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Pelikan 4001 Royal Blue, grande delusione

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subottini
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Pelikan 4001 Royal Blue, grande delusione

Messaggio da subottini »

La scorsa settimana mi è arrivata, nuova di zecca, una ottima Pelikan M251 con pennino M.
La penna era confezionata in un - forse un poco eccessivo - scrigno di cartone compresso molto elegante. Nell'apposito alloggiamento si trovava anche un non richiesto ma incluso nel prezzo calamaio di Pelikan 4001 Royal Blue un inchiostro famosissimo e usato da decenni. Non da me, che non lo avevo provato mai. Visto che era a disposizione, l'ho provato.
Con la M251, e con una Pilot Heritage 91, sempre pennino M (SM).
Delusione. Sciatto, opaco, slavato, privo di saturazione.
Stessa opinione se usato su carta Leuchturm 1917 su Rhodia o Clairefontaine o carta da fotocopie.
Possibile che il calamaio fosse molto vecchio?
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MatteoM
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Pelikan 4001 Royal Blue, grande delusione

Messaggio da MatteoM »

Non credo fosse vecchio.
Ho acquistato un calamaio nuovo qualche mese fa e anche il mio era decisamente poco saturo. Me lo aspettavo più brillante ma soprattutto dopo l’asciugatura diventa molto opaco.
È un buon inchiostro, ma il colore non mi ha fatto impazzire.
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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

subottini ha scritto: lunedì 11 maggio 2020, 22:55 Delusione. Sciatto, opaco, slavato, privo di saturazione.
Stessa opinione se usato su carta Leuchturm 1917 su Rhodia o Clairefontaine o carta da fotocopie.
Possibile che il calamaio fosse molto vecchio?
Può anche essere. La mia esperienza con quell'inchiostro è che è piuttosto sensibile all'acqua, anche in quantità omeopatiche, e agli sbiancanti che si trovano in alcune carte; ha inoltre bisogno di stabilizzarsi nella penna per dare il meglio di sé. Permettendogli questo, diventa anche piuttosto scuro e, a mio avviso, molto piacevole da usare.
:wave:

edit: aggiunto "è piuttosto sensibile all'acqua, anche in quantità omeopatiche, e agli sbiancanti che si trovano in alcune carte"
Ultima modifica di Monet63 il lunedì 11 maggio 2020, 23:53, modificato 2 volte in totale.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Messaggio da subottini »

Grazie. Proverò a fare come dici, sicuramente è un consiglio valido.
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Messaggio da subottini »

MatteoM ha scritto: lunedì 11 maggio 2020, 23:15 Non credo fosse vecchio.
Ho acquistato un calamaio nuovo qualche mese fa e anche il mio era decisamente poco saturo. Me lo aspettavo più brillante ma soprattutto dopo l’asciugatura diventa molto opaco.
È un buon inchiostro, ma il colore non mi ha fatto impazzire.
Vedo che siamo almeno in due. Voglio dargli un'altra chance a provare a fare come dice Monet.
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Messaggio da G P M P »

In medio stat, dicevano - e questo inchiostro ne è l'attuazione nel mondo stilografico. In perfetto equilibrio per ogni caratteristica (cromatica, chimico-fisica, di scorrevolezza, di uso e pulizia), rischia di apparire mediocre.

A me piace perché è come la copertina di Linus, rassicurante. Ha tre frecce nel suo arco:
  • è l'inchiostro più sicuro che conosca, quindi perfetto per vintage e preziose, e mani-tappeti-indumenti :mrgreen:
  • dato il perfetto equilibrio tra scorrevolezza e flusso, è la cartina di tornasole per la diagnosi dei pennini (una penna caricata con esso DEVE scrivere, per il solo effetto del suo peso)
  • se passa qualche giorno nel serbatoio, o il calamaio dura qualche mese, alla fine perde un po' della componente acquosa e acquista una gradevole saturazione (corollario: se si carica in una penna appena lavata si scriverà molto sbiadito per un po')
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Phormula
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Messaggio da Phormula »

Concordo con GPMP, è l'inchiostro medio per eccellenza, il più venduto nel mondo e uno dei pochi che mi fiderei a dare a bambini che si mettono le dita inchiostrate in bocca. Infatti è l'inchiostro scolastico per eccellenza e quello che, come la Settimana Enigmistica, vanta il maggior numero di tentativi di imitazione, visto che la quasi totalità dei produttori di inchiostri offre una alternativa cancellabile di colore più o meno simile.

