Black Hole Flex mod: customizzare un pennino per renderlo flessibile

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maylota ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 14:43 possiamo dire che è un metodo affine alla centinatura del pennino, ossia evitare che abbia uno spessore/resistenza sempre uniformi in tutta la superficie?
A dire il vero credo sarebbe pretenzioso immaginare qualsiasi filiazione/ispirazione. Quella che propongo è una procedura manuale grossolana. La propongo qui, ai suoi esordi, nella speranza che partecipiate con le vostre osservazioni e cognizioni, anche per spiegare insieme alcuni fenomeni che mi rimangono incomprensibili.
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Linos ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 14:36 Ho provato anchio in modo del tutto empirico e, devo ammettere che funziona, oltre al foro di sfiato allargato ho anche diminuito il profilo dei rebbi.
Fermati lì hai già fatto un ottimo lavoro. La diminuzione del profilo dei rebbi non era necessaria. Non allargare ulteriormente il foro. Nella seconda parte cerco di chiarire come aumentare la flessibilità senza rischiare di eccedere la soglia di sollecitazione del pennino.
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MrkLch ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 19:26
Linos ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 14:36 Ho provato anchio in modo del tutto empirico e, devo ammettere che funziona, oltre al foro di sfiato allargato ho anche diminuito il profilo dei rebbi.
Fermati lì hai già fatto un ottimo lavoro. La diminuzione del profilo dei rebbi non era necessaria. Non allargare ulteriormente il foro. Nella seconda parte cerco di chiarire come aumentare la flessibilità senza rischiare di eccedere la soglia di sollecitazione del pennino.
:thumbup: seguo con molto interesse...
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SECONDA PARTE

Nella prima parte si è visto come abbattere l'indice di rigidità di un pennino tradizionale (uno di quelli che non hanno il taglio che arriva sino alla coda tipo i flessibili Kanwrite, Noodler, Fpr) sottraendo materia dal dorso del pennino e non dalle spalle (i tipici intagli laterali sui flessibili moderni da Jowo a Kanwrite a Fpr). È mia opinione, credo ben argomentata, che la tensione che porta i rebbi ad allargarsi è concentrata nelle zone di maggior curvatura del pennino. In genere il dorso è meno curvo delle spalle, dunque perché mai togliere materiale alle spalle?

Il passo successivo è riferibile ad un terzo principio, ampiamente sfruttato da tutti i produttori di flessibili e che riguarda il taglio del pennino. Abbiamo detto che nel pennino flessibile i rebbi si allargano e i rebbi flettono a partire dalla base del taglio. Ecco enunciato il terzo principio: PIÙ I REBBI SONO LUNGHI TANTO MAGGIORE RISULTA L'AMPIEZZA DELLA LORO DISTANZA A PARITÀ DI PRESSIONE. Se avete fatto caso i pennini con taglio lungo sono tutto rebbi! Il corpo del pennino scompare a favore dei rebbi. In questo modo i produttori indiani ottengono maggiore flessibilità.

Per aumentare ulteriormente la flessibilità del pennino al punto in cui siamo arrivati non servirà più aumentare il diametro del foro di sfiato, con il rischio di compromettere la soglia di sollecitazione della struttura e sfondare il limite di elasticità del pennino. Sarà invece sufficiente allungare il foro verso il basso. Ovviamente si tratta di sottrazioni minime, perché l'effetto è di una efficacia pazzesca: un vero e proprio moltiplicatore di flessibilità.

3) Seconda prova: la Pascalina

Questa penna è una penna anonima che mi è stata regalata dal mio amico Pascal vent'anni fa. Una penna che monta un pennino della Hero simile a quello presente sulla 395 ma monocolore. Le ho dato il nome di Pascalina.
In questo caso ho operato nel modo già visto. Con tre punte di trapano ho allargato il foro di sfiato. Sempre con estrema attenzione e dolcezza. Senza mai esercitare pressioni eccessive sul pennino. Una volta raggiunto il diametro di 2,5 mm ho inserito nel foro una piccola mola al corindone e ho allungato il foro per abrasione verso il basso.
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Nell'ultima illustrazione riporto il confronto tra una Muft Fpr con pennino #5.5 e la Pascalina con pennino Hero custom. Entrambi gli esempi di scrittura vergati dalla stessa mano e con analogo esercizio di pressione. Sono rimasto sconcertato.

