Buonsalve
- Abulafia
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- Iscritto il: lunedì 19 febbraio 2024, 0:12
- La mia penna preferita: Staedtler M Noris Stick
- Il mio inchiostro preferito: Quel che devo ancora comprare.
- Misura preferita del pennino: Fine
- Località: Sora (fr)
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Buonsalve
Salve a tutti, sono Federico, ho 42 anni e scrivo dall'estrema Ciociaria orientale.
Alla fine delle scuole elementari ho provato le prime stilografiche perché ero affascinato dalla cancelleria in generale e perché, dietro consiglio di qualcuno, m'avrebbero aiutato con qualche abitudine sbagliata di scrittura. Dal ciclo scolastico successivo in poi sono tornato alle biro, in particolare alle Staedtler M Noris Stick, le uniche capace di evitarmi infortuni muscolari.
Nonostante le penne mi siano continuate a piacere, mi sono ritrovato periodo per periodo in mille altre passioni (francobolli, fumetti, pc, audiofilia, fotografia, orologeria e chi più ne ha più ne metta, quasi sempre declinate anche al collezionismo) e ora, nella fase degli -anta e complice l'apertura dello studio professionale in proprio, mi è tornata voglia di avere di nuovo qualche penna stilografica scelta con criterio (personalissimo, però).
Generalmente sono un tipo parsimonioso (sì, è un eufemismo per tirchio) e per tutte le mie passioni ho sempre avuto particolare predilezione per i prodotti sovietici, DDR o simili (vintage) o cinesi (vintage e moderni), che di solito assecondano la mia tirchieria pur avendo qualche storia da raccontare e qualche qualità da vantare.
In generale preferisco oggetti che siano stati utili a milioni di persone che oggetti esclusivi prodotti per l'esclusiva vanità di pochi (nessun giudizio, semplicemente gusto personale); mi affascina di più un prodotto entry level industriale di plastica da milioni di pezzi che un'edizione limitata in spuma di sciampagna liofilizzata e lucidata con intarsi in rinoceronte e betulla e pennino in germanio e oro, insomma
Va da sé che oltre che parsimonioso sono anche di poche pretese e bocca buona. E, a differenza di molti, spesso a un certo punto mi ritengo "soddisfatto" e "mi fermo lì".
Ho una grafia orrenda, lasciato a me stesso scrivo in maniera minuscola (sto abbondantemente dentro il rigo dato dal quadratino standard di mezzo centimetro, a volte mi basta per due righe di testo...) e con la penna a sfera "zappo" la carta e mi distruggo i muscoli della mano. Tutte cose che so essere molto compatibili con l'uso delle stilografiche , che alle elementari mi erano state consigliate proprio per correggere la violenza della mia scrittura (funzionò, comunque. Spero di reimparare).
Dopo circa un anno di attenta valutazione di un miliardo e mezzo di video Youtube e la lettura di cinque miliardi e mezzo di parole su forum e social vari (sì, anche questo, pur senza iscrivermi), complici un po' di sconti su nota piattaforma cinese, nell'ultimo mese ho ordinato un po' di penne di vario genere per iniziare a provare e capire magari cosa mi piace e cosa no.
Siccome sono un chiacchierone (poco serio), vi racconto com'è andata:
-Ok, questa Jinhao 9019 "Dadao" cicciottona mi sta simpatica e quel tono di verde della plastica trasparente mi aggrada. Per 6€ prendiamola, così vediamo se sono tipo da pennoni-.
-Sì, però dai, vieni da 30 anni di uso delle Staedtler allampanate... prendiamo pure questa Hongdian 1851 "Blue Forest", che sembra avere forme più consone all'abitudine; per 14€ si può fare, tanto ci siamo posti il limite di 14,99€...-.
-Mmmh, l'app mi chiede se voglio aggiungere per 1€ una Jinhao 82 all'ordine. Dai, per un euro mettiamoci pure quest'altra...-.
I giorni seguenti:
-Che noia aspettare gli ordini. Uh, ma ci sono le offerte. Vediamo un po'... uh, ci sono le offerte anche su queste penne che avevo messo sotto osservazione. Dai, questa Majohn/Moonman A1 "Capless" entro il limite di budget sembra carina... e poi dai, hai quella tendenza autistica a spingere i pulsanti delle penne fino a farti odiare da chiunque ti circondi, perché resistere-. E quattro.
