Montblanc 149 vintage - info data
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Montblanc 149 vintage - info data
Buonasera a tutti,
vorrei condividere con voi l'ultimo acquisto compulsivo pre lockdown!
Alcuni giorni fa mi trovavo in città per lavoro...mentre aspettavo un cliente vedo in vendita un montblanc 149 e decido di contattare il venditore. Detto fatto ci incontriamo e la prendo. Non ho mai nutrito particolare interesse per il marchio ma non posso negare che, sotto sotto, quella penna ha sempre suscitato in me una certa attrazione.
Ma veniamo al dunque: io le Montblanc non le conosco e il ragazzo che me l'ha venduta meno di me.
La storia racconta di un regalo ricevuto in occasione della pensione dello zio, venuto a mancare qualche anno fa.
Appena ho visto la scatola devo ammettere che mi è salito un po' di sconforto sia per i materiali con i quali è costruita, sia per lo stato di conservazione.
La storia continua dicendo che in tutti questi anni ha fatto avanti e indietro in un cassetto, probabilmente a 40 centimetri per volta ha fatto i chilometri.
Una volta aperta però trovo una penna intonsa, probabilmente mai inchiostrata. La finestra è trasparente e il serbatoio non mostra il minimo segno di inchiostro.
Il pennino è bicolore 14k e l'alimentatore in ebanite "tagliata"
Osservando il sistema di carica vedo che il filetto è in plastica
Ora mi sorge un dubbio e chiedo a voi esperti a che anno di produzione fa riferimento. Ho esaminato la tabella presente sul forum ma non riesco a trovare la corrispondenza in quanto il meccanismo di carica in plastica non coincide con il pennino 14K. Può trattarsi di una versione a cavallo delle 2 produzioni, quindi 1985?
Inoltre il meccanismo di carica, siccome non è mai stato usato, risulta un po' duro (ma non ho termini di paragone). C'è un modo per lubrificarlo o posso forzare leggermente? Non vorrei fare danni
Prima di inchiostrarla gradirei il vostro parere!
Grazie!
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Alcuni giorni fa mi trovavo in città per lavoro...mentre aspettavo un cliente vedo in vendita un montblanc 149 e decido di contattare il venditore. Detto fatto ci incontriamo e la prendo. Non ho mai nutrito particolare interesse per il marchio ma non posso negare che, sotto sotto, quella penna ha sempre suscitato in me una certa attrazione.
Ma veniamo al dunque: io le Montblanc non le conosco e il ragazzo che me l'ha venduta meno di me.
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Appena ho visto la scatola devo ammettere che mi è salito un po' di sconforto sia per i materiali con i quali è costruita, sia per lo stato di conservazione.
La storia continua dicendo che in tutti questi anni ha fatto avanti e indietro in un cassetto, probabilmente a 40 centimetri per volta ha fatto i chilometri.
Una volta aperta però trovo una penna intonsa, probabilmente mai inchiostrata. La finestra è trasparente e il serbatoio non mostra il minimo segno di inchiostro.
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Ora mi sorge un dubbio e chiedo a voi esperti a che anno di produzione fa riferimento. Ho esaminato la tabella presente sul forum ma non riesco a trovare la corrispondenza in quanto il meccanismo di carica in plastica non coincide con il pennino 14K. Può trattarsi di una versione a cavallo delle 2 produzioni, quindi 1985?
Inoltre il meccanismo di carica, siccome non è mai stato usato, risulta un po' duro (ma non ho termini di paragone). C'è un modo per lubrificarlo o posso forzare leggermente? Non vorrei fare danni
Prima di inchiostrarla gradirei il vostro parere!
Grazie!
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Guardando la tabella direi 1984/1985
È l’unico periodo in cui la barella 2 sezioni si interseca con gli altri riferimenti.
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Cesare Augusto
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Probabile. In quel caso saremmo quasi coetanei!Automedonte ha scritto: ↑venerdì 6 novembre 2020, 20:36 Guardando la tabella direi 1984/1985
È l’unico periodo in cui la barella 2 sezioni si interseca con gli altri riferimenti.
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Il pennino ha proprio il taglio che piace a me, secondo me scrivere benissimo.