Nella terza parte riporto un'ulteriore prova che mi ha lasciato senza parole. Su una Jinhao.
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Messaggio da novainvicta »

Seguo con interesse dall'inizio. Complimenti. Vista la seconda prova mi chiedo se non sia solo semplice designer la tipica forma a cuore del foro sui pennini Omas Extra.
„Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore.“

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https://fountainpendesign.wordpress.com ... -movement/

Grazie @MekLch, gran contributo.

Qui sopra una pagina sull'argomento per alimentare la discussione.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Ottorino ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 21:12 https://fountainpendesign.wordpress.com ... -movement/

Grazie @MekLch, gran contributo.

Qui sopra una pagina sull'argomento per alimentare la discussione.
Non è lo stesso ingegnere che scrisse un interessante articolo sulla fluidinamica applicata ai conduttori?
„Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore.“

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Messaggio da asx2 »

Molto interessante.
Seguo anch'io con grande attenzione, pur non essendo un particolare estimatore delle flessibilità!
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Ottorino ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 21:12 https://fountainpendesign.wordpress.com ... -movement/

Grazie @MekLch, gran contributo.

Qui sopra una pagina sull'argomento per alimentare la discussione.
Qui ce n'è da studiare...
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Messaggio da sansenri »

novainvicta ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 20:43 Seguo con interesse dall'inizio. Complimenti. Vista la seconda prova mi chiedo se non sia solo semplice designer la tipica forma a cuore del foro sui pennini Omas Extra.
no, questo è già noto (vedere anche il sito FPnibs), se ne è parlato in passato, allungare il taglio aumenta la "mobilità" dei rebbi e quindi in parte la flessibilità. Diversi nibmeister, a richiesta fanno il foro a toppa di chiave, dove la parte tonda rimane sul foro originario di sfiato mentre il taglio "a toppa" si estende indietro sul pennino, verso la sezione. E' chiaro che questo aumenta la lunghezza "libera" dei rebbi, dando maggiore flessibilità (poi la forma del taglio è questione di estetica).
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TERZA PARTE

Nella seconda parte si è cercato di approntare un metodo alla portata di chiunque per estendere il taglio del pennino e allungare i rebbi. Si può fare utilizzando una micro-mola (oppure anche una micro-fresa) e questo espediente aumenta a dismisura la flessibilità del pennino.

Era necessario per me sperimentare il limite. Vedere fino a che punto la procedura descritta è applicabile ai pennini più diffusi. Così ho provato con una Jinhao 750. È una penna che non ha bisogno di presentazioni. Il pennino è una spada e a prima vista è letteralmente inimmaginabile che possa essere usato come pennino flessibile. Ha un tratto di partenza medio e forse più ancora. Inoltre è un pennino che scivola benissimo sulla carta. Vediamo come si comporta.

4) Terza prova: Jinhao 750

Pennino sottoposto alla procedura descritta: ampliamento foro di sfiato ed estensione a mezzo abrasione.
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Scrive dolcemente in questa maniera e allarga con pressione molto leggera.

5) Superamento del limite di elasticità

Cosa succede quando si supera la capacità elastica del pennino? Innanzitutto questa possibilità è insita in ogni pennino flessibile. È semplicissimo il riscontro: si asciuga il pennino e lo si mette controluce. Si osserva attentamente la convergenza dei rebbi: se nel punto di congiunzione dei rebbi, all'altezza della sferetta di iridio (si fa per dire...) filtra la luce, allora il pennino ha ceduto. Semplice.

