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Paolo196
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Messaggio da Paolo196 »

MiraB ha scritto: lunedì 27 aprile 2020, 23:02 Un balsamo per gli occhi. Grazie per la particolareggiata spiegazione. Semplicemente fantastico!
Mi associo ai ringraziamenti.
È un balsamo anche per l'animo.
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Messaggio da cirovallone »

maxpop 55 ha scritto: mercoledì 29 aprile 2020, 10:32
cirovallone ha scritto: martedì 28 aprile 2020, 23:24
È la più bella del lotto
Non sono d'accordo, la più bella è la Terza, la prima della serie EL dedicata agli scrittori.
De gustibus, Max. A me anche come materiale sembra più pregiata e bella la Dumas. Nella Hemingway il corpo centrale non è corallo ma plastica, a quanto ho capito.
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Messaggio da maxpop 55 »

cirovallone ha scritto: mercoledì 29 aprile 2020, 12:55
maxpop 55 ha scritto: mercoledì 29 aprile 2020, 10:32

Non sono d'accordo, la più bella è la Terza, la prima della serie EL dedicata agli scrittori.
De gustibus, Max. A me anche come materiale sembra più pregiata e bella la Dumas. Nella Hemingway il corpo centrale non è corallo ma plastica, a quanto ho capito.
Certo che è plastica, fosse stato corallo sarebbe costata una cifra con 6 numeri.
Ho avuto tra le mani ambe due, la Hemingway è più lineare è la classica stilo teutonica ma con un tocco di colore, è semplice, forse per questo la preferisco.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Messaggio da cirovallone »

maxpop 55 ha scritto: mercoledì 29 aprile 2020, 13:07
cirovallone ha scritto: mercoledì 29 aprile 2020, 12:55
De gustibus, Max. A me anche come materiale sembra più pregiata e bella la Dumas. Nella Hemingway il corpo centrale non è corallo ma plastica, a quanto ho capito.
Certo che è plastica, fosse stato corallo sarebbe costata una cifra con 6 numeri.
Ho avuto tra le mani ambe due, la Hemingway è più lineare è la classica stilo teutonica ma con un tocco di colore, è semplice, forse per questo la preferisco.
[/quot
Comunque possono dire ciò che vogliono delle Mb , ma io da profano le trovo tutte bellissime ( anche se preferisco le forme classiche nere a sigaro). Il virus delle stilo mi è entrato una quarantina di anni fa a scuola mentre guardavo il prof di italiano armeggiare con una "omar" ( poi capii successivamente che si riferiva ad una Omas ) 😉)
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Messaggio da maxpop 55 »

cirovallone ha scritto: mercoledì 29 aprile 2020, 13:21
Comunque possono dire ciò che vogliono delle Mb , ma io da profano le trovo tutte bellissime ( anche se preferisco le forme classiche nere a sigaro). Il virus delle stilo mi è entrato una quarantina di anni fa a scuola mentre guardavo il prof di italiano armeggiare con una "omar" ( poi capii successivamente che si riferiva ad una Omas ) 😉)
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Messaggio da MiraB »

Paolo196 ha scritto: mercoledì 29 aprile 2020, 10:48
MiraB ha scritto: lunedì 27 aprile 2020, 23:02 Un balsamo per gli occhi. Grazie per la particolareggiata spiegazione. Semplicemente fantastico!
Mi associo ai ringraziamenti.
È un balsamo anche per l'animo.
Se potessi, mi ci tufferei interamente! :lol:
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Messaggio da fufluns »

maxpop 55 ha scritto: mercoledì 29 aprile 2020, 13:07
Ho avuto tra le mani ambe due, la Hemingway è più lineare è la classica stilo teutonica ma con un tocco di colore, è semplice, forse per questo la preferisco.
Per me, hai colto nel segno con la tua idea dello stile teutonico alleggerito da una nota di colore. Persino il nero della penna non é veramente nero, ma un marrone scurissimo, che vuole ricordare la ebanite invecchiata. Ma é il colore acceso del fusto ciò che rende la Hemingway una penna speciale per me (e, direi, per molti altri).

Trovo ovviamente bellissima anche la sua capostipite, la mitica Montblanc 139 degli anni '30, ma devo confessare di non essere capace di dissociare le penne Montblanc di alta gamma di quell'epoca (oltre alla 139, la 138, la 136, la 134) dalle immagini di uno dei periodi più oscuri della storia europea. Non posso fare a meno di chiedermi chi, in quegli anni di atrocità, ingiustizia e dolore, trovasse animo e quattrini per acquistare un prodotto di questo tipo. E questo "chi" non mi piace. Gli oggetti, lo so, non hanno colpe, ma quella penna troppo nera e perfetta mi fa pensare a chi dettò le regole dell'ingiustizia e sprofondò il mondo in un abisso di orrori. La trovo una penna fatalmente bella, ma non riesco ad amarla...

Il fusto a salsiccia arancione (Montblanc lo chiama corallo, ma é veramente un colore plastico arancione) dà alla Hemingway il suo tono allegro e sdrammatizzato, un sapore vintage senza essere una replica, l'immagine un po' istrionica della penna di uno scrittore piuttosto che quella di un gerarca, e per questo la mia mano corre spensierata alla penna e la afferra fiduciosa e senza colpe.

