Mostra Scambio - Pen Show di Firenze
18 Maggio 2024 - Ippodromo del Visarno, piazzale delle Cascine 29
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Il rito della ricarica
- vikingo60
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- Iscritto il: mercoledì 5 maggio 2010, 16:50
- La mia penna preferita: Pelikan M 200
- Il mio inchiostro preferito: Aurora Black
- Misura preferita del pennino: Medio
- FountainPen.it 500 Forum n.: 060
- Arte Italiana FP.IT M: 060
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Il rito della ricarica
Gli stilomani che amano le penne a stantuffo provano il massimo del godimento quando si avvicina il momento di ricaricare la penna.
Con tutto il rispetto per la penna a cartuccia,che può sicuramente anche scrivere molto bene,la ricarica della penna a stantuffo è un vero e proprio rito,direi quasi religioso,da compiere con massima attenzione al fine di poterne godere al 100%,oltre a quello di non fare danni o sprecare inchiostro.
Non sono quindi di norma tollerate interferenze,quali squilli di telefoni,citofoni,campanelli,irruzioni fastidiose nella stanza di persone rumorose,e altro ancora.
E' così anche per me,o meglio dovrebbe essere.
Ho provato a caricare la mia stilografica in diversi ambienti e in diverse ore della giornata,per provare il piacere assoluto nella totale discrezione.
Ma molto raramente ci sono riuscito.
Allo studio,appena aperto il flacone,entra all'improvviso e senza bussare il solito collega vandalo (l'attentatore della mia fedele ERO) e arraffone che cerca la fotocopia di questo o quel modello (ma perchè lui non se le fa da solo,come faccio io?).Intanto squilla il telefono:è la solita paziente di 88 anni che mi affligge da sempre col suo dolore al ginocchio destro,chiedendomi per l'ennesima volta cosa può prendere.Pillola o iniezione?Dopo averle spiegato in tutti i modi che nel suo caso è preferibile un'iniezione,lei sceglie la pillola.Nel frattempo bussa alla porta il solito pensionato che mi chiede la solita scorta di ricette per sè e per la moglie,per le provviste di farmaci abituali.Naturalmente,non manca la misurazione finale della pressione e della glicemia!
Inoltre mi viene in mente che devo aggiornare la password del sistema elettronico,ormai giunta a scadenza;altrimenti dovrò chiederne una nuova con ulteriori seccature.
Mentre lo faccio,mi squilla il cellulare:è la signora logorroica che mi insegue ovunque per parlarmi dell'allergia della figlia,per chiedermi se può darle questo o quel farmaco,ecc.Nel frattempo la sala di aspetto si riempie di altre persone:guardo il flacone con molta tristezza e nel richiuderlo capisco che dovrò rinunciare alla "botta di vita" della ricarica,continuando ad usare un'altra penna che ho con me sempre carica,finchè non andrò a casa.
Arrivato a casa,già pregusto il momento di goduria,quando mi viene fatto presente con tono perentorio che il pranzo è già in tavola.
Mangiando tra una telefonata e l'altra,guardo le lancette che corrono sull'orologio,domandandomi se mi rimarrà almeno un quarto d'ora per stare in pace prima di andare di nuovo in macchina e avere il tempo per la ricarica.Guardo l'orologio e constato di avere 12 minuti di tempo:pochi,secondo i miei gusti,per compiere il sacro gesto gustandolo a fondo;ma decido di provare lo stesso.
Apro il flacone di inchiostro e in quel momento squillano all'unisono cellulare,citofono e telefono di casa.Al citofono c'è un corriere che deve consegnare un pacco:sarà la penna celebrativa?Macchè,è un pacco per mio fratello che non c'è mai.Al telefono di casa è uno che ha sbagliato numero,ed è talmente educato da riattaccare senza chiedere scusa.
Al cellulare è di nuovo la signora di 88 anni del ginocchio:ha preso la pillola,contrariamente a quanto le avevo suggerito,senza effetti benefici e ora mi chiede se può fare l'iniezione,mettendo a dura prova la mia pazienza,che tuttavia non perdo mai.
Nel frattempo mi accorgo che la mia adorata gattina siamese (che ha 20 anni e che non tratterei mai male) sta "sniffando" il flacone dell'inchiostro,col rischio di rovesciarmelo sul tavolo.
Molto contrariato,avendo notato che i 12 minuti sono già abbondantemente trascorsi,chiudo il flacone con rassegnazione e me ne vado.La seconda stilo usata in mattinata è ancora carica a metà;per sicurezza ne prendo un'altra.