6) Interrogativi

In primis: questo sistema qualcuno degli utenti/lettori che è giunto sin qui, lo aveva già visto? A me sembra tutto sommato banale. Se penso al costo dei flessibili moderni e ai problemi che in genere vengono lamentati il confronto mi sembra impari sino al grottesco.

In secondo luogo una questione che forse qualcuno di voi può aiutarmi a chiarire. Quando si parla di flessibili è immancabile il riferimento agli alimentatori in ebanite e al railroading. Come è possibile che degli alimentatori in plastica su penne che ordinariamente sono poco meno che stitiche riescano a sostenere un adeguato flusso di inchiostro?

Fatemi sapere la vostra.
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Messaggio da Spiller84 »

Secondo me, con un foro di sfiato così allargato, c'è più sfiato, entra più aria che spinge più inchiostro, e l'alimentatore viene più intriso di inchiostro quindi non si formano binari. Potrei aver detto una cavolata, ma è la prima spiegazione plausibile che mi è venuta in mente
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Messaggio da Esme »

MrkLch ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 23:32 In primis: questo sistema qualcuno degli utenti/lettori che è giunto sin qui, lo aveva già visto?
Peningeneer (Amadeus W) nell'articolo prima linkato da Ottorino fa una lunga analisi, partendo da prove fatte da utenti di FPN.
I due metodi sperimentati erano l'aumento del foro di sfiato e le intaccature sulle ali.
Sono 22 pagine di forum, non le ho mai lette tutte, ma se non vado errato la modifica ritenuta migliore è quella sulle ali.
Le motivazioni sono espresse in modo teorico da Amadeus sul suo blog.

Sicuramente il metodo di aumento del foro è stato quello applicato dai "padri" del pennino metallico ad intinzione, unito però ad altre tecniche.
Josiah Mason parlava di una speciale molatura. La considerava uno dei suoi segreti, e non spiegava cosa fosse; probabilmente è quell'assottigliamento di spessore che va dalla punta verso il foro, e dai bordi verso il centro.

I pennini da stilografica vintage non hanno grossi fori, come invece quelli da intinzione, eppure potevano avere una notevolissima flessibilità.
Nei pennini da intinzione il foro non è di sfiato, ovviamente, ma nelle stilografiche vintage, senza canale per l'aria posteriore, sì, e allargandolo si altera l'afflusso d'aria. In quelle più moderne con canale di sfiato dedicato l'effetto è probabilmente meno rilevante.

Evidentemente nei pennini vintage la flessibilità era data da altro.
L'assottigliamento dello spessore è spesso ben visibile, con molature molto particolari.
Ma credo che ci fosse un abilissimo lavoro di battitura e tempra che andava a modificare i parametri di resistenza e elasticità.
"È tutta colpa di Esme" [Bons]

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Messaggio da Koten90 »

MrkLch ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 23:32 filtra la luce, allora il pennino ha ceduto. Semplice.

