Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29

Cromatografie fatte in casa

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Ottorino
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Cromatografie fatte in casa

Messaggio da Ottorino »

Aggiungo che, se la trovi, forse la carta bibula o carta suga, t'aiuterebbe nella risoluzione.

Ho cercato in rete, ma non la trovo.
Una volta si metteva in fondo ai cassetti.
Chi vende carta, anche da imballaggi e simili, la dovrebbe avere
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Lafountain
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Messaggio da Lafountain »

Ottorino ha scritto:Aggiungo che, se la trovi, forse la carta bibula o carta suga, t'aiuterebbe nella risoluzione.

Ho cercato in rete, ma non la trovo.
Una volta si metteva in fondo ai cassetti.
Chi vende carta, anche da imballaggi e simili, la dovrebbe avere
Ciao Ottorino. Io ho provato a cercare, ma inutilmente, i fogli di carta assorbente che una volta si usavano a scuola (uno per ogni quaderno!) quando i banchi erano ancora di legno e avevano il calamaio. Ma c'erano anche i nastri da mettere nei tamponi che facevano immancabilmente parte dei set da scrivania.
Dovrei forse cercare in qualche mercatino dell'antiquariato.
Ho sempre piacere di sentirti.
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Messaggio da SJONES81 »

Lafountain ha scritto: Grazie Emmanuele. Controlliamo intanto se il Perle Noir è un nero composito (o cromatico, o un bistro come comunemente si dice) che è una delle condizioni sine qua non. Ma l'Eclipse è un nero o un blu molto scuro?
Mi pare che il Perle Noir non sia un nero composito, anche se... Rifarò il test prelevando l'inchiostro direttamente dalla cartuccia perchè i primi risultati ottenuti mi sembrano un po' ambigui e la tal cosa potrebbe dipendere da qualche vecchio deposito nella penna.
Il Diamine Eclipse non è un blu-nero, direi che è un nero-blu 8-). Mi devo sforzare molto per percepire la differenza tra questo inchiostro ed un nero "puro". Tale differenza si percepisce benissimo, però, quando l'inchiostro viene diluito in acqua: il nero scompare e la soluzione diventa viola/blu.
Appena si asciugano le strisce le acquisisco e ve le sottopongo.
Saluti.
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Ottorino
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Messaggio da Ottorino »

Ciao Marco. Vedo se trovo qualcosa, qui in zona.
Ho in mente due negozi che vendono carta.
Dal punto di vista "Standardizzazione dei materiali" = "omogeneità dei risultati" la carta da cucina non ha rivali.
Tutti la dovrebbero trovare.
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Messaggio da eriel89 »

Vorrei sottolineare l'importanza di "standardizzare" l'operazione per avere un confronto maggiore tra gli inchiostri non solo per separare le componenti di colore, ma capire maggiormente le affinità chimiche-fisiche dei componenti verso acqua, solventi (fase mobile) e carta (fase stazionaria), cioè:

bottiglia o barattolo sempre con la stessa quantità di acqua o miscela (es. 6 ml di acqua/ 3 ml di acqua + 3 ml di etanolo/ 4 ml di acqua + 2 ml di acetone ecc..) (utilizzo tacca o un recipiente graduato)

fare le strisce in misura uguale e fare una riga perpendicolare alla striscia più in alto rispetto alla linea del liquido nel barattolo e su questa riga mettere una o più gocce (in base alla carta utilizzata) di inchiostro (si può fare anche una riga con l'inchiostro, ma io preferisco fare in questo modo)

segnare fino a dove è stato assorbito il liquido sulla carta (definitesi: fronte del solvente, ho detto liquido non inchiostro, l'inchiostro potrebbe fermarsi prima). Il "top" sarebbe far eluire il fronte del solvente tutti a un' altezza uguale, per permettere un confronto visivo.

mettendo tutte le prove in fila si noterà l'inchiostro che si lascerà trasportare maggiormente e chi meno dall' eluente utilizzato (fare anche un confronto dello stesso inchiostro, ma con miscele diverse o liquidi diverse comporterà anche capire se l'inchiostro ha componente più acquosa, se viene "trasportato" maggiormente in acqua rispetto a un'altro liquido/miscela. Se non si ha il fronte costante e quindi non si può fare un confronto visivo vi sono semplici calcoli da fare per vedere questo parametro.

Penso che invece della carta assorbente si possa usare un cartoncino sarà più lenta, ma dovrebbe avere una migliore risoluzione e separazione.

