dei quali mi sfugge il nome della linea. Noodler's fa i suoi "eternal" "bulletproof" e compagnia bella e sono certamente i più economici, ma non fa riferimento a leggi o normative come i tedeschi. I ferrogallici hanno il vantaggio di essere in uso da secoli, quindi ampiamente collaudati e raffinati dalla pratica. Se no, come ti accennavo nell'altro post, ci sono i pigmentati. Per stilografiche ci sono i Sailor, i Platinum (entrambi assai costosi), oppure i R&K che io trovo eccezionali come qualità/prezzo. Tieni presente che usando questi inchiostri è tassativo non lasciare la penna inutilizzata, e di lavarla più frequentemente. Se invece ti venisse voglia di usare pennini a intinzione, usa le chine (che sono pigmentate anche loro). Restando in casa R&K il loro Ausziehtusche Schwarz è nero come la pece e si comporta divinamente anche sulle cartacce più assorbenti.
I De Atramentis li ho trovati sul post dedicato agli Inchiostri resistenti all'acqua.

Hai fatto centro, spiegandomi che i Noodler's non fanno riferimento a leggi e normative che ne certifichino la resistenza :thumbup:

I pigmentati, se richiedono lavaggi frequenti i sembrano meno adatti alle due penne antiche che al momento vorrei usare per questi diari, li vedo più adatti a penne moderne di facile smontaggio.

Come R&K ferrogallico va dietro da tempo allo Scabiosa, ma anche questo mi pare che da asciutto diventi un po' piatto.

Però intanto mi hai dato buoni spunti! Grazie
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Messaggio da HoodedNib »

Miata ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 10:30
I De Atramentis li ho trovati sul post dedicato agli Inchiostri resistenti all'acqua.

Hai fatto centro, spiegandomi che i Noodler's non fanno riferimento a leggi e normative che ne certifichino la resistenza :thumbup:

I pigmentati, se richiedono lavaggi frequenti i sembrano meno adatti alle due penne antiche che al momento vorrei usare per questi diari, li vedo più adatti a penne moderne di facile smontaggio.

Come R&K ferrogallico va dietro da tempo allo Scabiosa, ma anche questo mi pare che da asciutto diventi un po' piatto.

Però intanto mi hai dato buoni spunti! Grazie
Mah sui Noodler's e' vero che non ci sono leggi e normative ma solo perche' per gli USA leggi e normative in questo settore sono una roba a parte e non obbligatorie e del resto trovi leggi e normative in Germania perche' un po' ci sono fissati. Non credo sia affatto un discrimine.
I Noodler's hanno dalla loro la chimica, avendo un inchiostro che si lega chimicamente alla carta e' molto difficile toglierlo per cui anche se non e' certificato (e nessuno in Germania lo certificherebbe, piu' per questioni interne che per la scarsa bonta del prodotto).
Per i pigmentati semplicemente le particelle dei pigmenti si depongono nelle fibre della carta e nel caso del nerofumo (o quel che usano) difficilmente lo tiri fuori da li.
I ferrogallici... ok se ti dicessi che questi chimicamente sono in buona parte reversibili? Cioe' ti ci devi impegnare e inumidire la carta ma basta un chelante dello ione ferro e saluti l'inchiostro.
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sussak ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 10:16 Anch'io sto scrivendo dall'occhio del ciclone un diario dell'epidemia, perchè forse fra venti anni i nipoti capiscano (ne dubito).
Ecco, pensiero comune allora. :thumbup:
sussak ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 10:16 Trovo, per restare in tema, i vari neri troppo "mortiferi", ma come si sa, è questione di gusti.
Comunque, anche se non lo avevo mai fatto prima, considero che lo scrivere sia un ottimo passatempo, anche se mia moglie ogni tanto mi guarda con compatimento, come se fossi un poco matto.
È vero che il nero potrebber appensantire visivamente il tutto, infatti pensavo di usare almeno un paio di inchiostri diversi. Anzi! Mi hai appena fatto venire un'idea: potrei usare gli inchiostri in base al tipo di argomento, nel senso che a parte la cronaca del presente, in questi diario volevo annotare qualcosa riguardo la vita quotidiana di quando io e mio fratello (il papà della nipotina) eravamo bambini, a mo' di "La storia infinita", il libro di che è stampato con due inchiostri differenti (rosso per il mondo reale, verde acqua per quello di fantàsia).