-Ma che carine e simpatiche ste mezze pennette, starebbero proprio bene in tasca o dentro un taccuino. Prendo quella d'ottone o quella in legno? Vabbè, ma sono mezze penne, se le prendo entrambe valgono per una, no...?-. E sei.
-Oh, ma sul sito ci sono anche le penne cinesi vintage NOS. No dai, almeno una la devo prendere. Simpatica sta Hero 395 ramata... via, nel carrello. Vuoi aggiungere una Hero 329 per un euro? Ma sì che voglio aggiungerla, che domande...- E otto.
Le settimane seguenti:
-Hai quel tuo amico a cui piacciono i pesci a cui regali sempre oggetti a forma di pesce. Questa Jinhao Shark sembra fatta proprio per lui... e che fai, non te ne prendi una pure tu, che tanto sei un nerdaccio? Su su...- e nove.
Quelle altre 100 penne nella lista desideri le lasciamo stare, però.
A quelle 4-5 nel carrello invece ci si pensa dopo essersi divertiti con quel che è arrivato e sta per arrivare.
Ma... dice che ci vuole pure l'inchiostro e la carta.
E vabbè, andiamo in cartoleria a prendere sto Pelikan 4001. E un bel blocco per appunti.
Vediamo pure che offre l'amazzonia; sti tizi strani nei video e sul forum dicono Rhodia e Clairefontaine. E così sia.
Pure sti cinque quaderni Favorit, via. Abbiamo fatto 30, facciamo 31.
Mentre scrivo queste folli righe, boccettine di inchiostro cinese affastellano il noto sito di cui sopra.
Così ho deciso di presentarmi prima che la follia mi si porti via del tutto.
Spero che sopportiate i lunghi papiri da leggere, oltre che quelli da scrivere
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Nonostante le penne mi siano continuate a piacere, mi sono ritrovato periodo per periodo in mille altre passioni (francobolli, fumetti, pc, audiofilia, fotografia, orologeria e chi più ne ha più ne metta, quasi sempre declinate anche al collezionismo) e ora, nella fase degli -anta e complice l'apertura dello studio professionale in proprio, mi è tornata voglia di avere di nuovo qualche penna stilografica scelta con criterio (personalissimo, però).
Generalmente sono un tipo parsimonioso (sì, è un eufemismo per tirchio) e per tutte le mie passioni ho sempre avuto particolare predilezione per i prodotti sovietici, DDR o simili (vintage) o cinesi (vintage e moderni), che di solito assecondano la mia tirchieria pur avendo qualche storia da raccontare e qualche qualità da vantare.
In generale preferisco oggetti che siano stati utili a milioni di persone che oggetti esclusivi prodotti per l'esclusiva vanità di pochi (nessun giudizio, semplicemente gusto personale); mi affascina di più un prodotto entry level industriale di plastica da milioni di pezzi che un'edizione limitata in spuma di sciampagna liofilizzata e lucidata con intarsi in rinoceronte e betulla e pennino in germanio e oro, insomma
Va da sé che oltre che parsimonioso sono anche di poche pretese e bocca buona. E, a differenza di molti, spesso a un certo punto mi ritengo "soddisfatto" e "mi fermo lì".
Ho una grafia orrenda, lasciato a me stesso scrivo in maniera minuscola (sto abbondantemente dentro il rigo dato dal quadratino standard di mezzo centimetro, a volte mi basta per due righe di testo...) e con la penna a sfera "zappo" la carta e mi distruggo i muscoli della mano. Tutte cose che so essere molto compatibili con l'uso delle stilografiche , che alle elementari mi erano state consigliate proprio per correggere la violenza della mia scrittura (funzionò, comunque. Spero di reimparare).
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-Ok, questa Jinhao 9019 "Dadao" cicciottona mi sta simpatica e quel tono di verde della plastica trasparente mi aggrada. Per 6€ prendiamola, così vediamo se sono tipo da pennoni-.
-Sì, però dai, vieni da 30 anni di uso delle Staedtler allampanate... prendiamo pure questa Hongdian 1851 "Blue Forest", che sembra avere forme più consone all'abitudine; per 14€ si può fare, tanto ci siamo posti il limite di 14,99€...-.
-Mmmh, l'app mi chiede se voglio aggiungere per 1€ una Jinhao 82 all'ordine. Dai, per un euro mettiamoci pure quest'altra...-.
