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Acqua ossigenata e acido citrico per pulire le penne?

Tecniche e consigli per l'uso, la manutenzione e la riparazione delle penne stilografiche.
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RisottoPensa
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Acqua ossigenata e acido citrico per pulire le penne?

Messaggio da RisottoPensa »

Probabilmente ho tralasciato una parte importante sul come pulisco le mie penne, da come leggo sembra che io immeega le mie penne in queate soluzioni...
Quando avrò tempo condivido il mio marchingegno fai da te per sciacquare le penne da cui deriva questo mio problema del calcare :think: ( per l'acido citrico )

L'acqua ossigenata è un forte ossidante, ma ovviamente si usa quanto basta per pulire!
Nella pratica lo si utilizzerebbe quando l'acqua non basta a mandare via l'inchiostro.
Ottorino ha scritto: sabato 26 agosto 2023, 1:41 Ma poi, ripensandoci, si passa dall'acqua distillata per paura del carbonato agli ossidanti forti !!
Sono senza parole !
L'acqua distillata è stato menzionato per l'acido citrico e la presenza di acqua dura a roma, non per l'acqua ossigenata

Ora magari sarò più cauto o non lo userò proprio per alcune cose, ma mi sembra che stiate esagerando nel considerarlo una sostanza così pericolosa quella commerciale da 3%. È molto meglio della candeggina e dell'ammoniaca per pulire piccoli residui di inchiostro a mio parere ed esperienza, per cui chiedevo se c'erano altre esperienze. E se normalmente si usa acqua a temperatura ambiente non vedo perché usare l'acqua calda quando uso sostanze chimiche.

Le sostanze plasticose sono un discriminante per dire che sono resistenti agli acidi ma non agli oli e agli idrocarburi (sostanze oleose, o meglio solventi organici) . Non puoi pensare subito al peggio quando si tira fuori una proprietà dell'oggetto... Mica vado in giro a testare la resistenza agli acidi della plastica con acido cloridrico, altrimenti nulla ha una resistenza chimica.
" ebanite è resistente agli acidi "
" eh ma dipende da che ebanite perché se lo tocco con la soluzione piranha si spappola "

Questa cosa per tirare fuori l'uso dell'acido citrico per levare la durezza dell'acqua in dosi minime o banali, quanto basta per levare il calcare dalle gocce di acqua residua di quando sciacqui una penna
Koten90 ha scritto: sabato 26 agosto 2023, 5:12 Provando a pensare alla reazione che dici tu, dovrebbe succedere che l’acido citrico formi il citrato di calcio e precipiti? Sarebbe anche peggio lavare le penne con un precipitato insolubile presente: andresti ad aspirare anche quello o ti toccherebbe filtrare preventivamente l’acqua
L'acido citrico è un acido debole, lo ione che si forma non è assolutamente consigliabile come trattamento per le acque dure a livello industriale o demineralizzazione ( che è un discorso a parte ). È un prodotto poco diffuso come il carbonato di sodio ( soda solvay) per pulire le cose perché la gente ha paura di provare o sforzarsi nel leggere le istruzioni, quindi compra roba già fatta con dentro profumi.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Acido_citrico

C'è scritto nella parte funzioni e applicazioni che riduce la durezza

Comunque il sale ( un sale è fatto da iono quindi perforza si può sciogliere in qualcosa) dell'acido citrico è solubile nell'acqua quasi 800 volte meglio del carbonato di calcio ( che è il principale componente del calcare ) a temperatura ambiente di 20°.
Td lR se ne vá con l'acqua.
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Messaggio da ASTROLUX »

Una bella confezione di acqua demineralizza ?
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Messaggio da RisottoPensa »

ASTROLUX ha scritto: sabato 26 agosto 2023, 8:23 Una bella confezione di acqua demineralizza ?
Uso circa 300ml di acqua quando pulisco la penna ( con un sistema a contagocce ) dopo aver sciacquato sotto acqua corrente ,
sarebbero circa 20 volte con €1,5 5L di acqua distillata. Però con €2 di acido citrico (150g) sotto granuli commerciale posso fare 800 lavaggi visto che uso 0,2 g (non lo misuro ogni volta, ma ho misurato quanto pesa la quantità che ottengo con una spatolina ) di acido citrico per 300Ml di acqua del rubinetto.
Una bella differenza se dovesse funzionare, anche aumentando la dose a 0,5G o 1G.
Ho 24 penne inchiostrate alla volta la metà va lavata ogni 3 mesi o meno perché cambio colore.

