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Omas e Pennini non più ricreabili

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Omas e Pennini non più ricreabili

Messaggio da linusmax »

Non sò se questo post possa essere di interesse ma desidero condividere un pensiero oramai abbastanza ricorrente per me.
" Mi chiedo come non sia possibile con tutta la tecnologia che noi oggi abbiamo fare un pennino come quello di Omas negli anni 30 !"
La risposta che ho, ogni volta, è : "Criminali, chi ha permesso che tale maestria possa essere andata perduta."

Questa la sintesi del pensiero !

Posso capire ogni cosa; il periodo, l'avvento della BIC, il desiderio di usare la carta carbone, ma non posso capire come NESSUNO di chi produceva un prodotto simile possa aver ignorato la responsabilità della perdita di una simile maestria.
Forse non si rendevano conto di come le macchine e una produzione meccanizzata non avesse mai potuto ricreare le condizione per riprodurre una produzione simile. Sono così tanti fattori che nessuna macchina può ricreare se non pensata e costruita per farlo. Materiali, modalità di lavorazione, temperature, rifiniture; ogni passaggio era una maetria acquisita in un tempo in cui la stilografica era l'unico strumento di scrittura.

Se pure società come Scribo, forse unica discendente umana, potrebbero fare ordine su come fossero crearti questi manufatti fossero in possesso di documentazione sufficiente. Non capisco come si possa ad oggi non divulgare questo patrimonio dell'umanità,

Posso intravedere in un raffronto leggero e posato su carta la stessa lavorazione superficiale del pennino ma niente di comparabile con la varizazione di tratto lo spessore, la laminazione e la flessibilità indistruttibile di un pernnino OMAS.

Penso che sia un vero peccato che questo unico, patrimonio dell'umanità possa essere andato perduto, considerando anche la quantità di aziende dell'indotto che avrebbero avuto molto da dire su questo.

Penso che sia come aver perso la ricetta della Pizza e oggi mangiare hamburgher perchè non sappiamo come farla.

Non penso che sia solo un post, stupido ma una responsabilità verso tutti, proprio perchè ad oggi questo è ancora un settore di nicchia, ma già oggi ci rendiamo conto di questo e siccome la storia è fatti di corsi e ricorsi, questa è un enorme resposabilità al di là di un egoismo di voler seppellire queste maestrie
Giuseppe
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Messaggio da sanpei »

Tutto giusto, però occorre dire che Omas i pennini non se li è mai fatti, li acquistava dalla Rover Comit di Bologna,
la quale negli anni '50/60 direi, ha chiuso come gran parte delle ditte collegate alle stilografiche in quel periodo di transizione verso la sfera, probabilmente tutto è andato perduto, non si pensava di poter ricominciare più in là...
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Messaggio da LucaC »

Ciao, a mio parere la "ricetta" esiste ancora, basta vedere Montblanc con la Calligraphy o la stessa Omas che prima della chiusura fece produrre un flessibile veramente notevole... Il problema è che questo tipo di pennino non vale la pena produrlo dato che la maggior parte dei fruitori non sanno neppure che possa esistere. Tranne pochi appassionati come noi chi ricevesse una penna con pennino super flessibile non saprebbe proprio cosa farsene.
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Messaggio da linusmax »

sanpei ha scritto: venerdì 15 luglio 2022, 9:18 Tutto giusto, però occorre dire che Omas i pennini non se li è mai fatti, li acquistava dalla Rover Comit di Bologna,
la quale negli anni '50/60 direi, ha chiuso come gran parte delle ditte collegate alle stilografiche in quel periodo di transizione verso la sfera, probabilmente tutto è andato perduto, non si pensava di poter ricominciare più in là...
Ho visto che i migliori erano anche firmati da Comit, ma di questa azienda non si sa nulla di più ? Scomparsa completamente ? Macchinari, procedure mai documentate ? Niente !
Giuseppe
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Messaggio da linusmax »