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-Ma che carine e simpatiche ste mezze pennette, starebbero proprio bene in tasca o dentro un taccuino. Prendo quella d'ottone o quella in legno? Vabbè, ma sono mezze penne, se le prendo entrambe valgono per una, no...?-. E sei.
-Oh, ma sul sito ci sono anche le penne cinesi vintage NOS. No dai, almeno una la devo prendere. Simpatica sta Hero 395 ramata... via, nel carrello. Vuoi aggiungere una Hero 329 per un euro? Ma sì che voglio aggiungerla, che domande...- E otto.
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Buonsalve
Benvenuto!
E sì, mi (ci) piacciono i chiacchieroni, specialmente se stanno allo scherzo e hanno qualcosa da raccontare!
"danni muscolari" causati dall'uso delle biro... questa è un'affermazione degna di nota, tale che pur in un ridotto di odiatori delle penne a sfera non l'avevo ancora sentita enunciare con tanta irruenza. Sei finito dal fisioterapista?
Comunque aspetto di leggere come e quanto si espanderà la tua collezione, qui siamo quasi tutti perfettamente coscienti del meccanismo (o meglio di avere tutti la scimmia sulla spalla)
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Nulla calamo agilior est Sarcina, nulla iucundior; […]calamus et in manus sumptus mulcet, et depositus delectat, ac prodest non domino suo tantum sed Aliis multis…
Padova, 28 aprile 1362
Francesco Petrarca a Giovanni Boccaccio, Seniles, XVII, 2
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Buonsalve
Benvenuto e grazie per la divertente presentazione
Sollevo un minimo la questione “penna per le masse”: più che le cinesi di Alì (che non disdegno assolutamente, ma che escono in modello nuovo una ogni 6 mesi), andrebbero prese in considerazione dei modelli storici occidentali (sto pensando alla Parker 51, alle Pelikan 1xx e alla Aurora 88p/k/nizzoli) che nei lunghissimi decenni di produzione hanno saputo raccogliere veramente milioni di utilizzatori.
Di Sovietico non mi viene in mente nessun nome, spero ci sia qualche esperto che possa aiutarti
Ci sono anche tanti altri nomi che mi vengono in mente tra le “scolastiche” moderne che, essendo a buon mercato, sono tra le più vendute (Lamy Safari, Kaweco Sport, Pilot Prera e Metropolitan, Platinum Preppy…)
Per il tuo modo di scrivere piccolo, la penna che troverai sicuramente migliore tra le citate è la Moonman A1 che monta un pennino chirurgico (forse un po’ pesante, mi trovo meglio con la A2 che pesa la metà).
A livello di carta, hai già citato i migliori che conosco: Favorit ha un rapporto qualità/prezzo insuperabile!
Sollevo un minimo la questione “penna per le masse”: più che le cinesi di Alì (che non disdegno assolutamente, ma che escono in modello nuovo una ogni 6 mesi), andrebbero prese in considerazione dei modelli storici occidentali (sto pensando alla Parker 51, alle Pelikan 1xx e alla Aurora 88p/k/nizzoli) che nei lunghissimi decenni di produzione hanno saputo raccogliere veramente milioni di utilizzatori.
Di Sovietico non mi viene in mente nessun nome, spero ci sia qualche esperto che possa aiutarti
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Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
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- piccardi
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Ciao Federico,
un caloroso benvenuto, a giudicare dalla tua presentazione direi che la malattia l'hai già contratta e quindi l'avviso sarebbe tardivo.
Da parte mia direi che per i tuoi gusti (di tipo di penne e di altezza di scrittura) una Preppy 0.2 sia un acquisto quasi obbligato...
Simone
un caloroso benvenuto, a giudicare dalla tua presentazione direi che la malattia l'hai già contratta e quindi l'avviso sarebbe tardivo.
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Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
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Benvenuto!
Penso che tutti qua sapessero l'epilogo della tua storia...e sei "solo" all'inizio..
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Buonsalve
Ogni tanto salta fuori qualche penna dei tempi sovietici, tipo le Soyuz. Ma sono generalmente nel filone delle Parker51 che nel dopoguerra ha dominato il mercato e si acquista molta più storia e tecnica con una Parker51 "vera" secondo me.
In ogni caso di penne sovietiche se ne vedono in giro molto meno rispetto a macchine fotografiche ed orologi. Immagino che dal punto di vista militare avessero una utilità molto minore?
Venceremos.
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Buon ciao!
Fermati, fermati!