Vi farò sapere se l'aggiunta di acido citrico all'acqua che uso per pulire ha influito sul residuo di calcare che vedo sulle penne.
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Messaggio da Esme »

RisottoPensa ha scritto: sabato 26 agosto 2023, 7:45 L'acqua ossigenata è un forte ossidante, ma ovviamente si usa quanto basta per pulire!
Nella pratica lo si utilizzerebbe quando l'acqua non basta a mandare via l'inchiostro.
[...]
Ora magari sarò più cauto o non lo userò proprio per alcune cose, ma mi sembra che stiate esagerando nel considerarlo una sostanza così pericolosa quella commerciale da 3%. È molto meglio della candeggina e dell'ammoniaca per pulire piccoli residui di inchiostro a mio parere ed esperienza, per cui chiedevo se c'erano altre esperienze.
[...]
Le sostanze plasticose sono un discriminante per dire che sono resistenti agli acidi ma non agli oli e agli idrocarburi (sostanze oleose, o meglio solventi organici) . Non puoi pensare subito al peggio quando si tira fuori una proprietà dell'oggetto... Mica vado in giro a testare la resistenza agli acidi della plastica con acido cloridrico, altrimenti nulla ha una resistenza chimica.
[...]
Ovviamente uno con le proprie penne fa quello che vuole, e io sono una che se ce n'è motivo sperimenta senza troppe remore ("è tutta colpa di Esme" viene anche da lì 🙂).
Però hai chiesto pareri, e il parere è stato che non si spara a una mosca con un bazooka solo perché pare più facile centrarla...

Tra l'altro qui parli di H202 al 3% (quella disinfettante), ma nel post prima citavi l'utilizzo come "detergente" simil candeggina, e quella è al 7%. La differenza è rilevante.
Da considerarne anche l'acidità, dovuta agli stabilizzatori (toglie il calcare dai sanitari).

Oltre ai possibili problemi su alcuni polimeri (non citavo la poliammide a caso) Ottorino ha giustamente sottolineato che non è chiaro cosa potrebbe succedere sui pennini, soprattutto sulle punte aggiungo io. Se inneschi una ossidazione creando microvaiolature, poi non hai più bisogno di fare nulla, quella procede da sola.

Sarà una mia deformazione professionale, ma per fare un discorso sensato in merito penso non si possa parlare di "sostanze plasticose" o di "oli" barra "solventi organici".
Altrimenti, ad esempio, dato che l'acetone o l'ethyl acetate, o anche il "solo" alcol etilico, sono venduti in contenitori plasticosi (PL, PEHD) ne deduci che li puoi utilizzare su tutti i polimeri. 🙂

Poi, come ho già detto, se hai una penna intasata da qualche inchiostro malefico, ovvio che parti con l' escalation di brutalità progressiva... 😅

Tutto questo, ovvio, solo come parere.
Io continuerò ad usare candeggina sulle mie. No, scherzo! 😂
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Messaggio da Ottorino »

L',acido citrico è un complessante del calcio.
Viene usato come " brillantante " nelle lavastoviglie.
Sottrae il Ca alla precipitazione con lo ione carbonato.

Vedo che nessuno comunque legge quello che ho scritto in precedenza sulle QUANTITÀ di precipitato.

Poi, infine, il buon senso e l'osservazione.

Ma quante penne "velate" (non incrostate) di calcare avete mai incontrato.

Insisto e sottolineo e ribadisco che ci siamo infilati in un laboratorio del falegname mentale.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da Esme »

Ottorino ha scritto: sabato 26 agosto 2023, 10:41 Ma quante penne "velate" (non incrostate) di calcare avete mai incontrato.
Qui devo spezzare un fiammifero in favore della tesi iniziale.
Con la splendida "acqua del sindaco" della mia castellanza, che a giorni arriva a superare i 28/30 gradi francesi, gli aloni sulle finestrelle mi è capitato di averli.
Nonostante la mia monkite, non ci faccio caso. (Non è vero, ci faccio caso eppoi mi caxxio da sola. E comunque ho poche penne con finestrella chiara. ;) )
Una volta che inchiostri non c'è più.