Come il Lamy Blue, risente di quantità omeopatiche di acqua, di solito la prima carica in una penna lavata e non perfettamente asciutta è deludente.
Risolto questo "problema", va preso per quelle che sono le sue caratteristiche. Caratteristiche e non difetti. Non è un inchiostro saturo e infatti anche quando la penna inchiostrata va completamente a secco, lascia pochissimi residui che se ne vanno con una lavata. Ho sbloccato senza problemi decine di penne che avevano dentro una cartuccia secca di Royal Blue, alcune semplicemente infilandoci una nuova cartuccia. Non è nemmeno brillante, è un inchiostro scolastico, al decimo compito in classe scritto con il Baystate Blue, l'insegnante potrebbe rifiutarsi di correggerlo. Il colore poco brillante è ideale per evidenziare sottolineature ed altre forme di marcatura del testo. E' il motivo per cui prendo appunti in blu medio, poi sottolineo o annoto in verde o in rosso e si nota subito. Lasciamo perdere il fatto che costa poco e che per gli utilizzatori industriali come me c'è il pratico flacone da litro.
Ultimo, ma non meno importante, è perfettamente lavabile e i disastri pennistici non capitano solo agli studenti delle elementari.

Chiaramente, se queste non sono le caratteristiche che si cercano in un inchiostro, è bene tenersene alla larga. Sarebbe come consigliare il Diamine China Blue (un altro inchiostro che amo per il suo understatement e che sostituirei al Pelikan se fosse cancellabile) a chi è fanatico degli inchiostri brillanti e saturi.

Per concludere, non lo considero un inchiostro scadente ma un inchiostro che assolve benissimo lo scopo per il quale è stato progettato. Altrimenti non resterebbe sul mercato da tempo immemorabile. Però capisco che se queste non sono le caratteristiche che si cercano in un inchiostro, si possa restare delusi e, giustamente, tenersene alla larga.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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jebstuart
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Messaggio da jebstuart »

Phormula ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 7:23 Concordo con GPMP, è l'inchiostro medio per eccellenza, il più venduto nel mondo e uno dei pochi che mi fiderei a dare a bambini che si mettono le dita inchiostrate in bocca. Infatti è l'inchiostro scolastico per eccellenza e quello che, come la Settimana Enigmistica, vanta il maggior numero di tentativi di imitazione, visto che la quasi totalità dei produttori di inchiostri offre una alternativa cancellabile di colore più o meno simile.

Come il Lamy Blue, risente di quantità omeopatiche di acqua, di solito la prima carica in una penna lavata e non perfettamente asciutta è deludente.
Risolto questo "problema", va preso per quelle che sono le sue caratteristiche. Caratteristiche e non difetti. Non è un inchiostro saturo e infatti anche quando la penna inchiostrata va completamente a secco, lascia pochissimi residui che se ne vanno con una lavata. Ho sbloccato senza problemi decine di penne che avevano dentro una cartuccia secca di Royal Blue, alcune semplicemente infilandoci una nuova cartuccia. Non è nemmeno brillante, è un inchiostro scolastico, al decimo compito in classe scritto con il Baystate Blue, l'insegnante potrebbe rifiutarsi di correggerlo. Il colore poco brillante è ideale per evidenziare sottolineature ed altre forme di marcatura del testo. E' il motivo per cui prendo appunti in blu medio, poi sottolineo o annoto in verde o in rosso e si nota subito. Lasciamo perdere il fatto che costa poco e che per gli utilizzatori industriali come me c'è il pratico flacone da litro.
Ultimo, ma non meno importante, è perfettamente lavabile e i disastri pennistici non capitano solo agli studenti delle elementari.

Chiaramente, se queste non sono le caratteristiche che si cercano in un inchiostro, è bene tenersene alla larga. Sarebbe come consigliare il Diamine China Blue (un altro inchiostro che amo per il suo understatement e che sostituirei al Pelikan se fosse cancellabile) a chi è fanatico degli inchiostri brillanti e saturi.

Per concludere, non lo considero un inchiostro scadente ma un inchiostro che assolve benissimo lo scopo per il quale è stato progettato. Altrimenti non resterebbe sul mercato da tempo immemorabile. Però capisco che se queste non sono le caratteristiche che si cercano in un inchiostro, si possa restare delusi e, giustamente, tenersene alla larga.

:clap: :clap: :clap:
Mauro
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Messaggio da analogico »

subottini ha scritto: lunedì 11 maggio 2020, 22:55 =omissis=
Possibile che il calamaio fosse molto vecchio?
Nel caso il tuo calamaio sia come quello della foto, a mio giudizio il fattore età conta , io ne ho ricavati ben tre da confezioni regalo simili alla tua.
Dei tre inchiostri, uno restituisce un tratto abbastanza slavato, non tanto ma si nota la differenza con un Royal blue fresco, gli altri due li ho eliminati in quanto il tratto risultava notevolmente slavato, l'inchiostro era di fatto inutilizzabile.
Aggiungo che i tre calamai erano sigillati e i risultati del tutto simili con penne diverse.

Invece ho comperato diverse volte lo stesso tipo di di inchiostro in calamai secondo me più vecchi , ma nella tipica foggia più comune, a volte anche già aperti e smezzati, ma non ho mai riscontrato il problema, sicuramente non nella stessa rilevanza.

