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L'Atomica nel taschino! La LUS Atomica N°1

Le recensioni: impressioni d'uso e valutazioni direttamente dagli utenti
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A Casirati
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L'Atomica nel taschino! La LUS Atomica N°1

Messaggio da A Casirati »

LUS Atomica 1.JPG
1954
3 gennaio: in Italia iniziano le trasmissioni televisive, diffuse solo in Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia, Toscana, Umbria e Lazio su un unico canale.
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1.jpg (37.17 KiB) Visto 893 volte
17 maggio: negli Stati Uniti d'America la Corte Suprema dichiara incostituzionale la segregazione razziale nelle scuole.
4 luglio: nel Regno Unito viene abolito il razionamento alimentare, frutto della seconda guerra mondiale.
12 luglio: con la firma del “cessate il fuoco” alla Conferenza di Ginevra, si conclude, dopo nove anni di combattimenti fra l'esercito coloniale francese ed i Viet Minh, la guerra d'Indocina.
31 luglio: Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, con il decisivo contributo di Walter Bonatti, conquistano la vetta del K2, nel Karakorum. La spedizione alpinistica italiana è guidata da Ardito Desio.
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29 settembre: viene firmata da dodici stati, tra i quali l'Italia, la convenzione che istituisce il Conseil Européen pour la Recherche Nucléaire (CERN).
5 ottobre, Memorandum di Londra: Trieste sarà italiana dal 26 ottobre.
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22 ottobre: la Repubblica Federale Tedesca entra a far parte della NATO.

Una delle intuizioni più brillanti di Umberto Legnani, fondatore, insieme alla consorte, della ditta LUS (Legnani Umberto Saronno), fu quella di fabbricare una stilografica di bassissimo costo (e fin qui nulla di particolarmente originale, tenendo anche conto del fatto che la Bic Cristal era stata introdotta qualche anno prima, nel 1950 per l’esattezza), curandone però la distribuzione attraverso canali anche non usuali per una stilografica: tabaccai, edicole, bar, chioschi alimentari etc.
Con l’aumento delle quantità vendute, puntava a sfruttare l’effetto positivo delle economie di scala, forte anche d’una personalissima convinzione; diceva infatti: “la penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta”.
LUS Atomica 1 - closed.JPG
L’operazione ebbe successo e la “LUS Atomica N° 1” venne venduta in moltissimi esemplari, contribuendo alla crescita dell’azienda, che negli anni ’50 giunse ad impiegare circa 1.000 dipendenti.
La sagacia commerciale e comunicativa di Legnani si ravvisa anche nel nome della penna: non solo, tema caldissimo in quegli anni, si fa riferimento all’atomica, ma sugli espositori si aggiunge anche la dizione “N° 1”, suggerendo che si tratti d’un prodotto in grado di primeggiare.
LUS Atomica 1 - open posted.JPG
Secondo Giovanni Abrate (https://newpentrace.net/articleGA02.html), la LUS Atomica precedette l’Aurora Duo-Cart e la Waterman CF nell’uso del sistema d’alimentazione a cartuccia. Parliamo, naturalmente, della cartuccia in materiale plastico, giacché l’uso d’un serbatoio interno mobile fu sperimentato ben prima del secondo dopoguerra.
Abrate sostiene infatti che l’Atomica fu introdotta un anno prima della CF, dunque nel 1953. In altra parte del suo articolo, tuttavia, afferma che si trattò solamente di qualche mese prima. In entrambi i casi, purtroppo non fornisce alcun elemento a supporto delle sue affermazioni.
LUS Atomica 1 - main parts.JPG
Non ho trovato riscontri in merito al materiale effettivamente impiegato per le cartucce dell’Atomica (Abrate sostiene che fossero in polistirene, non in polipropilene), né al periodo preciso in cui avvenne il lancio della penna. Una mia richiesta alla ditta Mondial LUS SpA, discendente della LUS, non ha purtroppo portato ad alcun risultato.
Ritengo che l’indicazione del polistirene, un solido vetroso, sia stata causata da un refuso nella stesura dell’articolo. Anche perché le istruzioni per l’uso dell’Atomica N° 1 specificavano, una volta inserita la cartuccia, di “premere la parte molle della cartuccia onde fare uscire una goccia d'inchiostro": operazione agevole con una cartuccia in polipropilene, ma decisamente meno adatta alla rigidità del polistirene.
LUS Atomica 1 - body engraving.JPG
In assenza d’altre evidenze, rimango quindi dell’opinione che in realtà Legnani abbia seguito la strada tracciata per prima (se ci riferiamo alla data del relativo brevetto) da Aurora, grazie alla collaborazione con il premio Nobel Giulio Natta, inventore del polipropilene isotattico: l’utilizzo di questo materiale per la produzione delle cartucce.
LUS Atomica 1 - clip top.JPG
Ragionevolmente, l’operazione commerciale studiata da Legnani puntava alla realizzazione d’economie di scala anche nella vendita delle cartucce, ognuna delle quali costava 10 lire e, a detta della pubblicità, consentiva di scrivere per 20 km (una Bic Cristal può scrivere fino a 3 km). La stessa pubblicità reclamizzava l’Atomica come “brevettata”.
LUS Atomica 1 - cap top.JPG
Continua...
Alberto Casirati
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A Casirati
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L'Atomica nel taschino! La LUS Atomica N°1

