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EUROPA 18 K.R. ENAMEL DECORATION – Milano, 1931

Foto e recensioni di Giorgio Fasciolo
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A Casirati
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Messaggio da A Casirati »

Musicus ha scritto: sabato 22 luglio 2023, 18:04
Mir70 ha scritto: venerdì 21 luglio 2023, 14:03 Interessantissimo resoconto sul marchio Europa e su questa bellissima safety che a prima vista “stranisce” per il suo disegno ed i suoi smalti colorati, ma che poi non si può fare a meno di continuare a guardare . Complimenti Giorgio !
Grazie mille per il commento, Mirko!! :thumbup:


A Casirati ha scritto: venerdì 21 luglio 2023, 15:20

Interessante, Simone, grazie!
Segnalo un sempre interessantissimo articolo di Letizia Jacopini del 2019 sull'argomento:
https://www.tenpen.it/article/anglo-amer-little-i-know

Il bel vezzo del lettering circolare era evidentemente applicato anche ai pennini marchiati.
Screenshot_20230722_174714_Gallery.jpg
Ma resta una di quelle cose (visto che New York non c'entrava per nulla in questo contesto) comunque facilmente "riproducibili" da incisori del settore.

:thumbup:

Giorgio
Grazie per il contributo, Giorgio.
La pubblicità pubblicata dalla Jacopini consente di risolvere il mistero.
Schermata 2019-05-26 alle 15.51.14.png
Si vede chiaramente il nome della società Curzon Lloyd & Macgregor Ltd, di Liverpool, fondata nel 1904. È una delle società dell'universo Lang, la quale, fondata nel 1899, introdusse il marchio Angloamer nel 1902 (fonte: Stephen Hull, "The English Fountain Pen Industry 1875 - 1975"), un anno prima della nascita della società tedesca citata dalla Jacopini (che mi sembra lecito pensare possa essere stata costituita per la commercializzazione delle penne inglesi).
Dunque la connessione Liverpool - Italia, eventualmente anche via Monaco, sembra confermata, così come la reale paternità dei pennini, che Lang cominciò a produrre in casa (fonte citata) nel 1905.
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Messaggio da piccardi »

A Casirati ha scritto: sabato 22 luglio 2023, 20:36 La pubblicità pubblicata dalla Jacopini consente di risolvere il mistero.
Schermata 2019-05-26 alle 15.51.14.png
Temo che questa pubblicità non aggiunga nulla a quanto già noto. E l'articolo di Letizia non è corretto quando attribuisce le origini del marchio alla Anglomer tedesca, che è successiva di un anno.

Il fatto che Angloamer fosse un marchio della Lang, dal 1902, come dice Stephen Hull, è ben noto ed era già riportato sul wiki da diverso tempo.

Infatti come detto nella relativa pagina ci sono diverse pubblicità sullo Strand Magazine (che avevo reperito diversi anni fa) che lo comprovano senza ombra di dubbio. Si trovano su archive.org, e sono di scarsa qualità e siccome non mi era chiaro lo stato della possibile ripubblicazione, non le ho mai messe sul wiki.
Angloamer - Strand Magazine - 1902
Angloamer - Strand Magazine - 1902
Angloamer - Strand Magazine - 1903
Angloamer - Strand Magazine - 1903
Angloamer - Strand Magazine - 1905
Angloamer - Strand Magazine - 1905
A Casirati ha scritto: sabato 22 luglio 2023, 20:36 Si vede chiaramente il nome della società Curzon Lloyd & Macgregor Ltd, di Liverpool, fondata nel 1904. È una delle società dell'universo Lang, la quale, fondata nel 1899, introdusse il marchio Angloamer nel 1902 (fonte: Stephen Hull, "The English Fountain Pen Industry 1875 - 1975"), un anno prima della nascita della società tedesca citata dalla Jacopini (che mi sembra lecito pensare possa essere stata costituita per la commercializzazione delle penne inglesi).
Dunque la connessione Liverpool - Italia, eventualmente anche via Monaco, sembra confermata, così come la reale paternità dei pennini, che Lang cominciò a produrre in casa (fonte citata) nel 1905.
La connessione con l'Angloamer di Monaco è abbastanza evidente dalle pubblicità della stessa, che si possono reperire su questo articolo sul sito di Stefan Wallrafen.