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sussak ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 10:16 Comunque, anche se non lo avevo mai fatto prima, considero che lo scrivere sia un ottimo passatempo, anche se mia moglie ogni tanto mi guarda con compatimento, come se fossi un poco matto.
io lo trovo non solo un ottimo passatempo, ma anche un modo per chiarirsi le idee e approfondire. Una cosa è pensare, un'altra mettere nero su bianco (o bianco su nero sei sei Fufluns) le cose che ci capitano attorno.
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HoodedNib ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 10:36 Mah sui Noodler's e' vero che non ci sono leggi e normative ma solo perche' per gli USA leggi e normative in questo settore sono una roba a parte e non obbligatorie e del resto trovi leggi e normative in Germania perche' un po' ci sono fissati. Non credo sia affatto un discrimine.
I Noodler's hanno dalla loro la chimica, avendo un inchiostro che si lega chimicamente alla carta e' molto difficile toglierlo per cui anche se non e' certificato (e nessuno in Germania lo certificherebbe, piu' per questioni interne che per la scarsa bonta del prodotto).
Non c'avevo pensato in questo senso (che le normative potessero giustamente differire tra i vari paesi). I Noodler's riconquistano punticini.

HoodedNib ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 10:36 Per i pigmentati semplicemente le particelle dei pigmenti si depongono nelle fibre della carta e nel caso del nerofumo (o quel che usano) difficilmente lo tiri fuori da li.
I ferrogallici... ok se ti dicessi che questi chimicamente sono in buona parte reversibili? Cioe' ti ci devi impegnare e inumidire la carta ma basta un chelante dello ione ferro e saluti l'inchiostro.
Visto il tuo avatar, prendo buono al 101% quel che mi dici e valuto di conseguenza. Grazie!

E i pigmentati timidamente prendono campo. Solo che per usarli mi toccherebbe comprare una penna dedicata (ma perché anche la penna vorrei fosse speciale e donata insieme ai diari e non mi andrebbe di dare questo onore ad una penna qualsiasi. Anche perché ho solo "pennette" tranne le due antiche. Sono una romantica...)
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Messaggio da sussak »

Ti posso raccontare un episodio della mia famiglia.
Quando giusti 20 anni fa mia madre se n'è andata, nella impietosa cernita dei cassetti è saltato fuori un piccolissimo tacquino, con un angolo come rosicchiato. Era il diario scritto da sua zia, quando nel 1905 tentò, con sfortuna di emigrare da Borgonovo in provincia di Piacenza a New York, con un viaggio di tre settimane nella stiva di un piroscafo. Della sua permanenza coatta a Staten Island, e del suo respingimento. Fecero passare suo fratello, che era robusto e faceva il fabbro e lei no.
E' scritto in modo strano, in ocra, non con una penna, ma come con la punta di un ago od uno spillo. Ce l'ho ancora, mentre di lei non è rimasta neppure una fotografia. Il fratello era così robusto che circa 10 anni dopo, con la divisa della U.S. army fu mandato a combattere in Francia.
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sussak ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 10:56 Ti posso raccontare un episodio della mia famiglia.
Quando giusti 20 anni fa mia madre se n'è andata, nella impietosa cernita dei cassetti è saltato fuori un piccolissimo tacquino, con un angolo come rosicchiato. Era il diario scritto da sua zia, quando nel 1905 tentò, con sfortuna di emigrare da Borgonovo in provincia di Piacenza a New York, con un viaggio di tre settimane nella stiva di un piroscafo. Della sua permanenza coatta a Staten Island, e del suo respingimento. Fecero passare suo fratello, che era robusto e faceva il fabbro e lei no.
E' scritto in modo strano, in ocra, non con una penna, ma come con la punta di un ago od uno spillo. Ce l'ho ancora, mentre di lei non è rimasta neppure una fotografia. Il fratello era così robusto che circa 10 anni dopo, con la divisa della U.S. army fu mandato a combattere in Francia.
Grazie per aver condiviso con me (con noi) questo anneddoto della tua famiglia.
Mi sono emozionata.
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Miata ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 10:40
.....a mo' di "La storia infinita", il libro di che è stampato con due inchiostri differenti (rosso per il mondo reale, verde acqua per quello di fantàsia.
OT ON:

....che bel libro (salto indietro alle letture adolescenziali ed al “sogno”).