Nel senso di fermati con le cinesi, e prova qualcosa d'altro.
Di sovietiche pre caduta del muro ce ne sono vari marchi: Soyuz, Sacco e Vanzetti (oh yeah!), Yaroslavskij, AR, e molte altre.
Alcune hanno particolari che non passano inosservati, come il pennino che sembra merchandising startrekkiano, o la penna con il pesciolino d'oro ( ).
Dalle nostre parti, però, non si trovano facilmente e non hanno prezzi bassi.
Poi ci sono tutte quelle dell'Europa dell'est, spesso mutuate dai modelli delle case della Germania Ovest. Sulla baia si trovano con più facilità, ma la qualità è molto disomogenea.
Insomma, se navighi a vista rischi di perderti, o meglio, di perdere il portafoglio!
(Lo dico perché anch'io devo starci attenta...)
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Di sovietiche pre caduta del muro ce ne sono vari marchi: Soyuz, Sacco e Vanzetti (oh yeah!), Yaroslavskij, AR, e molte altre.
Alcune hanno particolari che non passano inosservati, come il pennino che sembra merchandising startrekkiano, o la penna con il pesciolino d'oro ( ).
Dalle nostre parti, però, non si trovano facilmente e non hanno prezzi bassi.
Poi ci sono tutte quelle dell'Europa dell'est, spesso mutuate dai modelli delle case della Germania Ovest. Sulla baia si trovano con più facilità, ma la qualità è molto disomogenea.
Insomma, se navighi a vista rischi di perderti, o meglio, di perdere il portafoglio!
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"È tutta colpa di Esme" [Bons]
"Sarò più entusiasta di incoraggiare il pensiero fuori dagli schemi quando ci saranno prove di un pensiero all'interno di essi." [sir Terry Pratchett]
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Buonsalve
Prima di tutto grazie a tutti per il benvenuto e soprattutto per la pazienza di leggere il delirio di decine di righe
Sui danni muscolari non ho prove ortopediche, ma posso dire che quando scrivevo per più di mezz'ora mi ritrovavo una mano fuori uso per una giornata e oltre. Stesso problema per i maledetti joypad delle console.
Poi sono migliorato invecchiando (o probabilmente ho solo perso la forza erculea che avevo da ragazzino).
Oggi sono arrivati quaderni, blocchi e quadernoni, domani ho una giornata libera dal lavoro... mi sa che finalmente posso iniziare a provare qualcosa
Sventurata fu la risposta "No, ma mi informo".
Le fotocamere e gli orologi extra-URSS erano inaffrontabili economicamente per il popolo sovietico (a qualsiasi livello) ed erano comunque campi, come dicevi tu, strategicamente importanti per industria e militari.
Le penne probabilmente avevano alternative di altro tipo (da quanto mi dicono, le matite erano utilizzatissime, ad esempio).
In ogni caso ieri ho vinto un'asta online per una Sojuz...
E dieci.
(No, in realtà aggiungo pure che quella col pesciolino d'oro è finita subito tra gli osservati della baia, sempre perché vorrei regalarla all'amico pesciofilo di cui sopra...).
L'ultima volta che ho detto una cosa seriamente, al di fuori del lavoro, qualcuno mi ha chiesto se stavo benemikils ha scritto: ↑lunedì 19 febbraio 2024, 2:31 Benvenuto!
E sì, mi (ci) piacciono i chiacchieroni, specialmente se stanno allo scherzo e hanno qualcosa da raccontare!
"danni muscolari" causati dall'uso delle biro... questa è un'affermazione degna di nota, tale che pur in un ridotto di odiatori delle penne a sfera non l'avevo ancora sentita enunciare con tanta irruenza. Sei finito dal fisioterapista?
Comunque aspetto di leggere come e quanto si espanderà la tua collezione, qui siamo quasi tutti perfettamente coscienti del meccanismo (o meglio di avere tutti la scimmia sulla spalla)
Sui danni muscolari non ho prove ortopediche, ma posso dire che quando scrivevo per più di mezz'ora mi ritrovavo una mano fuori uso per una giornata e oltre. Stesso problema per i maledetti joypad delle console.
Poi sono migliorato invecchiando (o probabilmente ho solo perso la forza erculea che avevo da ragazzino).