Il punto è che si tratta del primo decennio del 1900, e qui siamo oltre 20 anni dopo quando l'Angloamer tedesca non c'era neanche più (nel mezzo c'è stata la prima guerra mondiale). Per questo continuo a mantere lo stato di ipotesi per la coincidenza fra la Angloamer dei primi del 900 e la THE ANGLO-AMER degli anni '20 di cui i Cavaliere eran rappresentanti. Quello che rafforza l'ipotesi è il reperimento del pennino identico sulla Europa di Silvia.

Simone
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Messaggio da lucre »

Ciao Giorgio,
la penna, la lettura del tuo articolo e le foto sono stati un vero " refrigerio " in questo torrido luglio romano. Tutto bellissimo, come tua consuetudine
Luigi
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Messaggio da Musicus »

lucre ha scritto: martedì 25 luglio 2023, 17:29 Ciao Giorgio,
la penna, la lettura del tuo articolo e le foto sono stati un vero " refrigerio " in questo torrido luglio romano. Tutto bellissimo, come tua consuetudine
Luigi
Caro Luigi, grazie per il tuo commento, sempre graditissimo!! :thumbup:

A proposito di "smalti", hai visto che Simone ha da poco pubblicato un catalogo del 1930 con una serie di Uhlmann's che ricordano moltissimo quella splendida :clap: che avevi presentato (nel 2016... :D )?
https://www.fountainpen.it/File:1930-12 ... ro-p37.jpg
viewtopic.php?t=7994&start=1275#p377622


Un caro saluto :wave:

Giorgio
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Messaggio da fufluns »

Lettura amenissima, non solamente per la quantità di dettagli storici, ma per la prosa bella, la frase curata, la parola scelta. E ameni e istruttivi sono gli excursus sull'arte dell'epoca (quell'accostamento tra la pubblicità per Campari e i disegni cromatici della penna é a dir poco straordinario). Bravo, bravissimo, Giorgio, come sempre.

Ora, capisco che questi non sono trattati per chi ha fretta di arrivare in fondo o per quelli che saltano gli incisi posti tra le virgole per "andare al sodo", ma per i tanti che - come me - amano le penne perché sono figlie dello scrivere, e delle lettere amano il tempo senza pressione, i tuoi interventi, caro Giorgio, sono magistrali.

Bellissime le fotografie. Eppur mi piacerebbe che sempre ne mettessi una "ambientata", quella penna con quelle altre cose che le si associano al tuo sentire, con quella certa luce che é come tu la vedi occupare uno spazio suo nello scrittoio, nel tavolo, nel mondo. Fotograficamente, il titolo, o il gran finale.

Il bilico rischioso della penna nell'ultima fotografia mi ha fatto pensare che non é da tutti costruirsi un pericolo personale per il bene pubblico di un intervento come quello che hai scritto e illustrato, un piccolo saggio storico che resterà nel tempo. Ma sono contento che tu sia uno di quei pochi che lo fanno, per chiudere l'opera in grande stile.

Il bilico, il disequilibrio, sono affascinanti. Dondolarsi sulle gambe della sedia, inclinare il bicchiere finché il liquido che contiene lo congeli in un'azione incompiuta... Da piccolo, da giovane, mi sgridavano spesso per giocare con gli squilibri. Ora che sono molto grande e finanche troppo, non ho piú chi mi sgridi e non sento più colpa del mio gusto per il bilico. Ne ho fatta una serie di fotografie in bianco e nero, delle cose che squilibro: sono foto che mettono in disequilibrio anche l'anima al vederle, e il piacere é proprio quello...

Graize per la dedica.
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