Se non fossi pigra, utilizzerei altra acqua.
Ma Pigrizia batte Monk 3-2.
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Messaggio da Ottorino »

Una volta che inchiostri non c'è più. Appunto
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da RisottoPensa »

Esme ha scritto: sabato 26 agosto 2023, 10:34 Però hai chiesto pareri, e il parere è stato che non si spara a una mosca con un bazooka solo perché pare più facile centrarla...
Io ho chiesto pareri, ma qua oltre alla mode di dati che sto fornendo per sostenere la mia tesi, non mi sembra ci sia uno che abbia anche solo concepito la possibilità di fare questa cosa.
Mi fa piacere che vengano poste domande difficili o situazioni estreme in modo che chiarisco meglio quello che sto cercando di dire.
Quindi riassumo lo scopo del thread:

- Acqua ossigenata (3%), usandolo su alcune penne e finestre l'ho trovato migliore rispetto all'usare solo acqua o detersivo marsiglia. Le penne non erano in ebanite o celluloide. Mi è stato detto che è meglio evitare sull'ebanite.
Il pensiero iniziare era trovare una sostanza che sia reperibile facilmente per levare inchiostri difficili come quelli ferrogallici dalle finestre di plastica/resina.
Non per fare lo sciacquo totale della penna se non è intasata.

-Perché penso che l'acqua ossigenata (3%) si può usare sulle penne che non siano in celluloide o ebanite:
Non immergo le penne direttamente nella soluzione, lo avrei dovuto dire all'inizio. Farò un posto dedicato a parte su questo.


Uso un sistema a contagocce dove l'acqua va direttamente nell'alimentatore. Ma se dovessi usare l'acqua ossigenata in una penna , sicuramente sarà a gocce direttamente nell'alimentatore ma lo faccio a mano.
Il pen flush già pronto o quello fatto a casa contengono ammoniaca o candeggina. Quindi ho pensato che magari l'acqua ossigenata (3%) essendo una sostanza più delicata della candeggina e anche meno irritabile per noi, fosse una soluzione alternativa per eliminare residui (non incrostazioni).


-Quando pulisco le penne con l'acqua del rubinetto spesso vedo una patina bianca che posso levare tranquillamente con le mani. Avevo paura che magari queste si accumulassero dentro il feed nel tempo, quindi ho pensato di rendere l'acqua leggermente meno dura e quindi accelerare il processo di lavaggio.

-Perché penso che l'acido citrico (qualche chicco, meno di 1G/ Litro ) si può usare nell'acqua di risciacquo delle penne:
Le penne non in celluloide o ebanite sono resistenti agli acidi, e la sostanza che si forma con l'acido citrico ( qualche chicco) serve solamente a rendere l'acqua meno "calcarea".

Ottorino ha scritto: sabato 26 agosto 2023, 10:41 Ma quante penne "velate" (non incrostate) di calcare avete mai incontrato.
La stessa cosa si può parlare di lavatrice e prodotti come il calgon.
E' ovvio che funzionano anche senza versare dentro quel prodotto, ma mettendocelo avranno una resa migliore.

Qui parlo più di pulire penne senza doverle nemmeno disassemblare , perché sicuramente quando puoi farlo, non hai bisogno di sostanze per togliere residui di inchiostro.

Probabile che io abbia sopravvalutato la situazione del calcare nelle penne perché può essere che se ne va via con l'inchiostro stesso, ma ciò non vuol dire che non c'è questa sostanza.
Esme ha scritto: sabato 26 agosto 2023, 10:34 Altrimenti, ad esempio, dato che l'acetone o l'ethyl acetate, o anche il "solo" alcol etilico, sono venduti in contenitori plasticosi (PL, PEHD) ne deduci che li puoi utilizzare su tutti i polimeri.
Non è una deduzione che farei dato che l'ho escluso fin dall'inizio come sostanza (idrocarburi, sostanze oleose, composti organici, non so più quanto approfondire ) da usare sulle resine.
RisottoPensa ha scritto: sabato 26 agosto 2023, 7:45 Le sostanze plasticose sono un discriminante per dire che sono resistenti agli acidi ma non agli oli e agli idrocarburi (sostanze oleose, o meglio solventi organici)
Qui il soggetto rimangono gli acidi e l'acqua ossigenata ( che è considerato un acido in questo caso).

Ho trovato anche questo pdf che riguarda il contenuto dell'acqua ossigenata ( parliamo di un volume superiore al 3% dell'acqua ossigenata commerciale, anche perché oltre il 6% non lo trovi neanche facilmente ).

https://www.solvay.com/sites/g/files/sr ... 20H2O2.pdf

Viene consigliato un recipiente in acciaio inox o alluminio puro che non vengono attaccati tanto dall'acqua ossigenata ( NON il 3% commerciale )

Considerando che un pennino in acciaio resiste agli inchiostri ferrogallici, possiamo dedurre che saranno sicuramente di una lega in acciaio inox.
Penne che hanno un pennino in acciaio non inox non sono da tenere nemmeno in considerazione, li laveresti senza tutti sti problemi...