Alfredo
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Il sistema di caricamento è duro, probabilmente, perché è rimasto fermo tanto tempo; un trucco che funziona quasi sempre è quello di lasciare penna e parte della sezione (diciamo fino a metà impugnatura) a bagno in acqua (in un bicchiere, a pennino in giù); dopo un paio di giorni, l'umidità ammorbidisce il pistone quel tanto che basta a farlo funzionare senza pericolosi sforzi
Giorgio
la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
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Buongiorno e grazie per i consigli!
Faccio una piccola prova per intinzione perché sono curioso di sentire il pennino, poi fila dritta a testa in giù in un bicchiere
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Complimenti è un ottima penna ed un ottima annata.
Per lubrificare le pareti del serbatoio, anteriormente smontando il pennino, oppure dalla parte posteriore smontando il pistone, è un operazione semplice, ma servono le apposite chiavi MontBlanc.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
- jegio
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Grazie delle informazioni. Al momento è a mollo come suggerito da Giorgio.
Domattina proverò a ruotare il meccanismo e vi aggiornerò. Se dovesse ritenersi opportuno farò un giro in Montblanc appena possibile, in quanto non ho né gli attrezzi né il sangue freddo di tentare lo smontaggio senza averlo mai visto fare prima
Ho provato ad intingere il pennino in un Pelikan 4001 black. Sembra un medio. Avrei preferito un tratto leggermente più sottile e spero che con il caricamento tradizionale e magari con un altro inchiostro si sfini un po'. A pelle e con poche righe su carta di block notes economico posso dire di averlo trovato moooolto scorrevole. Abituato a penne più piccole, l'impugnatura l'ho trovata comoda ma non "naturale". Credo sia solo questione di abitudine.
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Ho provato ad intingere il pennino in un Pelikan 4001 black. Sembra un medio. Avrei preferito un tratto leggermente più sottile e spero che con il caricamento tradizionale e magari con un altro inchiostro si sfini un po'.
Ti racconto la mia esperienza: cercavo un inchiostro viola ed ho trovato una boccetta di Montblanc Amethyst Purple (con la vecchia sagomatura e l'imbocco a collo d'oca per caricare anche le ultime gocce). Caricato in una normale penna Stipula, dopo un paio di giorni il flusso è diventato tanto scarso da fermarsi. Ho dovuto scaricarla e lavarla.
Ho riprovato lo stesso inchiostro in una Montblanc 146 con penninno EF (che al solito risultava un pochino più largo di tratto del dovuto), ed ora funziona tutto regolarmente anche dopo una settimana, il flusso è meno copioso ed il tratto più sottile. L'abbinamento è risultato ottimo.
Ti racconto la mia esperienza: cercavo un inchiostro viola ed ho trovato una boccetta di Montblanc Amethyst Purple (con la vecchia sagomatura e l'imbocco a collo d'oca per caricare anche le ultime gocce). Caricato in una normale penna Stipula, dopo un paio di giorni il flusso è diventato tanto scarso da fermarsi. Ho dovuto scaricarla e lavarla.
Ho riprovato lo stesso inchiostro in una Montblanc 146 con penninno EF (che al solito risultava un pochino più largo di tratto del dovuto), ed ora funziona tutto regolarmente anche dopo una settimana, il flusso è meno copioso ed il tratto più sottile. L'abbinamento è risultato ottimo.
Umberto
Se la democrazia declina è perché la lasciamo declinare. Benedetto Croce
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Grazie Umberto per avermi riportato la tua esperienza.sussak ha scritto: ↑sabato 7 novembre 2020, 11:09
Ti racconto la mia esperienza: cercavo un inchiostro viola ed ho trovato una boccetta di Montblanc Amethyst Purple (con la vecchia sagomatura e l'imbocco a collo d'oca per caricare anche le ultime gocce). Caricato in una normale penna Stipula, dopo un paio di giorni il flusso è diventato tanto scarso da fermarsi. Ho dovuto scaricarla e lavarla.
