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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Lady Sheaffer, una Barbie tra le penne
- Esme
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- Iscritto il: lunedì 31 maggio 2021, 16:33
- La mia penna preferita: Aurora 98
- Il mio inchiostro preferito: Herbin Poussièr de Lune
- Misura preferita del pennino: Fine
- Località: Varese
Lady Sheaffer, una Barbie tra le penne
Marzo 1958: la Sheaffer lancia la prima vera LADY della storia delle stilografiche, la New Lady Sheaffer Skripsert.
Non è una semplice "lady", versione rimpicciolita di una penna "normal size".
È una penna nata e pensata per le sole donne, creata come un accessorio di moda.
Marzo 1959: la Mattel lancia la prima Barbie.
Una bambola che, per la prima volta, non istruisce sui ruoli di "angelo del focolare", ma lascia la libertà di fantasia sul futuro (Barbie nel corso degli anni ha sperimentato circa 200 professioni, compreso l'astronauta prima dello sbarco sulla luna).
La fine degli anni cinquanta è un periodo di transizione che farà da trampolino ai potenti anni sessanta.
Il dopoguerra, le fatiche della ricostruzione e il senso di smarrimento sono passati, almeno nel mondo occidentale.
Ci sono un riconquistato benessere, la fiducia nel futuro e la voglia di godersi la vita.
Le donne ritrovano nuovamente, come negli anni ruggenti, il desiderio di occuparsi di se stesse, di essere indipendenti e, perché no, di concedersi svaghi e gratificazioni.
Non è ancora l'epoca delle grandi e a volte cupe rivendicazioni sociali.
Il benessere e l'avanzamento tecnologico aprono le porte alla fruizione di beni prima accessibili solo alle classi più agiate.
Un settore che ne beneficerà ampiamente è quello della moda. La varietà di colori, di tessuti anche innovativi, e di forme accende la fantasia e attira le acquirenti.
Anche nel caso della Lady Sheaffer e della Barbie la parola d'ordine delle campagne pubblicitarie è "fashion".
Come Barbie ha a disposizione un cambio di abito per ogni occasione e attività, anche la Lady è proposta in moltissime livree dichiaratamente legate alla moda.
Alla sua uscita nel 1958, la Lady ha 19 varianti, con livree in sei colori e motivi decorativi incisi correlati a tessuti. Anche le sezioni sono colorate.
I pennini sono conici, in argento o in oro. Successivamente viene introdotto il pennino semi carenato chiamato "stylepoint", in acciaio o placcato.
Sono penne che si fanno notare, lucide nei loro smalti e scintillanti nei metalli.
Sono anche corredate da pochette in 11 tessuti differenti.
Sicuramente ogni lady potrà trovare la Lady che la rispecchia!
Per non far risentire i signori uomini, nel 1959 è stata introdotta la PFM (pen for men), con l'innovativo inlaid nib e caricamento snorkel: tecnicamente avanzata, ma che non regge il confronto di immagine con la Lady.
La Lady Sheaffer ha sicuramente avuto un influsso nel mondo delle stilografiche.
Ha innanzitutto ispirato la realizzazione di modelli prettamente femminili da parte di altre case. La Wearever Lady Fair ad esempio, che ne è sostanzialmente una copia conforme. O la penna biro Lady Capri della Paper:Mate.
Ma ha anche riproposto il gusto per livree metalliche decorate, tendenza che è stata poi ripresa con successo da altri marchi (la Parker 75 ciselé è del 1964, la Parker 45 Lady del 1967).
Per maggiori approfondimenti e splendide carrellate sulle varie livree:
PenHero.com
sheaffertarga.com
- continua -
Non è una semplice "lady", versione rimpicciolita di una penna "normal size".
È una penna nata e pensata per le sole donne, creata come un accessorio di moda.
Marzo 1959: la Mattel lancia la prima Barbie.
Una bambola che, per la prima volta, non istruisce sui ruoli di "angelo del focolare", ma lascia la libertà di fantasia sul futuro (Barbie nel corso degli anni ha sperimentato circa 200 professioni, compreso l'astronauta prima dello sbarco sulla luna).
La fine degli anni cinquanta è un periodo di transizione che farà da trampolino ai potenti anni sessanta.
Il dopoguerra, le fatiche della ricostruzione e il senso di smarrimento sono passati, almeno nel mondo occidentale.
Ci sono un riconquistato benessere, la fiducia nel futuro e la voglia di godersi la vita.
Le donne ritrovano nuovamente, come negli anni ruggenti, il desiderio di occuparsi di se stesse, di essere indipendenti e, perché no, di concedersi svaghi e gratificazioni.
Non è ancora l'epoca delle grandi e a volte cupe rivendicazioni sociali.
Il benessere e l'avanzamento tecnologico aprono le porte alla fruizione di beni prima accessibili solo alle classi più agiate.
Un settore che ne beneficerà ampiamente è quello della moda. La varietà di colori, di tessuti anche innovativi, e di forme accende la fantasia e attira le acquirenti.
Anche nel caso della Lady Sheaffer e della Barbie la parola d'ordine delle campagne pubblicitarie è "fashion".