Se si ha molti inchiostri e si ha anche un recipiente grosso, si possono attaccare le striscie a un supporto tipo lastra plastica o vetro (solo in alto dove il liquido/miscela non arriverà) e mettere gocce di diversi inchiostri sulle righe fatte con la matita. Si può fare la stessa cosa su un unico grosso pezzo di carta lasciando dello spazio tra un inchiostro e l'altro per non rischiare che se il liquido viene assorbito un po' "storto", la striscia di inchiostro non vada a sovrapporsi all'altro campione.

Quando avrò qualche ritaglio di tempo mi metterò a fare un po' di cromatografie cosi nel catalogo inchiostri che sto facendo in casa (un quaderno) incollo anche le striscie di carta :mrgreen:

Ps. per la carta, a parma c'è una sanitaria che vende anche componenti per il laboratorio, ha i fogli in silice, ma si può benissimo utilizzare per questi esperimenti carta da filtro (molto più economica)
"Uno scienziato nel suo laboratorio non è soltanto un tecnico, è anche un fanciullo posto di fronte a fenomeni naturali che lo impressionano come un racconto di fate." Marie Curie

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Messaggio da Lafountain »

eriel89 ha scritto:Vorrei sottolineare l'importanza di "standardizzare" l'operazione per avere un confronto maggiore tra gli inchiostri non solo per separare le componenti di colore, ma capire maggiormente le affinità chimiche-fisiche dei componenti verso acqua, solventi (fase mobile) e carta (fase stazionaria), cioè:

bottiglia o barattolo sempre con la stessa quantità di acqua o miscela (es. 6 ml di acqua/ 3 ml di acqua + 3 ml di etanolo/ 4 ml di acqua + 2 ml di acetone ecc..) (utilizzo tacca o un recipiente graduato)

fare le strisce in misura uguale e fare una riga perpendicolare alla striscia più in alto rispetto alla linea del liquido nel barattolo e su questa riga mettere una o più gocce (in base alla carta utilizzata) di inchiostro (si può fare anche una riga con l'inchiostro, ma io preferisco fare in questo modo)

segnare fino a dove è stato assorbito il liquido sulla carta (definitesi: fronte del solvente, ho detto liquido non inchiostro, l'inchiostro potrebbe fermarsi prima). Il "top" sarebbe far eluire il fronte del solvente tutti a un' altezza uguale, per permettere un confronto visivo.

mettendo tutte le prove in fila si noterà l'inchiostro che si lascerà trasportare maggiormente e chi meno dall' eluente utilizzato (fare anche un confronto dello stesso inchiostro, ma con miscele diverse o liquidi diverse comporterà anche capire se l'inchiostro ha componente più acquosa, se viene "trasportato" maggiormente in acqua rispetto a un'altro liquido/miscela. Se non si ha il fronte costante e quindi non si può fare un confronto visivo vi sono semplici calcoli da fare per vedere questo parametro.

Penso che invece della carta assorbente si possa usare un cartoncino sarà più lenta, ma dovrebbe avere una migliore risoluzione e separazione.

Se si ha molti inchiostri e si ha anche un recipiente grosso, si possono attaccare le striscie a un supporto tipo lastra plastica o vetro (solo in alto dove il liquido/miscela non arriverà) e mettere gocce di diversi inchiostri sulle righe fatte con la matita. Si può fare la stessa cosa su un unico grosso pezzo di carta lasciando dello spazio tra un inchiostro e l'altro per non rischiare che se il liquido viene assorbito un po' "storto", la striscia di inchiostro non vada a sovrapporsi all'altro campione.

Quando avrò qualche ritaglio di tempo mi metterò a fare un po' di cromatografie cosi nel catalogo inchiostri che sto facendo in casa (un quaderno) incollo anche le striscie di carta :mrgreen:

Ps. per la carta, a parma c'è una sanitaria che vende anche componenti per il laboratorio, ha i fogli in silice, ma si può benissimo utilizzare per questi esperimenti carta da filtro (molto più economica)
Non mi sarei mai aspettato di meno, Filippo, da uno studente di Chimica e tecnologie farmaceutiche.
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Messaggio da Lafountain »

Ottorino ha scritto: Dal punto di vista "Standardizzazione dei materiali" = "omogeneità dei risultati" la carta da cucina non ha rivali.
Tutti la dovrebbero trovare.
Anche la bottiglietta della "notissima bevanda" pensavo non fosse male. ;)
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Messaggio da Ottorino »