LucaC ha scritto: venerdì 15 luglio 2022, 9:44 Ciao, a mio parere la "ricetta" esiste ancora, basta vedere Montblanc con la Calligraphy o la stessa Omas che prima della chiusura fece produrre un flessibile veramente notevole... Il problema è che questo tipo di pennino non vale la pena produrlo dato che la maggior parte dei fruitori non sanno neppure che possa esistere. Tranne pochi appassionati come noi chi ricevesse una penna con pennino super flessibile non saprebbe proprio cosa farsene.
Non sapevo che Omas avesse prodotto negli ultimi anni un remake di flessibile. Quale ! Se hai foto o documenti. Bene ! considerando che l'attuale CEO di Scribo forse ha visto quella produzione. In merito alla non richiesta del mercato posso contraddirti. In tutto il mondo si fanno la mia domanda, ho visto dei video di youtuber internazionali chiedersi la stessa cosa e guardare un OMAS come una reliquia inimitabile.
Il motivo più grande comunque sta nel fatto che una stilografica Omas degli anni trenta scrive in modo meraviglioso anche senza alcuna pressione ! Non occorre necessariamente usarla come flessibile; anche solo strusciando la carta ti rendi conto di come sia espressiva e del feedback unico che restituisce.
Io ho la Calligraphy e la uso con immenso piacere, si è raggiunti un buon livello ma seguendo strade differenti. Non è neanche paragonabile un pennino omas anni 30 con la Calligraphy. Hanno dimensioni, spessore, laminazione e risultato molto differente. Forse la Calligraphy è più pregiata e affidabile di un pennino Omas, perchè sviluppa la sua flessibilità su di una struttura consistente e solida ma posso assicurarti che se hai tra le mani un pennino OMAS anni 30, smontato, in mano, ti chiedi .."quanto e fino" "quanto è elastico" "quanto di poco valore è in proporzioni e consistenza rispetto a un pennino dei nostri anni", eppure ! sembra nascondere un segreto di enorme valore.
Giuseppe
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Messaggio da LucaC »

Eccolo sulla Omas Ogiva Alba Orange. Assicuro che è veramente flessibile.
20220715_111054.jpg
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Messaggio da linusmax »

LucaC ha scritto: venerdì 15 luglio 2022, 11:13 Eccolo sulla Omas Ogiva Alba Orange. Assicuro che è veramente flessibile. 20220715_111054.jpg
Non avevo mai visto questa stilografica, meravigliosa. Se hai modo di fare una prova su carta sarebbe veramente molto interessante vedere quanto sia flessibile. Più che altro per vedere se è paragonabile ad una omas anni 30. fatta eccezione per il foro di sfiato circolare la conformazione del pennino sembra realizzato come li faceva Comit.

In effetti ho trovato moltissima documentazione circa Rover Comit e la quasi certezza che i pennini Omas fossero realizzati in Comit. Ho visto moltissimi pennini prodotti da Rover Comit e sembrano quasi tutti identici con varianti sul foro di sfiato.
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Messaggio da mastrogigino »

È estremamente difficile che le "abilitá tecnologiche" si perdano per sempre, e qui stiamo parlando di un processo semi industriale, mica di rifare la gioconda...
Semplicemente io credo sia solo una questione economica, mi spiego peggio:
Probabilmente fare oggi un pennino come quelli degli anni '30 avrebbe dei costi estremamente elevati, che potrebbero essere ammortizzati unicamente con una produzione di massa (in quegli anni o compravi una stilo o andavi di pennino... mica c'erano le BIC Crystal).
Oggigiorno questo non è più possibile, una stilo con pennino flessibile come quelli costrrebbe probabilmente 8-10000 euro (farne una singola)
Ma qualcuno mi dirá: "fosse solo un problema di prezzo, fanno edizioni speciali (e neno male che sono limitate dara la loro orribile pacchianeria) anche da 20.000 dindini!"
Oppure "e la MB calligraphy allora?"