Ve la faccio vedere come la vedo io, attraverso i miei occhi, di serietà e di luce:

Montblanc Hemingway 2017 Ethelina ©FP.jpg
Montblanc Hemingway with lateral light ©FP.jpg
Nodus amoris (3) ©FP.jpg
Montblanc Hemingway tropical (2) ©FP.jpg
Montblanc Hemingway and Rohrer & Klingner Sepia ink ©FP.jpg

Anche se il disegno del corpo é lo stesso per la Hemingway e la Dumas (per questo le possiedo entrambe), le due penne sono animali diversissimi. Nella Dumas Montblanc ha catturato lo spirito irriverente e sopra le righe del suo autore dedicato, il lusso ostentato e un po' puerile dell'epoca di cappa e spada da lui celebrata nei suoi romanzi, il gusto per gli eccessi della Francia del Re Sole. Persino le dorature delle due penne sono agli antipodi: volutamente di "tono basso" quella della Hemingway, con una superficie rugosa tanto da apparire quasi opaca, e così d'oro che più d'oro non si può quella Dumas, sbruffona e guascona!

In the pen box (Writers Editions 1) ©FP.jpg

Montblanc ha fatto anche un'altra penna ispirata allo stesso disegno, una cosa costosa che si chiama "L'anno del dragone d'oro", che invece della clip ha una draghetto piuttosto sgraziato in oro massiccio, con una perla nella bocca. Ma il corpo e il cappuccio sono una pura 139 moderna. All'inizio, osservandola, il draghetto mi pareva pacchiano e detestabile, poi solo pacchiano, poi simpaticamente pacchiano, e più avanti ancora quasi fanciullescamente carino. Infine, solo il prezzo me ne ha tenuto lontano...
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Messaggio da maxpop 55 »

fufluns ha scritto: giovedì 30 aprile 2020, 4:55 Per me, hai colto nel segno con la tua idea dello stile teutonico alleggerito da una nota di colore. Persino il nero della penna non é veramente nero, ma un marrone scurissimo, che vuole ricordare la ebanite invecchiata. Ma é il colore acceso del fusto ciò che rende la Hemingway una penna speciale per me (e, direi, per molti altri).

Trovo ovviamente bellissima anche la sua capostipite, la mitica Montblanc 139 degli anni '30, ma devo confessare di non essere capace di dissociare le penne Montblanc di alta gamma di quell'epoca (oltre alla 139, la 138, la 136, la 134) dalle immagini di uno dei periodi più oscuri della storia europea. Non posso fare a meno di chiedermi chi, in quegli anni di atrocità, ingiustizia e dolore, trovasse animo e quattrini per acquistare un prodotto di questo tipo. E questo "chi" non mi piace. Gli oggetti, lo so, non hanno colpe, ma quella penna troppo nera e perfetta mi fa pensare a chi dettò le regole dell'ingiustizia e sprofondò il mondo in un abisso di orrori. La trovo una penna fatalmente bella, ma non riesco ad amarla...

Il fusto a salsiccia arancione (Montblanc lo chiama corallo, ma é veramente un colore plastico arancione) dà alla Hemingway il suo tono allegro e sdrammatizzato, un sapore vintage senza essere una replica, l'immagine un po' istrionica della penna di uno scrittore piuttosto che quella di un gerarca, e per questo la mia mano corre spensierata alla penna e la afferra fiduciosa e senza colpe.

Ve la faccio vedere come la vedo io, attraverso i miei occhi, di serietà e di luce:

Montblanc Hemingway 2017 Ethelina ©FP.jpg

Montblanc Hemingway with lateral light ©FP.jpg

Nodus amoris (3) ©FP.jpg

Montblanc Hemingway tropical (2) ©FP.jpg

Montblanc Hemingway and Rohrer & Klingner Sepia ink ©FP.jpg

Anche se il disegno del corpo é lo stesso per la Hemingway e la Dumas (per questo le possiedo entrambe), le due penne sono animali diversissimi. Nella Dumas Montblanc ha catturato lo spirito irriverente e sopra le righe del suo autore dedicato, il lusso ostentato e un po' puerile dell'epoca di cappa e spada da lui celebrata nei suoi romanzi, il gusto per gli eccessi della Francia del Re Sole. Persino le dorature delle due penne sono agli antipodi: volutamente di "tono basso" quella della Hemingway, con una superficie rugosa tanto da apparire quasi opaca, e così d'oro che più d'oro non si può quella Dumas, sbruffona e guascona!

In the pen box (Writers Editions 1) ©FP.jpg

Montblanc ha fatto anche un'altra penna ispirata allo stesso disegno, una cosa costosa che si chiama "L'anno del dragone d'oro", che invece della clip ha una draghetto piuttosto sgraziato in oro massiccio, con una perla nella bocca. Ma il corpo e il cappuccio sono una pura 139 moderna. All'inizio, osservandola, il draghetto mi pareva pacchiano e detestabile, poi solo pacchiano, poi simpaticamente pacchiano, e più avanti ancora quasi fanciullescamente carino. Infine, solo il prezzo me ne ha tenuto lontano...
Ottima e chiara sintesi di un periodo storico che è meglio non rinvangare per le atrocità commesse, atrocità che hanno scosso il mondo.
Parliamo di penne che è meglio, Ho un paio di penne della serie 13X che trovo stupende e quando le guardo vedo solo delle meravigliose penne, perfette nelle forme e proporzioni, data l'età sono molto delicate, anche se in effetti ci sono penne più vecchiotte molto più robuste.
La celluloide non si cristallizza, ma si indurisce rendendole fragili con facili rotture al primo urto, anche leggero.
La Hemingway è allegra e robusta e non potrei aggiungere altro alle tue parole su questa splendida penna.
Devo dire che hai reso perfettamente l'idea di questa penna con le tue magnifiche foto, stai risvegliando la mia malattia, la "stilografite" che mi tormenta dicendomi comprala, comprala...
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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fufluns ha scritto: giovedì 30 aprile 2020, 4:55 Per me...
Sono parole romantiche, di un vero innamorato. È sufficiente guardare le foto per trovarvi conferma.

Questa mattina il risveglio non è mai stato così poco sofferto. Grazie, Franco.
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