Infatti è una buona idea.
Dal punto di vista OpenSource e condivisionen dei risultati penso sia meglio sacrificare qualcosa di "meglio dal punto di vista tecnico" alla vasta diffusione e reperibilità.
E' uno dei motivi per cui nella parte tecnica del wiki cerchiamo di inventarci riparazioni e manutenzioni possibili con mezzi facilmente reperibili da tutti. Sembrerà strano, ma è la cosa piu' difficile da farsi.
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Messaggio da Lafountain »

Phormula ha scritto:Sicuramente funziona, è una ottima idea!
Per avere un risultato ancora migliore, dovresti tracciare una riga perpendicolarmente alla striscia di carta, anzichè fare una macchia al centro.
Inoltre potresti provare una miscela di acqua ed etanolo (va bene anche alcol denaturato), che molto probabilmente aumenta il potere di separazione.
Grazie Luca, ho provato subito un confronto tra acqua e una miscela costituita da acqua e da un 25/30% di alcol denaturato. Devo aggiungere che ho eseguito la foto quando le strisce di carta erano ancora umide: asciugandosi il blu schiarisce molto.
_
crom 001.jpg
crom 001.jpg (192 KiB) Visto 2299 volte
L'inchiostro è un vecchio Lamy nero un po' imbastardato. Non noto apprezzabili differenze tra i due eluenti (quello con alcol denaturato è a sinistra, come rivelato dal tipico rosa alla base della striscia) ma, naturalmente, non so cosa possa avvenire con altri inchiostri (o con altre miscele). Prezioso il consiglio della riga, come ben si vede.
Cordialità
P.S. Hai un'idea di dove poter trovare il vecchio Lamy nero?
Ultima modifica di Lafountain il venerdì 22 novembre 2013, 15:00, modificato 3 volte in totale.
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Messaggio da lolnarcan »

Io sto ottimizzando il mio metodo. Sto usando per ora acetone e come fase stazionaria una carta da filtro analitica, uso la più veloce per ridurre i tempi di eluizione anche se offre poca risoluzione (è questa, la 41 http://www.whatman.com/QuantitativeFilt ... rades.aspx ). Inoltre ho usato una vera e propria camera di eluizione, chiusa prima e durante la corsa, in modo tale da avere un ambiente saturo di vapori di acetone.

La foto allegata mostra, da sinistra verso destra:

- Montblanc Bordeaux vecchia formulazione
- Come sopra, test con semina minore ma dà risultati poco apprezzabili
- Pelikan 4001 Brilliant Black
- Aurora Black
- Aurora black, per paura di aver fatto overloading e falsare il risultato

Come si può notare, il montblanc è stato inserito per mostrare il comportamento di un inchiostro composto da pochi pigmenti, 2 o tutt'alpiù 3, che risultano eluiti quasi insieme (quindi con caratteristiche chimico-fisiche presumibilmente simili) mentre gli altri due (l'oggetto della vera comparazione) sono più complessi, con proprietà piuttosto diverse tra le componenti. La distanza di corsa indica l'affinità dei pigmenti al solvente, nonché ci siano contributi anche per quanto concerne la massa molecolare. Il concetto principale è che componenti presumibilmente uguali hanno stessa lunghezza di corsa.

Detto questo preambolo, il test con l'acetone serve per confrontare i test effettuati da Lafountain con l'acqua, per i quali vi rimando al primo post. Si nota come l'aurora nero sembri fatto da pochi pigmenti scuri in acqua, sebbene sia un pò falsato da overloading, ma in acetone si ha maggiore risoluzione e quindi la separazione di una componente blu-grigia, che rimane ad inizio corsa, seguita da una componente gialla ed una ulteriore componente blu più chiara, seguita a suavolta da una componente viola. Il pelikan mostra invece componenti simili alla corsa con eluente acqua, sebbene in ordine diverso e meglio separati: si parte da una tonalità grigiastra, seguita da una componente gialla e poi da una lieve componente viola.

Partendo da ciò, si nota come il Pelikan e l'Aurora abbiano presumibilmente la stessa componente gialla (nell'Aurora sembra più verde, ma è sovrapposta in parte alla componente blu; sarebbe bello avere standard di riferimento..) e la stessa componente viola, contando il movimento radiale del solvente, hanno la stessa distanza di corsa; inoltre l''Aurora di entrambe le componenti ne contiene di più (macchie maggiori, anche nella semina con meno inchiostro).