Sul vintage non ho alcun dubbio che ci siano modelli storici occidentali che valga la pena studiare, comprare e possedere; ma so per passioni precedenti e contigue che per giocare col vintage c'è bisogno di esperienza e conoscenza che per ora non ho. Non escludo che in futuro mi appassionerò anche alla storia occidentale.Koten90 ha scritto: ↑lunedì 19 febbraio 2024, 7:07 Benvenuto e grazie per la divertente presentazione
Sollevo un minimo la questione “penna per le masse”: più che le cinesi di Alì (che non disdegno assolutamente, ma che escono in modello nuovo una ogni 6 mesi), andrebbero prese in considerazione dei modelli storici occidentali (sto pensando alla Parker 51, alle Pelikan 1xx e alla Aurora 88p/k/nizzoli) che nei lunghissimi decenni di produzione hanno saputo raccogliere veramente milioni di utilizzatori.
Di Sovietico non mi viene in mente nessun nome, spero ci sia qualche esperto che possa aiutarti
Ci sono anche tanti altri nomi che mi vengono in mente tra le “scolastiche” moderne che, essendo a buon mercato, sono tra le più vendute (Lamy Safari, Kaweco Sport, Pilot Prera e Metropolitan, Platinum Preppy…)
Per il tuo modo di scrivere piccolo, la penna che troverai sicuramente migliore tra le citate è la Moonman A1 che monta un pennino chirurgico (forse un po’ pesante, mi trovo meglio con la A2 che pesa la metà).
A livello di carta, hai già citato i migliori che conosco: Favorit ha un rapporto qualità/prezzo insuperabile!
Oggi sono arrivati quaderni, blocchi e quadernoni, domani ho una giornata libera dal lavoro... mi sa che finalmente posso iniziare a provare qualcosa
Grazie!
Segno (non con la stilografica, per ora), così magari di queste "occidentali" (vabbè, includiamoci anche il Giappone, per attitudine commerciale) faccio un bell'ordine unico...piccardi ha scritto: ↑lunedì 19 febbraio 2024, 12:27 Ciao Federico,
un caloroso benvenuto, a giudicare dalla tua presentazione direi che la malattia l'hai già contratta e quindi l'avviso sarebbe tardivo.
Da parte mia direi che per i tuoi gusti (di tipo di penne e di altezza di scrittura) una Preppy 0.2 sia un acquisto quasi obbligato...
Simone
Se poi la mia attitudine è già quella di finire sepolto vivo dagli oggetti...RisottoPensa ha scritto: ↑lunedì 19 febbraio 2024, 12:40 Benvenuto!
Eggià, le penne si moltiplicano come conigli!
E' partito tutto da -Ma sai qualcosa di penne cinesi e russe?-.
Sventurata fu la risposta "No, ma mi informo".
Non mi sono ancora dato spiegazioni precise, ma secondo me (solo a naso, senza indizi) la causa più probabile della penuria di penne stilografiche sovietiche è che... era possibile utilizzare altre alternative.maylota ha scritto: ↑lunedì 19 febbraio 2024, 13:58
Ogni tanto salta fuori qualche penna dei tempi sovietici, tipo le Soyuz. Ma sono generalmente nel filone delle Parker51 che nel dopoguerra ha dominato il mercato e si acquista molta più storia e tecnica con una Parker51 "vera" secondo me.
In ogni caso di penne sovietiche se ne vedono in giro molto meno rispetto a macchine fotografiche ed orologi. Immagino che dal punto di vista militare avessero una utilità molto minore?
Le fotocamere e gli orologi extra-URSS erano inaffrontabili economicamente per il popolo sovietico (a qualsiasi livello) ed erano comunque campi, come dicevi tu, strategicamente importanti per industria e militari.
Le penne probabilmente avevano alternative di altro tipo (da quanto mi dicono, le matite erano utilizzatissime, ad esempio).
In ogni caso ieri ho vinto un'asta online per una Sojuz...
E dieci.
Scusa, hai scritto tantissime cose interessanti ma io ormai ho in testa solo "Sacco e Vanzetti".Esme ha scritto: ↑lunedì 19 febbraio 2024, 15:14 Buon ciao!
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Dalle nostre parti, però, non si trovano facilmente e non hanno prezzi bassi.
Poi ci sono tutte quelle dell'Europa dell'est, spesso mutuate dai modelli delle case della Germania Ovest. Sulla baia si trovano con più facilità, ma la qualità è molto disomogenea.
Insomma, se navighi a vista rischi di perderti, o meglio, di perdere il portafoglio!