La decisione è ormai presa:il rito avverrà a mezzanotte,dopo aver spento il cellulare,come ulteriore sicurezza.
E così è ormai da molto tempo;è l'unica maniera per evitare interferenze,almeno per me.
Una domanda:ma è mormale che un povero amante di stilografiche per avere il "suo" momento debba attendere la mezzanotte?
Un cordiale saluto a tutti voi!
Con tutto il rispetto per la penna a cartuccia,che può sicuramente anche scrivere molto bene,la ricarica della penna a stantuffo è un vero e proprio rito,direi quasi religioso,da compiere con massima attenzione al fine di poterne godere al 100%,oltre a quello di non fare danni o sprecare inchiostro.
Non sono quindi di norma tollerate interferenze,quali squilli di telefoni,citofoni,campanelli,irruzioni fastidiose nella stanza di persone rumorose,e altro ancora.
E' così anche per me,o meglio dovrebbe essere.
Ho provato a caricare la mia stilografica in diversi ambienti e in diverse ore della giornata,per provare il piacere assoluto nella totale discrezione.
Ma molto raramente ci sono riuscito.
Allo studio,appena aperto il flacone,entra all'improvviso e senza bussare il solito collega vandalo (l'attentatore della mia fedele ERO) e arraffone che cerca la fotocopia di questo o quel modello (ma perchè lui non se le fa da solo,come faccio io?).Intanto squilla il telefono:è la solita paziente di 88 anni che mi affligge da sempre col suo dolore al ginocchio destro,chiedendomi per l'ennesima volta cosa può prendere.Pillola o iniezione?Dopo averle spiegato in tutti i modi che nel suo caso è preferibile un'iniezione,lei sceglie la pillola.Nel frattempo bussa alla porta il solito pensionato che mi chiede la solita scorta di ricette per sè e per la moglie,per le provviste di farmaci abituali.Naturalmente,non manca la misurazione finale della pressione e della glicemia!
Inoltre mi viene in mente che devo aggiornare la password del sistema elettronico,ormai giunta a scadenza;altrimenti dovrò chiederne una nuova con ulteriori seccature.
Mentre lo faccio,mi squilla il cellulare:è la signora logorroica che mi insegue ovunque per parlarmi dell'allergia della figlia,per chiedermi se può darle questo o quel farmaco,ecc.Nel frattempo la sala di aspetto si riempie di altre persone:guardo il flacone con molta tristezza e nel richiuderlo capisco che dovrò rinunciare alla "botta di vita" della ricarica,continuando ad usare un'altra penna che ho con me sempre carica,finchè non andrò a casa.
Arrivato a casa,già pregusto il momento di goduria,quando mi viene fatto presente con tono perentorio che il pranzo è già in tavola.
Mangiando tra una telefonata e l'altra,guardo le lancette che corrono sull'orologio,domandandomi se mi rimarrà almeno un quarto d'ora per stare in pace prima di andare di nuovo in macchina e avere il tempo per la ricarica.Guardo l'orologio e constato di avere 12 minuti di tempo:pochi,secondo i miei gusti,per compiere il sacro gesto gustandolo a fondo;ma decido di provare lo stesso.
Apro il flacone di inchiostro e in quel momento squillano all'unisono cellulare,citofono e telefono di casa.Al citofono c'è un corriere che deve consegnare un pacco:sarà la penna celebrativa?Macchè,è un pacco per mio fratello che non c'è mai.Al telefono di casa è uno che ha sbagliato numero,ed è talmente educato da riattaccare senza chiedere scusa.
Al cellulare è di nuovo la signora di 88 anni del ginocchio:ha preso la pillola,contrariamente a quanto le avevo suggerito,senza effetti benefici e ora mi chiede se può fare l'iniezione,mettendo a dura prova la mia pazienza,che tuttavia non perdo mai.
Nel frattempo mi accorgo che la mia adorata gattina siamese (che ha 20 anni e che non tratterei mai male) sta "sniffando" il flacone dell'inchiostro,col rischio di rovesciarmelo sul tavolo.
Molto contrariato,avendo notato che i 12 minuti sono già abbondantemente trascorsi,chiudo il flacone con rassegnazione e me ne vado.La seconda stilo usata in mattinata è ancora carica a metà;per sicurezza ne prendo un'altra.
La decisione è ormai presa:il rito avverrà a mezzanotte,dopo aver spento il cellulare,come ulteriore sicurezza.
E così è ormai da molto tempo;è l'unica maniera per evitare interferenze,almeno per me.