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Miata ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 9:49
Il punto è, quindi, la scelta di un inchiostro che possa durare negli anni: ferrogallico o bulletproof o altri tipi che magari non conosco?
Mi sto trovando bene con il Sailor Kiwa-Guro. L'ho provato in varie penne a pistone e non ha dato problemi. Poco tempo fa aprii anche un topic sulla questione indelebili viewtopic.php?f=9&t=19763

Quanto alla penna, secondo me dipende. Una Lamy Safari / Al Star magari tra qualche anno non la fanno più e acquista un certo "valore" per il suo design. Anche una Nononsense secondo me è una bella penna da lasciare ai posteri nonostante sia una penna economica, magari con pennino Stub.
Ultima modifica di schnier il mercoledì 11 marzo 2020, 12:38, modificato 4 volte in totale.
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Ciao Florinda.
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C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Miata ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 10:44


Visto il tuo avatar, prendo buono al 101% quel che mi dici e valuto di conseguenza. Grazie!

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Grazie Florinda :)
Anche perche' non sono l'unico chimico che bazzica qui dentro qui se dico cappellate qualcuno ha come correggermi, mettiamola come un QC/QA interno :D

OK quanto alla penna... beh dipende quanto speciale vuoi la penna e quanto sei disposta a spenderci. Io ho da anni ormai il Platinum Carbon Black (Il Kiwa Guro Sailor mi dicono essere molto simile) caricato su una PTL-5000, ottima penna, anche carina esteticamente, pennino in oro, prezzo sui 40 euro. Mi ha dato problemi solo una volta ma perche' l'ho tenuta in tasca un mese senza usarla (era nel portapenne ma usavo altre) e si era seccato l'inchiostro dentro i canali ma trenta secondi sotto il rubinetto dell'acqua e una piccola scrollata hanno fatto scollare un "caccolone" di inchiostro e ora la penna va come prima.
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Messaggio da sciumbasci »

Miata ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 10:40
sussak ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 10:16 Anch'io sto scrivendo dall'occhio del ciclone un diario dell'epidemia, perchè forse fra venti anni i nipoti capiscano (ne dubito).
Ecco, pensiero comune allora. :thumbup:
sussak ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 10:16 Trovo, per restare in tema, i vari neri troppo "mortiferi", ma come si sa, è questione di gusti.
Comunque, anche se non lo avevo mai fatto prima, considero che lo scrivere sia un ottimo passatempo, anche se mia moglie ogni tanto mi guarda con compatimento, come se fossi un poco matto.
È vero che il nero potrebber appensantire visivamente il tutto, infatti pensavo di usare almeno un paio di inchiostri diversi. Anzi! Mi hai appena fatto venire un'idea: potrei usare gli inchiostri in base al tipo di argomento, nel senso che a parte la cronaca del presente, in questi diario volevo annotare qualcosa riguardo la vita quotidiana di quando io e mio fratello (il papà della nipotina) eravamo bambini, a mo' di "La storia infinita", il libro di che è stampato con due inchiostri differenti (rosso per il mondo reale, verde acqua per quello di fantàsia).

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sussak ha scritto: mercoledì 11 marzo 2020, 10:16 Comunque, anche se non lo avevo mai fatto prima, considero che lo scrivere sia un ottimo passatempo, anche se mia moglie ogni tanto mi guarda con compatimento, come se fossi un poco matto.
io lo trovo non solo un ottimo passatempo, ma anche un modo per chiarirsi le idee e approfondire. Una cosa è pensare, un'altra mettere nero su bianco (o bianco su nero sei sei Fufluns) le cose che ci capitano attorno.
Ma quello è un libro o un manoscritto? :o
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