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(No, in realtà aggiungo pure che quella col pesciolino d'oro è finita subito tra gli osservati della baia, sempre perché vorrei regalarla all'amico pesciofilo di cui sopra...).
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Inizialmente ti sembrerà giusto, perché troverai chi ti sappia orientare anche tra le cinesi, ma dopo...
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Come detto per fortuna ho l'innata capacità di fermarmi soddisfatto, a un certo punto: spero che mi salvi anche questa volta
Peccato che quel "certo punto" spesso corrisponda a "caspita, ho finito le stanze dentro casa" oppure "caspita, con quel che ho speso avrei potuto comprarne un'altra, di casa".
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Quindi anche con te vale il "è tutta colpa di Esme"?
Allora sappi che la pesciolino va in coppia con quella con la torre stellata del Cremlino (pacchianissima, ovviamente).
Mi raccomando, appena ti arriva devi presentarci la Soyuz (e il suo pennino, perché spero abbia quello trekkie ).
"МЗПП Сакко и Ванцетти", cioè fabbrica moscovita di strumenti di scrittura Sacco e Vanzetti.
La propaganda sovietica aveva elevato Sacco e Vanzetti a martiri della repressione occidentale, intitolandogli un po' di cose.
Un po' beffardo, diciamo così, visto che gli anarchici in Urss non mi pare avessero vita facile...
"È tutta colpa di Esme" [Bons]
"Sarò più entusiasta di incoraggiare il pensiero fuori dagli schemi quando ci saranno prove di un pensiero all'interno di essi." [sir Terry Pratchett]
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Se non sbaglio c'è anche una Pobeda(Победа cioè "Vittoria"), marca russa o bulgara con ragionevole frquenza reperibile sulla baia.
Nulla calamo agilior est Sarcina, nulla iucundior; […]calamus et in manus sumptus mulcet, et depositus delectat, ac prodest non domino suo tantum sed Aliis multis…
Padova, 28 aprile 1362
Francesco Petrarca a Giovanni Boccaccio, Seniles, XVII, 2
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"È tutta colpa di Esme" solo per la MZPP Sacco e Vanzetti, il cui modello AR3 ho appena comprato sulla baia per la fantasmagorica cifra di 8$Esme ha scritto: ↑lunedì 19 febbraio 2024, 23:13Quindi anche con te vale il "è tutta colpa di Esme"?
Allora sappi che la pesciolino va in coppia con quella con la torre stellata del Cremlino (pacchianissima, ovviamente).
Mi raccomando, appena ti arriva devi presentarci la Soyuz (e il suo pennino, perché spero abbia quello trekkie ).
"МЗПП Сакко и Ванцетти", cioè fabbrica moscovita di strumenti di scrittura Sacco e Vanzetti.
La propaganda sovietica aveva elevato Sacco e Vanzetti a martiri della repressione occidentale, intitolandogli un po' di cose.
Un po' beffardo, diciamo così, visto che gli anarchici in Urss non mi pare avessero vita facile...
E undici.
Per il pesce dorato avevo già fatto tutto da solo ma, ora che so che va in coppia con altro, attenderò (spero a lungo, onde evitare il fallimento finanziario) l'offerta giusta.
A parte l'evidente paradosso anarchico, trovando un po' di fonti in russo in giro per il web, ho anche notato che la MZPP è stata fondata negli anni '20 a partire da macchinari e maestranze statunitensi, e da vecchi brevetti non più utilizzati; è altresì paradossale pensare che da lì a qualche anno USA e URSS si sarebbero tanto odiati nel modo che sappiamo.
Anche in ambito orologiero furono gli Stati Uniti per primi a fornire maestranze, macchinari e brevetti ai sovietici, addirittura trasferendo una intera fabbrica dal territorio americano a quello russo.
Esiste un bel libriccino giornalistico sulla vicenda, curioso soprattutto perché riporta il fatto che gli operai americani furono trasferiti "come merce" in Unione Sovietica, ad insegnare ai russi come produrre.
A quanto pare è avvenuto anche per le penne (veridicità delle fonti permettendo).
E sono queste le storie per cui mi piace collezionare, anche se il pennino di questa Sacco e Vanzetti servisse solo a grattar via l'argentatura dai concorsi a premi
Sì, le avevo già intraviste e prima o poi provvederò a procurarmene una, se non altro per far pendant con i miei orologi Pobeda (un'automobile Pobeda invece credo che eviterò di acquistarla ).