Una domanda:ma è mormale che un povero amante di stilografiche per avere il "suo" momento debba attendere la mezzanotte?
Un cordiale saluto a tutti voi!
Alessandro
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Re: Il rito della ricarica
Io ho dovuto attendere ben oltre la mezzanotte per trovarmi qui ora, a leggere il tuo intervento..
le cose più belle accadono di notte.
I rumori si attenuano e quindi di colpo "sentiamo" di più. Con le orecchie innanzitutto, un bisbiglio sembra già un disturbo e questo rende il silenzio ancora più soffice e avvolgente. Da quel momento ogni senso si mette all'erta, voglioso di captare sensazioni che di giorno sono oppresse dalla frenesia tipica del "giorno", la stessa che ci costringe ad attendere la notte per godere di quanto amiamo veramente, dedicando ad ciò ogni minima parte di noi stessi.
Se in quei dodici minuti ci fossi riuscito, lo avresti comunque fatto in pensando al tempo, se nella pausa il tuo collega non fosse entrato e la signora avesse vesto una pubblicità interessante di tutori e si fosse soffermata a guardarla prima di chiamarti per chiederti se ne valesse la pena comprarli, avresti caricato la penna comunque temendo che qualcosa potesse succedere. Lei pero, saggia e sapiente, ti ha fatto aspettare la mezzanotte per essere caricata..ha fatto in modo di metterti nella condizione di voler spegnere il telefono nonostante l'ora tarda..ti ha fatto innamorare di lei al punto da dedicarle un un tempo indeterminato in un arco di tempo senza scadenza..si è presa ogni tuo respiro e ogni tuo tremolio mentre la sorreggevi sopra il calamaio e mentre, con dolcezza e cura, le donavi nuova vita.
La mezzanotte permette questo. È un momento magico delle nostre vite che abbiamo il lusso di vivere ogni giorno.
Buona notte.
le cose più belle accadono di notte.
I rumori si attenuano e quindi di colpo "sentiamo" di più. Con le orecchie innanzitutto, un bisbiglio sembra già un disturbo e questo rende il silenzio ancora più soffice e avvolgente. Da quel momento ogni senso si mette all'erta, voglioso di captare sensazioni che di giorno sono oppresse dalla frenesia tipica del "giorno", la stessa che ci costringe ad attendere la notte per godere di quanto amiamo veramente, dedicando ad ciò ogni minima parte di noi stessi.
Se in quei dodici minuti ci fossi riuscito, lo avresti comunque fatto in pensando al tempo, se nella pausa il tuo collega non fosse entrato e la signora avesse vesto una pubblicità interessante di tutori e si fosse soffermata a guardarla prima di chiamarti per chiederti se ne valesse la pena comprarli, avresti caricato la penna comunque temendo che qualcosa potesse succedere. Lei pero, saggia e sapiente, ti ha fatto aspettare la mezzanotte per essere caricata..ha fatto in modo di metterti nella condizione di voler spegnere il telefono nonostante l'ora tarda..ti ha fatto innamorare di lei al punto da dedicarle un un tempo indeterminato in un arco di tempo senza scadenza..si è presa ogni tuo respiro e ogni tuo tremolio mentre la sorreggevi sopra il calamaio e mentre, con dolcezza e cura, le donavi nuova vita.
La mezzanotte permette questo. È un momento magico delle nostre vite che abbiamo il lusso di vivere ogni giorno.
Buona notte.
Corrado.
I'm happy to be me.
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- vikingo60
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Re: Il rito della ricarica
Non me ne volere Alessandro, ma il post mi ha fatto proprio ridere!
Per quanto mi riguarda, il rito della ricarica mediante stantuffo dura meno dei tuoi 15 minuti, pertanto lo organizzo molto più facilmente anche se è vero, in genere si viene interrotti dall'abituale scocciatore che per giunta ci guarda come se stessimo tagliando della cocaina (e il nostro sguardo infuriato per l'interruzione non aiuta a far diminuire il sospetto...).
Per quanto mi riguarda, il rito della ricarica mediante stantuffo dura meno dei tuoi 15 minuti, pertanto lo organizzo molto più facilmente anche se è vero, in genere si viene interrotti dall'abituale scocciatore che per giunta ci guarda come se stessimo tagliando della cocaina (e il nostro sguardo infuriato per l'interruzione non aiuta a far diminuire il sospetto...).
Re: Il rito della ricarica
Con questo brano ho scoperto la vena "comica" del serissimo Vikingo
complimenti...veramente divertente ed attinente alla realtà !!