Che poi ne vale così tanto la pena usare l'acqua ossigenata per pulire residui di inchiostri non si sa, è quello che sto cercando di capire-

Non è che ho sempre pulito con l'acqua ossigenata e usato l'acido citrico, sono stato bene senza fino ad adesso e lo sarò anche senza doverli usare :shifty:
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Messaggio da ricart »

Nelle farmacie la trovi anche al 35-36%, qualche volta la uso per le monete antiche.
:wave:
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Messaggio da RisottoPensa »

ricart ha scritto: sabato 26 agosto 2023, 14:29 Nelle farmacie la trovi anche al 35-36%, qualche volta la uso per le monete antiche.
:wave:
Non sarebbe meglio usare il sidol per le monete antiche? :shock:
Non oso immaginare la brillantezza delle monete con quel grado di perossido.
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Messaggio da Ste003 »

RisottoPensa ha scritto: venerdì 25 agosto 2023, 21:08

L'acqua ossigenata ( commerciale ) è un'altra sostanza simile alla candeggina ( commerciale ) ma meno aggressiva.
Non mi risulta, qui si stravolge la chimica. Prova a mettere la candeggina su una ferita e poi mi dici…. Mah…
Non proseguo oltre neanche a leggere il resto della discussione, questo mi è sufficiente…
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Messaggio da ricart »

L'acqua ossigenata non lucida, il sidol si e questo è il "delitto", ma ti pare che io vada a "lucidare" una moneta antica?
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Messaggio da ASTROLUX »

Ho in ufficio tre Wing sung 3008, trasparenti, che uso al lavoro senza paura che spariscano misteriosamente.
Qualche volta ne ho lasciata una non pulita per mesi con inchiostro seccato all' interno.
Dopo il bagno in acqua rituale, l' ho lasciata carica di acqua e riposta. Quando l'ho ripresa dopo un paio di settimane, l'acqua all'interno era leggermente colorata, ma la penna era perfettamente pulita, senza additivi o detersivi. Solo acqua e tempo.
Per cui mi sento di consigliare questo metodo, magari usate l'acqua demineralizzata solo per lasciare la penna carica, in modo da evitare il calcare.
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Messaggio da RisottoPensa »

Ste003 ha scritto: sabato 26 agosto 2023, 15:43
RisottoPensa ha scritto: venerdì 25 agosto 2023, 21:08

L'acqua ossigenata ( commerciale ) è un'altra sostanza simile alla candeggina ( commerciale ) ma meno aggressiva.
Non mi risulta, qui si stravolge la chimica. Prova a mettere la candeggina su una ferita e poi mi dici…. Mah…
Non proseguo oltre neanche a leggere il resto della discussione, questo mi è sufficiente…

Mi sa che é finita se scopri di cosa è fatto l'Amuchina 8-)
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ipoclorito_di_sodio

Quando si segue una discussione, incentrarsi su pezzi superflui senza nemmeno capirne il contenuto è la cosa peggiore possibile.
Qui il soggetto della frase è di sostanze che ossidano, e l'acqua ossigenata al 3% di quella che ossida di meno tra i due.
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Messaggio da vikingo60 »

Ho esperienze (negative) soltanto con acqua ossigenata e candeggina diluita.
Usai l'acqua ossigenata per una Sheaffer scolastica Made in China con pennino in metallo (forse acciaio scadente), incrostata perchè ferma da anni. La penna si sbloccò, ma il pennino collassò sulla carta, senza neanche premere troppo. Bisogna tener presente, soprattutto sulle penne cinesi di basso costo, l'uso di leghe economiche come zamak o altro.
Con la candeggina è stato un vero guaio: stavolta la penna bloccata era una Pelikan M 600 blu/nera. La penna si sbloccò ma non scrisse più; ebbi l'impressione che il materiale dell'alimentatore, credo ABS, si fosse alterato al punto di non condurre più l'inchiostro. Durante tentativi di scrittura, poi, la sezione nera si staccò dal fusto blu rimanendo incastrata dentro il cappuccio. Sappiamo che le Pelikan, tra l'altro, non hanno più la robustezza caratteristica di un tempo. Mi accorsi che la parte di sezione incollata al fusto blu era di poco più di mezzo millimetro. Penna naturalmente riparata a mie spese. Da quel momento mi sono tenuto lontano sia dall'acqua ossigenata che dalla candeggina.
Alessandro
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