Riassumo la questione:

1. Un pennino flex anni trenta farebbe costare la realizzazione fi una singola penna un botto di soldi per una penna in normale "plastica pregiata"
2. Per abbassare i costi bisognerebbe produrre stilografiche di quel tipo in gran quantità ma la domanda non esiste più
3. Si potrebbe fare una "edizione limitata" flex ma costerebbe comunque un botto per una penna che assomiglierebbe a una platinum 3776 "standard"
4. Una penna del genere interesserebbe solo ai mentecatti appassionati di questo forum e non al classico target di mercsto di quell'oggetto ovvero i "ricchy" ai quali interessa solo ostentare la loro "riccanza", quindi l'oggetto deve essere il più sfarzoso e appariscente possibile, che poi scriva anche è un dettaglio non indispensabile
5. LA MB calligraphy è figlia di una tecnologia "diversa" e "cugina" degli attuali metodi di produzione di conseguenza costa molto meno produrla
6. La Calligraphy comunque costa il suo bello sberlone sul portafoglio (nel mio caso è almeno 12 volte il budget massimo che spenderei per una penna)
7. Anche di Calligraphy non è che se ne vendono tante, ne producono anche poche perchè sanno che interessa a pochi
8. Mb comunque puó permettersi di chiedere quel prezzo per una penna di "pregiato PMMA"...
9. L'unica speranza sarebbero i giapponesi.... bisogna convincerli, scriviamo tutti a Pilot o Platinum e supplichiamoli!!!
Ovviamente questa è la mia PERSONALE opinione.
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Messaggio da linusmax »

mastrogigino ha scritto: venerdì 15 luglio 2022, 11:59 Semplicemente io credo sia solo una questione economica, mi spiego peggio:

9. L'unica speranza sarebbero i giapponesi.... bisogna convincerli, scriviamo tutti a Pilot o Platinum e supplichiamoli!!!
Ovviamente questa è la mia PERSONALE opinione.
Ho letto con attenzione le tue considerazioni. Ma non hai spiegato per quale motivo costruire dei pennini come gli omas/comit dovrebbe essere così costoso. Ma andiamo per ordine:

1 - Perchè qualcuno dovrebbe sapere come farli ? Sai per certo che il modo di realizzarli sia conosciuto ?
2 - Certamente costruire una fabbrica per produrli ha i suoi costi ma è fattibile !
3 - Non credo che interessino a noi mentecatti. Penso che tutto il mondo stilografico aspetta un prodotto simile. Una volta la stilografia si adattava alle necessità di uso quotidiano. Carta Carbone, pennino Rigido. Oggi lo stilografismo è la portata di tutti e non siamo pochi altrimenti non esisterebbero aziende che producono e vendono.

Ma Oggi il mercato non chiede una BIRO ! Chiede una stilografica che abbia un espressività come quella di una Omas. Perchè è un settore frequentato da cultori della stilografica, forse non tutti ricchi, ma con esigenze ora IGNORATE dal mercato.

Ma Magari ci fossero le regole per fare simili PENNINI ! Penso che si potrebbero rapidamente trovare i denari per costruirci un impresa.
Giuseppe
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Messaggio da mastrogigino »

Produrre pennini con quelle caratteristiche credo sia un processo semi-industriale, ovvero richede una lavorazione del metallo fatta parzialmente a macchina (lega metallica primo livello di laminazione, tranciatura) e poi a mano (altro livello di laminazione, sgrossature, piegature, rettifiche) , un po' come uno strumento musicale "di qualitá".
Per la parte "a macchina" non credo ci siano problemi al giorno d'oggi, il problema sta nella lavorazione manuale, non è che non si sappia "cosa" fare, il problema credo sia che manchino semplicemente le persone capaci a farlo, come sono molto difficili da trovare i bravi costruttori di strumenti (ad es. violini), è personale che va formato, addestrato, ci vuole tempo e pratica, per avere quello che poi alla fine una volta era "solo" un bravo operaio/artigiano. Adesso non ci sono queste persone, per "crearle" ci vogliono tempo e soldi, e poi te li devi tenere, se si licenziano mica ne ritrovi altri sul mercato, negli anni d'oro erano una "normale" figura professionale, li trovavi cone trovavi un bravo calzolaio, un bravo fabbro etc.

