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Pennini stub: prime impressioni.

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Lateralus
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Messaggio da Lateralus »

Ottorino ha scritto: lunedì 29 giugno 2020, 14:10
Lateralus ha scritto: lunedì 29 giugno 2020, 13:40 Mi domandavo, se i pennini Lamy non hanno l'iridio in punta, si può trasformare un qualunque pennino in stub?
Qualcuno di voi ha provato?
E come si potrebbe fare?
Cercando sul wiki
Ho provato ma mi sono perso.
Per quanto riguarda l'iridio ho fatto seguito a quanto scritto da Ghiandaia in un post precedente.
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Ottorino
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Ottorino ha scritto: lunedì 29 giugno 2020, 14:17 Insisti e troverai
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Messaggio da angel64 »

maylota ha scritto: lunedì 29 giugno 2020, 12:54
calli1958 ha scritto: lunedì 29 giugno 2020, 12:37 Credo che la caratteristica più "affascinante" degli stub (come per i pennini tronchi ad intinzione) sia che variando l'inclinazione del pennino rispetto alla linea orizzontale si ottengano tipologie di scrittura molto diverse (sia formali che personali). In questo senso è importante avere sempre sotto controllo l'inclinazione.
Interessante ma qui mi perdo: con lo stub devo continuamente cambiare l'inclinazione del pennino rispetto alla carta o devo tenerlo sempre a 45 gradi?
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Messaggio da merloplano »

Lateralus ha scritto: lunedì 29 giugno 2020, 13:40 Mi domandavo, se i pennini Lamy non hanno l'iridio in punta, si può trasformare un qualunque pennino in stub?
Qualcuno di voi ha provato?
E come si potrebbe fare?
senza SE: l'italic lamy 1.1 non ha iridio.
guarda sul sito di franklin-christoph, c'e' una descrizione delle differenze tra italic e stub (che ha i bordi addolciti, visto da dietro). troncando con le pinze avresti qualcosa di piu' prossimo ad un italic, non ad uno stub, che richiederebbe un successivo arrotondamento degli spigoli
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Messaggio da maylota »

merloplano ha scritto: lunedì 29 giugno 2020, 15:56
guarda sul sito di franklin-christoph, c'e' una descrizione delle differenze tra italic e stub (che ha i bordi addolciti, visto da dietro). troncando con le pinze avresti qualcosa di piu' prossimo ad un italic, non ad uno stub, che richiederebbe un successivo arrotondamento degli spigoli
E' spiegato bene anche sul wiki ( https://www.fountainpen.it/Stub ), che è la fonte primaria per me, anche (ma non solo) per spirito di appartenenza al sito.
Però mi resta il dubbio, che esponevo qualche messaggio sopra, se lo stub arrotondato vada usato come un tagliato (italic) cioè rigorosamente a 45 gradi oppure come un pennino "normale". Oppure è indifferente?
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Messaggio da schnier »

Lateralus ha scritto: lunedì 29 giugno 2020, 13:40 Mi domandavo, se i pennini Lamy non hanno l'iridio in punta, si può trasformare un qualunque pennino in stub?
Qualcuno di voi ha provato?
E come si potrebbe fare?
Penso ci sia un equivoco. Sono gli stub a non avere la sfera di iridio come tutti i pennini tagliati. È che quello lamy tra gli stub è quello che più si avvicina a un vero italico avendo il pennino una rotondità davvero minima. Questo fa si che la variazione di tratto sia più apprezzabile negli stub lamy, ma ciò rende meno scorrevole la scrittura veloce, specialmente su carta molto liscia.
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Messaggio da Lateralus »

schnier ha scritto: lunedì 29 giugno 2020, 16:15
Lateralus ha scritto: lunedì 29 giugno 2020, 13:40 Mi domandavo, se i pennini Lamy non hanno l'iridio in punta, si può trasformare un qualunque pennino in stub?
Qualcuno di voi ha provato?
E come si potrebbe fare?
Penso ci sia un equivoco. Sono gli stub a non avere la sfera di iridio come tutti i pennini tagliati. È che quello lamy tra gli stub è quello che più si avvicina a un vero italico avendo il pennino una rotondità davvero minima. Questo fa si che la variazione di tratto sia più apprezzabile negli stub lamy, ma ciò rende meno scorrevole la scrittura veloce, specialmente su carta molto liscia.
Con lo stub lamy 1.1 mi trovo molto bene. Certo lo utilizzo solo per correzioni su testo stampato e mai per appunti veloci.
Vorrei provare a farmi un italico in casa per provare...ho una pennaccia da sacrificare....mi divertirò...
Ultima modifica di Lateralus il lunedì 29 giugno 2020, 16:28, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da schnier »