Mi rendo conto che la cosa potrebbe apparire senza senso, in quanto l’inchiostro dovrebbe essere lo stesso, ma la mia esperienza è esattamente questa.
Allegati
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Ultima modifica di analogico il martedì 12 maggio 2020, 16:26, modificato 1 volta in totale.
Antonio

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Messaggio da subottini »

analogico ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 16:06
subottini ha scritto: lunedì 11 maggio 2020, 22:55 =omissis=
Possibile che il calamaio fosse molto vecchio?
Nel caso il tuo calamaio sia come quello della foto, a mio giudizio il fattore età conta , io ne ho ricavati ben tre da confezioni regalo simili alla tua.
Dei tre inchiostri, uno restituisce un tratto abbastanza slavato, non tanto ma si nota la differenza con un Royal blue fresco, gli altri due li ho eliminati in quanto il tratto risultava notevolmente slavato, l'inchiostro era di fatto inutilizzabile.
Aggiungo che i tre calamai erano sigillati e i risultati del tutto simili con penne diverse.

Invece ho comperato diverse volte lo stesso tipo di di inchiostro in calamai secondo me più vecchi , ma nella tipica foggia più comune, a volte anche già aperti e smezzati, ma non ho mai riscontrato il problema, sicuramente non nella stessa rilevanza.
No, il calamaio non era come questo della foto ( bello!!), direi che fosse una confezione moderna, con "vecchio" intendevo dire che temevo avesse qualche anno. Ma ormai credo di aver capito che l'età non c'entra nel mio caso, le risposte di chi è intervenuto mi hanno chiarito le idee.
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MatteoM
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Messaggio da MatteoM »

Come ha fatto notare G P M P, se il calamaio è vecchio il tratto dovrebbe essere più saturo (e non più slavato), per via della inevitabile (seppur minima) evaporazione della componente acquosa.
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Messaggio da analogico »

MatteoM ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 16:32 Come ha fatto notare G P M P, se il calamaio è vecchio il tratto dovrebbe essere più saturo (e non più slavato), per via della inevitabile (seppur minima) evaporazione della componente acquosa.
E' vero, ma nel mio caso i calamai erano integri ed il livello del liquido regolare.
Può darsi si fosse deteriorato qualche altro componente.
Antonio

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Messaggio da Phormula »

Può darsi che si sia deteriorato qualche componente. In casa Pelikan succede abbastanza spesso con il Blue-Black, che diventa un grigino verdastro, in pratica perde tutta la componente blu e gran parte della fluidità. Succede anche con le cartucce sigillate, e la cosa assurda è che mi sono capitate cartucce evaporate per metà che erano ancora del colore originale e cartucce ancora quasi piene nelle quali l'inchiostro era diventato grigio.
Di solito il Royal Blue è abbastanza stabile, tende a saturarsi ma resta blu.
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Messaggio da maxpop 55 »

Phormula ha scritto: martedì 12 maggio 2020, 17:27 Può darsi che si sia deteriorato qualche componente. In casa Pelikan succede abbastanza spesso con il Blue-Black, che diventa un grigino verdastro, in pratica perde tutta la componente blu e gran parte della fluidità. Succede anche con le cartucce sigillate, e la cosa assurda è che mi sono capitate cartucce evaporate per metà che erano ancora del colore originale e cartucce ancora quasi piene nelle quali l'inchiostro era diventato grigio.
Di solito il Royal Blue è abbastanza stabile, tende a saturarsi ma resta blu.
Confermo ciò che dici sul Royal Blue ed a dire la verità lo preferisco quando è evaporata parte dell'acqua perchè diventa più saturo .
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
sansenri
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Messaggio da sansenri »

è stato detto quasi tutto quello che bisogna sapere sul Pelikan Royal blue,
dal fatto che spesso molto dipenda dalla carta, ma che in generale si tratti di un riferimento (se una penna non scrive è il test principe, se non scrive con Royal blue il problema è la penna...).
Un punto importante è stato accennato, per chi lo abbia trovato slavato: facendo qualche prova ci si potrebbe accorgere che non è un inchiostro di cui disfarsi.
1) lasciarlo evaporare. E' incredibile quanto possa sembrare diverso e più saturo dopo averlo fatto evaporare un poco.
A parte lasciarlo nella penna, a volte di proposito ne verso 5-6 ml in un vasettino di vetro (quelli delle marmellatine...) e lo lascio aperto, 1-2 giorni. Poi lo carico in un converter o cartuccia con la siringa. Molto più scuro!
2) è una base incredibile per sperimentare, si miscela con molti inchiostri anche non della stessa marca.
Una ricetta semplicissima per renderlo più saturo 4 parti Royal blue + 1 parte Diamine Sargasso sea.
Stabile, stesse caratteristiche del Royal blue in scrittura (flusso, etc), molto più saturo!
Altre due ricette testate, stabili e sicure.
10 parti Royal blue + 3 parti Visconti nero. Un bel blue-black.
5 parti Royal blue + 1 parte Edelstein tanzanite. Un blu scuro interesssante al limite con il blue-black.
Se come me ne avete diverse boccette (spesso incluse con qualche acquisto di stilo Pelikan) miscelarlo è una gran risorsa per non stufarsene.
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