Messaggio da A Casirati »

La penna costava 100 lire: poco più del prezzo d’un cornetto Algida o d’una rivista femminile. Per un confronto, in quel periodo un’Aurora 88 K costava 6.450 lire con cappuccio Nikargenta e 8.700 lire con cappuccio laminato d’oro, mentre per una Parker 51 ci volevano 11.700 lire per il cappuccio color argento e ben 13.900 lire per il cappuccio dorato. Naturalmente, l’Atomica non si posizionava nella stessa fascia di mercato delle due illustri concorrenti, ma il confronto è utile per farsi un’idea di quanto la nuova LUS fosse economica.
Nel 1954, lo stipendio medio mensile d’un operaio italiano oscillava fra le 25.000 e le 30.000 lire, un quotidiano costava 25 lire, un biglietto del tram 25 lire ed una tazzina di caffè 40 lire. Un chilo di pane 150 lire, un litro di benzina 138 lire.
LUS Atomica 1 - nib.JPG
Desiderando dare il massimo rilievo alla campagna pubblicitaria, Legnani concepì lo slogan “Sostituisce la penna a sfera!”, molto ambizioso naturalmente, ma efficace proprio per la forza della sua affermazione, in un periodo nel quale la penna a sfera destava ancora qualche diffidenza e non s’era imposta definitivamente sulla stilografica.
In un’altra pubblicità, il cui slogan era “L’Atomica nel taschino!”, veniva sottolineato come la penna fosse autorizzata per l’uso in tutte le scuole e si proponeva una custodia appositamente studiata, con spazio anche per due cartucce di riserva.
Ne venne offerta anche una versione stiloforo, con due penne ed una buona riserva di cartucce.
LUS Atomica 1 - feed.JPG
L’esemplare che vedete appartiene alla seconda serie ed ha il vantaggio d’essere completo ed originale, anche se non in condizioni perfette.
Sembra che la prima ad essere prodotta sia stata la versione con fondello arrotondato, più simile all’Aurora 88. Il terminale della seconda versione la fa assomigliare di più alla Waterman CF.
Si possono osservare alcuni aspetti interessanti:
- il primo riguarda il gruppo di scrittura, che offriva un pennino d’acciaio dorato senza materiale di riporto in punta. Nonostante sia rimasto incrostato d’inchiostro per lungo tempo, una volta sciacquato il pennino è tornato ad esibire la sua bella doratura.
- Il secondo aspetto interessante è l’anima d’acciaio inserita all’interno del fusto in polistirene: una soluzione che non mi aspettavo di trovare in una penna dal costo così basso. Il fondello del fusto è metallico, molto simile a quello della Waterman CF.
- La lavorazione del cappuccio, anch’esso metallico, è molto vistosa e la clip, decisamente elastica, riporta la “A” pressofusa sulla sommità.
- L’anello di ritenuta del cappuccio è metallico, d’altezza generosa. La filettatura della sezione è inusualmente lunga e termina a contatto con il labbro anteriore del tubetto d’acciaio inserito nel fusto, donando così al complesso una notevole “monoliticità”.
- La sezione è lunga ed agevola ogni abitudine d’impugnatura; alla base riporta una zigrinatura, intesa a facilitare lo svitamento per l’inserimento della nuova cartuccia. Interessante il fatto che, pur dopo tanti anni, il polistirene del quale è costituita non presenti deformazioni (un difetto che, per esempio, tendeva a manifestarsi con una certa frequenza sulla Parker 45, che è dotata d’una sezione di lunghezza simile).
Nel complesso, si tratta evidentemente d’una penna ben studiata e curata, nonostante il prezzo. Evoca lo slogan d’Umberto Legnani: “buone penne alla portata di tutte le borse”, che aveva già trovato nella stilografica “Giubileo 53” analoga realizzazione, seppur per la fascia alta del mercato.
In questo dettaglio si nota l'anima interna al fusto
In questo dettaglio si nota l'anima interna al fusto
Ecco i principali dati dimensionali dell’Atomica 1:
- lunghezza chiusa: 138 mm
- lunghezza aperta: 133 mm
- lunghezza aperta con cappuccio calzato: 154 mm
- lunghezza del cappuccio: 61 mm
- lunghezza della sezione (parte liscia): 48 mm
- diametro massimo del fusto: 11 mm
- diametro massimo del cappuccio: 11 mm
- diametro medio della sezione: 9,7 mm
- peso (senza cartuccia): 11 gr
- peso del cappuccio: 4 gr.