Ho riprovato lo stesso inchiostro in una Montblanc 146 con penninno EF (che al solito risultava un pochino più largo di tratto del dovuto), ed ora funziona tutto regolarmente anche dopo una settimana, il flusso è meno copioso ed il tratto più sottile. L'abbinamento è risultato ottimo.
Oggi ho scritto qualche riga, nello specifico parole a caso, fino a riempire una pagina di blocco Rhodia utilizzando il modestissimo Pelikan 4001 nero.
Con la mano leggera la penna vola ed il tratto è abbastanza fine (non so fare il paragone con altri pennini MB)...per il momento sono molto contento anche dell'impugnatura.
Vai, ora non resta che continuare ad esercitarsi...sarà la penna con cui inizierò a studiare lo Spencerian.
Montblanc 149 vintage - info data
Ciao,
ho una MB 149 "moderna" in EF con pennino oro tricolore e scrive come una "Giapponese", extra fine anche su carta da fotocopia.
Posseggo anche una MB 149 anni 80 (ebonite split) pennino bicolore 14k con gradazione M. Scrive come un medium. Da notare come quest'ultima sia 2 mm più' alta della versione moderna. Ma i cappucci sono identici in lunghezza! Il "reverse writing" e' un fine. Mentre nella versione moderna resta un EF, quindi non c'e' stacco.
ho una MB 149 "moderna" in EF con pennino oro tricolore e scrive come una "Giapponese", extra fine anche su carta da fotocopia.
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Ciao Luca,Luca ha scritto: ↑lunedì 9 novembre 2020, 11:19 Ciao,
ho una MB 149 "moderna" in EF con pennino oro tricolore e scrive come una "Giapponese", extra fine anche su carta da fotocopia.
Posseggo anche una MB 149 anni 80 (ebonite split) pennino bicolore 14k con gradazione M. Scrive come un medium. Da notare come quest'ultima sia 2 mm più' alta della versione moderna. Ma i cappucci sono identici in lunghezza! Il "reverse writing" e' un fine. Mentre nella versione moderna resta un EF, quindi non c'e' stacco.
Grazie per avermi riportato la tua esperienza!
Non saprei definire con certezza se il tratto della mia è medio o fine. Il fatto che non lo esplicitino non aiuta i novellini
In Reverse writing il tratto invece è molto fine ma lo controllo meno e la mia grafia ne risente visibilmente. Interessante il particolare dell'altezza
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Si che viene esplicitato; su una pecetta adesiva appiccicata sul corpo penna, che, se uno usa la penna, come dovrebbe essere, è la prima cosa che viene tolta o si scolla....jegio ha scritto: ...................................
Non saprei definire con certezza se il tratto della mia è medio o fine. Il fatto che non lo esplicitino non aiuta i novellini
La mia opinione personale (Y.M.M.V.) è che, a meno di situazioni particolari (Omas 361, Parker 180 e simili), poichè sottopone il penino a sollecitazioni per cui la sua geometria non era prevista, oltre a non fornire informazioni rilevanti per il normale uso, il "reverse writing" è il male.jegio ha scritto: In Reverse writing il tratto invece è molto fine ma lo controllo meno e la mia grafia ne risente visibilmente. Interessante il particolare dell'altezza
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E su questo ti quoto alla grande. Mi è però servito fare un po'di pratica con una penna marchiata Harley Davidson con pennino M abbondante al fine di alleggerire la mano. Tendevo infatti a calcare troppo, sia con le penne che con le matite. Dopo alcune settimane di reverse writing sono tornato a scrivere dal lato "giusto" con un tratto più fine ed equilibrato, che stanca anche meno la manorolex hunter ha scritto: ↑giovedì 12 novembre 2020, 14:44
Si che viene esplicitato; su una pecetta adesiva appiccicata sul corpo penna, che, se uno usa la penna, come dovrebbe essere, è la prima cosa che viene tolta o si scolla...
La mia opinione personale (Y.M.M.V.) è che, a meno di situazioni particolari (Omas 361, Parker 180 e simili), poichè sottopone il penino a sollecitazioni per cui la sua geometria non era prevista, oltre a non fornire informazioni rilevanti per il normale uso, il "reverse writing" è il male.
P.S.
Oh yes, sono stato poco preciso io nel descrivere l'omissione della misura