Che precauzioni con i ferrogallici?
- Phrancesco
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Che precauzioni con i ferrogallici?
Ciao,
cosa consigliate? Che rischi ci sono per i pennini? Meglio oro o acciaio? Limiti di tempo? Posso scriverci per mesi o è meglio per periodi brevi e poi passare a inchiostri tradizionali? Altre attenzioni?
Grazie.
Francesco
cosa consigliate? Che rischi ci sono per i pennini? Meglio oro o acciaio? Limiti di tempo? Posso scriverci per mesi o è meglio per periodi brevi e poi passare a inchiostri tradizionali? Altre attenzioni?
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Francesco
- francoiacc
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Che precauzioni con i ferrogallici?
In generale meglio il pennino d’oro, ma con i ferrogallici moderni vai tranquillo anche con pennini in accaiaio. Un buon ferrogallico non dovrebbe lasciare residui e tanto meno macchiare.
- fantabaffo
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Che precauzioni con i ferrogallici?
Ciao,
Ci sono alcune interessanti considerazioni in questo topic.
Ci sono alcune interessanti considerazioni in questo topic.
- Ghiandaia
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Che precauzioni con i ferrogallici?
Se sono inchiostri moderni, prodotti da venditori di ampia diffusione, comprati nuovi, allora l'unica precauzione che mi sento di raccomandarti è di non lasciar seccare l'inchiostro e di lavare la penna più spesso della tua media.
I ferrogallici mi piacciono un sacco, vederli cambiare colore è ipnotico e soddisfacente.
I ferrogallici mi piacciono un sacco, vederli cambiare colore è ipnotico e soddisfacente.
- Automedonte
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Che precauzioni con i ferrogallici?
scusate ma qual è il vantaggio di usare un ferrogallico, oltre alla resistenza all'acqua che si ha anche con altri inchiostri?
Cesare Augusto
- Phormula
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Che precauzioni con i ferrogallici?
Lo stesso vantaggio di acquistare una penna in celluloide o con un alimentatore in ebanite.
Tradizionalmente (da secoli, prima ancora dell'invenzione della stilografica) gli inchiostri permanenti sono stati inchiostri ferrogallici, che sfruttano la reazione di ossidazione del pigmento con la carta, e infatti cambiano un pelo di colore. E' chiaro che oggi la chimica possa offrire altre possibilità, ma la tradizione ha il suo perchè. E proprio perchè sono il risultato di secoli di evoluzione, i moderni inchiostri ferrogallici sono adatti ad essere usati sulle penne moderne con precauzioni minime, mentre quelli a base di altri pigmenti permanenti potrebbero non esserlo, se il produttore non li ha testati a fondo su tutte le combinazioni di materiali e di uso.
Tradizionalmente (da secoli, prima ancora dell'invenzione della stilografica) gli inchiostri permanenti sono stati inchiostri ferrogallici, che sfruttano la reazione di ossidazione del pigmento con la carta, e infatti cambiano un pelo di colore. E' chiaro che oggi la chimica possa offrire altre possibilità, ma la tradizione ha il suo perchè. E proprio perchè sono il risultato di secoli di evoluzione, i moderni inchiostri ferrogallici sono adatti ad essere usati sulle penne moderne con precauzioni minime, mentre quelli a base di altri pigmenti permanenti potrebbero non esserlo, se il produttore non li ha testati a fondo su tutte le combinazioni di materiali e di uso.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
- demogorgone
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Che precauzioni con i ferrogallici?
Concordo con phormula. Per esperienza personale ho visto che alcuni inchiostri a pigmenti tendono a bloccare il tratto (mi è successo con in R&k). D'altra parte, l'unico noodlers Permanente che possiedo allarga il teatro di due misure e toglie tutta la precisione di scrittura. Sta lì e non lo uso mai. Poi ognuno ha le sue esperienze...Automedonte ha scritto: ↑martedì 16 giugno 2020, 11:28 scusate ma qual è il vantaggio di usare un ferrogallico, oltre alla resistenza all'acqua che si ha anche con altri inchiostri?
Ciao, Daniele
- geko
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Che precauzioni con i ferrogallici?
A quanto sopra aggiungo che, per esperienza personale, anche i pigmentati che dovrebbero essere testati e garantiti - MB Permanent black / blue con MB 149 - non sono del tutto funzionali: lasciano abbondanti residui tra l'alimentatore ed il pennino che si riescono a togliere solo separando e strofinando le parti.
Scrivere sul bugiardino dell'inchiostro che la penna va lavata a fondo ogni tre mesi nel caso si utilizzino i Permanent non è sufficiente.
Poi, magari, se s'intasa tutto e da utente normale la mandi in assistenza per risolvere il problema, hanno modo di verificare se sono stati usati i loro inchiostri e se la penna è stata lavata ogni tre mesi e non ti fanno pagare l'intervento ... seh.