Si può quindi supporre che l'Aurora risulti più nero (dato visivo oggettivo) in quanto la componente ad inizio corsa è più scura, aumentato dall'altra componente blu che aggiunge ulteriore tonalità scura all'equazione.

Si potrebbe anche supporre che la maggiore fluiditá dell'Aurora sia proprietà intrinseca del componente ad inizio corsa, che è diverso, ma forse potrebbe essere dovuta alla componente blu chiara a fine corsa, che potrebbe (il condizionale è d'obbligo!) essere un additivo che ne aumenti la scorrevolezza. Chissà!

Non ho ricontrollato il testo di cromatografia, comunque. Se ci sono aggiunte ed ulteriori considerazioni, nonché inesattezze, segnalatemele che le ricontrollo con il testo (non lo faccio di mia spontanea iniziativa perchè sono sotto studio, ma lo farò più avanti).
Allegati
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Messaggio da Irishtales »

Marco carissimo, seguendo le tue dritte come sempre essenziali e precise, sono riuscita anche io a produrre delle cromatografie per tre neri, che fra quelli che utilizzo sono i soli a non essere ancora stati sottoposti al test.
Si tratta dello Sheaffer Skrip attualmente in produzione (è prodotto in Slovenia), del Pilot nero (in cartucce proprietarie), del Diamine Jet Black.
Se ti occorrono delle fialette campione, o le cartucce di Pilot e Diamine, fammi sapere e in un paio di giorni le avrai.
Spero sia utile. Ho usato acqua demineralizzata, carta da cucina colore bianco, etc...nessun solvente addizionato all'acqua.
Ora sto facendo altre cromatografie (lo ammetto, mi piace giocare al piccolo chimico!!) con gli inchiostri colorati. Grazie alla cromatografia ho scoperto perché alcuni inchiostri mi piacciono e altri proprio no, e anche perché alcuni hanno uno shading e una tridimensionalità sorprendenti ed altri sono piatti come tempere spalmate dal tubetto. Ma non voglio divagare troppo...ecco il test:

Sheaffer Skrip nero - Diamine Jet Black - Pilot nero cartucce.jpg
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Messaggio da lolnarcan »

Ricordati Irish che la cromatografia si ferma da sola, si devono levare le cartine solo dopo che l'inchiostro non sale più!
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Messaggio da Irishtales »

Ho lasciato alcune "cartine" in ammollo anche oltre la mezz'ora prevista, attendendo che l'acqua assorbita in cima non trascinasse più colore. Ho notato che non tutti si comportano allo stesso modo...Sbagliato qualcosa?
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Messaggio da Lafountain »

Irishtales ha scritto:sono riuscita anche io a produrre delle cromatografie per tre neri, che fra quelli che utilizzo sono i soli a non essere ancora stati sottoposti al test.
Si tratta dello Sheaffer Skrip attualmente in produzione (è prodotto in Slovenia), del Pilot nero (in cartucce proprietarie), del Diamine Jet Black.
Sono lieto innanzitutto che le cromatografie che hai fatto (ti sono venute benissimo!) possano servire anche a te per capire qualcosa di più sugli inchiostri che hai. In effetti servono a quello. Certo è che se le fa un altro puoi capire di più su quelli che non hai e quindi su quali orientarti per l'acquisto secondo gusti personali e/o necessità. Ti ringrazio per le cromatografie che hai fatto, perché mi hai evitato acquisti inutili: lo Sheaffer pur cambiando calamaio non è mutato, il Pilot ha come componenti dei coloranti che appartengono a famiglie cromatiche per le quali non ho interesse, il Diamine è costituito da un solo colorante e questo lo esclude dalla mia ricerca. Do per scontato che fra inchiostro in cartucce e lo stesso inchiostro in bottiglietta non ci siano differenze almeno per ciò che riguarda la composizione cromatica.
Grazie ancora.
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Messaggio da Irishtales »

Marco, è sempre un piacere poter contribuire sebbene in modo così marginale!
Dove pensi sia più idoneo inserire le cromatografie dei colorati?
Credo che per ogni recensione che ho fatto e farò, inserirò la cromatografia nella recensione stessa.
Ma a mio avviso le comparazioni fra elementi di uno stesso insieme (inchiostri neri, verdi, blu, azzurri, viola, etc...) è sempre interessante e sovente rivelatrice di qualche sorpresa!
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