Come Barbie ha a disposizione un cambio di abito per ogni occasione e attività, anche la Lady è proposta in moltissime livree dichiaratamente legate alla moda.
Alla sua uscita nel 1958, la Lady ha 19 varianti, con livree in sei colori e motivi decorativi incisi correlati a tessuti. Anche le sezioni sono colorate.
I pennini sono conici, in argento o in oro. Successivamente viene introdotto il pennino semi carenato chiamato "stylepoint", in acciaio o placcato.
Sono penne che si fanno notare, lucide nei loro smalti e scintillanti nei metalli.
Sono anche corredate da pochette in 11 tessuti differenti.
Sicuramente ogni lady potrà trovare la Lady che la rispecchia!
Per non far risentire i signori uomini, nel 1959 è stata introdotta la PFM (pen for men), con l'innovativo inlaid nib e caricamento snorkel: tecnicamente avanzata, ma che non regge il confronto di immagine con la Lady.
La Lady Sheaffer ha sicuramente avuto un influsso nel mondo delle stilografiche.
Ha innanzitutto ispirato la realizzazione di modelli prettamente femminili da parte di altre case. La Wearever Lady Fair ad esempio, che ne è sostanzialmente una copia conforme. O la penna biro Lady Capri della Paper:Mate.
Ma ha anche riproposto il gusto per livree metalliche decorate, tendenza che è stata poi ripresa con successo da altri marchi (la Parker 75 ciselé è del 1964, la Parker 45 Lady del 1967).
Per maggiori approfondimenti e splendide carrellate sulle varie livree:
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"È tutta colpa di Esme" [Bons]
Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
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- Esme
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Lady Sheaffer, una Barbie tra le penne
Nel 1971 la linea della Lady è stata ristilizzata.
È stata aggiunta la clip, nella classica forma rettangolare e liscia con white dot.
Sono cambiate anche le sezioni: le versioni con pennino conico hanno la veretta più sottile e spostata verso il pennino, le versioni stylepoint hanno un intaglio più sinuoso e profondo.
Le decorazioni disponibili di fusto e cappuccio sono notevolmente aumentate, arrivando a una quarantina. Le sezioni sono invece tutte nere.
La mia penna appartiene a questa seconda versione.
Con pennino stylepoint in oro, aveva originariamente la finitura guillochè "paisley" con smalto nero (n. 904).
Come purtroppo succede a molte Lady, soprattutto le più datate, la smaltatura si era notevolmente rovinata, diventando opaca e staccandosi.
È stato necessario rimuovere completamente lo smalto, mettendo in luce l'ottone sottostante.
La penna aveva un aspetto un po' steampunk, non spiacevole, ma si meritava di meglio.
Ho deciso di placcarla con il palladio. Inizialmente avevo provato ad alternare zone in ottone con zone placcate, per un effetto pitone, ma la texture si vedeva poco.
La penna appare molto piccola e snella, ma mettendola a confronto con una Parker 75, ci si accorge che in realtà è delle stesse dimensioni, anzi leggermente più lunga. È un po' più piccola ma simile come proporzioni alla Parker 45 (immessa sul mercato nel 1960).
Il piccolo pennino scrive in modo molto gradevole e dá la sensazione di precisione.
È ben scorrevole, pur offrendo un accenno di feedback.
Il flusso è controllato ma non stitico.
Nelle mie mani la penna è molto comoda, leggera nonostante l'ottone e ben bilanciata.
È stata aggiunta la clip, nella classica forma rettangolare e liscia con white dot.
Sono cambiate anche le sezioni: le versioni con pennino conico hanno la veretta più sottile e spostata verso il pennino, le versioni stylepoint hanno un intaglio più sinuoso e profondo.
Le decorazioni disponibili di fusto e cappuccio sono notevolmente aumentate, arrivando a una quarantina. Le sezioni sono invece tutte nere.
La mia penna appartiene a questa seconda versione.
Con pennino stylepoint in oro, aveva originariamente la finitura guillochè "paisley" con smalto nero (n. 904).
Come purtroppo succede a molte Lady, soprattutto le più datate, la smaltatura si era notevolmente rovinata, diventando opaca e staccandosi.
È stato necessario rimuovere completamente lo smalto, mettendo in luce l'ottone sottostante.
La penna aveva un aspetto un po' steampunk, non spiacevole, ma si meritava di meglio.
Ho deciso di placcarla con il palladio. Inizialmente avevo provato ad alternare zone in ottone con zone placcate, per un effetto pitone, ma la texture si vedeva poco.
La penna appare molto piccola e snella, ma mettendola a confronto con una Parker 75, ci si accorge che in realtà è delle stesse dimensioni, anzi leggermente più lunga. È un po' più piccola ma simile come proporzioni alla Parker 45 (immessa sul mercato nel 1960).
Il piccolo pennino scrive in modo molto gradevole e dá la sensazione di precisione.
È ben scorrevole, pur offrendo un accenno di feedback.
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Lady Sheaffer, una Barbie tra le penne
Bella presentazione molto belle - e vistose - le penne, anche se per me quella che hai "resuscitato" tu, con quella texture inusuale, è molto più interessante (ovviamente i puristi avranno il naso che si torce).