Con i due ferrogallici R&K, in uso da mesi con pennini in oro giallo e rodiato, nessun problema da segnalare.
Per concludere e terminarla con un'indagine che la mancanza di idonei risultati rende quanto mai penosa, dobbiamo dire che, da qualunque parte si esamini la questione, non c'è nulla in comune fra gli asparagi e l'immortalità dell'anima.
- Phormula
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Che precauzioni con i ferrogallici?
Nella mia esperienza ho visto più di qualche inchiostro, anche non permanente, che è passato attraverso le forche caudine della riformulazione perchè il produttore si è accorto che seccando intasava la penna. Oggi, nell'era di internet, se un inchiostro è problematico, probabilmente qualcuno lo scrive, in passato magari la cosa passava sotto traccia perchè nessuno contattava il fabbricante. Come in tutte le cose di largo impiego, i test difficilmente riescono a riprodurre tutte le combinazioni possibili. I pigmenti organici moderni non sono esenti da problemi.
Per la mia esperienza, l'unico inchiostro che mi ha permesso di resuscitare penne secche da 10-20 anni o più senza troppa fatica, solo con una sciacquata più o meno energica, è il caro, vecchio, Pelikan 4001 Royal Blue.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Che precauzioni con i ferrogallici?
Non hai idea a quanta gente hai fatto felice con questa notizia di sti tempidemogorgone ha scritto: ↑martedì 16 giugno 2020, 12:45Concordo con phormula. Per esperienza personale ho visto che alcuni inchiostri a pigmenti tendono a bloccare il tratto (mi è successo con in R&k). D'altra parte, l'unico noodlers Permanente che possiedo allarga il teatro di due misure e toglie tutta la precisione di scrittura. Sta lì e non lo uso mai. Poi ognuno ha le sue esperienze...Automedonte ha scritto: ↑martedì 16 giugno 2020, 11:28 scusate ma qual è il vantaggio di usare un ferrogallico, oltre alla resistenza all'acqua che si ha anche con altri inchiostri?
Ciao, Daniele
OKOK basta smetto ma anche no
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Che precauzioni con i ferrogallici?
E problemi di residui di colorazione nei serbatoi ne hai registrati? Intendo le finestrelle di ispezione o penne demonstrator ovviamente.
Grazie
γνῶθι σαυτόν, gnōthi sautón, conosci te stesso
giorgio
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- geko
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Niente di particolare, solo qualche lavaggio in più e un po’ d’ammollo.codibugnolo ha scritto: ↑martedì 16 giugno 2020, 13:55 E problemi di residui di colorazione nei serbatoi ne hai registrati?
Mai usati su demonstrator.
Per concludere e terminarla con un'indagine che la mancanza di idonei risultati rende quanto mai penosa, dobbiamo dire che, da qualunque parte si esamini la questione, non c'è nulla in comune fra gli asparagi e l'immortalità dell'anima.
Che precauzioni con i ferrogallici?
Il vero problema è che puoi usarli solo con un pennino in oro, quello d'acciaio reagisce con i componenti metallici dell'inchiostro.
- Phormula
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Che precauzioni con i ferrogallici?
Il problema si pone con quelli placcati oro, verniciati o rodiati, perchè l'inchiostro può mangiarsi il trattamento (ma questo vale anche per gli inchiostri non ferrogallici se sono troppo aggressivi). Per quanto riguarda invece i pennini in acciaio inox senza rivestimenti superficiali, dipende molto dalla qualità dell'acciao. Se è scadente, come su alcune penne cinesi, l'inchiostro può mangiarsi il pennino partendo da una disomogeneità superficiale. Ma questo vale anche per i pennini in oro, se di bassa qualità.
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Che precauzioni con i ferrogallici?
Magnifico, mi hai chiarito un po' di dubbi.Phormula ha scritto: ↑martedì 16 giugno 2020, 12:26 Lo stesso vantaggio di acquistare una penna in celluloide o con un alimentatore in ebanite.
Tradizionalmente (da secoli, prima ancora dell'invenzione della stilografica) gli inchiostri permanenti sono stati inchiostri ferrogallici, che sfruttano la reazione di ossidazione del pigmento con la carta, e infatti cambiano un pelo di colore. E' chiaro che oggi la chimica possa offrire altre possibilità, ma la tradizione ha il suo perchè. E proprio perchè sono il risultato di secoli di evoluzione, i moderni inchiostri ferrogallici sono adatti ad essere usati sulle penne moderne con precauzioni minime, mentre quelli a base di altri pigmenti permanenti potrebbero non esserlo, se il produttore non li ha testati a fondo su tutte le combinazioni di materiali e di uso.
Adesso ordino un ferrogallico
Cesare Augusto