Purtroppo, non dispongo d’una cartuccia LUS, così ho potuto effettuare una prova di scrittura solo per intinzione: il pennino, che certamente è stato usato, si dimostra ciononostante davvero ben scorrevole e preciso e la penna è leggera, ergonomica e ben bilanciata (la preferisco con il cappuccio calzato, per quel quid di peso in più). E’ una penna che potrebbe essere utilizzata convenientemente ogni giorno. Grazie al nostro forum, ho potuto appurare che questo parere è condiviso da altri, che tuttora utilizzano con una certa frequenza questa stilografica.
LUS Atomica N 1 - prova di scrittura.jpg
In conclusione, vedo l’Atomica N°1 come un testimone significativo dell’inventiva, dell’intraprendenza e della capacità imprenditoriale di Umberto Legnani ed un tributo storico significativo a quel modo di vivere e di “fare impresa” che ultimamente si va purtroppo perdendo, complici anche i fenomeni economici, finanziari, tecnologici e di costume moderni, che lasciano sempre meno spazio all’iniziativa individuale, all’inventiva ed alla passione per il proprio lavoro.
Alberto Casirati
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Messaggio da Musicus »

Bella recensione, Alberto! :thumbup:
A Casirati ha scritto: venerdì 14 luglio 2023, 20:06 ...
In un’altra pubblicità, il cui slogan era “L’Atomica nel taschino!”, veniva sottolineato come la penna fosse autorizzata per l’uso in tutte le scuole e si proponeva una custodia appositamente studiata, con spazio anche per due cartucce di riserva.
...
Questa è la pubblicità da te citata
1957-10-Lus-Atomica.jpg
LUS - Atomica - 1957-10-13. La Domenica del Corriere - Anno 59, N.41, pag.33