Siamo sicuri che si sappiano ancora fare?
Ma si, dai, anche adesso ci sono bravissimi liutai che fanno strumenti a mano, sono pochi ma ce ne sono, magari oggi non c'è in giro uno Stradivari vivente, na anche all'epoca mica tutti i violini li faceva Stradivari che morto lui, scomparsa l'arte di far violini.

Il problema secondo me appunto non è "la fabbrica per farli" è che ci vuole tutto un "mondo professionale" che richiedeva e creava quegli operai/artigiani che ora non c'è più, impiantare una "fabbrica" è un investimento più o meno fattibile, ma "gestibile", ricreare un mondo che non c'è più per semplice volontá imprenditoriale è quasi impossibile.


Secondo me, si, siamo solo noi "mentecatti"... se ci fosse la domanda sufficiente qualcuno ci si sarebbe giá fiondato a soddisfarla.

Quello che penso io è che sarebbe necessario un approccio diverso, se non c'è la domanda, come sanno i bravi esperti di marketing, bisogna crearla e poi ecco che l'imprenditore "visionario" o semplicemente lungimirate è in prima fila a soddisfarla.
Con battage pubblicitario "subdolo" si dovrebbe risvegliare nella gente la "voglia" di quella cosa li, per poi venderla, dopotutto la "moda" funziona così... fate vestire gli attori nei film con l'ascot, fate portare l'ascot ai più famosi influencer, mettete l'ascot ai modelli che fanno le pubblicitá dei profumi, automobili, vino, etc... e vedrete che la gente vorrà ancora comprare un capo che è passato di moda da almeno 60 anni...

Non è facile... ma si puó fare...
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Messaggio da Mir70 »

Temo che ci sfuggano anche altri due fattori non da poco : carta ed inchiostro. Non penso che carte ed inchiostri dell'epoca siano uguali a quelli di oggi.
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Messaggio da ricart »

Carta, inchiostro e soprattutto alimentatore influiscono sul tratto, la flessibilità di un pennino esula da questi tre fattori, è solo una caratteristica "meccanica"
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Riccardo

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Messaggio da Mir70 »

Intendo dire che noi potremmo anche ricreare i pennini flessibili di una volta, ma se poi scriverci nel quotidiano diventa praticamente impossibile, temo serva a poco (es. vado dal mio cliente con la stilo nuova supermegaflex e poi non posso neanche scrivere una data e fare una firma perché la sua carta non è quella da millemila euro adatta alle stilo, e appena premo un poco sul pennino spiumo che neanche una cappone a Capodanno...)
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Messaggio da LucaC »

linusmax ha scritto: venerdì 15 luglio 2022, 11:51
LucaC ha scritto: venerdì 15 luglio 2022, 11:13 Eccolo sulla Omas Ogiva Alba Orange. Assicuro che è veramente flessibile. 20220715_111054.jpg
Non avevo mai visto questa stilografica, meravigliosa. Se hai modo di fare una prova su carta sarebbe veramente molto interessante vedere quanto sia flessibile. Più che altro per vedere se è paragonabile ad una omas anni 30. fatta eccezione per il foro di sfiato circolare la conformazione del pennino sembra realizzato come li faceva Comit.