- Esme
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Lady Sheaffer, una Barbie tra le penne
Ci ho pensato un po' su come restaurarla.
Poi mi sono detta "al diavolo! ne hanno fatto n-mila versioni, ci sta anche la mia".
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Lady Sheaffer, una Barbie tra le penne
Pensa un po' se ti riducessero la Barbie così, Esme.
Trovo l'operazione di restyling semplicemente vandalica : riportando la superficie al nudo metallo guilloché evidentemente non hai voluto rispettare le molte, chiarissime citazioni alle decorazioni in smalto déco fine anni Venti, anni Trenta...
Sicuramente, inoltre, la PFM "regge il confronto di immagine".
Giorgio
Trovo l'operazione di restyling semplicemente vandalica : riportando la superficie al nudo metallo guilloché evidentemente non hai voluto rispettare le molte, chiarissime citazioni alle decorazioni in smalto déco fine anni Venti, anni Trenta...
Sicuramente, inoltre, la PFM "regge il confronto di immagine".
Giorgio
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Lady Sheaffer, una Barbie tra le penne
Ma tu non sai cosa fanno le bimbe alle loro Barbie...
Mi rendo conto che la trasformazione della mia Lady possa essere traumatica, però:
- la Sheaffer doveva fare gli smalti con più cura
- il precedente proprietario poteva/doveva trattarla meglio (anche il pennino era messo male)
- la finitura nera mi metteva tristezza...
Comunque, per rassicurare tutti: questa versione non è rara, ce ne sono in giro moltissime e messe molto meglio.
Mi fosse capitata tra le mani una matelassè non gli avrei cambiano nulla!
Come seconda rassicurazione: se un giorno mi venisse lo scrupolo, potrebbe essere riportata alle condizioni originali senza problemi.
ps: sono gusti personali, ma dal lato estetico per me non c'è storia, la frizzante Lady batte la tranquilla PFM 50 a 2.
pps: tutto quello che scrivo io deve essere letto tenendo conto che una parte dei miei geni sono labronici, quindi bischeri e votati all'iperbole! E la parte insubrica soccombe...
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Lady Sheaffer, una Barbie tra le penne
Caspita ne avevo un paio e, me le sono vendute.
Questa è una, l'altra aveva qualche variante che non ricordo più...
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Era messa benissimo, mi pare, smalto lucidissimo e guillochè non ossidate.
Il confronto rende bene l'idea di come era messa male la finitura della mia: non solo era in atto un distacco dello smalto, ma si era anche alterato lo strato di finitura.
Ma le hai vendute perché non ti ci trovavi?
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Le ho vendute perchè, perchè, perchè, non lo so, non sono le uniche di cui continuo a pentirmi, l'unica soddisfazione che provo è che solitamente vanno nelle mani di chi le sa apprezzare più di quanto non faccia io.Esme ha scritto: ↑sabato 6 aprile 2024, 21:56Era messa benissimo, mi pare, smalto lucidissimo e guillochè non ossidate.
Il confronto rende bene l'idea di come era messa male la finitura della mia: non solo era in atto un distacco dello smalto, ma si era anche alterato lo strato di finitura.
Ma le hai vendute perché non ti ci trovavi?
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Il motivo per cui io non riesco a disfarmi di nessuna penna.
Peró hai ragione, se tu le hai vendute e qualcuno le ha acquistate, probabilmente è meglio così.
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- Pierre
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Grazie Esme per la tua recensione così interessante.
Io però le lady non riesco a farmele piacere... ancor di meno le lady con il fiocco di nappa sull'anellino del cappuccio... per giunta privo di clip... brrrrrr.
Perdonatemi, sono gusti.
Io però le lady non riesco a farmele piacere... ancor di meno le lady con il fiocco di nappa sull'anellino del cappuccio... per giunta privo di clip... brrrrrr.
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Molto carine. Ora me me compro una.
"Non esprimerti mai più categoricamente di quanto tu sia in grado di pensare"
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Lady Sheaffer, una Barbie tra le penne
Beh, ma se a tutti noi piacessero le stesse penne, questo forum sarebbe una barba!
Comunque le nappe non le sopporto nemmeno io.
Io questa l'avevo presa sia per curiosità che per sperimentarne il ripristino.
Ma ammetto che dopo averla provata mi sono messa a monitorare gli annunci.
Se ti ho contagiato ne sono contenta, perchè se ne vedono molto poche su questo forum.
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- Mir70
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Grazie Esme, bella presentazione e bella anche la penna che hai rinnovato . Ci sta !
Mirko
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Grazie Mir.
Ne approfitto per correggere un errore che ho ripetuto nel testo: non è stylepoint, ma "stylpoint", come ho correttamente scritto a mano nella prova di scrittura.
La tastiera virtuale mi induce a troppi errori...
Ne approfitto per correggere un errore che ho ripetuto nel testo: non è stylepoint, ma "stylpoint", come ho correttamente scritto a mano nella prova di scrittura.
La tastiera virtuale mi induce a troppi errori...
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