da me conferita al Wiki ben 8 anni fa, e liberamente riproducibile (meglio se con citazione: lo ricordo solo per quegli utenti che trovano le nostre cose "in rete" o "sul Web", quando provengono da FountainPen.it) per tutte le successive ricerche.
Una curiosità: nella presentazione che feci all'epoca,
viewtopic.php?p=130898#p130898
solo due pagine prima davo conto di una temibilissima LAMY 27
2. LAMY - modello 27 - 1957-10-13. La Domenica del Corriere - Anno 59, N.41, pag.31.jpg
LAMY - modello 27 - 1957-10-13. La Domenica del Corriere - Anno 59, N.41, pag.31

che costava dieci volte tanto la "radioattiva" LUS... :D

:wave:

Giorgio
Ultima modifica di Musicus il venerdì 14 luglio 2023, 21:08, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da A Casirati »

Grazie per le precisazioni, Giorgio. Ed anche per l'apprezzamento: venendo da chi pubblica recensioni di tale livello... :)
Alberto Casirati
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Messaggio da Tribbo »

Complimenti Alberto! Una recensione storica ricca di informazioni e osservazioni assolutamente condivisibili

Che bella storia quella della LUS e che figura di rilievo quella del signor Legnani! Sono sicuro Alberto che con i tuoi splendidi interventi divulgativi su questo marchio, più di uno di noi abbia iniziato ad interessarsi a questa manifattura e sicuramente la prossima volta che la incontreremo in un mercatino non la lasceremo certo lì’… ora ai nostri occhi la LUS ha acquistato una storia e quindi un maggior valore intrinseco formato da impegno, capacità imprenditoriale e umanità
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Messaggio da A Casirati »

Tribbo ha scritto: venerdì 14 luglio 2023, 21:18 Complimenti Alberto! Una recensione storica ricca di informazioni e osservazioni assolutamente condivisibili

Che bella storia quella della LUS e che figura di rilievo quella del signor Legnani! Sono sicuro Alberto che con i tuoi splendidi interventi divulgativi su questo marchio, più di uno di noi abbia iniziato ad interessarsi a questa manifattura e sicuramente la prossima volta che la incontreremo in un mercatino non la lasceremo certo lì’… ora ai nostri occhi la LUS ha acquistato una storia e quindi un maggior valore intrinseco formato da impegno, capacità imprenditoriale e umanità
Grazie, Paolo, sono lieto che si possano apprezzare ancora storie come quella di Legnani. Per me, il fascino d'un oggetto d'epoca deriva sempre dalla sua intima connessione con la vita delle persone che lo concepirono, lo utilizzarono, lo produssero o lo vendettero.
È come se questi testimoni muti del loro tempo cercassero comunque di farmi udire il loro racconto.
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Messaggio da lucaparte »

Perfetta presentazione.
Per l'Atomica scolastica, strana penna per stiloforo, senza stiloforo e con cappuccio, rimando a
viewtopic.php?p=119354#p119354.
Ecco le mie due
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Messaggio da A Casirati »

lucaparte ha scritto: venerdì 14 luglio 2023, 22:29 Perfetta presentazione.
Per l'Atomica scolastica, strana penna per stiloforo, senza stiloforo e con cappuccio, rimando a
viewtopic.php?p=119354#p119354.
Ecco le mie due
Grazie per l'apprezzamento e per il contributo, fotografico e testuale, molto interessante. Il link mi ha consentito di datare nel 1956 la registrazione del marchio Atomica, il che tende a confermare che la stilografica a cartuccia di Lus sia giunta dopo l'Aurora Duo Cart.
Alberto Casirati
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Messaggio da balthazar »

Grazie per la bella recensione :thumbup:
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Messaggio da Mir70 »

Davvero una bella ed interessante lettura questa recensione, grazie Alberto :clap: .
Mirko
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Messaggio da A Casirati »

Grazie ad entrambi !
Alberto Casirati
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