Fai bene a me piace molto e mi piace scriverci anche in corsivo simil inglese.
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Messaggio da Ottorino »

Lateralus ha scritto: lunedì 29 giugno 2020, 16:24
Vorrei provare a farmi un italico in casa per provare...ho una pennaccia da sacrificare....mi divertirò...
Solo se è un B o un BB. Lascia perdere se è una misura piu' piccola
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Messaggio da Lateralus »

Ottorino ha scritto: lunedì 29 giugno 2020, 16:46
Lateralus ha scritto: lunedì 29 giugno 2020, 16:24
Vorrei provare a farmi un italico in casa per provare...ho una pennaccia da sacrificare....mi divertirò...
Solo se è un B o un BB. Lascia perdere se è una misura piu' piccola
Capito. Allora lascio perdere il pennino dovrebbe essere un F.
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Messaggio da Irishtales »

maylota ha scritto: lunedì 29 giugno 2020, 16:11 Però mi resta il dubbio, che esponevo qualche messaggio sopra, se lo stub arrotondato vada usato come un tagliato (italic) cioè rigorosamente a 45 gradi oppure come un pennino "normale". Oppure è indifferente?
No, certo che no: e nemmeno il pennino tagliato va usato "rigorosamente" con la punta orientata a 45° a meno che non lo si stia utilizzando per la Cancelleresca! Pennini di quel tipo, in calligrafia, possono essere infatti usati per altri stili che prevedono angolazioni della punta diverse.

Per l'uso comune, si può trovare l'angolazione che risulti più riuscita in base alla propria grafia ed al proprio gusto personale. Anche in questo caso, può essere d'aiuto imparare a gestire i tratti (tirati e spinti) come si accennava in precedenza. Ciò vale per tutti i pennini tronchi in generale, che abbiano o meno gli angoli vivi.
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Messaggio da maylota »

Irishtales ha scritto: lunedì 29 giugno 2020, 17:08
No, certo che no: e nemmeno il pennino tagliato va usato "rigorosamente" con la punta orientata a 45° a meno che non lo si stia utilizzando per la Cancelleresca! Pennini di quel tipo, in calligrafia, possono essere infatti usati per altri stili che prevedono angolazioni della punta diverse.

Per l'uso comune, si può trovare l'angolazione che risulti più riuscita in base alla propria grafia ed al proprio gusto personale. Anche in questo caso, può essere d'aiuto imparare a gestire i tratti (tirati e spinti) come si accennava in precedenza. Ciò vale per tutti i pennini tronchi in generale, che abbiano o meno gli angoli vivi.
Grazie, non si finisce mai di imparare!
Però, al di fuori del mondo della "calligrafia", dove c'è un sistema specifico per scrivere le lettere, se io scrivo "normalmente" con un tagliato, o lo tengo a 45 gradi (ed è una meraviglia) oppure gratta ed è molto meno piacevole. Ancora peggio se vario l'angolo di incidenza mentre scrivo. Un esempio estremo è la pilot parallel pen, che prima di scoprire la regola dei 45 gradi, trovavo quasi inutilizzabile, ma nella mia limitatissima esperienza vale un po' per tutti. A parte gli stub molto arrotondati, ovviamente.
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Messaggio da Irishtales »

Le Parallel hanno fatto impazzire anche me!! A momenti le buttavo tutte...ma poi... :)
Il modo di controllarle è assicurarsi che la punta tocchi il foglio per intero, indipendentemente dall'angolazione, che comunque rende al meglio la differenza di tratto con inclinazioni fra i 30 ed i 50 gradi, almeno ai miei occhi.
L'unico modo insomma è tenere il pennino incollato al foglio per tutta la lunghezza e impratichirsi, consumando fiumi di inchiostro (bevono, oh, se bevono!).
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Messaggio da calli1958 »

maylota ha scritto: lunedì 29 giugno 2020, 12:54 Interessante ma qui mi perdo: con lo stub devo continuamente cambiare l'inclinazione del pennino rispetto alla carta o devo tenerlo sempre a 45 gradi?
In linea di massima si dovrebbe tenere la stessa inclinazione, non necessariamente a 45°(per esempio la cancelleresca formale dovrebbe essere a 60°, ma se vai verso un onciale puoi andare a 15° o anche a 0°, sempre rispetto alla linea orizzontale). Ma prescindendo dall'inclinazione, l'importante è che sia mantenuta la stessa su tutta la scrittura, eventuali variazioni devono essere volute (per esempio sulle maiuscole può essere preferito un tratta più ampio). Alcune prove esemplificano il discorso più delle parole.
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