In primis: questo sistema qualcuno degli utenti/lettori che è giunto sin qui, lo aveva già visto?
Non è detto che sia un qualcosa di definitivo e permanente: per 2 volte negli anni mi sono trovato esattamente allo stesso punto con il pennino FA della 912. È bastato manipolare leggermente il pennino per riportarlo alla sua forma originaria.
Chiaramente una lamina d’oro ha un range di deformazione plastica ben diverso da quello dell’acciaio che potrebbe spezzarsi.
MrkLch ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 23:32 Quando si parla di flessibili è immancabile il riferimento agli alimentatori in ebanite e al railroading. Come è possibile che degli alimentatori in plastica su penne che ordinariamente sono poco meno che stitiche riescano a sostenere un adeguato flusso di inchiostro?
Per almeno 2 motivi:
1) l’ebanite non è un materiale miracoloso; ricordiamo che la M1000 di Pelikan (penna rinomata per il flusso orrendamente abbondante) ha un alimentatore in ABS.
Il problema del railroading è principalmente riferito al pennino FA di Pilot che ha sì un alimentatore in ABS, ma la cui caratteristica principale è quella di avere un singolo canale di trasporto dell’inchiostro come tutti gli altri pennini Pilot (per il modo di scrivere orientale, con tanti tratti brevi e scollegati, è stato ritenuto sufficiente così).
L’alimentatore sostitutivo non ha successo perché fatto di ebanite (quantomeno non è il motivo principale), ma perché disponibile con 2 o 3 canali di trasporto, esattamente come l’alimentatore della M1000 che ne ha 3. Viene prodotto in ebanite per evitare i costi di produzione di uno stampo per ABS che costerebbe almeno qualche decina di migliaia di dollari (vendendoli a una nicchia di un mercato di nicchia, a 30$ cad. non rientrerebbero mai dall’investimento) e perché la lavorazione artigianale dell’ebanite è più semplice (essendo gomma, a temperatura ambiente è meno resistente dell’ABS a taglio e abrasione). La maggiore bagnabilità e la capacità di inzupparsi di inchiostro dell’ebanite sono solo fattori secondari che migliorano le performance, ma non sono fondamentali.
Nella tua ultima foto, si vede dal foro di sfiato allargato che i canali sono 2, perché allora il flusso era così controllato?

2) il flusso di inchiostro non dipende solo dal numero e dalla profondità dei canali, ma anche da come il pennino si accoppia all’alimentatore: un’adesione perfetta tra le due superfici, una leggera piega verso il basso del pennino, i rebbi molto serrati e altri fattori concorrono a porre un freno al flusso di inchiostro e a evitare il gocciolamento sia fornendo una ostruzione fisica, sia limitando il lavoro del foro di sfiato (meno aria libera di rientrare nel serbatoio).
Avendo il pennino “spampanato” i rebbi più larghi, avrai notato che il flusso è diventato più abbondante. Per sistemarlo, puoi fare una pressione su entrambe le spalle del pennino verso il centro per ridare una piega ai rebbi.
Attenzione a non esagerare perché rischi di aumentare la curvatura del pennino, allontanare le superfici di pennino e alimentatore rendendo il flusso esageratissimo, fino al gocciolamento. Se arrivi a questo punto, non importa più quanto i rebbi siano serrati perché l’inchiostro fluirà da sotto il pennino senza alcun ostacolo
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Spiller84 ha scritto: martedì 7 maggio 2024, 0:49 Secondo me, con un foro di sfiato così allargato, c'è più sfiato, entra più aria che spinge più inchiostro, e l'alimentatore viene più intriso di inchiostro quindi non si formano binari.
Non avevo pensato a questa cosa. Ma sai che è veramente interessante come spiegazione! Praticamente si otterrebbe una maggiore presa d'aria e questo favorirebbe un maggior flusso d'inchiostro. Cioè si instaurerebbe una dinamica di proporzionalità. Se fosse così sarebbe fantastico.

Devo dire che sono rimasto davvero stupito dal funzionamento in particolare della seconda penna (quella che ho chiamato Pascalina). Tempo fa ho acquistato una vintage flessibile sulla baia ad un prezzo stracciato (una bellissima Artus Ballit 42e che ha 15 anni più di me) e mi è piaciuto tantissimo come scrive. Poi ho acquistato ad un prezzo alto (57 euro) una Fpr Muft con pennino ultra-flex #5.5 extra-fine che secondo me funziona addirittura meglio della Artus. Questa Muft Fpr è la penna più economica della linea, è una eyedropper, però con alimentatore in ebanite. Con il modding messo a punto qui io ottengo una penna come la Hero 395 che dal punto di vista strutturale è una CANNONATA (corpo in rame, sezione con filettatura in metallo, chiusura a scatto) e ora in 10 minuti di intervento ha pure un pennino flessibile più performante della Fpr! E con tratto fine di partenza. Con la possibilità di calibrare la flessibilità del pennino a misura della propria mano. Il tutto ad un prezzo estremamente conveniente.
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