Per fortuna a me non capita di essere interrotto così, anche perchè avrei reazioni poco garbate
complimenti...veramente divertente ed attinente alla realtà !!
Per fortuna a me non capita di essere interrotto così, anche perchè avrei reazioni poco garbate
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Re: Il rito della ricarica
Bellissimo post, complimenti!
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Re: Il rito della ricarica
Risolveresti tutto col calamaio da viaggio, anche se naturalmente la ricarica con quello e' meno poetica di una ricarica fatta da un calamaio di vetro su una scrivania antica
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Re: Il rito della ricarica
Non so perche' ma non ho percepito la vena comica.
Pero' il bilancio della giornata mi sembra nettamente positivo, viste le persone che hai ascoltato e che hai aiutato.
La ricarica puo' aspettare. Anche se capisco la necessità di isolamento in certi momenti
Pero' il bilancio della giornata mi sembra nettamente positivo, viste le persone che hai ascoltato e che hai aiutato.
La ricarica puo' aspettare. Anche se capisco la necessità di isolamento in certi momenti
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Re: Il rito della ricarica
Hai ragione....comica ( così l'ha definita lo stesso Alessandro) non è il termine giusto...forse sarebbe più corretto definirla ...scherzosa o spassosa... comunque piacevolissimaOttorino ha scritto:Non so perche' ma non ho percepito la vena comica.
Pero' il bilancio della giornata mi sembra nettamente positivo, viste le persone che hai ascoltato e che hai aiutato.
La ricarica puo' aspettare. Anche se capisco la necessità di isolamento in certi momenti
- Ottorino
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Re: Il rito della ricarica
Ho presente
“Begin with breakfast.” (George is so practical.) “Now for breakfast we shall want a frying-pan” – (Harris said it was indigestible; but we merely urged him not to be an ass, and George went on) – “a tea-pot and a kettle, and a methylated spirit stove.”
“Begin with breakfast.” (George is so practical.) “Now for breakfast we shall want a frying-pan” – (Harris said it was indigestible; but we merely urged him not to be an ass, and George went on) – “a tea-pot and a kettle, and a methylated spirit stove.”
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Re: Il rito della ricarica
Per non parlare dell'ananas in scatola...Ottorino ha scritto:Ho presente
“Begin with breakfast.” (George is so practical.) “Now for breakfast we shall want a frying-pan” – (Harris said it was indigestible; but we merely urged him not to be an ass, and George went on) – “a tea-pot and a kettle, and a methylated spirit stove.”
Complimenti per il bel racconto di Alessandro, dopo averlo letto ho guardato la mia penna sulla scrivania: a converter! Almeno con quello posso fare ricariche rapide ( propongo una gara di ricarica veloce)... Alla faccia dei 12 minuti!
Tiberio
- vikingo60
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Re: Il rito della ricarica
Grazie Andrea,ma non sarò mai all'altezza della tua splendida ironia!Rogozin ha scritto:Non me ne volere Alessandro, ma il post mi ha fatto proprio ridere!
Per quanto mi riguarda, il rito della ricarica mediante stantuffo dura meno dei tuoi 15 minuti, pertanto lo organizzo molto più facilmente anche se è vero, in genere si viene interrotti dall'abituale scocciatore che per giunta ci guarda come se stessimo tagliando della cocaina (e il nostro sguardo infuriato per l'interruzione non aiuta a far diminuire il sospetto...).
Quanto agli sguardi,hai ragione:ci si sente infastiditi,anche se magari colui che ci guarda è solo curioso.E' peggio quando ti prendono in giro.Due mesi fa un colllega mi ha dato una pacchetta sulla spalla con aria compassionevole dicendo:"Guarda che hanno inventato anche le biro!"
Alessandro
- vikingo60
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Re: Il rito della ricarica
Grazie!Ciò che sembra esilarante è,purtroppo per me,la tragica realtà!Phormula ha scritto:Bellissimo post, complimenti!
Alessandro
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Re: Il rito della ricarica
Ti ringrazio!In effetti nel lavoro sono molto disponibile,e ciò porta spesso le persone ad abusare.Mi piace aiutare le persone...ma anche ricaricare le stilografiche!Ottorino ha scritto:Non so perche' ma non ho percepito la vena comica.
Pero' il bilancio della giornata mi sembra nettamente positivo, viste le persone che hai ascoltato e che hai aiutato.
La ricarica puo' aspettare. Anche se capisco la necessità di isolamento in certi momenti
Alessandro