In effetti ho trovato moltissima documentazione circa Rover Comit e la quasi certezza che i pennini Omas fossero realizzati in Comit. Ho visto moltissimi pennini prodotti da Rover Comit e sembrano quasi tutti identici con varianti sul foro di sfiato.
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mastrogigino ha scritto: venerdì 15 luglio 2022, 13:48 Produrre pennini con quelle caratteristiche credo sia un processo semi-industriale, ovvero richede una lavorazione del metallo fatta parzialmente a macchina (lega metallica primo livello di laminazione, tranciatura) e poi a mano (altro livello di laminazione, sgrossature, piegature, rettifiche) , un po' come uno strumento musicale "di qualitá".
Per la parte "a macchina" non credo ci siano problemi al giorno d'oggi, il problema sta nella lavorazione manuale, non è che non si sappia "cosa" fare, il problema credo sia che manchino semplicemente le persone capaci a farlo, come sono molto difficili da trovare i bravi costruttori di strumenti (ad es. violini), è personale che va formato, addestrato, ci vuole tempo e pratica, per avere quello che poi alla fine una volta era "solo" un bravo operaio/artigiano. Adesso non ci sono queste persone, per "crearle" ci vogliono tempo e soldi, e poi te li devi tenere, se si licenziano mica ne ritrovi altri sul mercato, negli anni d'oro erano una "normale" figura professionale, li trovavi cone trovavi un bravo calzolaio, un bravo fabbro etc.

Siamo sicuri che si sappiano ancora fare?
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Il problema secondo me appunto non è "la fabbrica per farli" è che ci vuole tutto un "mondo professionale" che richiedeva e creava quegli operai/artigiani che ora non c'è più, impiantare una "fabbrica" è un investimento più o meno fattibile, ma "gestibile", ricreare un mondo che non c'è più per semplice volontá imprenditoriale è quasi impossibile.


Secondo me, si, siamo solo noi "mentecatti"... se ci fosse la domanda sufficiente qualcuno ci si sarebbe giá fiondato a soddisfarla.

Quello che penso io è che sarebbe necessario un approccio diverso, se non c'è la domanda, come sanno i bravi esperti di marketing, bisogna crearla e poi ecco che l'imprenditore "visionario" o semplicemente lungimirate è in prima fila a soddisfarla.
Con battage pubblicitario "subdolo" si dovrebbe risvegliare nella gente la "voglia" di quella cosa li, per poi venderla, dopotutto la "moda" funziona così... fate vestire gli attori nei film con l'ascot, fate portare l'ascot ai più famosi influencer, mettete l'ascot ai modelli che fanno le pubblicitá dei profumi, automobili, vino, etc... e vedrete che la gente vorrà ancora comprare un capo che è passato di moda da almeno 60 anni...

Non è facile... ma si puó fare...
Sei Grande ! Ho letto ! Penso che sia così. Ma il problema più grande è : Chi può conoscere come si fanno questi pennini ? Pensi che se fosse solo una questione organizzativa, di manodopera o macchinari, aziende produttrici popolari non sarebbero già all'opera per farli ? Evidentemente non è semplice, E no ! Non credo che sia solo questo; non credo che basta guardare un prodotto per imitarlo, neanche essendo un professionista artigiano.
Mi spiace che non saranno i nostri scritti qui nel forum a far capire a qualcuno, qualcuno che magari conosce qualche cosa in più a farsi avanti. Sarebbe interessante capire se in Italia, il cuore di tutto questo, ancora esiste anche solo una persona che conosce come fare

Di Certo c'è una cosa:

E' una perdita per l'umanità. Quando una cosa è di valore come questa, chiunque possiede un briciolo di sensibilità e sà come fare dovrebbe avere una sola missione, far si che questa cosa non si perda per sempre.

Penso che questo sia importante.
Penso che il resto sia solo una cosa organizzativa. Ci sono Milioni di giovani bravi e pieni di volontà di affermarsi che potrebbero essere impiegati in un così bel progetto che come in molti settori, nel mondo, sono lustro per lo stile e le capacità Italiane.
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